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Darshana - Riflessioni
Re: Darshana - Riflessioni
A parte che non mi dai una spiegazione della differenza (io direi che come minimo c'è quella stilistica, ma sarei in buona compagnia: ci sono personalità ritenute ben più saggie di me che erano ben poco chiare), anche se ne dessi una non ci sarebbe comunque proprio modo di sapere se la tua preferenza (ma fosse anche di miliardi di persone) è solo un'impressione o comunque una fede arbitraria. Non fa differenza, il risultato sarebbe lo stesso anche se ti affidassi ad un impostore (Shankara stesso potrebbe tranquillamente essere solo uno scaltro compilatore di idee altrui): ci puliamo gli occhi (come dicevamo con Ortica) qualunque cosa facciamo, anche se il sole in realtà lo vediamo già.
Re: Darshana - Riflessioni
Non ho detto di preferenze ma di cogliere differenze (le ho dette)KaaRa ha scritto: ↑11/06/2018, 15:07A parte che non mi dai una spiegazione della differenza (io direi che come minimo c'è quella stilistica, ma sarei in buona compagnia: ci sono personalità ritenute ben più saggie di me che erano ben poco chiare), anche se ne dessi una non ci sarebbe comunque proprio modo di sapere se la tua preferenza (ma fosse anche di miliardi di persone) è solo un'impressione o comunque una fede arbitraria. Non fa differenza, il risultato sarebbe lo stesso anche se ti affidassi ad un impostore (Shankara stesso potrebbe tranquillamente essere solo uno scaltro compilatore di idee altrui): ci puliamo gli occhi (come dicevamo con Ortica) qualunque cosa facciamo, anche se il sole in realtà lo vediamo già.
Re: Darshana - Riflessioni
Sì, che Shankara non è un intellettualista e io sì; ma non si sa il perché dovrebbe essere così. Magari perché la realtà delle differenze è come la bellezza: è nell'occhio di chi guarda. (C'è un duplice significato in questa frase, che dipende dal mettere o meno la R maiuscola a "realtà".)
Re: Darshana - Riflessioni
Bastava che tu leggessi...KaaRa ha scritto: ↑11/06/2018, 16:06Sì, che Shankara non è un intellettualista e io sì; ma non si sa il perché dovrebbe essere così. Magari perché la realtà delle differenze è come la bellezza: è nell'occhio di chi guarda. (C'è un duplice significato in questa frase, che dipende dal mettere o meno la R maiuscola a "realtà".)
Ho detto che, in te si colgono complessi ragionamenti basati su inferenze immaginative e tue logiche personali interpretative, in Shankara colgo una " semplice " testimonianza del reale (nessuna inferenza o deduzione logica personale).
Re: Darshana - Riflessioni
Ho capito che le consideri immaginazioni, a differenza di quelle di Shankara, ma non si sa il perché dovrebbe essere così (visto che anche Shankara è spesso complesso e alcune personalità considerate sagge se ne lamentano persino).
Re: Darshana - Riflessioni
Se tu cogliessi la differenza, significa che avresti colto pure il tuo procedere mentale (semplici inferenze e ragionamenti applicate su letture) e avresti a quel punto lasciato cadere quel metodo, rispetto al processo discriminativo e testimoniante per conoscenza diretta del reale, di Shankara.
La differenza è in fondo abissale
Re: Darshana - Riflessioni
Che il mio processo mentale è dato da semplici inferenze, ragionamenti, letture, ecc., lo dai per scontato, manca una spiegazione su cosa ti da la certezza che è così (e cosa ti da la certezza contraria su Shankara).
Re: Darshana - Riflessioni
A che gioco giochiamo?
Secondo te non si coglie che non sei realizzato?
Secondo te non è evidente che le tue affermazioni seguono un processo deduttivo mentale raggiunto tramite le tue letture, quindi lontane da qualsiasi genuinità di conoscenza diretta?
Re: Darshana - Riflessioni
Io non mi sono presentato come illuminato (sottolineo che il nucleo di quello che dicevo è che secondo me non esiste qualcuno che è davvero più o meno illuminato di altri, se non in un modo che, in definitiva, è esclusivamente formale ed espressivo), quindi non si sa perché hai iniziato a voler sottolineare che non lo sono.
Re: Darshana - Riflessioni
Ovvio che lo sottolineo...KaaRa ha scritto: ↑11/06/2018, 18:13Io non mi sono presentato come illuminato (sottolineo che il nucleo di quello che dicevo è che secondo me non esiste qualcuno che è davvero più o meno illuminato di altri, se non in un modo che, in definitiva, è esclusivamente formale ed espressivo), quindi non si sa perché hai iniziato a voler sottolineare che non lo sono.
Come puoi conoscere altrimenti ciò che non hai realizzato?
Re: Darshana - Riflessioni
Come fai a sapere cosa ho realizzato? (Parlo di realizzazioni relative - fossero anche su "piani universali" - perché la realizzazione dell'assoluto, secondo me, è già attuale per tutti, come dicevo).
Re: Darshana - Riflessioni
Ti ho già detto che mi è chiaro, da come scrivi, da come deduci, quindi che i tuoi son pensieri e non testimonianze, dal linguaggio che utilizzi, e infine e soprattutto fa certe ingenuità che ci si porta dietro, quando la nostra conoscenza è solo indotta.
Ma davvero credi che si possa confondere un realizzato da uno che ci fa?
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Re: Darshana - Riflessioni
Mi hai detto che ti è chiaro che i miei pensieri sono solo letture, ma non spieghi perché, accenni ad ingenuità, ma non spieghi quali. E continui a voler negare che io in particolare sia un realizzato senza che io mi sia posto come tale.Fedro ha scritto: ↑11/06/2018, 18:32Ti ho già detto che mi è chiaro, da come scrivi, da come deduci, quindi che i tuoi son pensieri e non testimonianze, dal linguaggio che utilizzi, e infine e soprattutto fa certe ingenuità che ci si porta dietro, quando la nostra conoscenza è solo indotta.
Ma davvero credi che si possa confondere un realizzato da uno che ci fa?
Re: Darshana - Riflessioni
Senti hai ragione, scusami se ho osato credere e dire circa la tua non realizzazione (affar tuo comunque )senza andare nel dettaglio (dovrei prendere ogni tua frase e analizzarla e non ho tempo né voglia)KaaRa ha scritto: ↑11/06/2018, 18:38Mi hai detti che ti è chiaro, ma non spieghi perché, accenni ad ingenuità, ma non spieghi quali. E continui a voler negare che io in particolare sono un realizzato senza che io mi sia posto come tale.Fedro ha scritto: ↑11/06/2018, 18:32Ti ho già detto che mi è chiaro, da come scrivi, da come deduci, quindi che i tuoi son pensieri e non testimonianze, dal linguaggio che utilizzi, e infine e soprattutto fa certe ingenuità che ci si porta dietro, quando la nostra conoscenza è solo indotta.
Ma davvero credi che si possa confondere un realizzato da uno che ci fa?
Quindi chiudiamola qui e alla prossima... Ciao
Re: Darshana - Riflessioni
E' inevitabile per tutti avere un certo grado di credo in ogni ambito, vale anche per coloro che tradizionalmente o personalmente vengono visti come più Realizzati di altri. Come mi hai detto anche tu qualche post fa: buon cammino; più come certezza che come augurio.Fedro ha scritto: [...] ho osato credere [...]
Re: Darshana - Riflessioni
Sai riconoscere uno che scrive ricette senza aver mai cucinato, dal vero cuoco chi ti fa sentire il gusto di ciò che prepara davvero in modo impeccabile, anche solo leggendolo?KaaRa ha scritto: ↑11/06/2018, 18:50E' inevitabile per tutti avere un certo grado di credo in ogni ambito, vale anche per coloro che tradizionalmente o personalmente vengono visti come più Realizzati di altri. Come mi hai detto anche tu qualche post fa: buon cammino; più come certezza che come augurio.Fedro ha scritto: [...] ho osato credere [...]
Ecco questo, in via metaforica quello che è comunque abbagliante come differenza.
Ovviamente assaggiare davvero quel piatto, è un gusto ancora più reale
Re: Darshana - Riflessioni
Il giudizio sul cuoco, soprattutto se non lo sei tu per primo, potrebbe essere tutta una tua immaginazione, basata su pregiudizi, ma soprattutto è un'analisi: non vuoi farla di un filo d'erba, perché vuoi viverne la presenza assoluta, e poi con un essere umano che ti parla vuoi catalogare se quello che dice è un'esperienza o se è un'invenzione, invece di viverlo direttamente: e vivere ciò che si legge, nel contesto in cui siamo, vuol dire seguirne il significato, non mettersi ad immaginare il tipo di vita e di esperienza di chi scrive.
Re: Darshana - Riflessioni
Infatti devi esserlo un po pure tu cuoco, altrimenti sembrano tutti uguali, quelli che scrivono ricetteKaaRa ha scritto: ↑11/06/2018, 19:33Il giudizio sul cuoco, soprattutto se non lo sei tu per primo, potrebbe essere tutta una tua immaginazione, basata su pregiudizi, ma soprattutto è un'analisi: non vuoi farla di un filo d'erba, perché vuoi viverne la presenza assoluta, e poi con un essere umano che ti parla vuoi catalogare se quello che dice è un'esperienza o se è un'invenzione, invece di viverlo direttamente: e vivere ciò che si legge, nel contesto in cui siamo, vuol dire seguirne il significato, non mettersi ad immaginare il tipo di vita e di esperienza di chi scrive.