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Yayurveda

Anche questo veda è destinato al "sacerdote" adhvaryùn ("Sacrificatore" ), cui spetta il compito di apprestare l'area e la piattaforma sacrificali, ove si assiede con i suoi accoliti principali (il pratiprasthatàr, "l'antepositore"  del recipiente contenente il latte; il nestar, il "conduttore" della moglie di chi offre il sacrificio; e lo unnetàr, il versatore del "soma") e i secondari (lo samitàr, "l'acquietatore" che uccide la vittima; il vaikarta, "lo squartatore" di essa; e il camasadhvaryu, così detto perché maneggia i camasa, recipienti quadrangolari contenenti il Soma), compiendo materialmente i diversi atti sacrificali, di cui il principale è l'oblazione delle offerte nei diversi fuochi a ciò deputati con l'accompagnamento delle formule prescritte, cantillate su cinque note.

Anche lo Yajurveda è formato da cinque samhita.

Le formule sono raccolte a seconda dei riti in cui vanno impiegati; i diversi riti del Soma; l'aspersione del Re, che ne consacra la persona; l'offerta ai defunti; la costruzione della piattaforma sacrificale; il sacrificio umano ecc..

Le ultime sei strofe tratte da una sezione della seconda samhita formano la Isa, o Isovasyopanisad, punto di partenza per i diversi edifici teologici del posteriore "Hinduismo".

di Lamberto Breccia

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