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Bodhananda

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cannaminor
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Bodhananda

Messaggio da cannaminor » 19/04/2017, 7:40

Riflettevo in questi giorni, a dire il vero dovrei forse dire riflettevo ancora e ancora e ancora su quello che è stato un capitolo importante nella mia vita, ovvero Bodhananda. Un capitolo che invero non si è concluso, se non nel suo aspetto grossolano e di relazione quotidiana su questo piano, ma che continua comunque anche dopo la sua morte fisica.

Proprio l'altro giorno confessavo a mia moglie che non mi riusciva di pensarlo "morto", ogni volta che il pensiero ci tornava sopra lo sentivo e vivevo come se fosse ancora qui tra noi, a rispondermi prontamente ad una telefonata, ad un messaggio, ad una mail. Ho ancora in elenco il suo numero, il suo indirizzo, i suoi riferimenti mediatici, e non mi sembra strano, non lo vivo come un'assurdo, perchè, pur sapendo che nessuno replicherà ad alcuna mia missiva, ciò non di meno lo sento ancora qui, presente, in me.

Riflettevo di come, e credo sia autoevidente a tutti coloro che lo conoscevano e vi si relazionavano in qualche modo, di come ognuno lo abbia vissuto da vivo in modo diverso dagli altri. Ognuno di noi è diverso dal suo prossimo e questa diversità e originalità non poteva che riflettersi parimenti nel rapporto con lui. Diversità che se era tale in vita, allo stesso modo coerentemente lo è stata anche dopo, dopo la sua morte, là dove ognuno di noi l'ha vissuta a modo suo e maniera sua.

E così come in vita ognuno di noi aveva un suo specifico e particolare rapporto con lui allo stesso identico modo dopo la sua morte altrettanto è stato vissuto nel seguito in ognuno di noi e nel suo cuore.

Sì, certamente molti aspetti e cose erano simili, del resto ogni essere umano non è del tutto alieno al suo prossimo, ma altrettanto non si può sostenere con leggerezza che siamo tutti fratelli e sorelle; anche le gocce d'acqua sono tutte sorelle e fratelli ma nessuna è uguale alla vicina.

Dico questo perchè dopo la sua dipartita, ognuno di noi ha vissuto il lutto in modo diverso e ancor di più l'ha elaborato e forse superato o comunque integrato e risolto sempre a modo suo, diverso da quello del vicino e del compagno anche prossimo di tanta vita covissuta insieme a lui.

Se dovessimo chiedere ad ognuno chi era Bodhananda, cosa facesse, che opera portasse avanti, con quali fini, scopi e mete, etc etc, se ne ricaverebbero tante descrizioni e spiegazioni quanti sono quelli che ne parlano e l'hanno conosciuto.

Ognuno di noi di fatto ha conosciuto il "suo" di Bodhananda, tanto che già sul nome stesso molti lo conoscevano come Premadharma, altri come Teano, ed altri con altri nomi ancora, sebbene il primo e originale (storicamente parlando) di nome indossato sia stato quello di Bodhananda.

Ma il nome non era solo un nome era anche una funzione, una maschera, un ruolo, indossato nel dharma di questo piano. E insisto nel dire e sottolineare "diversamente", ognuno l'ha conosciuto in modo diverso, perchè diversi erano coloro che lo conoscevano e vi si rapportavano.

Un pò come per la verità, la verità è una, ma ognuno la conosce e vive a modo suo, nella sua ottica e visione delle cose, e quindi sembra che alla fine vi siano tante verità quanti sono quelli che la vogliono conoscere, ma di fatto, la verità è una e sono coloro che la vogliono conoscere ad essere tanti e diversi l'un l'altro. Con Bodhananda è stata la stessa cosa, lui era la stessa e una verità, ma ognuno di noi ne ha conosciuto gli aspetti a lui\lei conformi e comprensibili, tralasciando per forza di cosa quelli che non poteva ancora comprendere e conoscere al momento.

Un pò come il famoso elefante indagato dai ciechi di cui uno ne toccava la proboscide, l'altro una zampa e l'altro un orecchio, etc, dandone così ognuno descrizione diversa da quella altrui.

Porto queste riflessioni perchè nelle settimane a seguire la sua morte molte cose sono accadute, gruppi si sono sciolti, fratellanze e sorellanze si sono infrante o forse semplicemente gruppi e fratellanze e sorellanze si sono resi conto di non essere mai esistiti inquanto tali se non nella medesima attenzione allo stesso riferimento centrale; visioni varie sono venute in contrasto e conflitto con quelle altrui, ognuno sostenendone la veridicità della propria, del proprio "dio", unico, vero e unigenito e l'unica cosa che forse alla fine molti hanno trovato in\di comune col suo prossimo è stato l'essere orfani del medesimo padre.

Molte discussioni vi sono state sul "da farsi", sul come procedere, sul come interpretare la volontà e l'azione compiuta fino a quel momento, e quindi sul come e cosa e come "portarla avanti". Personalmente non ho potuto fare a meno di chiedermi anche del senso che aveva il "portare avanti" un qualcosa che altri aveva voluto, ideato, e quindi fatto e portato avanti sino a che la morte non ne avesse interrotto il corso su questo piano.

Io non sono Bodhananda, e quindi se lui ha voluto e portato avanti tutta una serie di inziative, istruzioni e quant'altro, io chi ero e a che titolo me ne potevo fare carico in qualche modo? Lui per primo non ha mai voluto nemmeno che si menzionasse la parola "maestro" nei suoi riguardi, quindi figuriamoci parlare di discepoli o anche solo adepti-iniziati. Lui stesso si è sempre descritto come l'ultimo degli aspiranti e lo diceva davvero non per falsa umiltà. Altri erano i maestri secondo lui, non lui. Del resto però, tante volte parlandone si era anche detto e convenuto che il maestro sono poi gli aspiranti a farlo e designarlo, non certo lui da medesimo. Quindi non spettava a lui definirsi maestro, semmai a coloro che lo ritenevano e vedevano ed avevano riconosciuto per tale.

Comunque non era questo di cui volevo parlare, non il fatto che fosse o non fosse un maestro; in fondo maestro lo è chi lo vive e vede per tale dal suo cuore, dal suo unico, singolare e irripetibile cuore. Ti possono anche crocifiggere, ti possono anche urlare tutti crucifige, ma se anche uno solo sotto la croce dice "rabbi", allora sei maestro, sicuramente almeno per lui.

In queste settimane a seguire ho letto molte riflessioni, commenti, persino rancori, rabbie e sfoghi vari a riguardo, un pò tutto il panorama della psiche umana, e ci sta tutto, tutto è perfettamente coerente e logico con gli eventi, sopratutto con la diversità e originalità umana. Non esistono verità più vere di altre, maestri più maestri, o discepoli più discepoli, esistono solo la diversità dovuta al molteplice nel quale ancora siamo e viviamo, la diversità, non il più o meno, il meglio o il peggio, il più alto o più basso, ma solo la diversità, la parimenti orizzontale diversità che siamo.

Almeno fino a quando ci si crederà tali; il momento che tale visione del molteplice-diverso venisse meno, verrebbe meno per necessità ogni confronto, ogni più\meno, meglio\peggio, alto\basso etc. E tutte queste riflessioni svanirebbero come nebbia ad un mattino assolato, lasciando la una verità intatta ed evidente come è sempre stata.

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Re: Bodhananda

Messaggio da Mauro » 19/04/2017, 14:50

Io l'ho conosciuto, sebbene mai incontrato (come non ho mai incontrato chi frequentasse il vecchio forum, eccezion fatta per Laura e Lux un paio di volte), col nome di Teano (di cui chiesi anche il motivo di tale nome a lui stesso), e-dopo l'abbandono, per fatti noti- del nome Teano, col nome di Premadharma, alias Pd.
Non credo vi possa essere la benchè minima possibilità di raffronto tra la profondità del tuo rapporto con Bo, cannaminor, e le mie confuse incursioni in questo e nell'altro forum, che avevano come oggetto Pd.
Avemmo anche un intenso scambio di messaggi privati ma sempre nel contesto forumistico (non mi diede mai la sua email personale), sebbene molti molto profondi ed alcuni anche molto toccanti, che conservo con gelosa tenerezza. Ma ero anche un pò geloso. Si, ve lo devo dire. Geloso del rapporto diretto che aveva con voi e che con me (secondo la mia prospettiva), non voleva o non era interessato ad avere (ecco perchè si relazionava con me solo nell'ambito forumistico-pensavo-).
Chissà quante volte sarà passato a Roma per lavoro e mi sarebbe piaciuto incontrarlo. Ma è là che (sempre secondo la mia modalità di vedere le cose) mi "sfuggiva". Ora capisco molte cose. Ora che non c'è più lui ho perso una certa enfasi da "ricercatore", e mi sono reso conto che non ricerco più affatto. Leggo (sempre più raramente), intervengo (polemicamente, talvolta, ma senza più passione). Non mi trovo più in quella fase effervescente nella quale, di ritorno dall'India, mi ero invischiato. Pd mi aveva dato molti input per continuare la ricerca, e le bastonate che ricevevo mi spronavano. Ora che non c'è più sono tornato nella fase catatonica che mi contraddistingueva nel passato. In sostanza: sopravvivere. Mi "consola" solo il fatto che ho trovato in alcuni utenti qui ed anche in alcuni che frequentavano il vecchio forum ed anche la cerchia più stretta, la stessa sconsolata presa di coscienza, tanto da dirti, cannaminor: "mal comune mezzo gaudio?" Detto ciò, quello che tu ed altri avete ricevuto da Bo, è molto più che un "insegnamento": è amicizia, un sorriso visto sulle sue labbra, una voce amica al telefono e molto altro ancora. Ed è questo a mio avviso il patrimonio più grande che ha lasciato e che neanche i suoi "insegnamenti" scritti o no, possono eguagliare.
Questo in sintesi mi manca di Bo: che per me è sempre stato "solo" Pd, per voi era Bo.
Spero le mie parole non vengano fraintese! Per scrivere questo post sullo smart ho dovuto spezzare il discorso in tre parti, oltretutto...

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NowHere
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Re: Bodhananda

Messaggio da NowHere » 20/04/2017, 8:07

Molto toccanti i vostri interventi, grazie...
Io seguivo anche il vecchio forum anni fa, volevo contattarlo personalmente ma era "impossibile"...
A me oltre Bo manca anche Pd, nel senso che non è mai intercorsa alcuna interazione personale anche se virtuale, e cionondimeno lo sento anch'io vivo.
Secondo me ha insegnato in tanti modi, compresa questa costellazione di maschere che indossava (non sapevo che fosse anche Teano), magari per non sembrare scontato e per dire le cose senza la veste dell'autorità che i cercatori avrebbero conferito a Bo.
Un caro abbraccio a tutti, Namasté

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Re: Bodhananda

Messaggio da cannaminor » 20/04/2017, 10:09

NowHere ha scritto:
20/04/2017, 8:07
Molto toccanti i vostri interventi, grazie...
Io seguivo anche il vecchio forum anni fa, volevo contattarlo personalmente ma era "impossibile"...
A me oltre Bo manca anche Pd, nel senso che non è mai intercorsa alcuna interazione personale anche se virtuale, e cionondimeno lo sento anch'io vivo.
Secondo me ha insegnato in tanti modi, compresa questa costellazione di maschere che indossava (non sapevo che fosse anche Teano), magari per non sembrare scontato e per dire le cose senza la veste dell'autorità che i cercatori avrebbero conferito a Bo.
Un caro abbraccio a tutti, Namasté
Il discorso "maschere" è stato, specie nel passato, argomento anche controverso; nel senso che talvolta è sembrato persino fuorviante e\o occulto, come se si volesse nascondere qualcosa. In effetti invece era solo e semplicemente un ruolo, una veste che indossava, un timbro, una nota ad hoc, specifica e diverse tra di loro, con ben precise istanze e caratteristiche.

Diciamo che la prima e quella, che a me risulti, impartitagli da Raphael stesso fu quella di Bodhananda. Quindi un nome iniziatico, di riconoscimento e già il significato del nome stesso dovrebbe dire tutto. Poi ne seguirono altri, più per sua libera scelta che per nomina di Raphael, tra cui Premadharma (PD), Teano, e occasionalmente altri, che avevano veste diversa, ruolo diverso, un approccio diverso, rispetto al primo Bodhananda.

Volendo tagliare molto all'ingrosso diciamo che Bodhananda era un nome prevalentemente advaitin, quantomeno jnana, mentre i successivi ricadevano più nell'ottica e nella veste bhakti-karma-raja yoga. Sono sfumature, note, prassi e modalità, anche perchè ogni cammino ha in sè e veste in sè tutte le componenti tradizionali, sebbene, specie agli inizi alcune o pure una sola solo predominanti rispetto alle altre.

Raphael per chi l'ha letto non c'è ombra di dubbio che sia un advaitin (la nota è quella, anche se ha esposto e trattato molti rami e aspetti tradizionali) e quindi il nome iniziatico dato, Bodhananda non poteva che riconoscere e rispecchiare la stessa e medesima nota.

Nota che nel rapporto col mondo, parlo di quella di Bodhananda, si è andata nel tempo chiudendo, datosi che per suo stesso dire, nessuno la\lo comprendeva e capiva. Da cui le successive più approciabili e abbordabili di Premadharma, etc.

Per quanto riguarda il rapporto, l'istruzione, il magistero, mi riconosco, personalmente parlando, maggiormente in un rapporto di amicizia piuttosto che di insegnamento-istruzione di un maestro. Non l'ho mai considerato un maestro (a cominciare dal fatto stesso, come già detto, che lui per primo non voleva in alcun modo essere chiamato così) ma piuttosto un amico, amico nel vero senso di amicizia, ovvero un qualcuno che testimoniava con tutto il suo essere se stesso ciò che era. Il suo insegnamento, la sua istruzione è stata la sua vita stessa, il suo testimoniarsi, l'essere ciò che era, ed il darmene modo di vederlo e confrontarmici e specchiarmici. È la sua continua e ininterrotta testimonianza di sè, nel covissuto trasparente di ciò che era ad avermi "insegnato" qualcosa. Poi certo c'era un aspetto formale di tutto ciò, letture ed istruzioni scritte, testi vari, articoli, etc etc, ma tutto ciò ne era solo l'aspetto formale, linguistico, testuale, di una testimonianza che era prima di tutto di vita, vita vissuta.

È stato, è vissuto, ha agito ed operato per ciò che era e quello che era, e se insegnamento c'è da trarne, è tutta la sua vita per intero ad esserne e non solo gli scritti o le parole spese (che pure contano ed hanno un loro valore). Se testimonianza devo o dovessi darne, non potrei che darne per intero della sua vita e azione, quella vita e quella testimonianza che mi è servita a riconoscermi io stesso ciò che ero e sono e ancora vado scoprendo e conoscendo di essere. Avere accesso all'Essere, un Essere "fuori, esterno e altro da noi", è occasione unica di vita, di istruzione e conoscenza di sè.

Non per nulla la Tradizione stessa riconosce il valore e persino forse la necessità di un "maestro" nel tratto "finale" della sadhana. Il detto che quando l'allievo è pronto compare il maestro (anche se Lui non vuole farsi chiamare così!) è quanto mai sempre vero e attuale.

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Fedro
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Re: Bodhananda

Messaggio da Fedro » 20/04/2017, 12:58

cannaminor ha scritto:
20/04/2017, 10:09

Diciamo che la prima e quella, che a me risulti, impartitagli da Raphael stesso fu quella di Bodhananda. Quindi un nome iniziatico, di riconoscimento e già il significato del nome stesso dovrebbe dire tutto. Poi ne seguirono altri, più per sua libera scelta che per nomina di Raphael, tra cui Premadharma (PD), Teano, e occasionalmente altri, che avevano veste diversa, ruolo diverso, un approccio diverso, rispetto al primo Bodhananda.
Lo so che sono dettagli, ma trattandosi di dettagli che rimarranno a futura memoria, meglio raccoglierli in modo preciso, magari incrociando i nostri ricordi.
Ecco, potrei sbagliarmi, ma ricordo che, in un incontro informale (quando mai incontri formali..sempre in pasticcerie o fuori dai canoni..) mi disse che il nome Bodhananda risaliva a Sai Baba (nel senso che gli fu insignito da costui), e che "Premadharma" invece da Raphael in coincidenza della pubblicazione del libro su Sai Baba delle Edizioni I Pitagorici.
Inviterei altri a verificare questo dettaglio, tramite il loro ricordo/testimonianza e, soprattutto, aspetto di essere smentito, non essendo un campione in memoria.

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Re: Bodhananda

Messaggio da cielo » 20/04/2017, 13:49

Fedro ha scritto:
20/04/2017, 12:58
cannaminor ha scritto:
20/04/2017, 10:09

Diciamo che la prima e quella, che a me risulti, impartitagli da Raphael stesso fu quella di Bodhananda. Quindi un nome iniziatico, di riconoscimento e già il significato del nome stesso dovrebbe dire tutto. Poi ne seguirono altri, più per sua libera scelta che per nomina di Raphael, tra cui Premadharma (PD), Teano, e occasionalmente altri, che avevano veste diversa, ruolo diverso, un approccio diverso, rispetto al primo Bodhananda.
Lo so che sono dettagli, ma trattandosi di dettagli che rimarranno a futura memoria, meglio raccoglierli in modo preciso, magari incrociando i nostri ricordi.
Ecco, potrei sbagliarmi, ma ricordo che, in un incontro informale (quando mai incontri formali..sempre in pasticcerie o fuori dai canoni..) mi disse che il nome Bodhananda risaliva a Sai Baba (nel senso che gli fu insignito da costui), e che "Premadharma" invece da Raphael in coincidenza della pubblicazione del libro su Sai Baba delle Edizioni I Pitagorici.
Inviterei altri a verificare questo dettaglio, tramite il loro ricordo/testimonianza e, soprattutto, aspetto di essere smentito, non essendo un campione in memoria.
No, ti ricordi male. Entrambi i nomi sono stati ricevuti da Raphael e Bo stesso spiegò che sono legati ad ambiti d'azione e d'istruzione diversi, pur essendo entrambi gli ambiti della Tradizione. L'uno a testimoniare i Grandi misteri (dedicati a kama-moksha: desiderio per la liberazione) e l'altro i Piccoli misteri (dharma-artha: raggiungimento del benessere (gli scopi) attraverso il dharma).
Prima si costruisce (nel mondo di Cesare: piccoli misteri), ma poi per accedere ai grandi misteri, occorre costruire armonicamente, trasformando sè stessi attraverso i riti e le precrizioni e poi distruggendo tutte le adesioni a ciò che è stato costruito per scoprire di non essere l'artefice.
Vediamo anche come, in linea generale, i piccoli misteri possiamo considerarli propri alle prime due caste e ai primi due asrama (la vita nel mondo), i grandi alle ultime due caste e ai successivi asrama (la vita oltre il mondo). Il sudra costruisce e il vaisya commercia, essi costruiscono il mondo. Lo ksatriya distrugge-muore. Il brahmano rinasce, ricrea.

Bodhananda è colui che raggiunge l'ananda della conoscenza attraverso la conoscenza diretta (via). Premadharma è la via dharmica della devozione e fu il nome usato per firmare il libro "Sathya Sai Baba e il Vedanta advaita" dato da Raphael su richiesta esplicita per quel libro. Poi venne abitualmente indossato quando Bo si rese conto che scritti e libri di Bodhananda risultavano poco accessibile e non compresi.
Teano fu il nick successivamente indossato per la parte pubblica del forum, quando sorse in lui l'istanza di scrivere.
Bo richiamò l'attenzione sul fatto che anche Teano era compreso non da tutti, ma solo da coloro dotati di una qualche dimestichezza con la pratica vedanta.

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Re: Bodhananda

Messaggio da Fedro » 20/04/2017, 14:03

...quindi, quando iniziò con la ML su Sai Baba (ove mi pare, si firmasse già Bodhananda) aveva già conosciuto R.

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Re: Bodhananda

Messaggio da cielo » 20/04/2017, 15:21

Fedro ha scritto:
20/04/2017, 14:03
...quindi, quando iniziò con la ML su Sai Baba (ove mi pare, si firmasse già Bodhananda) aveva già conosciuto R.
Sì, Raphael lo incontrò nel 1995, Sai Baba prima, intorno ai 18 anni.

Teano 20/05/2012 [tratto da forum pitagorico]
Il primo gruppo virtuale sorse nel 1995, poi si sviluppò con la connotazione che abbiamo oggi nel 1997. Non ricordo la data (97-98-99), ma il primo incontro si svolse presso la sede dell'Asram Vidya di Via Azone a Roma.
Negli anni successivi ci si incontrò durante le visite italiane di Swami Veetamohananda e presso un bed&breakfast a Piacenza, messo a disposizione da uno degli iscritti. Si avviò un discorso di organizzazione di gruppi Vedanta e periodicità di incontri, oltre che una Accademia Vedanta, sollecitati da Swami Veetamohananda, che avrebbe dovuto comportare un riconoscimento universitario dall'India. Comportamenti "anomali" da parte di alcuni, determinarono le immediate dimissioni del responsabile del progetto che lasciò tutto in mano loro. Ad oggi Swami Veetamohananda viene saltuariamente in Italia, spesso a Torino.

Ci sono tanti gruppi che si incontrano. Ci sono tante persone che non si incontrano o che non si ritrovano nei gruppi, o che vivendo determinate "esperienze" spirituali non trovano altrove risposta. Questo luogo è una semplice porta sulla cui soglia è posto un paniere da cui liberamente prendere. Poi si può anche scegliere di entrare.

La via è prevalentemente interiore, il gruppo è l'interfaccia ove specchiare l'interiorità e ove alla bisogna condividere le difficoltà in mutuo ausilio, se ciascuno testimonia lasciando fuori l'inferenza.


In ogni caso di sè stesso Pd affermò, su specifica mia domanda (chi sei nel mondo?): "Al momento un aspirante che ha istituito una editrice e alcune associazioni, che riunite alcune persone, hanno pubblicato alcuni libri e mantengono alcuni siti."

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Re: Bodhananda

Messaggio da Mauro » 20/04/2017, 15:58

Vediamo anche come, in linea generale, i piccoli misteri possiamo considerarli propri alle prime due caste e ai primi due asrama (la vita nel mondo), i grandi alle ultime due caste e ai successivi asrama (la vita oltre il mondo).
Quindi, se ho capito bene, voi ai quali si rivolgeva come Bodhananda, sareste i rappresentanti della "upper class"; noi ai quali si rivolgeva come Premadharma saremmo la casta bassa, quella che si accontenta del benessere materiale...
In effetti contadino sono... non posso ambire di più...
Cielo, ma cosa dici?

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Re: Bodhananda

Messaggio da Fedro » 20/04/2017, 16:04

Mauro ha scritto:
20/04/2017, 15:58
Vediamo anche come, in linea generale, i piccoli misteri possiamo considerarli propri alle prime due caste e ai primi due asrama (la vita nel mondo), i grandi alle ultime due caste e ai successivi asrama (la vita oltre il mondo).
Quindi, se ho capito bene, voi ai quali si rivolgeva come Bodhananda, sareste i rappresentanti della "upper class"; noi ai quali si rivolgeva come Premadharma saremmo la casta bassa, quella che si accontenta del benessere materiale...
In effetti contadino sono... non posso ambire di più...
Cielo, ma cosa dici?
Ma Mauro, cosa dici tu...
Qui siamo persone tutte ben coinvolte nel mondo con tanto di famiglie a carico...
casomai saresti tu quello più slegato dal mondo e i suoi ruoli da ottemperare...

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Re: Bodhananda

Messaggio da Mauro » 20/04/2017, 16:21

Difatti la mia era una iperbole per chiarire che a mio avviso Pd non si rivolgeva agli altri come Pd, come Teano o come Bo in base al loro varna/ashrama, ma semplicemente in base alla relativa maturazione coscienziale di colui cui si rivolgeva.
(Ed ora latriplice mi verrà a dire che "la coscienza non matura", ci scommetti?)
:)

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Re: Bodhananda

Messaggio da cielo » 20/04/2017, 17:14

Mauro ha scritto:
20/04/2017, 15:58
Vediamo anche come, in linea generale, i piccoli misteri possiamo considerarli propri alle prime due caste e ai primi due asrama (la vita nel mondo), i grandi alle ultime due caste e ai successivi asrama (la vita oltre il mondo).
Quindi, se ho capito bene, voi ai quali si rivolgeva come Bodhananda, sareste i rappresentanti della "upper class"; noi ai quali si rivolgeva come Premadharma saremmo la casta bassa, quella che si accontenta del benessere materiale...
In effetti contadino sono... non posso ambire di più...
Cielo, ma cosa dici?
Io incontrai Bodhananda nel 2002 (così si firmava sulla ML dove approdai causalmente, visto che era mio interesse approfondire il vedanta al quale ero stata "iniziata" da Dharmarama, il mio maestro di yoga, poi da Sri Ramachandra (monaco con i voti di povertà devoto e segretario del Mahatma Gandhi) e da Jean Klein) e dopo due anni lo incontrai fisicamente e per me fu sempre e solo Bo., non mi veniva proprio da chiamarlo col suo nome anagrafico.
Non era lui a rivolgersi a noi presentandosi con uno specifico nome, ma noi a rivolgersi a lui con quel nome. C'è differenza, al mio sentire.
Trovo fuorviante creare categorie tra aspiranti che la vita ha portato a incontrarlo in tempi e momenti diversi, o fisicamente o tramite libri e scritti, comprese interazioni su spazi web da lui creati e approntati per accogliere i viandanti.
Non c'è bisogno di categorizzare o fare classifiche, in qualche modo bisognerà pur indicare quella Presenza che ci ha accompagnato e ancora ci accompagna, riuscendo a coglierla nel proprio cuore.
Per il resto, la suddivisione tra piccoli e grandi misteri è faccenda complessa. Se qualcuno mi interrogasse in proposito credo che la mia esposizione sarebbe valutabile, forse con un 5 al 6, o 6--, dunque abbi pazienza.
Sto preparando il trasloco di alcuni brani, rivisti da Pd, in cui viene spiegato bene l'argomento dell'ambito tradizionale in cui collocare i "piccoli e grandi misteri" che nulla attengono al nome indossato da chi fornisce le spiegazioni. Appena ho fatto segnalo, così si potrà approfondire insieme l'argomento, se di interesse.

Mauro
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Re: Bodhananda

Messaggio da Mauro » 20/04/2017, 17:25

Ok ho pazienza ma la classifica l'hai fatta tu associando Bodhananda-> Grandi Misteri-> caste superiori e Premadharma-> Piccoli Misteri-> caste più basse...

A parte questo, è evidente che la "presenza" c'è e rimane in quanto tale, ma è altresì mia ferma convinzione che diversi siano i rapporti instaurati e che quelli diretti sono comunque sempre e più importanti di ogni insegnamento indiretto.

cielo
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Re: Bodhananda

Messaggio da cielo » 20/04/2017, 17:40

Mauro ha scritto:
20/04/2017, 17:25
Ok ho pazienza ma la classifica l'hai fatta tu associando Bodhananda-> Grandi Misteri-> caste superiori e Premadharma-> Piccoli Misteri-> caste più basse...

A parte questo, è evidente che la "presenza" c'è e rimane in quanto tale, ma è altresì mia ferma convinzione che diversi siano i rapporti instaurati e che quelli diretti sono comunque sempre e più importanti di ogni insegnamento indiretto.
ti chiedo scusa se ho dato l'impressione di aver classificato in questo modo fuorviante, sono sicura (anche se Sicuro è morto e sepolto da tempo immemorabile) che leggendo spiegazioni più puntuali potrai comprendere meglio l'inghippo da me fallacemente presentato.
Cosa vuol dire "diretto" secondo te?
Secondo me l'istruzione "diretta" è quella che passa da Cuore a Cuore, non è la veste fisica a veicolarla, ma il cuore del ricevente, aperto o meno all'istruzione testimoniata tramite le parole, ove non ci sia la presenza sul piano materico.
Tu stesso hai detto di conservare "gelosamente" i tuoi scambi epistolari con Pd. Parole che istruiscono, in ogni tempo e luogo in cui ti trovi?

Mauro
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Re: Bodhananda

Messaggio da Mauro » 20/04/2017, 17:53

Non capisco. Perchè le scuse? Mica recriminavo. Si sta parlando. Non posso sapere le intenzioni di Pd. Forse è come dici tu. Forse, da come mi par di capire, lui si presentò come Bo all'inizio della ML, e chi l'ha conosciuto allora ha avuto quell'inprinting. Poi, forse, ma questo lo potete confermare solo voi, ha cominciato ad utilizzare linguaggi (e maschere) più accessibili all'uditorio che si stava allargando. Quando nel 2011 c'era ancora Teano, già mi sembrava piuttosto arduo seguirlo, ed infatti solo con Pd sono riuscito ad avere un dialogo più fruttuoso. E c'è da dire che anche Pd si è andato ammorbidendo/ semplificando col tempo.
Tutto questo in base alle mie impressioni. Che tipo di atteggiamento avesse con gli amici che lo conoscevano col nome di battesimo (che gli chiesi vanamente appena iscrittomi...), non ho idea, ma credo fosse quello di un semplice amico, e non di istruttore.

Mauro
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Re: Bodhananda

Messaggio da Mauro » 20/04/2017, 17:55

Tu stesso hai detto di conservare "gelosamente" i tuoi scambi epistolari con Pd. Parole che istruiscono, in ogni tempo e luogo in cui ti trovi?
Di scritto non ho più niente, più che "gelosamente" (non avrei infatti problemi a condividerle se non fosse che erano comunque mp), direi con affetto.

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Re: Bodhananda

Messaggio da Mauro » 20/04/2017, 17:59

Secondo me l'istruzione "diretta" è quella che passa da Cuore a Cuore, non è la veste fisica a veicolarla, ma il cuore del ricevente, aperto o meno all'istruzione testimoniata tramite le parole, ove non ci sia la presenza sul piano materico.
Appunto: "ove non ci sia la presenza sul piano materico".
Condividi quindi con me che la presenza sul piano materico precede le parole con cui viene testimoniata l'istruzione.

cielo
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Re: Bodhananda

Messaggio da cielo » 20/04/2017, 19:20

Mauro ha scritto:
20/04/2017, 17:53
Non capisco. Perchè le scuse? Mica recriminavo. Si sta parlando. Non posso sapere le intenzioni di Pd. Forse è come dici tu. Forse, da come mi par di capire, lui si presentò come Bo all'inizio della ML, e chi l'ha conosciuto allora ha avuto quell'inprinting. Poi, forse, ma questo lo potete confermare solo voi, ha cominciato ad utilizzare linguaggi (e maschere) più accessibili all'uditorio che si stava allargando. Quando nel 2011 c'era ancora Teano, già mi sembrava piuttosto arduo seguirlo, ed infatti solo con Pd sono riuscito ad avere un dialogo più fruttuoso. E c'è da dire che anche Pd si è andato ammorbidendo/ semplificando col tempo.
Tutto questo in base alle mie impressioni. Che tipo di atteggiamento avesse con gli amici che lo conoscevano col nome di battesimo (che gli chiesi vanamente appena iscrittomi...), non ho idea, ma credo fosse quello di un semplice amico, e non di istruttore.
Confermo la tua analisi. Tu non recriminavi, ma effettivamente la lettura "classista" era possibile, perciò le scuse.

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Re: Bodhananda

Messaggio da cielo » 20/04/2017, 19:21

Mauro ha scritto:
20/04/2017, 17:59
Secondo me l'istruzione "diretta" è quella che passa da Cuore a Cuore, non è la veste fisica a veicolarla, ma il cuore del ricevente, aperto o meno all'istruzione testimoniata tramite le parole, ove non ci sia la presenza sul piano materico.
Appunto: "ove non ci sia la presenza sul piano materico".
Condividi quindi con me che la presenza sul piano materico precede le parole con cui viene testimoniata l'istruzione.
Personalmente la presenza non fece che confermare quanto le sue parole mi avevano trasmesso per due anni.

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Re: Bodhananda

Messaggio da NowHere » 21/04/2017, 13:47

Io pur non avendolo mai incontrato e non avendo mai avuto un contatto epistolare con lui, quando lessi le sue parole sul web sentii che c'era un peso diverso dietro di esse e capii subito che si trattava di qualcosa di più di un ricercatore e quindi cominciai a cercare di tutto su di lui ma si trovava ben poco, finché trovai il forum dei pitagorici. Chissà Raphael come ha preso la notizia della sua improvvisa e tragica dipartita... ho sempre pensato che il grande Maestro volesse molto bene a Bo.

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