Ben lungi dall'affermazione non duale: " Io (jiva) ed il Padre (atman) siamo uno.
Una convinzione inscuotibile proferita da colui che su questa pietra (filosofale) avrebbe edificato la sua chiesa (vita).
Hai preso due citazioni riferite a soggetti differenti. La prima è Gesù in prima persona, la seconda è Gesù rivolto a Pietro.latriplice ha scritto: Ben lungi dall'affermazione non duale: " Io (jiva) ed il Padre (atman) siamo uno.
Una convinzione inscuotibile proferita da colui che su questa pietra (filosofale) avrebbe edificato la sua chiesa (vita).
Riflettevo: come affermare di non conoscere lo stato di sonno profondo, visto che ne facciamo l'esperienza dal primo giorno di vita all'ultimo in cui (ri) entriamo nel "sonno eterno"?Mauro ha scritto: ↑01/06/2017, 16:58Uh! Qui si parla di tante cose non sperimentate e di cui non si ha consapevolezza!Pertanto se ne parli significa che sei consapevole dell'alternanza di questi tre e li sperimenti.
Anche l'esperienza è una inferenza fino a che non se ne ha consapevolezza.
Io non conosco lo stato di sonno profondo perchè anche se ne avessi avuto esperienza, evidentemente è avvenuta in assenza di consapevolezza, quindi ne inferisco l'esistenza indirettamente.
Gli stati di veglia e sogno invece mi hanno offerto esperienze di consapevolezza/presenza (più la veglia che il sogno), per cui ne posso accertare l'esistenza.
Esattamente, inferenze.Mauro ha scritto: ↑02/06/2017, 9:13Cielo, non dico che non si faccia esperienza del sonno profondo. Solo che non ne abbiamo consapevolezza. Se ne avessimo, essa rimarrebbe, anche se in forma di riminiscenza, anche nello stato di veglia e ne avremmo quindi contezza.
Invece, del sonno profondo abbiamo solo informazioni indirette, supposizioni, inferenze.
Giusto, ove sia sempre e solo la mente a sperimentare di stare da qualche parte.Mauro ha scritto: ↑02/06/2017, 10:38Beh, dare "un nome" a qualcosa che si "inferisce" vi sia perchè "è passato del tempo", è qualcosa di ben diverso dallo sperimentarlo come "stato di coscienza" (a differenza de la veglia e il sogno, che invece verifichiamo in prima persona).
Solo chi ha avuto consapevolezza di quello "stato", può dire di "esserci stato".
Noi possiamo rifarci solo alle testimonianza di chi ha avuto tale consapevolezza.
Non è esperienza della mente perché essendo lo strumento dell'esperire, nel sonno profondo è assente. Ciononostante l'assenza di oggetti è una esperienza poiché in che modo potresti dire che non ci sono oggetti nel sonno profondo inclusa la stessa mente, quella che dice "non è mia esperienza", se tu in quanto coscienza non fossi lì per esperire la loro assenza?
Difatti affermo per inferenza, così come fai tu.latriplice ha scritto: ↑02/06/2017, 13:39Non è esperienza della mente perché essendo lo strumento dell'esperire, nel sonno profondo è assente. Ciononostante l'assenza di oggetti è una esperienza poiché in che modo potresti dire che non ci sono oggetti nel sonno profondo inclusa la stessa mente, se tu in quanto coscienza non fossi lì per esperire la loro assenza?
Per poter dire che non c’erano oggetti presenti, devi innanzitutto essere stato presente per sapere che ci fu una esperienza della loro assenza. E poiché c’è una esperienza nel sonno profondo, c’è la coscienza, perché non puoi avere l’esperienza senza la coscienza.
È vero che il normale strumento dell’esperienza, il corpo e la mente, la persona che pensi di essere, non è lì nel sonno profondo. Ma c’è un pensiero molto sottile presente, chiamato nidra vritti o avidya vritti, che registra l’esperienza. E dal momento che un pensiero è inconscio, questo significa che il Sé cosciente, il vero te, deve essere lì per rendere l’esperienza possibile.
Questa inferenza si chiama Vedanta:Fedro ha scritto: ↑02/06/2017, 13:43Difatti affermo per inferenza, così come fai tu.latriplice ha scritto: ↑02/06/2017, 13:39Non è esperienza della mente perché essendo lo strumento dell'esperire, nel sonno profondo è assente. Ciononostante l'assenza di oggetti è una esperienza poiché in che modo potresti dire che non ci sono oggetti nel sonno profondo inclusa la stessa mente, se tu in quanto coscienza non fossi lì per esperire la loro assenza?
Per poter dire che non c’erano oggetti presenti, devi innanzitutto essere stato presente per sapere che ci fu una esperienza della loro assenza. E poiché c’è una esperienza nel sonno profondo, c’è la coscienza, perché non puoi avere l’esperienza senza la coscienza.
È vero che il normale strumento dell’esperienza, il corpo e la mente, la persona che pensi di essere, non è lì nel sonno profondo. Ma c’è un pensiero molto sottile presente, chiamato nidra vritti o avidya vritti, che registra l’esperienza. E dal momento che un pensiero è inconscio, questo significa che il Sé cosciente, il vero te, deve essere lì per rendere l’esperienza possibile.
e di chi è? dell'Innominato?
Riportando il Vedanta, esprimi una tua testimonianza?latriplice ha scritto: ↑02/06/2017, 13:52Questa inferenza si chiama Vedanta:Fedro ha scritto: ↑02/06/2017, 13:43Difatti affermo per inferenza, così come fai tu.latriplice ha scritto: ↑02/06/2017, 13:39Non è esperienza della mente perché essendo lo strumento dell'esperire, nel sonno profondo è assente. Ciononostante l'assenza di oggetti è una esperienza poiché in che modo potresti dire che non ci sono oggetti nel sonno profondo inclusa la stessa mente, se tu in quanto coscienza non fossi lì per esperire la loro assenza?
Per poter dire che non c’erano oggetti presenti, devi innanzitutto essere stato presente per sapere che ci fu una esperienza della loro assenza. E poiché c’è una esperienza nel sonno profondo, c’è la coscienza, perché non puoi avere l’esperienza senza la coscienza.
È vero che il normale strumento dell’esperienza, il corpo e la mente, la persona che pensi di essere, non è lì nel sonno profondo. Ma c’è un pensiero molto sottile presente, chiamato nidra vritti o avidya vritti, che registra l’esperienza. E dal momento che un pensiero è inconscio, questo significa che il Sé cosciente, il vero te, deve essere lì per rendere l’esperienza possibile.
Che cos’è lo stato di sonno profondo? È lo stato quando sia il corpo grossolano che quello sottile non sono presenti e solo il corpo causale rimane. Poiché non c’è alcun corpo sottile disponibile per facilitare il pensiero o la percezione, in tal caso tutti gli oggetti, incluso il tempo e lo spazio, sono assenti. Pertanto, non esistono problemi nel sonno profondo. Perciò al risveglio dirai, “mi ricordo di non aver percepito nulla, ho sperimentato l’illimitatezza”. Quando il Sé sembra identificarsi con il corpo causale è chiamato il dormiente, pragnya.
Tratto dal Tattva Bodha.
Quindi contesti il Vedanta, mi pare di capire.
Esatto.Fedro ha scritto: Difatti affermo per inferenza, così come fai tu.
Chi vive lo stato di sonno profondo? Un corpo in stand by e una mente onda che si ristora in un oceano di silente nulla?Mauro ha scritto: ↑02/06/2017, 14:25Esatto.Fedro ha scritto: Difatti affermo per inferenza, così come fai tu.
Nessuno mette in dubbio che si viva lo stato di sonno profondo.
Ma lo si vive in consapevolezza?
Poichè la Consapevolezza dimora in tutti gli stati, avere consapevolezza dello stato germinale significherebbe portarne l'impronta anche negli altri stati, cioè avremmo consapevolezza di quello stato anche da svegli, invece ciò non è.
Quindi quando ipotizziamo l'esistenza di tale stato, in assenza di consapevolezza dello stesso, non facciamo che inferire.
In quale parte della frase Fedro contesterebbe il Vedanta?latriplice ha scritto: Che cos’è lo stato di sonno profondo? È lo stato quando sia il corpo grossolano che quello sottile non sono presenti e solo il corpo causale rimane. Poiché non c’è alcun corpo sottile disponibile per facilitare il pensiero o la percezione, in tal caso tutti gli oggetti, incluso il tempo e lo spazio, sono assenti. Pertanto, non esistono problemi nel sonno profondo. Perciò al risveglio dirai, “mi ricordo di non aver percepito nulla, ho sperimentato l’illimitatezza”. Quando il Sé sembra identificarsi con il corpo causale è chiamato il dormiente, pragnya.
Tratto dal Tattva Bodha.
Quindi contesti il Vedanta, mi pare di capire.
No, difatti nel post lungo dove cercavo di articolare meglio che potevo in termini di linguaggio e di definizione, l'Indefinibile dicevo:Mauro ha scritto: ↑02/06/2017, 14:40Da quello che leggo, la mistica la stai facendo tu, cielo.
Atterra dal volo e parliamone.
Tu puoi affermare di aver vissuto in consapevolezza lo stato di sonno profondo?
Complimenti, perchè allora per i Buddhisti hai già valicato il limite del Bardo e sconfitto la morte.