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vedanta.it

Biblioteca di Alessandria

"Qualcuno però potrebbe obiettare che i consigli che ho dato vanno bene per uno studioso specializzato, ma che un giovane senza specifica preparazione che si appresta alla tesi trova molte difficoltà:
- non ha a disposizione una biblioteca ben fornita perché magari vive in un piccolo centro;
- ha idee vaghissime su quello che cerca e non sa neppure da dove partire con il catalogo a soggetto perché non ha ricevuto istruzioni sufficienti dal professore;
- non può spostarsi da una biblioteca
all'altra (perché non ha denaro, non ha
tempo, è malato eccetera).
Cerchiamo allora di immaginare una
situazione limite."
(Umberto Eco - Come si fa una tesi di
Laurea - Bompiani)

 

II libro di Umberto Eco appena citato, mi ha aiutato, tanto tempo fa, a lavorare in maniera umile decisa, convincendomi che la ricerca e l'organizzazione delle informazioni è possibile e neppure difficile, a condizione di lavorare senza pregiudizi e con un minimo di pazienza. Il lavoro che ho fatto per realizzare la scheda informativa relativa al termine TANTRA è consistito, sostanzialmente, nello spulciare in alcune biblioteche alla ricerca di informazioni attendibili sull'argomento. Come tutti sappiamo, oramai, il termine Tantra in occidente ha preso significati particolari, e allude in particolare a tecniche capaci di migliorare le prestazioni sessuali degli individui. Una ricerca su internet mi ha dato la conferma che questo nuovo significato è ormai quello che prevale ho però cercato di risalire, nella mia ricerca, al significato originale del termine nelle culture orientali.
Dico "nelle culture orientali" perché la lettura dei testi mi ha convinto che il termine è presente in un'area abbastanza vasta, che corrisponde alla regione indo-tibetana, all'interno della quale si sono pure avuti degli slittamenti di significato. Insomma, si tratta di risalire alle origini, disegnando, per somme linee, le trasformazioni subite già nei secoli passati dal significato del termine. Per fare tutto questo ho consultato testi "di base": enciclopedie, dizionari enciclopedici sia di carattere generale che di tipo specifico;
enciclopedie delle religioni.

Concisa, ma molto utile, è la definizione che ho trovato nel:
GRANDE DIZIONARIO ENCICLOPEDICO - UTET - 1991 Riporto qui il testo.
Ho messo in grassetto gli aspetti che mi sembrano importanti, ho messo tra parentesi quadre le mie osservazioni.

Tantra e tantrismo.
Tantra è voce sanscrita significante sistema di riti e di dottrine, e poi libro contenente quel sistema. Si indicano con tale nome tutti quei numerosissimi trattati, a base prevalentemente mistica e magica, di età varia ma comunque posteriore al sec.V d. C. (il materiale in essi raccolto è però anteriore di parecchi secoli alla documentazione scritta), che non fanno parte della letteratura vedica e che attribuiscono somma importanza al rituale ai fini del raggiungimento della liberazione e dell'unione con la divinità. [Dunque: i documenti sul tantrismo sono scritti in un periodo di grandi trasformazioni , e sono attente alle pratiche rituali utili a realizzare un processo di liberazione ]

In tali trattati, di regola anonimi, per lo più in forma di dialogo tra il dio e la sua sakti (energia), si danno istruzioni per il culto nei templi e si ricerca il significato arcano di parole e di gesti, dal cui retto uso si attende il conseguimento di forze sovrannaturali. [Il dialogo tra il dio e la sakti è un elemento che troveremo anche in seguito; la ricerca del significato arcano di parole e gesti: mantra, mudra è un altro percorso da tener presente]

II tantrismo, ossia la fase dell'induismo che trova la sua codificazione nei Tantra, si fonda sulla persuasione che tutti i fenomeni dell'universo siano congiunti da vincoli misteriosi e che in tutti si manifesti, in fondamentale unità, una forza cosmica eterna: attraverso le cose più piccole l'uomo può quindi elevarsi alle supreme e per tale via può raggiungere e penetrare l'Assoluto. La cura del fedele è rivolta alla recitazione di formule sacre (mantra), spesso intenzionalmente rese oscure, considerate manifestazioni della divinità e come tali venerate, alla effettuazione di gesti rituali (particolarmente osservata è la posizione delle mani), a cerimonie segrete: a tutto ciò è riconosciuta efficacia trascendente per ottenere qualsiasi cosa si desideri. [I termini Macrocosmo e Microcosmo sono presenti nella filosofia occidentale rinascimentale, e hanno dato vita a riflessioni che ora ritornano; sui mantra e sui mudra dovrò forse fare qualche approfondimento]

Strettamente connesso con il tantrismo è lo saktismo, che assegna un ruolo importante a divinità femminili che sono la personificazione dell'energia (sakti) divina; l'Assoluto, concepito come una divinità maschile, assume le caratteristiche di un deus otiosus, che non può intervenire nelle vicende dell'universo se non attraverso la sua sakti, che è pertanto la fonte di ogni attività. Specialmente sviluppato è lo saktismo nelle sette sivaite, nelle quali Durga o Parvati è elevata al rango di madre universale. [Dunque, il tantrismo rappresenta una strada importante per risalire a visioni dell'universo nelle quali la figura femminile ha un aspetto che non è subordinato a quello maschile. Naturalmente non posso che tornare, con la mente, alle ricerche relative alla figura della Dea madre (Gimbutas- il linguaggio della Dea) presente nel bacino mediterraneo, successivamente soppiantata dalle divinità maschili delle popolazioni di origine sibcriana che conquistarono la regione grazie alla forza delle armi. Tale invasione dovette completarsi in occidente attorno al 3500 a.e. Se questo è vero il tantrismo è lo sviluppo originale di una visione del mondo che in una fascia geografica molto estesa, dall'India al Mediterraneo, interessava le popolazioni originarie, prima delle invasioni dei popoli del nord].

Sorti in ambienti quasi sicuramente anarii e antibrahmanici, tantrismo e saktismo hanno dato origine a culti talvolta orgiastici e perciò facili a subire degenerazio
ni. [Qui arriviamo alla diffusione attuale del termine tantrismo in occidente. Sinceramente, mi ricorda il turista che, nel villaggio vacanze "tutto compreso" acquista qualche brutto souvenir, Gauguin e Picasso attinsero a piene mani dalle culture africane e oceaniche, ma con ben altro spirito, e trasformarono così la pittura occidentale del loro secolo].


I Tantra induistici (sivaiti e visnuiti) non sono gli unici. Numerosissimi e, nella formulazione scritta, anche più antichi (il Guhyasmaja è del sec. Ili o IV) sono i Tantra buddhistici, nei quali è documentata la fase mistico-magica della dottrina del Buddha. Influssi tantrici, specialmente nello yoga, sono presenti anche nel giainismo.
[la cultura tantrica non ha interessato solo la cultura induista, ma ha avuto una diffusione più vasta. Sembra dunque una suggestione che attraversa modi di pensare e religioni diversi; talvolta in aspra polemica tra di loro, ma con contatti continui. Certo, perché abbia luogo una silììile contaminazione occorre pensare che la dottrina tantrista sia stata utile ad affrontare problematiche importanti. Alla stessa maniera il pensiero di Aristotele, nel medioevo, tornò ad essere conosciuto nell'Europa occidentale grazie alle traduzioni fatte dal greco all'arabo e dall'arabo al latino. Il suo pensiero era necessario alla cultura musulmana come a quella cristiana, per questo venne letto e tradotto. Possiamo perciò dire che il tantrismo non è una "deviazione" dalle dottrine originarie o una pratica bizzarra riservata a pochi, ma un percorso interreligioso ed interculturale.]

Il brano che ho riportato è abbastanza sintetico, ma riassume in poche parole informazioni sulle quali concordano tutti i testi presi in esame.

Per approfondire ulteriormente l'argomento riporto alcuni brani presi da:
TACCHI -VENTURI CASTELLANI STORIA DELLE RELIGIONI UTET 1971 che illustra meglio alcuni aspetti che mi hanno interessato.

I testi tantrici dedicano la loro particolare attenzione alla pratica religiosa, ove sono fusi soprattutto ritualismo e Yoga nel senso più ampio della parola, ed alle
speculazioni mistiche sull'energia cosmica creativa (sakti). Naturalmente, anche il Tantrismo è una via per raggiungere la liberazione e la sua meta suprema è il perfezionamento spirituale (siddhi). Esso sostiene tuttavia l'opinione che determinati riti con sfumature mistico-magiche mettono gli adepti in condizione di dominare le potenze trascendenti e di ottenere così la liberazione. Siccome tutti i fattori nel macrocosmo e nel microcosmo sono in relazione fra loro, bisogna eseguire sul proprio corpo - la forma visibile del brahman come anima incarnata (jiva) - i riti che producono un accrescimento di potenza e un'elevazione della condizione. Il fondamento teorico delle sue dottrine è infatti la convinzione che l'universo con tutte le sue manifestazioni è un Tutto in cui anche la parte più piccola - come il singolo uomo - può esercitare un influsso su quella più grande. Il carattere divino della sua natura da all'uomo garanzia che il suo culto di Dio e i suoi sforzi indirizzati alla salvazione avranno successo. Nonostante la sorprendente continuità della vita religiosa indiana, il Tantrismo rappresenta a questo modo una nuova sintesi che muove da punti di vista particolari non certo nuovi, ma soltanto ora coerentemente sviluppati.

I seguaci del Tantrismo sono dell'opinione che i mantra - in cui è insita una grande, secondo alcune fonti addirittura illimitata potenza - sono identici agli oggetti o ai fenomeni che essi rappresentano. Ad ogni potenza e ad ogni grado della perfezione appartiene un particolare Inja-mantra (mantra fondamentale), una sillaba carica di potenza che viene considerata come l'essenza delle formule che esprimono la particolare potenza di una divinità. Queste sillabe sono gli eterni prototipi da cui derivano le forme fenomeniche. Quando la persona esperta e opportunamente iniziata rende efficaci queste potenze "toniche", viene a contatto con l'essenza delle divinità da esse rappresentate ed oltepassa i limiti della sua esistenza fenomenica. Importanti strumenti per ottenere la reintegrazione e l'identificazione col cosmo o con la Potenza Superiore sono pure - non solo nel Tantrismo però - gli yantra, diagrammi rituali, in cui sono materializzati aspetti del divino, dell'universo, e i più complessi mandala.

Sui Mudra mi accontento di una semplice definizione: "mudra termine sanscrito indicante la posizione delle mani e delle dita di una statua che, nell'induismo come nel buddhismo, assume una rilevante valenza simbolica. I mudra hanno la funzione di esprimere, attraverso dei gesti, i concetti caratterizzanti una data divinità o la forma in cui essa si manifesta agli uomini."
Dizionario dell'Induismo -Vallardi 1995 (un semplicissimo libriccino utile per una rapida consultazione).

Stavo cercando alcune immagini per questa scheda ho sfogliato un libro stupendo:
le figure del mito di J. Campbell - Red Edizioni.
E ho trovato altre interessanti correlazioni con i chakra, la Kundalini e il pensiero occidentale. Rischiavo però di andare oltre il seminato: questa vuole essere solo una scheda di presentazione!

Valerio Loda - Tratto da

http://www.holosinternational.org

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