Sono invece tanti coloro che sono pronti, più o meno consapevolmente, ad indossare i loro panni per l'attrazione, per l'esclusivo (il sentirsi diversi) e per la necessità dell'evidenza (l'apparire diversi).
Perché meravigliarsi? Fra coloro che indossano fraudolentemente i panni di Maestro e coloro che non li vorrebbero mai indossare, c'è l'intera umanità.
Solo che è difficile da accettare la necessità di una disciplina del sacro. In Occidente le scuole tradizionali sono scomparse da secoli. Manca addirittura l'idea di cosa sia una disciplina del sacro.
Una disciplina che insegni a centrare l'attenzione sulla percezione presente, scremandola sempre più della soggettività, arrivando così a sciogliere l'individuazione dell'essere, affinché questi sia la presenza costante, l'essenza che è e non diviene.
Bodhananda, Vie, mete e aspiranti 29 gennaio 2006