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Natale: il sogno del sapiente?

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cielo
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Natale: il sogno del sapiente?

Messaggio da cielo » 24/12/2022, 11:15

Buongiorno a tutti e buon Natale.

Ieri alla tele ho ascoltato con un pezzo di cervello un medico che spiegava la sindrome del Natale, quell'istinto a nascondersi, a fuggire e rintanarsi per evitare i riti dei regali e degli shopping (da farsi rigorosamente come blizt in ore poco affollate). Al rifiuto a pensare ai cibi da cucinare e da mangiare, arrotolando quel sottile filo di disgusto spaventato (perchè si sa in anticipo che sarà dura frenare i sensi almeno qel tanto che basta per non avere una serie di "mali" concatenati a seguire...) e con uno sforzo in più per meditare anche sulla sofferenza degli animali che in forme varie salteranno nei nostri piatti (ahimè, li mangerò, giusto perchè è natale è una scusa sempre ottima e salvifica). Poco, meno che si può, perchè un Natale green e senza troppo sangue ci fa bene.

Insomma, penso che un po' ce l'ho la sindrome del Natale, è una grande fatica e non sempre si riesce a prenderla dal verso giusto, ma una aspirante ricercatrice spirituale dovrebbe saper "penetrate nei significati interiori e più profondi dei simboli, dei riti e delle cerimonie religiose" come dice Sai Baba nel suo discorso.

Senza dimenticare che: "Le forme esteriori e le formalità sono conformi alle necessità del luogo, del tempo e delle persone. Alcuni di voi preferiscono più un dolce che un altro; altri non gradiscono ciò che per voi è più gustoso. Ma, qualunque essi siano, vengono tutti addolciti dalla stessa sostanza, dallo zucchero; e similmente tutte le cose e tutti gli esseri vengono addolciti dallo stesso principio, Dio.".

Accendiamo il fuoco per riscaldare il Bambino così che l'attenzione si interiorizzi contemplando quel "semino d'oro" a cui dona la forma del bambinello di Betlemme e che autorisplende nel cuore di ognuno.
Un'opportunità per un incontro di tenerezza, in questo mondo duro e accigliato.

Torniamo a ieri, quando mi sono sforzata di leggere qualcosa, a conforto dell'alma tapina in ansia pre natale tra persone anch'esse "sulle 23" (nervose).

Volevo approfondire le vicende umane di Confucio, con cui in questo periodo mi sento risuonare, in particolare su questioni relative alla formazione dei giovani e al rispetto dell'autorità, su cui Confucio aveva idee molto chiare che potrebbero tornarci utili, a noi (sfigati) del terzo millennio.

Poi però ho cambiato idea (troppo impegnativo Confucio) e ho deciso che, considerata la ricorrenza e la mia bassa energia, bisognava andare al top, direttamente dal Padre benevolo seduto sulla Nuvola di Cielo, e così ho preso una raccolta di discorsi di Sai Baba.

Sono capitata su un discorso tenuto nel luglio 1968 a Kampala in Uganda, durante l'unico soggiorno che Sai Baba fece fuori dall'India. Il testo che non si trova sul web in italiano è pubblicato nel libro Sri Sathya Sai Baba "Discorsi 1967-68". Volume VI, Edizioni Mother Sai Pubblications.

Mi sono sentita rincuorata dopo la lettura. La sindrome del natale è decisamente migliorata, sento circolare un po' di coraggio nel sangue per affrontare la "festa" (spero che non la facciano a me).

In sintesi Sai Baba dice che dobbiamo essere dei maestri nell'arte di rimanere completamente tranquilli, perfettamente calmi e inattaccabili, qualunque cosa possa accadere al corpo, ai sensi o alla mente.
Coltivare la pace, come contadini.

E poi, dopo aver letto, ho colto una similitudine tra Sai Baba e Bodhananda, dicono delle cose tremende e veramente molto pesanti all'essere umano ignorante, ma riescono a farlo con lievità, e dandoti subito dopo una caramella dolce che non ti fa sentire a lungo il dolore della bastonata, sempre che tu ti sia accorto di averla ricevuta sulla testa

Con l'augurio di traversare le Feste con questa imperturbabile pace profonda e lo splendore di una Stella di Natale.


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