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Opere attribuite a Shankara

Commentari ( Bhâsya) a 10 Upanishad antiche, parte integrante dei Veda ( Bhadâranyaka, Chândogya, Taittirîya, Aitareya, Kena, Katha, Îsa, Muñdaka, Prasna, Mâñdûkya).

Commentari ai Brahmasûtra (555 aforismi su Brahman, che danno la chiave di lettura dei testi sacri) e alla Bhagavad Gita.

Vari Inni e Canti devozionali, dedicati a Govinda, a Krishna, a Shiva e a varie divinità indù (considerate aspetti o personificazioni del Brahman nirguna che nella sua assoluta illimitatezza trascende tutte le determinazioni).Il fatto non è secondario, perché segnala una volta di più l'universalità dell'Advaita Vedânta e la capacità di superare le frammentazioni religiose, dovute a qualche forma di ristrettezza mentale, per altro inevitabile, entro certi limiti quando ci si rivolge ai più.

Molti trattati ( Prakaraña) di metafisica, che insegnano a meditare su aspetti decisivi dell'Advaita Vâda:

Âtmabodha ( La Conoscenza del Sé), manuale fondamentale della metafisica vedantina, poiché insegna a superare l'egoicità e le altre sovrapposizioni velanti che occultano il Sé universale.

Vivekacûdâmani ( Il Gran Gioiello della Discriminazione), manuale che insegna la discriminazione ( viveka) tra Realtà assoluta e illusoria, tra l'Universale-sovraformale e le forme parziali e relative. La liberazione esige il superamento delle identificazioni imprigionanti che legano al condizionato.

Aparokshânubhûti ( Realizzazione o Esperienza Diretta del Sé), in cui vengono spiegati i mezzi per ottenere tale conoscenza realizzativa, a partire da certi prerequisiti indispensabili che qualificano l'ascesi.

Upadeshasâhasrî ( L'Istruzione in un Migliaio di Versi), ampio trattato presentato nella forma di un dialogo tra Istruttore spirituale e discepolo. Il Maestro risponde alle obiezioni dell'allievo, aiutandolo a superare dubbi, paure e ristrettezza mentale, ostacoli ricorrenti in qualsiasi sentiero realizzativo.

Opere concise, talvolta brevissime, dedicate a qualche speciale risvolto dottrinario, forse sintesi di trattati più estesi:

Laghuvâkyavritti ( Breve Esposizione della Sentenza), commenta il mantra "Io sono Brahman", in modo assai conciso.

Vâkyavritti ( Esposizione della Sentenza): veloce commento della sentenza " Tat Tvam Asi "( Tu Sei Quello).

Jîvanmuktânandalaharî ( L'Oceano di Beatitudine del Liberato in Vita), descrive sinteticamente tale condizione, per quanto possibile.

Âtmajñâopadeshavidhi ( Istruzione sulla Conoscenza del Sé), esamina i vari involucri velanti e i vari stati di coscienza ("veglia, sogno, sonno profondo"), fino alla Coscienza Pura Universale, testimoniata dall'Âtman onnipervadente.

Pañcakaranam ( La Quintuplice Ripartizione), brevissima operetta che spiega il processo di formazione del mondo, a partire dai 5 Elementi, con commento del simbolismo AUM ( OM).

Sadâcarâ ( La Via dell'Essere): indica alcune regole che l'aspirante deve seguire per realizzare la Purificazione e la Conoscenza.

Yâtipañcakam ( Cinque Versi sull'Asceta): rapido scorcio sulla dimensione di vita dell'asceta.

Shivapañcaksharam ( La Quintuplice Realizzazione di Shiva): spiega in che senso la sola realtà sia Shiva-Brahman.

Manîshâpañcakam ( La Quintuplice Convinzione) descrive "l'incontro" con Shiva.

Secondo alcuni, sarebbe l'autore anche del Drig Drishya Viveka ( Discriminazione tra Spettatore e Spettacolo, vale a dire tra Âtman e non-Âtman), opera perfettamente in linea con la metafisica non-dualistica ed espressione della Scuola. Che l'autore materiale, in questo caso come in altri, possa esser Shankara o qualche altro Advaitin, in fondo è un fatto che riveste un'importanza del tutto marginale.

Terminiamo questa rassegna, necessariamente selettiva e incompleta, ricordando che a Shankara viene attribuito anche il testo Sharva-Vedânta-Siddhânta-Sârasangraha ( La Quintessenza del Vedânta): come recita il titolo, si tratta di un notevole manuale di dottrina della Non-Dualità, che viene organicamente compendiata in 1.006 Sûtra. Come ricorda l'ultimo Sûtra, "quest'opera è stata composta affinché possa aiutare altri aspiranti alla saggezza a disperdere i dubbi che possono sorgere nei loro cuori".

Molti tra i testi citati sono pubblicati in lingua italiana nelle Edizioni Âsram Vidyâ. La quintessenza del Vedanta si trova nelle Edizioni Ubaldini.

Paolo Scroccaro - Tratto da http://www.estovest.org

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