Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione.

vedanta.it

Articoli

Bodhananda è il nome dato da Raphael a un aspirante discepolo nella tradizione non duale.
Ha fondato l’Associazione I PItagorici, l’Associazione Vidya Bharata, l’Associazione Italiana Ramakrishna Math & Mission, l’Associazione Italiana Ramana Maharshi.
Sovrintende alle attività delle stesse.

«Oltre duemila anni fa, in Occidente, Pitagora coniava il termine Filosofo per indicare colui che vive la Conoscenza-Coscienza-Consapevolezza come Realtà ultima che, pur trascendendo il sensibile, può essere testimoniata all'aspirante che ne faccia qualificata richiesta.
Platone codificò in forma dialogica la Philosophia Perennis che , precedentemente espressa nell'Orfismo, da Parmenide e dallo stesso Pitagora, dicono essere arrivata nel mondo ellenico attraverso i ginnosofisti egizi dall'India stessa ove è conosciuta col nome di Sanātana Dharma..
Colui che avendo realizzato la non-dualità dell'esistenza e che sia andato oltre la molteplicità del mondo dei nomi e delle forme, avendo trasceso i vari piani di realtà, viene detto Filosofo, Illuminato, Realizzato, Jivanmuktha o, per usare le parole di Sri Rāmaṇa Mahāṛṣi: "jñāni", il Conoscitore.
I saggi dell'India, in occidente assimilati ai santi da chi manifesta una certa tolleranza e ai santoni da chi dispregia ciò che ignora, in realtà non sono altro che gli stessi Filosofi antichi da cui l'intero sistema occidentale trae radici. Essi sono semplici conoscitori della Realtà Assoluta., realtà che può essere colta attraverso qualsiasi cammino che appartenga alla Tradizione, secondo modalità che si estrinsecano sia nella sfera dell'azione che dell'amore che della conoscenza e giungono alla ricomposizione nell'uomo della scissura fra i vari piani del sensibile, trascendendolo fino a giungere allo Zero metafisico, al Brahman vedico, all'Uno-Uno platonico, al Sommo Bene di Plotino, al Turīya upaniṣadico.
Così come in passato prima Pitagora, poi Platone e infine il Tianeo chiamarono alla restaurazione e rettificazione dei Misteri e dei culti più sacri nei templi andando in Egitto e, dicono del terzo, in India per riallacciarsi alle antichi fonti di sapienza, così come il Cristo venne per adempiere la legge e i Profeti, così nella prima metà del XX secolo l'India ripropone da quelle stesse antiche fonti quell'insegnamento non duale mai scomparso in Occidente.
Questa innata conoscenza dell'Essere, propria ad ogni individuo è sembrata perdersi nei meandri della storia occidentale, ma essa è solo sopita, perchè non può cessare quanto è Realtà Ultima di ognuno di noi, al di là di ogni mentale divisione di razza, colore, nazionalità e religione.
[...]»
Bodhananda, Introduzione all'edizione italiana di "Il Vangelo di Rāmaṇa Mahāṛṣi". Ed. I Pitagorici.

 

 

Testi pubblicati

Vidya Bharata - Edizioni I Pitagorici © Tutti i diritti riservati.  
Tutti i diritti su testi e immagini contenuti nel sito sono riservati secondo le normative sul diritto d’autore.

Chi è online

Abbiamo 83 visitatori e nessun utente online

Sei qui: Home