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Laozi - Ritorna al Dao delle origini

Inviato: 29/10/2019, 17:33
da cielo
Ritorna al Dao delle origini

Guardando, non lo vedi: è detto ‘evanescente’.

Ascoltando, non lo odi: è detto ‘silenzioso’.

Toccando, non riesci ad afferrarlo: è detto ‘inafferrabile’.

Queste tre qualità sono inscindibili e caoticamente fuse nell’Uno.

Il suo sorgere non è luminoso

e il suo calare non è oscuro.

Innominabile, in esso le cose ritornano eternamente allo stato di vuoto.

Forma senza forma, immagine senza contorni,

è detto ‘indistinto’.

Se gli vai incontro non ha capo.

Se lo segui non ha coda.

Ritorna al Dao delle origini per essere padrone del momento presente.

Questo è detto ‘il filo conduttore del Dao’.

(Laozi, Dao De Jing, 14)



Immagine
Katsushika Hokusai, Tigre tra I bambù, 1839. Collezione privata


Come vuota canna di bambù


"Praticare la conoscenza vuol dire
acquisire qualcosa ogni giorno.

Praticare il Tao vuol dire
perdere qualcosa ogni giorno.

Perdere e perdere fino ad arrivare al non agire.
Non facendo nulla, nulla resta incompiuto."


[fonte: TAO: I RACCONTI DELLA VIA di Shantena Augusto Sabbadini. Pubblicato sul sito di Gianfranco Bertagni]