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Amma

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seva
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Amma

Messaggio da seva » 12/11/2016, 22:09

Ieri siamo andati a trovare Amma (Sri Mata Amritanandamayi) come ogni anno a Milano in occasione dell’unica tappa italiana.
Per chi non conoscesse Amma è soprannominata la “Madre” che abbraccia il mondo visto che Lei il suo darshan lo distribuisce ad ognuno indistintamente con un abbraccio.

Siamo arrivati un po’ tardi, diciamo le 10 del mattino, ed avevano sospeso i biglietti per il darshan visto che c’era una meditazione in sala.
Comunque dopo le 10.30 ricominciano a dare i biglietti e ci mettiamo in fila. Arrivato a prenderlo mi accorgo che non mi danno un biglietto, ma una prenotazione. Siccome hanno già esaurito tutte le lettere dell’alfabeto ed i numeri non appena ci sarà tempo chiameranno chi ha la prenotazione che avrà la priorità su altri arrivati.

Arrivati alle 14.30 e non sentendo notizie vado a chiedere. Mi dicono che siccome c’è tanta gente le chiamate con le prenotazioni colorate saranno valide per la sera dopo cena.

Solo che io non mi posso fermare col bimbino piccolo. O meglio potrei ma non mi sembra il caso di fargli fare una così grossa strapazzata.

Quindi facciamo addormentare il piccolo, e mentre dorme aspettando che si svegli per andare via mi aggiro fra i banchetti degli incensi e dei ciondoli. Mi accorgo che sono un po’ triste. Eh si, perché in fondo ci tenevo ad avere il darshan di Amma. Poi mi fermo un attimo e cerco di analizzare questo mio piccolo malumore. Mi chiedo il perché, e mi rispondo semplicemente perché mi sono creato delle aspettative sulla giornata e su quello che dovevo ottenere. Sorrido, respiro e continuo a camminare.

Non mi dilungo molto ma dopo pochi minuti, credo cinque, ho i biglietti in mano. Sveglio il bimbo, prendo mia moglie e nel giro di dieci minuti siamo tutti insieme a ricevere, come ogni anno, il darshan come famiglia. Dopo poco mi fanno sedere a pochi metri da Amma. Rimango li un pochino a guardarla. Osservarla. E’ fresca come una Rosa. E profuma. Sorride a tutti. Nonostante siano già 5/6 ore che da ininterrottamente il darshan a chiunque.

Che dire? Ogni anno da quando viene a Milano vado a trovarla. Avevo molti dubbi, alcuni li ho ancora. Ma ogni hanno, piano piano, si sciolgono un pochino.
Forse per spazio ad altre credenze, chissà. Come quella che in qualche modo sia riuscito ad ottenere i biglietti proprio nel momento in cui mi sono “arreso”.

Fabio, forum pitagorico, 08/11/2009, 14:53


Ero lì oggi.
Con un bambino piccolo avete il diritto a ricevere "priorità".
Amma è giusta e premurosa, non trascura nessun dettaglio. La lezione dell'arrendersi, con Amma è la prima che si dovrebbe imparare. Quest'anno l'organizzazione funzionava e non c'era il troppo umano a fare i giochetti con i biglietti...

Ho fatto seva un anno lì, alle priorità e di nuovo quest'anno, in modo informale...
Si tratta di un luogo apposito dove sostano in attesa persone con bambini piccoli, anziani, malati, disabili.
Capita che qualcuno tenti di fingersi pazzo o esaurito grave per avere la priorità...ma i seva sono furbi...l'esperienza insegna.
Dopo il mio servizio ho ricevuto l'abbraccio e sono stata tranquilla, troppo casino per fare pranzo, alle undici mi ero preso lo Chai con qualche frittella indiana appena tolta dalla padella....
Lì è Gardaland, ma Amma è la Dea e la sua luce sterilizza e nutre ogni creatura.
Amma disse che il suo compito è mettere una perla nel nostro cuore. In caso di bisogno quella perla è lì.
om namah shivaya!

Sky, forum pitagorico, 08/11/2009, 19:07

cielo
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Re: Amma

Messaggio da cielo » 13/11/2016, 21:30

Oggi con un amico sono andata a trovare Amma (Sri Mata Amritanandamayi) che viene ogni anno a Malpensa fiere in occasione dell’unica tappa italiana del tour europeo.
Era poco Gardaland quest'anno rispetto agli anni scorsi, l'atmosfera più raccolta, le persone più silenziose, meno bancarelle.
Pensavo di trovare le folle, visto che è domenica ed è l'ultimo giorno: il devi bhava, quando Amma accetta di essere vestita da Dea dai devoti e fa una puja collettiva per la benedizione dell'acqua e per la pace mondiale
Smette di abbracciare domattina, ma c'è gente che arriva anche il mattino del lunedì proprio perchè sa che Lei non smette di abbracciare fino all'ultima persona che chiede il suo abbraccio.

Io sono arrivata alle 8 e ho avuto l'abbraccio verso le 13,30.
Quello che mi è capitato oggi, diciamo di "mistico" è di aver visto entrare, mentre stavo andando via una coppia di coniugi che definirei "santa coppia" per la tenerezza del cuore che mi hanno suscitato.
Mi capitò anche a Puttaparthi (asram di Sai Baba), fu un'esperienza molto intensa e rivedere una "santa coppia" anche da Amma è stata una sorpresa, qualcosa di prezioso su cui riflettere, due persone unite e insieme anche nella ricerca spirituale, abbastanza raro. Chissà come ci sono arrivate da Amma....
A Puttaparthi vidi entrare dalla porta di Ganesha (quella principale) due persone anziane, che arrivavano a piedi, due pellegrini, molto poveri e impolverati e decisamente vecchi. Lei secchissima e curva, vestita da "poor people", come si dice in India
Uno straccetto di sari grigio, capelli bianchi raccolti, con la gobba e le pentole attaccate al fagotto.
Lui anche magro magro, curvo e col bastone e i sandali consunti su piedi callosi.
Si vedeva che erano stanchissimi e arrivavano da lontano. Si lasciarono con uno sguardo intenso, lui preso in carica dall'accomodation lei dalle donne.
Sembravano sorpresi della pronta accoglienza dell'asraṃ e pure un po' intimiditi.
Fortuna volle che dopo qualche giorno la rividi, lei, avvolta in un bel sari nuovo, aveva uno sguardo appagato, sereno, luminoso. Era "ricca" per il frutto del suo viaggio. L'amore di Baba si era concretizzato anche nella dignità di poter andare al darshan "elegante" e in ordine come le altre donne.

Invece oggi da Amma, mentre uscivo, stavano entrando due anziani italiani, probabilmente milanesi, per mano, camminavano piano piano, vestiti abbastanza poveramente, con le loro borse sulle spalle, con l'acqua, di solito, e magari qualcosa da mangiare che se sei vecchio (e magari pure povero pensionato) non vai per bancarelle a fare shopping e neppure al ristorante interno a strafogarti di cibo indiano, centrifugati di frutta, chai, dolci di ogni genere, ma te ne resti seduto e aspetti, guardando Amma sul maxi schermo, fino a che arriva il momento dell'abbraccio.
Senti i canti vedici dei sacri nomi della Madre divina o le performance dei cantanti, anche occidentali, che quest'anno erano notevoli.

Vedendo quella vecchia coppia di coniugi mi sono passati tanti pensieri nella testa tipo: "ma guarda che buffi 'sti due, anacronistici in mezzo ai più giovani e aitanti, tutti belli bardati da indiani con sari, scialli, collane e collanine, capelli rasta o rasati da monaci, turbanti, rudrakshe.
Persone normali, seva, muscolosi della sicurezza, pure i pompieri...ma vecchi pochi.
Quei due andavano insieme a trovare la Madre divina, mano nella mano. Mi sono voltata a seguirli con lo sguardo, così lenti in mezzo alla gente che correva di qua e di là.
Mi è venuto da chiamarli "santa coppia" come i due indiani, due persone unite, un uomo e una donna che condividevano quell'esperienza "spirituale", quel viaggio per andare da Amma e da Baba.
Erano davvero vecchi, camminavano lenti e dondolanti, ma si vedeva che erano felici, contenti di essere lì.
Vedere quell'unione dei cuori, quei coniugi anziani che escono dalle tane per andare da Amma e magari non fanno neanche la fila per avere il numero e l'abbraccio perchè è troppo faticoso, ma vanno comunque a trovarla, mi ha dato gioia.
Ho anche fatto amicizia durante le ore di attesa con un altro vecchietto, pure lui ingobbito e magrolino, abbiamo chiacchierato un bel po'. Mi ha fatto ridere che non sapeva neppure che Trump aveva vinto le elezioni in America, è cascato dalle nuvole: "Ma veramente? Ha vinto? Speriamo che non faccia le guerre".
Poi a un certo punto ha guardato l'ora e mi ha detto: "Ora devo andare al lavoro..." (faceva servizio, chissà dove, spero non in cucina a lavare le pentole).
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