Il gruppo che cura Vedanta.it inizia ad incontrarsi sul web a metà degli anni 90. Dopo aver dialogato su mailing list e forum per vent'anni, ha optato per questo forum semplificato e indirizzato alla visione di Shankara.
Si raccomanda di tenere il forum libero da conflittualità e oscurità di ogni genere.
Grazie

Camaldoli

Utilizzate questo forum per qualsiasi argomento non categorizzato altrove.
Rispondi
seva
Messaggi: 134
Iscritto il: 29/09/2016, 11:45

Camaldoli

Messaggio da seva » 12/11/2016, 21:46

In questi giorni, solito monastero sperduto nella foresta in cima ad un monte, su cui ha persino nevicato durante la notte, regalando una foresta imbiancata. Piccola stanza interna all'antico eremo (qualche panca, un lumicino acceso insieme alla poca illuminazione elettrica presente, cadavere sepolto da qualche secolo in un punto imprecisato del pavimento o delle mura, stando al libretto che parla del luogo), e tanto silenzio. Non quello di una casa di campagna lontana dal traffico: silenzio vero, dove senti solo quel fischio di sottofondo dato probabilmente dal passaggio del sangue nelle orecchie (ergo, come disse John Cage, non esiste il silenzio assoluto, ma, come ribatte a ciò Marc De Smedt, si può dire invece che è "il silenzio [che] non cessa di affermare il suo contrario e che soltanto lo sfondo sonoro del nostro ambiente ci permette di riconoscerlo". Detto in parole più mie: il silenzio non esiste (quindi non "diviene", e quindi neanche appare), ma è. E in quel silenzio, in cui cercavo di forzare l'arrivo di una concentrazione da mistico consumato trovando solo un po' di smania mentale, ho cominciato a fare caso al battito del cuore. Da bravo "filosofo" mi è venuto in mente che smetterà di battere presto (dopo qualche secondo, o dopo molti decenni, comunque presto), e da bravo monaco (monaco mancato, per ora) ho preso l'istinto di non volerci pensare e l'ho trasformato (trasformato in senso etimologico: "trans-formare, andare oltre la forma") in un "ascolto della mortalità", in uno stare a sentire non tanto il battito in sé, quanto la paura-tristezza di ogni colpo. Ed è così che, in pochi istanti, ho ottenuto quello che cercavo, quella calma-concentrazione utile per approfondire certi argomenti adatti al luogo. Quella calma-concentrazione ancor più utile in sé stessa. E utile ancor di più quando essa smetterà di essere considerata un mezzo (mezzo identificato con le qualità chiamate appunto "calma", "concentrazione", ecc.) rivelandosi per quello che è davvero, ovvero l'unica realtà che è, e quindi identificabile con "l'altro" suddetto aspetto che non esiste-diviene-appare ma "è", ovvero il silenzio stesso

Yume, forum Pitagorico, 17/04/2014, 19:09

seva
Messaggi: 134
Iscritto il: 29/09/2016, 11:45

Re: Camaldoli

Messaggio da seva » 12/11/2016, 21:48

Yume ha scritto:, e tanto silenzio. Non quello di una casa di campagna lontana dal traffico: silenzio vero, dove senti solo quel fischio di sottofondo dato probabilmente dal passaggio del sangue nelle orecchie
Mi rendo conto che quel silenzio è soltanto un ricordo per me, oggi. Da tempo non faccio un ritiro di Silenzio e pratica.
(ergo, come disse John Cage, non esiste il silenzio assoluto, ma, come ribatte a ciò Marc De Smedt, si può dire invece che è "il silenzio [che] non cessa di affermare il suo contrario e che soltanto lo sfondo sonoro del nostro ambiente ci permette di riconoscerlo". Detto in parole più mie: il silenzio non esiste (quindi non "diviene", e quindi neanche appare), ma è. E in quel silenzio, in cui cercavo di forzare l'arrivo di una concentrazione da mistico consumato trovando solo un po' di smania mentale, ho cominciato a fare caso al battito del cuore. Da bravo "filosofo" mi è venuto in mente che smetterà di battere presto (dopo qualche secondo, o dopo molti decenni, comunque presto), e da bravo monaco (monaco mancato, per ora) ho preso l'istinto di non volerci pensare e l'ho trasformato (trasformato in senso etimologico: "trans-formare, andare oltre la forma") in un "ascolto della mortalità", in uno stare a sentire non tanto il battito in sé, quanto la paura-tristezza di ogni colpo. Ed è così che, in pochi istanti, ho ottenuto quello che cercavo, quella calma-concentrazione utile per approfondire certi argomenti adatti al luogo. Quella calma-concentrazione ancor più utile in sé stessa. E utile ancor di più quando essa smetterà di essere considerata un mezzo (mezzo identificato con le qualità chiamate appunto "calma", "concentrazione", ecc.) rivelandosi per quello che è davvero, ovvero l'unica realtà che è, e quindi identificabile con "l'altro" suddetto aspetto che non esiste-diviene-appare ma "è", ovvero il silenzio stesso
Hai filosofato da buon Filosofo.
Nel silenzio si può osservare il sorgere del pensiero, il suo diradarsi, divenire più calmo e quieto ed attinente lo stato di silenzio. Si scopre il vuoto in cui una consapevolezza e una intelligenza in grado di contemplare se stessa o le forme o entrambe simultaneamente (l'integrazione o iti iti come definita da alcuni qui). Poi inevitabilmente, nonostante la consapevolezza della distrazione si perde l'attenzione. Oppure si cade in preda di immagini, da giovane ricordo forte il desiderio sessuale, in qualche modo trasformato dalla pratica di divinità YabYum cioè proprio dall'integrazione di vuoto e forma, silenzio e rumore, non mente e mente, assenza di pensiero e presenza di pensiero, sino a non contemplare più una separazione tra reale ed irreale, vuoto e forma.
Mi fermo perchè una voce mi dice:
Zietta, sofismi e arzigogolii non portano a nulla...

Surya, forum pitagorico

seva
Messaggi: 134
Iscritto il: 29/09/2016, 11:45

Re: Camaldoli

Messaggio da seva » 12/11/2016, 21:49

Ciao Surya, di solito vado a Camaldoli neanche tre giorni, due tre volte l'anno, ma non soggiorno nel monastero né partecipo alle eventuali attività, mi limito a stare nei dintorni, entrare e uscire nelle poche parti visitabili dei due monasteri, a visitare la foresta, ecc. Ci vado da più di trent'anni (ne avevo due la prima volta...), quindi da questo punto di vista conosco bene il luogo... ma a parte conoscere di vista due o tre monaci, non mi sono mai inserito. Però organizzano vari incontri di solito. Ho appunto preso dei volantini che ne parlano, gli do un'occhiata e ti faccio sapere. Mi stupisce che è tanto che non fai "ritiro & silenzio", credevo che abitassi quasi in un monastero! ;-)

Yume, forum pitagorico

Rispondi