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Il tradizionalismo è sorto in un periodo ben determinato e come qualsiasi scuola o filosofia iniziatica risente, in una certa misura, dalle contingenze storiche in cui ha ricevuto la formulazione.
Coloro che gli hanno dato l'impulso propulsore, il Guenon e soprattutto l'Evola, hanno divinizzato i propri orientamenti politici, allargando la sfera propria della Tradizione, che è la ricerca Spirituale, includendovi una ben determinata concezione politico-ideologica. Si può con tranquillità affermare nei confronti di quelli che, perquanto ne sappia, sono stati i padri di questa corrente spirituale, che la buona parte dell'apparato dottrinale che hanno proposto sia pressoché inutile nella prassi spirituale. Ciò  vale non tanto per il Guenon, il quale è sempre stato attratto più che dalla politica dall'Unita' Metafisica e che ci ha dato opere pregevoli dal punto di vista spirituale ma per l'Evola.
Per quest'ultimo è agevole riscontrare, soprattutto nell'opera svolta presso il regime fascista e nella Germania nazista, un interesse acuto verso il "giusto governo" e le sue opere, soprattutto quelle relative alla difesa della razza, tuttora attraggono i neonazisti dell'ultima ora che continuamente li ristampano e da lui traggono fonte di ispirazione. Ma si può affermare che egli mai, e meno che mai il Guenon, si sarebbe definito un fascista o un nazista, egli si sentiva un iniziato, che dall'alto della sua aristocratica condizione svelava i misteri della Tradizione a coloro che volevano intraprendere l'arduo e periglioso viaggio per la scoperta della pietra dei filosofi.

Svelava quell'arte che sintetizzava e riunificava in sè l'anima sacerdotale e l'anima regale. L'iniziato, per lui, non era un oscuro Diogene che girovagava con la lanterna in mano, vestito di stracci, con in mano un bastone con sette nodi, ma era colui che sedendo sul trono ieraticamente amministrava la giustizia e, in armonia col tutto, governava, perché in lui le potenze umane, tramite l'ascesi, si erano convertite in potenze cosmiche ed egli era l'asse, il canale di comunicazione fra la terra e il cielo. Dalla sua perfezione interiore la terra traeva, per riflesso, la sua fecondità e guai a colui che si sedeva sullo scranno senza la prescritta dignità interiore, la terra inariditasi avrebbe denunciato ai sudditi la sua mancanza di virtù e onore.
Il Guenon scrisse, a proposito di alcuni movimenti politici e della tradizione che si ripeteva, la celebre storiella dell'asino che, trasportando una immagine sacra e venerata, credette a un certo punto che l'ovazioni della folla fossero a lui dirette e di ciò si inorgoglì.

Dopo di loro la Tradizione in occidente ha avuto rappresentanti molto meno politicizzati e più interessati al viaggio interiore di salute spirituale, che hanno via via purgato ed emendato nella loro opera le visioni parziali dei patriarchi della Tradizione. Ciò però non significa che sia scomparsa del tutto da parte degli ambienti neofascisti e neonazisti l'illusione di essere i destinatari degli applausi, a riprova di ciò basta fare attenzione al giudizio espresso da questi ambienti nei confronti di Evola che si può sintetizzare in questi termini:
1)Evola è un maestro,
2) il fatto che lui non abbia simpatia per noi non significa che noi non siamo suoi degni ammiratore e a lui ispirarci ,
3) anzi certamente noi viviamo in modo più concreto il suo messaggio dei suoi discepoli tradizionalisti integrali che, invece di fare la rivoluzione esteriore, si limitano a perseguire l'interiore realizzazione, perché concordano con lui che attualmente è l'unico modo per essere veramente rivoluzionari,
4) è noto che "gli scritti di Evola propriamente politici sono sicuramente tra quelli meno felici, in particolare quelli dell'ultimo periodo... dopo dieci anni (dalla sua morte) possiamo anche permetterci di rivolgere qualche critica ad Evola e al "tradizionalismo integrale" (prefazione ad Julius Evola - Filosofia, Etica e Mistica del Razzismo - ed. Sentinella d'Italia) ".
Oggi in occidente si può affermare che la Tradizione sia diventata, nell'ambito del tradizionalismo acosmico, ciò che il Vedanta Advaita è per la spiritualità indiana, la quintessenza dell'insegnamento iniziatico. Ciò era nella visione dei suoi fondatori che nella loro più intima natura erano innamorati della Verità tradizionale ed ad essa si erano consacrati e la cui visione avevano al loro meglio cantata. La chiave della scienza iniziatica che l'occidente aveva perduto, perdendosi esso stesso in un spiritualismo privo di spessore fatto di cerchi magici, parole di potere che si risalivano alla antica scienza dei Caldei ma di cui nessuno sapeva più intendere il senso che avevano nelle antiche lingue semitiche.
Uno spiritualismo fatto di evocazioni di cosiddette anime di defunti, di tavoli che traballano, di miscugli di scienza, pseudoscienza e persino fantascienza, rivelazioni medianiche e diaboliche, di buddhismo mal digerito, e di zampe di gallina, bava di topo, code di lucertola che degradavano l'alchimia a un pentolone di sabba. Addirittura si è affibbiato il ruolo di maestri spirituali, e quindi di coloro che sanno, a psicologi, a storici delle religioni, ad orientalisti che del resto erano ben lungi dal vantare simili ruoli. In questo caos immane neanche i cristiani facevano miglior figura, abbandonando progressivamente la filosofia dei padri a favore di quella mondana e rinchiudendosi in un arido dogmatismo e in una arrogante pretesa di dettare legge in campo della spiritualità, solo perché si era cristiani e quindi depositari della rivelazione cristica.
In questo mare magnum, in cui facile era naufragare, miracolosamente emerse l'isola beata della Tradizione, e coloro che erano sballottati su e giù dai flutti, finalmente poterono approdare a terra sicura e lì rifugiarsi e trarre nutrimento spirituale.
C'è da augurarsi che la rinascita della spiritualità in occidente, vissuta in una chiave planetaria nello sfondo cosmico, contribuisca a ispirare un'epoca di pace, di tolleranza, di elisione delle barriere fra le religioni, popoli e razze. C'e da augurarsi che le divisioni politiche si attenuino e scoloriscano, si realizzi cioè la visione della Ghita "Vedi me in tutti gli esseri senzienti e tutti gli esseri senzienti in te, così Mi conoscerai e saremo uniti da un amore indissolubile ".
Purtroppo sembra che ancora una volta in Europa e nel resto del mondo persone si facciano canali del lato oscuro della forza simboleggiata dalla svastica e di nuovo l'odio razziale si riacutizza e si riattizza la violenza. C'è solo da sperare che gli amanti della verità tradizionale non si lascino sedurre dal fascino dell'antico serpente.

Pietro Mancuso 

 

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