viviana ha scritto: ↑12/02/2020, 7:29Menti sapendo di mentina
e lo fai nel peggiore dei modi:
manipolando cio' che afferma la Tradizione per pura vanagloria.
Questa e' empieta'.
Trasformi cio' che e' sacro e dovrebbe essere un faro, in oscurita' x pura vanagloria e ignoranza.
Il tuo ostinarti a mentire e travisare non rende possibile piu' alcun dialogo, ne inutile chiarimento.
Ti auguro di trovare qlc che possa aiutarti.
Se pratichi senza comprendere che la sadhana passa attraverso un processo di de-personalizzazione, non comprendi ciò che stai praticando.
Finché sei convinta che i tratti distintivi (pensieri, emozioni, sentimenti, attitudini, carattere, apparenza fisica ecc.) che caratterizzano la "tua" personalità, sono peculiari soltanto a Viviana, che tu ti appartieni, sei l'unico ostacolo al concludersi della sadhana.
Non ci può essere alcuna trasformazione finché non viene allentata la presa sulla ossessione della "tua" roba, sul lasciarsi andare e abbandonarsi completamente a Dio, che equivale a restituire tutto ciò che gli appartiene (pensieri, emozioni, sentimenti, attitudini, carattere, apparenza fisica ecc.).
Lo so che è difficile in un mondo di non credenti o di falsi credenti, di cui i più ortodossi sono presenti nel mondo spirituale, specialmente tra le persone mondane in abiti spirituali.
Egli, Ishvara, è presente e si sta prendendo cura di te in ogni "tuo" respiro, in ogni "tuo" battito cardiaco, nel cibo che digerisci e nell'evacuazione delle feci, nei pensieri che pensi e nelle emozioni che provi, solo per elencarne alcune tra gli innumerevoli processi psicofisici che avvengono nel "tuo" corpo, di cui tu ne controlli a malapena 1 o al massimo 2, quando apri la bocca o batti le ciglia.
Se tu avessi creato qualcosa qui, sarebbe giustificato l'attribuzione della paternità e l'assunzione della responsabilità che ne consegue e saresti legittimata a prenderlo in consegna.
Dimmi, tu che cosa hai creato da sentirti autorizzata ed investita dal diritto inderogabile di gestire ciò che reputi sia la "tua" vita?
Se dovessimo sommare il "tuo" contributo creativo alla manifestazione, il risultato sarebbe zero. Non ne sei convinta? Allora cullati nell'illusione di contare qualcosa qui.
Se invece in te è sorto qualche dubbio, che forse è vero che qua è Ishvara che comanda la baracca e che nessuno conta un cazzo, allora posso umilmente, da piccino piccino, raccomandarti una meditazione che pratico quotidianamente.
Siediti, chiudi gli occhi, e apri il cuore con un atteggiamento di totale abbandono e gratitudine verso il Padre, che sicuramente avvertirai la Sua presenza da un senso di totale libertà e redenzione da quella personcina che credevi di essere.
Discriminare te consapevolezza (atman), dalla persona che credi di essere (jiva) e dal campo dell'esperienza (Ishvara o i tre guna) è l'essenza del Vedanta.
Comprendere la discriminazione è liberazione (moksha).