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Reincarnazione

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Fedro
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Re: Reincarnazione

Messaggio da Fedro » 06/09/2018, 11:29

KaaRa ha scritto:
06/09/2018, 11:20
Salve,vorrei farvi una domanda sul karma:ma se è vera questa teoria,allora chi nasce bello,ricco e famoso tipo Cristiano Ronaldo significa che nella vita precedente s'è comportato bene?
Sì, nella precedente o in una precedente.
Essere ricchi belli e famosi è quindi sinonimo di buon karma o di essersi precedentemente comportati bene?
Da cosa si evince?

KaaRa
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Re: Reincarnazione

Messaggio da KaaRa » 06/09/2018, 11:35

Fedro ha scritto:
06/09/2018, 11:29
KaaRa ha scritto:
06/09/2018, 11:20
Salve,vorrei farvi una domanda sul karma:ma se è vera questa teoria,allora chi nasce bello,ricco e famoso tipo Cristiano Ronaldo significa che nella vita precedente s'è comportato bene?
Sì, nella precedente o tg in una precedente.
Essere ricchi belli e famosi è quindi sinonimo di buon karma o di essersi precedentemente comportati bene?
Da cosa si evince?
Dalla teoria altrettanto non definitivamente dimostrata che un effetto esige una precisa causa.

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Fedro
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Re: Reincarnazione

Messaggio da Fedro » 06/09/2018, 11:42

KaaRa ha scritto:
06/09/2018, 11:35
Fedro ha scritto:
06/09/2018, 11:29
KaaRa ha scritto:
06/09/2018, 11:20
Salve,vorrei farvi una domanda sul karma:ma se è vera questa teoria,allora chi nasce bello,ricco e famoso tipo Cristiano Ronaldo significa che nella vita precedente s'è comportato bene?
Sì, nella precedente o tg in una precedente.
Essere ricchi belli e famosi è quindi sinonimo di buon karma o di essersi precedentemente comportati bene?
Da cosa si evince?
Dalla teoria altrettanto non definitivamente dimostrata che un effetto esige una precisa causa.
Il karma sarebbe "buono" quando va a spegnere l'identificazione coi corpi e con l'avere, piuttosto che essere senza attributi (consapevolezza di sé)
Questo non sembra un caso di questi, mi pare..

KaaRa
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Re: Reincarnazione

Messaggio da KaaRa » 06/09/2018, 11:46

Fedro ha scritto:
06/09/2018, 11:42
KaaRa ha scritto:
06/09/2018, 11:35
Fedro ha scritto:
06/09/2018, 11:29
KaaRa ha scritto:
06/09/2018, 11:20
Salve,vorrei farvi una domanda sul karma:ma se è vera questa teoria,allora chi nasce bello,ricco e famoso tipo Cristiano Ronaldo significa che nella vita precedente s'è comportato bene?
Sì, nella precedente o tg in una precedente.
Essere ricchi belli e famosi è quindi sinonimo di buon karma o di essersi precedentemente comportati bene?
Da cosa si evince?
Dalla teoria altrettanto non definitivamente dimostrata che un effetto esige una precisa causa.
Il karma sarebbe "buono" quando va a spegnere l'identificazione coi corpi e con l'avere, piuttosto che essere senza attributi (consapevolezza di sé)
Questo non sembra un caso di questi, mi pare..
Questo lo sa al massimo Ronaldo. In ogni caso, che venga giudicato buono o cattivo (dipende cosa cerca fede79), la vita attuale sarebbe, secondo la teoria, il risultato di azioni passate, al di fuori di ogni giudizio su di esse.

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Re: Reincarnazione

Messaggio da Fedro » 06/09/2018, 11:54

Ovvio, ma quindi non è possibile giudicare in assoluto un karma "buono" attestandosi alle qualità esteriori della propria vita (bello ricco famoso).
Il principio del piacere, edonistico, narcistico dell'ego, non corrisponde ad un criterio che porti all'armonia di una vita, che ne avrebbe altri, il cui cardine è sempre la consapevolezza a se stessi e a cosa ci muove.

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Re: Reincarnazione

Messaggio da latriplice » 06/09/2018, 12:29

Fede79 ha scritto:
06/09/2018, 10:44
Ma non c'ho capito niente!
Non importa, fai la brava, comportati bene, e la prossima vita rinascerai come Claudia Schiffer. :D

latriplice
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Re: Reincarnazione

Messaggio da latriplice » 06/09/2018, 13:18

Il vedere accade da solo.

il pensare accade da solo.

La coscienza accade da sola.

L'azione accade da sola.

L'additivo nell'appiccicarci l'etichetta "MIO" accade da solo.

Pertanto l'azione diventa la "mia" azione, il che implica ipoteticamente la presenza dell'agente, cioè colui al quale appartiene l'azione. Ma è solo una supposizione.

Ecco, la teoria del karma sulla reincarnazione concerne solo una supposizione, quella di un me immaginario agente personale dell'azione.

Tutti abbiamo l'impressione che ci sia qualcuno lì che precede l'azione, ma se lo cerchi non lo trovi.

Qual'è la forma, la dimensione, il colore di questo io? Dove è situato?

Almeno avremmo qualcosa che si reincarna.

Cosa succede se siamo coscienti della tendenza inosservata di appiccicare l'etichetta "MIO" a tutto ciò che si presenta nella nostra sfera coscienziale?

Non ci sarebbe più un me a cui riferire il furto.

Alimentare la vita di un ipotetico me è vivere a sbafo.

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Re: Reincarnazione

Messaggio da Fedro » 06/09/2018, 13:54

latriplice ha scritto:
06/09/2018, 13:18
Il vedere accade da solo.

il pensare accade da solo.

La coscienza accade da sola.

L'azione accade da sola.

L'additivo nell'appiccicarci l'etichetta "MIO" accade da solo.

Pertanto l'azione diventa la "mia" azione, il che implica ipoteticamente la presenza dell'agente, cioè colui al quale appartiene l'azione. Ma è solo una supposizione.

Ecco, la teoria del karma sulla reincarnazione concerne solo una supposizione, quella di un me immaginario agente personale dell'azione.

Tutti abbiamo l'impressione che ci sia qualcuno lì che precede l'azione, ma se lo cerchi non lo trovi.

Qual'è la forma, la dimensione, il colore di questo io? Dove è situato?

Almeno avremmo qualcosa che si reincarna.

Cosa succede se siamo coscienti della tendenza inosservata di appiccicare l'etichetta "MIO" a tutto ciò che si presenta nella nostra sfera coscienziale?

Non ci sarebbe più un me a cui riferire il furto.

Alimentare la vita di un ipotetico me è vivere a sbafo.
Ok , ma sarà un bel giorno quello in cui, ciascuno attesterà la pratica di ciò che si presenta, e non continuare ad istruire ipoteticamente su quello che ci sarebbe o meno, se...

KaaRa
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Re: Reincarnazione

Messaggio da KaaRa » 06/09/2018, 16:24

Fedro ha scritto:
06/09/2018, 13:54
latriplice ha scritto:
06/09/2018, 13:18
Il vedere accade da solo.

il pensare accade da solo.

La coscienza accade da sola.

L'azione accade da sola.

L'additivo nell'appiccicarci l'etichetta "MIO" accade da solo.

Pertanto l'azione diventa la "mia" azione, il che implica ipoteticamente la presenza dell'agente, cioè colui al quale appartiene l'azione. Ma è solo una supposizione.

Ecco, la teoria del karma sulla reincarnazione concerne solo una supposizione, quella di un me immaginario agente personale dell'azione.

Tutti abbiamo l'impressione che ci sia qualcuno lì che precede l'azione, ma se lo cerchi non lo trovi.

Qual'è la forma, la dimensione, il colore di questo io? Dove è situato?

Almeno avremmo qualcosa che si reincarna.

Cosa succede se siamo coscienti della tendenza inosservata di appiccicare l'etichetta "MIO" a tutto ciò che si presenta nella nostra sfera coscienziale?

Non ci sarebbe più un me a cui riferire il furto.

Alimentare la vita di un ipotetico me è vivere a sbafo.
Ok , ma sarà un bel giorno quello in cui, ciascuno attesterà la pratica di ciò che si presenta, e non continuare ad istruire ipoteticamente su quello che ci sarebbe o meno, se...
Ma non ci siamo già arrivati? Io stesso, che a malapena racconto i fatti miei allo specchio, sono abbastanza sicuro di aver raccontato qui dentro di recente almeno due avvenimenti presentatisi da sè (al di là che fossero preceduti da pratiche, riflessioni ed esperienze: se c'è un nesso causale, anche in questo caso non è definitivamente dimostrabile): l'assenza del senso dell'io (perpetua all'inizio e ora accedibile solo se vi pongo attenzione) e l'evidenza interiore spontanea della non esistenza di un qualunque assoluto minimamente esperibile in un modo separabile dal divenire (che mi dette risposta istantanea ad un argomento che per anni cercavo di risolvere razionalmente ed emotivamente, ovvero il perché di un mondo e il perché di questo particolare mondo).
E allora? A chi è interessato? (Giustamente. Anzi, doverosamente: potrei essere un mitomane che ha letto queste esperienze su di un libro.) E comunque, citando un film di ieri sera, anzi, parafrasandolo: anche se tu fossi un anziano monaco asceta con almeno qualche realizzazione interiore da donare, o un maestro di un più o meno piccolo gruppo di sapienti devoti di cui andrebbe seguito almeno l'esempio, a nessuno frega un lingam.

cielo
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Re: Reincarnazione

Messaggio da cielo » 06/09/2018, 16:30

Stante la confusione tra "reincarnazione", non contemplata nel vedanta, e trasmigrazione, si invita a rileggere questo brano di Raphael

KaaRa
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Re: Reincarnazione

Messaggio da KaaRa » 06/09/2018, 16:50

Raphael come sempre è molto chiaro, forse è l'unico che, pur avendo parlato modernamente di trasmigrazione, non ha portato ad intendere l'esistenza di una qualche individualità che permane ad ogni incarnazione o ad ogni passaggio di piano di esistenza, senza però negare una continuità di coscienza. Infatti capita che coloro che comprendono bene la relatività dell'individualità, come le molte correnti buddiste, rischiano a volte di comprenderlo "troppo bene", andando a negare eccessivamente una qualunque continuità che non sia un mero meccanismo di passaggio tra causa ed effetto. Forse si può usare un'immagine da accompagnare alle parole di Raphael: le correnti marine. I jiva sono le correnti sottomarine, semipermanenti e quasi indistinguibili tra loro, che, in superficie, vanno a scatenare varie serie di onde (le varie serie di vite individuali). Da questo punto di vista è chiaro (o comunque più esplicito che nel buddismo, di solito) che c'è una natura permanente, onnipervadente e mai separata (l'oceano), e che i jiva (visti come centri a metà strada tra l'universale e il particolare) e le conseguenti serie di vite individuali, sono solo gradi di condensazioni formali.

cielo
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Re: Reincarnazione

Messaggio da cielo » 06/09/2018, 18:00

KaaRa ha scritto:
06/09/2018, 16:50
Raphael come sempre è molto chiaro, forse è l'unico che, pur avendo parlato modernamente di trasmigrazione, non ha portato ad intendere l'esistenza di una qualche individualità che permane ad ogni incarnazione o ad ogni passaggio di piano di esistenza, senza però negare una continuità di coscienza. Infatti capita che coloro che comprendono bene la relatività dell'individualità, come le molte correnti buddiste, rischiano a volte di comprenderlo "troppo bene", andando a negare eccessivamente una qualunque continuità che non sia un mero meccanismo di passaggio tra causa ed effetto. Forse si può usare un'immagine da accompagnare alle parole di Raphael: le correnti marine. I jiva sono le correnti sottomarine, semipermanenti e quasi indistinguibili tra loro, che, in superficie, vanno a scatenare varie serie di onde (le varie serie di vite individuali). Da questo punto di vista è chiaro (o comunque più esplicito che nel buddismo, di solito) che c'è una natura permanente, onnipervadente e mai separata (l'oceano), e che i jiva (visti come centri a metà strada tra l'universale e il particolare) e le conseguenti serie di vite individuali, sono solo gradi di condensazioni formali.
Certi testi "tradizionali" li leggiamo e rileggiamo proprio per formarci delle idee sull'Inconoscibile, per potenziale la creatività della nostra mente purificandola attraverso la riflessione e la meditazione delle "grandi sentenze" vediche, per imparare ad attenzionare meglio ciò che siamo: riflessi coscienziali dell'Una coscienza, in cui riassorbirci, in relazione d'identità. Separate per caso, uguali in essenza.

Alcune visioni sono particolarmente evocative e stimolanti, come quella delle correnti marine.
Attenzione però, che nel nel proseguio tendi a una visione che moltiplica le "nature": da quella permanente (causa) a quelle impermanenti (jiva) e sappiamo che l'impermanente non può avere causa dal permanente (e viceversa). L'Essere non si trova nell'apparenza del divenire, ma sono le onde che emergono per il gico di maya.
La natura dell'acqua è una.

Estremamente evocativa questa sintesi di Premadharma:

Un giorno l'essere si manifesta e manifestandosi si veste di cento semi che vuole esperire.

Quel vestito un giorno muore e cade. I cento semi nascono a formare un nuovo vestito che l'essere reindossa.

Un seme s'apre e altri se ne formano. Di vita in vita si formano e risolvono i semi.

Nessuno nasce e nessuno muore. L'essere è e non diviene.

Ciò che è in apparenza è il ciclo dei semi, sono loro... anzi il loro "reincontro" ad apparire nuovamente.

E' un ciclo causale. L'azione equanime permette lo sbocciare dei semi senza che se ne formino altri.

Terminati i semi, non ne rimangono da apparire.

KaaRa
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Re: Reincarnazione

Messaggio da KaaRa » 06/09/2018, 19:22

Attenzione però, che nel nel proseguio tendi a una visione che moltiplica le "nature": da quella permanente (causa) a quelle impermanenti (jiva) e sappiamo che l'impermanente non può avere causa dal permanente (e viceversa). L'Essere non si trova nell'apparenza del divenire, ma sono le onde che emergono per il gico di maya.
La natura dell'acqua è una.
Non so se ho capito: sembrava che io avessi detto che l'acqua è la causa di correnti ed onde? Nel caso: no, neanche io credo questo, anzi, direi che questo esempio naturalistico aiuti a capire proprio questo: l'acqua non causa nulla (anche perché in questo esempio l'acqua è l'unica cosa che c'è, c'era e ci sarà); e le correnti-onde non sono causate da nulla, sono connaturate all'acqua, pur non rappresentandone la natura totale (possiamo chiamare maya il considerarle assurdamente autonome e separate dall'acqua).

KaaRa
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Re: Reincarnazione

Messaggio da KaaRa » 08/09/2018, 0:08

Negli ultimi post, insieme ai chiarimenti non troppo dentro (ma di sicuro non fuori) all'argomento principale (che tra l'altro finalmente potevano costituire una soluzioni a possibili futuri conflitti dello stesso tipo, conflitti che come richiesto teoricamente non dovrebbero esserci), c'erano delle domande perfettamente dentro l'argomento principale. Provo a riformulare per coloro che scrivono e non cancellano: Premadharma ci dice che una forma-jiva che abbia interrotto le "normali incarnazioni" può stabilizzarsi su di un piano manifesto. Come può trattenersi là? Cosa impedisce che il samsara le trasformi facendole trasmigrare in qualche modo in altri piani? Una sorta di volontà? Non dovrebbero averne, di individuale.

ortica
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Re: Reincarnazione

Messaggio da ortica » 08/09/2018, 0:16

KaaRa ha scritto:
08/09/2018, 0:08
Negli ultimi post, insieme ai chiarimenti non troppo dentro (ma di sicuro non fuori) all'argomento principale (che tra l'altro finalmente potevano costituire una soluzioni a possibili futuri conflitti dello stesso tipo, conflitti che come richiesto teoricamente non dovrebbero esserci), c'erano delle domande perfettamente dentro l'argomento principale. Provo a riformulare per coloro che scrivono e non cancellano: Premadharma ci dice che una forma-jiva che abbia interrotto le "normali incarnazioni" può stabilizzarsi su di un piano manifesto. Come può trattenersi là? Cosa impedisce che il samsara le trasformi facendole trasmigrare in qualche modo in altri piani? Una sorta di volontà? Non dovrebbero averne, di individuale.
Di cosa stai parlando?
Riporta l'esatta citazione di Premadharma.

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