Ritorna al Dao delle origini
Guardando, non lo vedi: è detto ‘evanescente’.
Ascoltando, non lo odi: è detto ‘silenzioso’.
Toccando, non riesci ad afferrarlo: è detto ‘inafferrabile’.
Queste tre qualità sono inscindibili e caoticamente fuse nell’Uno.
Il suo sorgere non è luminoso
e il suo calare non è oscuro.
Innominabile, in esso le cose ritornano eternamente allo stato di vuoto.
Forma senza forma, immagine senza contorni,
è detto ‘indistinto’.
Se gli vai incontro non ha capo.
Se lo segui non ha coda.
Ritorna al Dao delle origini per essere padrone del momento presente.
Questo è detto ‘il filo conduttore del Dao’.
(Laozi, Dao De Jing, 14)
Guardando, non lo vedi: è detto ‘evanescente’.
Ascoltando, non lo odi: è detto ‘silenzioso’.
Toccando, non riesci ad afferrarlo: è detto ‘inafferrabile’.
Queste tre qualità sono inscindibili e caoticamente fuse nell’Uno.
Il suo sorgere non è luminoso
e il suo calare non è oscuro.
Innominabile, in esso le cose ritornano eternamente allo stato di vuoto.
Forma senza forma, immagine senza contorni,
è detto ‘indistinto’.
Se gli vai incontro non ha capo.
Se lo segui non ha coda.
Ritorna al Dao delle origini per essere padrone del momento presente.
Questo è detto ‘il filo conduttore del Dao’.
(Laozi, Dao De Jing, 14)
Katsushika Hokusai, Tigre tra I bambù, 1839. Collezione privata
Come vuota canna di bambù
"Praticare la conoscenza vuol dire
acquisire qualcosa ogni giorno.
Praticare il Tao vuol dire
perdere qualcosa ogni giorno.
Perdere e perdere fino ad arrivare al non agire.
Non facendo nulla, nulla resta incompiuto."
acquisire qualcosa ogni giorno.
Praticare il Tao vuol dire
perdere qualcosa ogni giorno.
Perdere e perdere fino ad arrivare al non agire.
Non facendo nulla, nulla resta incompiuto."
[fonte: TAO: I RACCONTI DELLA VIA di Shantena Augusto Sabbadini. Pubblicato sul sito di Gianfranco Bertagni]