Presentazione RichiD
Inviato: 30/09/2019, 14:23
PRESENTAZIONE
Ringrazio per l'attivazione del mio account!
Quella che segue è una mia breve presentazione, seguita da un esperienza da me vissuta, in uno dei miei viaggi alla ricerca della Verità ultima.
Si va in Messico, prima di iniziare, colgo l'occasione per salutare tutti i membri di questo forum che la leggeranno.
Premettendo che tutto ciò di cui parlerò potrebbe trattarsi di un evanescente fenomeno mentale e quindi null’altro che un illusione nell’illusione...
A beneficio del dubbio, resto aperto a qualsiasi tipo di confronto ed espongo quanto da me esperito, con la massima umiltà di chi si ritiene un appassionato in materia e non uno studioso. Avendo vissuto un esperienza prima, per poi solo dopo, aver trovato correlazioni teorico – pratiche, chiedo un parere\opinione su ciò che è stato, ascoltandovi con piacere.
Innanzitutto ... mi chiamo Riccardo e vi scrivo da Napoli.
Gli ultimi dieci anni della mia vita, li ho dedicati quasi interamente alla ricerca senso delle risposte alle tre domande da un milione di dollari ciascuna: Chi sono? Da dove vengo? Perché sono qui?
Pur di trovare risposte soddisfacenti, guidato da un indescrivibile moto\passione mi sono trovato a rinunciare ad uno “stile di vita normale” e a due brillanti carriere ( intraprese e poi lasciate, perché controproducenti in quel momento al fine ultimo) in ambito navale\crocieristico.
Tanti libri letti, tanti confronti avuti (molti dei quali anche con dei “big” del panorama esoterico italiano) che mi hanno lasciato a bocca asciutta e con quella sensazione che non fosse quello, ciò che stavo cercando.
Malgrado non si trattasse di meri ciarlatani , tipici della new age odierna e della spiritualità da bancarella, in essi quasi mai ho riscontrato interessi comuni.
Ritenendomi del tutto disinteressato alla ricerca di potere, al fenomeno del momento, al ritualino nel quale dai per ricevere ecc.. difficilmente ho trovato ricercatori degni di nota.
Sono sempre stato alla larga da ordini iniziatici, scuole di ogni tipo, gruppi di vario genere in quanto anche la ho sempre percepito “doppi fini poco chiari” e nulla di autentico.
Solitario, con la vita come mezzo, guidato da ciò che sento, cosi andavo avanti!
Qui ci sarebbero tante cose da raccontare, ma non vi voglio annoiare, quindi arriverò al punto.
Qualche anno fa parto per il Messico. Nel mezzo di una traversata in jeep, per visitare un luogo al confine con gli USA, con lo sguardo verso il cielo, rifletto sulla mia vita a ritroso, osservando, come io abbia abbandonato tutto pur di trovare quelle risposte che tardavano ad arrivare.
Provi rabbia, sconforto, frustrazione e un grande senso di fallimento, da dentro urlai con tutto me stesso rivolgendomi a quel Dio, al quale non ho mai dato un nome e una forma, dichiarando che a qui a breve, se non avessi avuto le risposte che da tempo cercavo, presto avrei rinunciato alla ricerca, soffocando quel “sentire che ti porta a ... “ colpevole di carriere abbandonate, possibilità lasciate, situazione economica precaria, vita in solitudine ecc... per ritornare ad una vita basata solo sulla ricerca del piacere e del godimento sensoriale.
Passò qualche giorno, mi dimenticai di quanto accaduto nei giorni precedenti nella jeep, e all’ultimo minuto scelsi di prendere parte ad un rituale sciamanico chiamato la “Morte nel deserto”.
In fin dei conti ero là per quello, il mio sentire mi aveva portato li, ma ne avevo paura, quindi ci misi un po’ prima di andare dallo sciamano per dar il via al rituale.
Il rituale prevedeva l’assunzione di una sostanza psicotropa allucinogena e si svolgeva in forma individuale, con l’ausilio di canti in lingua nativa ed alcuni strumenti musicali come maracas.
Cosi diedi il via, e da li a poco feci una delle esperienze più significative della mia vita. (Credo che si tratti di ciò che nel Vedanta Advaita è chiamato Brahman Nirguna).
Non ci sono parole per descrivere l’esperienza ...
Rientrato in Italia ho iniziato ad accostarmi al Vedanta Advaita, prima non sapevo cosa fosse e leggendo i testi (li ho letti quasi tutti) tradotti e commentati da Raphael, ho trovato la descrizione perfetta e minuziosamente dettagliata di quanto vissuto e compreso durante l’esperienza.
A colpirmi di più, per la grande attinenza riscontrata, sono state le tre fasi, veglia, sonno, sonno profondo (dove si è autocoscienti ed osservatori del “nulla”) e il Quarto stato (l’apice dell’esperienza il Brahman Nirguna) al quale non mi sento di aggiungere nient’altro a quanto già letto su di esso.
D’interesse è stato anche analizzare i vari stati di samadhi, in quanto anche questi, durante l’esperienza è come se si susseguissero uno dopo l’altro, in un decollo che poi porta alla fusione con l’Assoluto, (nirvikalpa samadhi?)
Aver vissuto Quello, ed aver l’opportunità di meditare su Quello credo sia una dono meraviglioso.
Credo che l’esperienza vissuta sia al 100% autentica (perchè per la prima volta si ha coscienza di vivere il Reale) e ci sarebbe tanto da dire in merito e mi piacerebbe avere un vostro parere.
I Veda parlano di Soma, alcuni dicono che sia una sostanza psicotropa può essere ciò vero?
Meditare, contemplare l’esperienza vissuta induce a volte ad esperienze simili.
Durante la contemplazione di quello stato (che non sempre avviene), si ha una percezione tale come se il corpo fisico evaporasse e restasse solo coscienza. Sembra di essere nello stato di sonno profondo ma in piena consapevolezza... e da li si potrebbe fare un passo in più, ma il cuore batte a mille ... e la paura per la velocità del battito cardiaco non mi ha mai permesso di andare oltre, senza prima confrontarmi con qualcuno.
Cosa potrebbe accadere? Fusione con l’Assoluto? Arresto cardiaco? Entrambe? Sto impazzendo ed è tutto un fenomeno?
Inutile dire che non ho mai più fatto esperienze con uso di sostanze. In quanto sono più che sicuro che ciò che c’era da vedere è stato visto ed ora tocca realizzarlo e stabilizzarlo.
Ci sono state anche altre esperienze vissute, non in fase meditativa\contemplativa (per intenderci direi “ad occhi aperti” magari camminando per strada) di estasi, forte calore e visione della realtà “diversa” all’ordinario.
Secondo voi, tutto quanto sinteticamente esposto, può essere ricondotto a delle autentiche esperienze, descritte anche nei testi sopra menzionati?
Può succedere che in stati meditativi\contemplativi il cuore inizi a battere all’impazzata? O si sta pasticciando?
Conoscete altre persone che hanno fatto esperienze simili, magari anche mediate l’uso di sostanze psicotrope?
Io ne conosco tante ma nessuno ha mai vissuto quel tipo d'esperienza, altrimenti non continuerebbero a fare ciò che fanno...
Con questo concludo, vi ringrazio per l’ascolto e vi auguro una buona giornata.
RichiD
Ringrazio per l'attivazione del mio account!
Quella che segue è una mia breve presentazione, seguita da un esperienza da me vissuta, in uno dei miei viaggi alla ricerca della Verità ultima.
Si va in Messico, prima di iniziare, colgo l'occasione per salutare tutti i membri di questo forum che la leggeranno.
Premettendo che tutto ciò di cui parlerò potrebbe trattarsi di un evanescente fenomeno mentale e quindi null’altro che un illusione nell’illusione...
A beneficio del dubbio, resto aperto a qualsiasi tipo di confronto ed espongo quanto da me esperito, con la massima umiltà di chi si ritiene un appassionato in materia e non uno studioso. Avendo vissuto un esperienza prima, per poi solo dopo, aver trovato correlazioni teorico – pratiche, chiedo un parere\opinione su ciò che è stato, ascoltandovi con piacere.
Innanzitutto ... mi chiamo Riccardo e vi scrivo da Napoli.
Gli ultimi dieci anni della mia vita, li ho dedicati quasi interamente alla ricerca senso delle risposte alle tre domande da un milione di dollari ciascuna: Chi sono? Da dove vengo? Perché sono qui?
Pur di trovare risposte soddisfacenti, guidato da un indescrivibile moto\passione mi sono trovato a rinunciare ad uno “stile di vita normale” e a due brillanti carriere ( intraprese e poi lasciate, perché controproducenti in quel momento al fine ultimo) in ambito navale\crocieristico.
Tanti libri letti, tanti confronti avuti (molti dei quali anche con dei “big” del panorama esoterico italiano) che mi hanno lasciato a bocca asciutta e con quella sensazione che non fosse quello, ciò che stavo cercando.
Malgrado non si trattasse di meri ciarlatani , tipici della new age odierna e della spiritualità da bancarella, in essi quasi mai ho riscontrato interessi comuni.
Ritenendomi del tutto disinteressato alla ricerca di potere, al fenomeno del momento, al ritualino nel quale dai per ricevere ecc.. difficilmente ho trovato ricercatori degni di nota.
Sono sempre stato alla larga da ordini iniziatici, scuole di ogni tipo, gruppi di vario genere in quanto anche la ho sempre percepito “doppi fini poco chiari” e nulla di autentico.
Solitario, con la vita come mezzo, guidato da ciò che sento, cosi andavo avanti!
Qui ci sarebbero tante cose da raccontare, ma non vi voglio annoiare, quindi arriverò al punto.
Qualche anno fa parto per il Messico. Nel mezzo di una traversata in jeep, per visitare un luogo al confine con gli USA, con lo sguardo verso il cielo, rifletto sulla mia vita a ritroso, osservando, come io abbia abbandonato tutto pur di trovare quelle risposte che tardavano ad arrivare.
Provi rabbia, sconforto, frustrazione e un grande senso di fallimento, da dentro urlai con tutto me stesso rivolgendomi a quel Dio, al quale non ho mai dato un nome e una forma, dichiarando che a qui a breve, se non avessi avuto le risposte che da tempo cercavo, presto avrei rinunciato alla ricerca, soffocando quel “sentire che ti porta a ... “ colpevole di carriere abbandonate, possibilità lasciate, situazione economica precaria, vita in solitudine ecc... per ritornare ad una vita basata solo sulla ricerca del piacere e del godimento sensoriale.
Passò qualche giorno, mi dimenticai di quanto accaduto nei giorni precedenti nella jeep, e all’ultimo minuto scelsi di prendere parte ad un rituale sciamanico chiamato la “Morte nel deserto”.
In fin dei conti ero là per quello, il mio sentire mi aveva portato li, ma ne avevo paura, quindi ci misi un po’ prima di andare dallo sciamano per dar il via al rituale.
Il rituale prevedeva l’assunzione di una sostanza psicotropa allucinogena e si svolgeva in forma individuale, con l’ausilio di canti in lingua nativa ed alcuni strumenti musicali come maracas.
Cosi diedi il via, e da li a poco feci una delle esperienze più significative della mia vita. (Credo che si tratti di ciò che nel Vedanta Advaita è chiamato Brahman Nirguna).
Non ci sono parole per descrivere l’esperienza ...
Rientrato in Italia ho iniziato ad accostarmi al Vedanta Advaita, prima non sapevo cosa fosse e leggendo i testi (li ho letti quasi tutti) tradotti e commentati da Raphael, ho trovato la descrizione perfetta e minuziosamente dettagliata di quanto vissuto e compreso durante l’esperienza.
A colpirmi di più, per la grande attinenza riscontrata, sono state le tre fasi, veglia, sonno, sonno profondo (dove si è autocoscienti ed osservatori del “nulla”) e il Quarto stato (l’apice dell’esperienza il Brahman Nirguna) al quale non mi sento di aggiungere nient’altro a quanto già letto su di esso.
D’interesse è stato anche analizzare i vari stati di samadhi, in quanto anche questi, durante l’esperienza è come se si susseguissero uno dopo l’altro, in un decollo che poi porta alla fusione con l’Assoluto, (nirvikalpa samadhi?)
Aver vissuto Quello, ed aver l’opportunità di meditare su Quello credo sia una dono meraviglioso.
Credo che l’esperienza vissuta sia al 100% autentica (perchè per la prima volta si ha coscienza di vivere il Reale) e ci sarebbe tanto da dire in merito e mi piacerebbe avere un vostro parere.
I Veda parlano di Soma, alcuni dicono che sia una sostanza psicotropa può essere ciò vero?
Meditare, contemplare l’esperienza vissuta induce a volte ad esperienze simili.
Durante la contemplazione di quello stato (che non sempre avviene), si ha una percezione tale come se il corpo fisico evaporasse e restasse solo coscienza. Sembra di essere nello stato di sonno profondo ma in piena consapevolezza... e da li si potrebbe fare un passo in più, ma il cuore batte a mille ... e la paura per la velocità del battito cardiaco non mi ha mai permesso di andare oltre, senza prima confrontarmi con qualcuno.
Cosa potrebbe accadere? Fusione con l’Assoluto? Arresto cardiaco? Entrambe? Sto impazzendo ed è tutto un fenomeno?
Inutile dire che non ho mai più fatto esperienze con uso di sostanze. In quanto sono più che sicuro che ciò che c’era da vedere è stato visto ed ora tocca realizzarlo e stabilizzarlo.
Ci sono state anche altre esperienze vissute, non in fase meditativa\contemplativa (per intenderci direi “ad occhi aperti” magari camminando per strada) di estasi, forte calore e visione della realtà “diversa” all’ordinario.
Secondo voi, tutto quanto sinteticamente esposto, può essere ricondotto a delle autentiche esperienze, descritte anche nei testi sopra menzionati?
Può succedere che in stati meditativi\contemplativi il cuore inizi a battere all’impazzata? O si sta pasticciando?
Conoscete altre persone che hanno fatto esperienze simili, magari anche mediate l’uso di sostanze psicotrope?
Io ne conosco tante ma nessuno ha mai vissuto quel tipo d'esperienza, altrimenti non continuerebbero a fare ciò che fanno...
Con questo concludo, vi ringrazio per l’ascolto e vi auguro una buona giornata.
RichiD