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Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 12:28
da Fedro
Ad ogni istanza posta, mi ha sempre rimandato a me stesso, alle mie responsabilità nel mondo non divisibili dall'idea di servizio; rimandato al mondo come specchio in cui non perdersi, ma per ritrovarsi oltre lo stesso, pur onorandone l'apparenza.
Ancora: rimandato sempre a me stesso dal fuscello fastidioso dell'altro, alla mia trave, ma anche rimandato a me stesso dall'altro quando sia solo adesione.
Rinviato a me stesso da tutto ciò che non sia me stesso.
E tutto questo, cosi trasmesso e diretto, non l'ho mai trovo in nessun libro, ma è l'unica modalità che riesco in qualche modo a mostrare ed eventualmente trasmettere, perché con fatica, sta divenendo la mia, sempre Grazie

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 14:40
da Mauro
Fedro ha scritto: Ancora: rimandato sempre a me stesso dal fuscello fastidioso dell'altro, alla mia trave
Qui direi c'è ancora da lavorare...

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 15:31
da Fedro
Mauro ha scritto:
18/09/2017, 14:40
Fedro ha scritto: Ancora: rimandato sempre a me stesso dal fuscello fastidioso dell'altro, alla mia trave
Qui direi c'è ancora da lavorare...
Un po su tutto, è un lavoro continuo l'attenzione (il che non significa che sia il contrario di relax)

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 17:53
da cielo
cannaminor ha scritto:
17/09/2017, 17:35
Oggi giorno 17 Settembre ricorre la morte di un caro amico, Premadharma (per altri conosciuto come Bodhananda o altri nomi ancora), colui che ispirò e volle questo forum così come le tante altre iniziative sul web ed editoriali prima ancora.

Rileggendo i brani e le citazioni di cui sopra mi sono venute in evidenza le due seguenti:
Qualsiasi conoscenza è per noi stessi, se cerco di spacciarla ad altri diviene una manipolazione.

Il raccontare le cose lette, le proprie credenze, le proprie inferenze da molti viene creduta conoscenza o l'offrire la conoscenza.

Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza.

Premadharma (Colloqui privati con Nio)
Untenshudenki II
(Ricordando il bambù crescere)

«Monaco. Se tutto hai fatto, non hai colpe. Se non tutto hai fatto, oramai è accaduto. Nell’uno e nell’altro caso, i fogli sono andati perduti. La parola del Maestro o l’hai realizzata e vive in te, oppure l’hai solo letta ed essa è perduta. Nel primo caso incarnala, nel secondo caso cerca un Maestro, ma basta con i lamenti che voglio ascoltare i sussurri delle stelle».
Erano i tempi in cui Untenshu Chookaryoo parlava.
Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza; La parola del Maestro o l'hai realizzata e vive in te (e quindi la incarni nella realizzazione-testimonianza della stessa e di te stesso\a) oppure l'hai solo letta ed essa è andata perduta (e degradata in una "conoscenza" fatta di inferenze e credenze offerte e spacciate come conoscenza, quando invece sono solo manipolazione e manipolatorie della conoscenza)
Da giovane, "volavo di fiore in fiore", succhiando il nettare che vari istruttori mi offrivano nell'ambito del percorso che mi ero scelta: pratica dello yoga, dall'hatha yoga tradizionale indiano, al raja yoga di Patanjali. In quegli anni approcciai anche il Vedanta tenendo come testo di riferimento la Bhagavadgita, così come indicato da un amato anziano Maestro indiano con i voti di povertà che mi orientò e guidò per qualche anno.
Poi incontrai Jean Klein e si spalancò il "mondo" del vedanta advaita. Quella filosofia mi piaceva proprio tanto, la trovavo inscalfibile e diretta, perfetta, la mente si arrendeva volente o nolente a certi assunti. Non li metteva in discussione, non ne cercava altri da contrapporgli.

Su quella scia, incontrai Bodhananda e i fratelli e sorelle delle vecchie mailing list; lì la farfalla si fermò con ancora un paio di svolazzi altrove.
La sensazione era quella di essere tornata a casa, finalmente insieme a persone che proponevano, con la propria testimonianza, un'istruzione che mi risuonava fino in fondo.
Il giardiniere e l'autista che mi ha ben zappato e guidato ci ha lasciato con la forma fisica.
Ma l'istruzione continua, vive in me e sta soltanto a me renderle onore.
Come?
Con quel poco che già facevo quando Bo era vivo, recupero e preparazione testi da archivi vari, collaborazione nella revisione di testi già pubblicati o in preparazione.
Di altro resta, per me, il piacere della comunicazione con altri ricercatori che condividono o sono incuriositi dal percorso vedanta e relativa sadhana.
Mi piacciono i forum, soprattutto questo che è stato pensato da Bodhananda come naturale seguito dei Pitagorici. Un luogo di scambio paritario e a gestione collegiale, senza più moderatori che potessero inebriarsi del loro ruolo oppure essere lapidati per come lo svolgevano. Per quel poco che scrivo, cerco di farlo prima di tutto volentieri, se mi viene qualcosa da dire, e con modalità "aperta", che accolga e sia accolta. Se l'alchimia riesce, ok, altrimenti amen, meglio lasciar perdere le aspettative, soprattutto se rivolte agli altri. Tanto non saranno mai come io li vorrei e come me li sono "pensati".

Non posso che concordare dove dici:
Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza; La parola del Maestro o l'hai realizzata e vive in te (e quindi la incarni nella realizzazione-testimonianza della stessa e di te stesso\a) oppure l'hai solo letta ed essa è andata perduta (e degradata in una "conoscenza" fatta di inferenze e credenze offerte e spacciate come conoscenza, quando invece sono solo manipolazione e manipolatorie della conoscenza).

E' responsabilità individuale e personale scorrere in questi binari ed evitare di degradare la conoscenza liberamente ricevuta in inferenze e credenze da ripetere a pappagallo "perchè l'ha detto lui" o peggio ancora cercare di salire in cattedra manipolando soggettivamente quelle "pure" testimonianze per affermarsi come "esperta di..." o peggio ancora: "erede spirituale di..." .

Ma degli altri, anche se la mente è irrefrenabile nel suo bisogno di confrontare, analizzare, giudicare e concludere, so che qualsiasi conclusione tratta è comunque un'inferenza da evitare, un giudizio, pur se positivo, che è sempre e comunque basato su mie percezioni.
E purtroppo la mente, come il corpo, ha memoria delle percezioni. Lo sa bene l'allergico che entrando in contatto con l'allergene comincerà a sentire il prurito sempre negli stessi punti del corpo.
Allo stesso modo, la mente ripropone la medesima conclusione venendo in contatto con il dire dell'altro: "ecco! dice così perchè va a parare là...". Ci vuole una certa onestà interiore e spietatezza per vedere come i giudizi si vadano a incarnare come le unghie.

Le ultime parole pronunciate da Bo prima di schiantarsi furono (rivolte a me, purtroppo):
"Te l'ha detto lui?"
erano l'inevitabile conclusione di un mio pistolotto su quello che ritenevo un positivo cambiamento nella modalità comunicativa di un fratello.
Quelle parole di conoscenza mi ronzano in testa, ogni giorno si presentano alla coscienza.
Prima, ad esempio, di giudicare l'altro dicendo che vuole fare una crociata e ritrovare il Santo Gral perchè l'ho dedotto dal modo trasversale o diretto in cui ha detto o scritto la storia dei crociati, voglio sentirmelo dire da lui o da lei, altrimenti non ci credo.
Come con il prurito, lo ignoro.
Poi il giorno che la persona verrà a dirmi: "Sai, voglio partire per la Crociata e convertire gli infedeli", allora poi ci penso.

shanti

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 18:03
da Mauro
;)

tu ci crederesti ad uno che ti dice: "sono cambiato"...?

Io credo che uno si ritrova cambiato senza neanche saperlo, e il cambiamento si vede nelle "opere".

Quando pd ti disse: "te l'ha detto lui", forse (questo è quello che ho avvertito quando mi hai raccontato la storia), voleva metterti in guardia di non ascoltare ciò che ti raccontano gli altri dei propri cambiamenti, ma coglili tu quei cambiamenti, negli scritti e negli atti di costoro.

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 18:19
da cielo
Mauro ha scritto:
18/09/2017, 18:03
;)

tu ci crederesti ad uno che ti dice: "sono cambiato"...?

Io credo che uno si ritrova cambiato senza neanche saperlo, e il cambiamento si vede nelle "opere".

Quando pd ti disse: "te l'ha detto lui", forse (questo è quello che ho avvertito quando mi hai raccontato la storia), voleva metterti in guardia di non ascoltare ciò che ti raccontano gli altri dei propri cambiamenti, ma coglili tu quei cambiamenti, negli scritti e negli atti di costoro.
Anche, forse.
Io mi ero spinta oltre, avevo "voluto" vedere il cambiamento nel suo frutto finale, in quel caso lo spegnersi progressivo, la risoluzione di una rabbia incarnita.
Non ci credo se uno mi dice: "Sai, sono davvero cambiato, puoi stare tranquilla, non lo faccio più, te lo dimostrerò", nè se mi dice: "ho finalmente trovato la mia strada, il lavoro "giusto" per me" o l'anima gemella o la terapia alimentare o naturale o chimica o sottile che sconfiggerà ogni malanno.
Non ci credo per il semplice fatto che non credo neppure a me stessa quando me la racconto sull'onda delle percezioni positive o negative della giornata. E come me la racconto sempre fresca e nuova.

Il cambiamento si vede nelle opere, solo lì, parole sante.

Bo però ha lasciato aperta una porta, secondo me, ove la persona dicesse, ad esempio in un consesso: "sono cambiato, sto adoperandomi per disciplinare la mia voglia di dolci, voglio fare seriamente la dieta".
Gli si potrebbe pure credere.
Ma se dopo un mese non ha perso neanche un chilo, allora si aspetta la dichiarazione rettificante:
"Non ci sono riuscito".
E nel frattempo si cerca di non giudicare o puntare il dito, riuscendoci.

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 18:40
da Mauro
Io mi ero spinta oltre, avevo "voluto"vedere il cambiamento nel suo frutto finale, in quel caso lo spegnersi progressivo, la risoluzione di una rabbia incarnita.
Cosa improbabile per circa il 97% della popolazione mondiale
Bo però ha lasciato aperta una porta, secondo me, ove la persona dicesse, ad esempio in un consesso: "sono cambiato, sto adoperandomi per disciplinare la mia voglia di dolci, voglio fare seriamente la dieta". Gli si potrebbe pure credere.
Appunto.
Una dichiarazione pubblica, più impegnativa, poteva essere più credibile.
Ma non tutti si sentono di prendere tali impegni pubblicamente, soprattutto se non conoscono bene da dove partono, dove stanno, e dove intendono arrivare...
Quando pd ti chiede: "te l'ha detto lui?", a me sembra intendere: "ma credi pure a quello che ti dice? Ad uno che sclera una volta si e l'altra pure? Che prima posta e poi cancella? Che manda a quel paese il forum per poi tornare sempre pochi giorni dopo? Ma gli si può credere ad un tipo così?"

Atti e opere. Atti e opere. Solo da quelli si può individuare un accenno di cambiamento.

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 19:30
da cielo
Mauro ha scritto:
18/09/2017, 18:40
Io mi ero spinta oltre, avevo "voluto"vedere il cambiamento nel suo frutto finale, in quel caso lo spegnersi progressivo, la risoluzione di una rabbia incarnita.
Cosa improbabile per circa il 97% della popolazione mondiale
Bo però ha lasciato aperta una porta, secondo me, ove la persona dicesse, ad esempio in un consesso: "sono cambiato, sto adoperandomi per disciplinare la mia voglia di dolci, voglio fare seriamente la dieta". Gli si potrebbe pure credere.
Appunto.
Una dichiarazione pubblica, più impegnativa, poteva essere più credibile.
Ma non tutti si sentono di prendere tali impegni pubblicamente, soprattutto se non conoscono bene da dove partono, dove stanno, e dove intendono arrivare...
Quando pd ti chiede: "te l'ha detto lui?", a me sembra intendere: "ma credi pure a quello che ti dice? Ad uno che sclera una volta si e l'altra pure? Che prima posta e poi cancella? Che manda a quel paese il forum per poi tornare sempre pochi giorni dopo? Ma gli si può credere ad un tipo così?"

Atti e opere. Atti e opere. Solo da quelli si può individuare un accenno di cambiamento.
Anche, forse.
Certamente a me diceva di evitare di legarmi alle percezioni momentanee, cristallizzando la pace di oggi, in un futuro di pace immaginario.
O viceversa, di guerra.
Il divenire è il regno degli opposti, qualsiasi deduzione che assolutizzi è errata.

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 19:47
da cannaminor
cielo ha scritto:
18/09/2017, 19:30
Anche, forse.
Certamente a me diceva di evitare di legarmi alle percezioni momentanee, cristallizzando la pace di oggi, in un futuro di pace immaginario.
O viceversa, di guerra.
Il divenire è il regno degli opposti, qualsiasi deduzione che assolutizzi è errata.
Cosa vuol dire "cristallizzando la pace di oggi, in un futuro di pace immaginario"?

Più in generale non capisco cosa dicano le parole di cui sopra; cosa vogliono dire, o meglio quale era l'informazione, la comunicazione che ne traevi?

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 19:52
da Mauro
Cielo a me pare che quello che dici non spiega il "te lo ha detto lui?", secondo me.
Pensare che il tuo sentire nei confronti dei presunti cambiamenti del soggetto, sentire che evidentemente pescava anche in qualche esempio concreto del nostro eroe, fosse meno valido di una affermazione quale: "sono cambiato", quando tu per prima sai che di molti dei nostri cambiamenti neanche ci accorgiamo, e spesso ci vantiamo più di cose non vere di quanto in realtà si facciano sul serio, secondo me è una sottovalutazione proprio del cambiamento che accade, e che gli "altri" possono meglio osservare, molto meno noi stessi.

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 20:21
da cielo
cannaminor ha scritto:
18/09/2017, 19:47
cielo ha scritto:
18/09/2017, 19:30
Anche, forse.
Certamente a me diceva di evitare di legarmi alle percezioni momentanee, cristallizzando la pace di oggi, in un futuro di pace immaginario.
O viceversa, di guerra.
Il divenire è il regno degli opposti, qualsiasi deduzione che assolutizzi è errata.
Cosa vuol dire "cristallizzando la pace di oggi, in un futuro di pace immaginario"?

Più in generale non capisco cosa dicano le parole di cui sopra; cosa vogliono dire, o meglio quale era l'informazione, la comunicazione che ne traevi?
che io stavo percependo una quiete momentanea, una pacificazione nell'altro e mi immaginavo che in futuro questo modo pacifico avrebbe potuto continuare, invece nel divenire si oscilla tra gli opposti (luce e ombra), quindi assolutizzare un cormportamento di oggi presumendo che si prolunghi nel tempo così come ora lo percepisco è errato.

Re: Premadharma

Inviato: 18/09/2017, 20:23
da cielo
Mauro ha scritto:
18/09/2017, 19:52
Cielo a me pare che quello che dici non spiega il "te lo ha detto lui?", secondo me.
Pensare che il tuo sentire nei confronti dei presunti cambiamenti del soggetto, sentire che evidentemente pescava anche in qualche esempio concreto del nostro eroe, fosse meno valido di una affermazione quale: "sono cambiato", quando tu per prima sai che di molti dei nostri cambiamenti neanche ci accorgiamo, e spesso ci vantiamo più di cose non vere di quanto in realtà si facciano sul serio, secondo me è una sottovalutazione proprio del cambiamento che accade, e che gli "altri" possono meglio osservare, molto meno noi stessi.
sì, vero, ma un cambiamento è davvero tale quando la persona lo realizza e ne ha consapevolezza, lo riconosce, quindi "lo dice", lo incarna nel corso del tempo.
Il resto sono deduzioni proprie sull'altrui.