Aristotele affermava, che conoscere è essere.Qualsiasi conoscenza è per noi stessi, se cerco di spacciarla ad altri diviene una manipolazione.
Il raccontare le cose lette, le proprie credenze, le proprie inferenze da molti viene creduta conoscenza o l'offrire la conoscenza.
Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza.
Premadharma (Colloqui privati)
Nisargadatta, in altro ambito e contesto affermava: puoi conoscere solo ciò che non sei; ciò che sei lo puoi solo essere.
Quindi volendo creare un certo sillogismo si potrebbe dire essere=conoscere=ciò che sei
Premadharma in ultimo dice; "Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza"...questo perchè (a mio vedere), l'essere così come la "conoscenza" così come "ciò che sei", può solo essere testimoniato (in esseità) e non offerto in termini di conoscenza come "Il raccontare le cose lette, le proprie credenze, le proprie inferenze [che] da molti viene creduta conoscenza o l'offrire la conoscenza".
Puoi solo essere la conoscenza non venderla e spacciarla, puoi solo testimoniarla in esseità, con l'esempio, con ciò che si è, testimoniando ciò che si è, e non ciò che si crede o vuol far credere essere (perfino ed in primis a se stessi), le proprie credenze, inferenze, conoscenze, etc.
La testimonianza è testimonianza dell'essere è il verbo la parola dell'essere, è ciò che si è, e più ciò è coincidente più la testimonianza è autentica.