A-U-M ha scritto: ↑30/12/2019, 14:20
[...]se noialtri dovessimo sperimentare il terrore della morte - come accaduto a Ramana - ci porterebbero al pronto soccorso in preda a un attacco di panico.
Altroché liberazione!
Mo' me avete provocato...
E' venuto fuori questo argomento, in un dialogo precedente, e non ho potuto resistere a fare una domanda che non mi stupirebbe se fosse stata già trattata ampiamente, ma non trovandola nei termini in cui la sto ponendo, faccio la domanda che, in altri forum (più di quindici anni fa almeno, quando frequentavo internet più seriamente), provocava domande "deludenti" (nel senso che mi dispiaceva vedere come la morte sia a malapena affrontata, ed in questo atteggiamento rientra secondo me anche l'averne eccessiva paura o angoscia): avete mai pensato di stare per morire? Come è stato?
Non intendo "come è stato" dal punto di vista fisico e sensoriale (dolore, ecc.), ma in senso più psicologico (in generale), e in particolare nel caso la morte sembrasse imminente (non, ad esempio, pensarci durante lunghe malattie).
C'è stato un certo sgomento di percepire "me", come centro autoreferenziale di consapevolezza, collocato fuori dalla cara brocca (per rimanere in tema) del corpo.
Come un urlo: "Accidenti! il corpo non si muove! Sarò morta?"
Poi, siccome non era evidentemente giunta l'ora della dipartita dalla cara brocca, ci sono rientrata, con sforzo e determinazione ho riportato il centro di percezione all'interno del corpo, l'ho come rianimato. In un caso ho dovuto usare molta concentrazione e il ricordo è traccia indelebile.
Finalmente la chiave ha girato nella serratura, il respiro è tornato nelle narici, il cuore si faceva sentire prepotente (e spaventato, probabilmente) e piano piano ho capito che ero sveglia in quel contenitore pronto all'azione ancora per un po'.
Un po' come al risveglio dall'anestesia.
Bang! prima non c'eri, eri in una sorta di oblio di sonno profondo. Spento il pc. Poi finito l'effetto delle sostanze ci si sveglia con qualcuno che ti guarda negli occhi e ti parla e allora torna la memoria, il "chi sei", nome e forma e il gioco ricomincia.
Come diceva Ramana: "Hai paura di addormentarti?" "No? e allora perchè hai paura di morire?"