"Still life": loro si ricorderanno di te

[Mauro]

Questa estate ho nutrito un branco di cinghiali (2 adulti e 10 cinghialotti-bellissimi) per non far loro devastare troppo il mio noccioleto. Davo loro nocciole, fichi, uva, mele del mio campo. Fino a che, sufficientemente cresciuto il branco ed avendo finito la raccolta delle nocciole e dei frutti, ho chiuso i buchi nella rete e così non sono più tornati.

Un mese fa, passeggiando lungo un vecchio percorso ferroviario vicino a casa mia, ho avuto il macabro spettacolo di pelli scuoiate di cinghiale, con teste e code annesse.

Orripilante. Da film horror.

Sono rimasto molto scosso dalla ferocia dei cacciatori che li hanno uccisi e scuoiati così, all'aperto e così vicino a casa mia.

Ho cominciato a pensare agli spiriti di quelle creature, sicuramente offesi da tale violenza, e ho cominciato a sentire un malessere aleggiante sul posto in cui vivo. Pensavo: tutto quello che ho fatto per loro solo per renderli piú grassi e appetibili da quegli stronzi di cacciatori senza scrupoli... Poi un amico mi dice: "proprio perchè sei stato loro amico in vita, loro se lo ricorderanno da morti". La natura non dimentica, nel bene e nel male. La vita è a somma zero.

Scusate la digressione, ma questa esperienza mi ha aiutato molto.

[anam]

In che modo ti ha aiutato?

[Fedro]

Capisco il dolore...anche la necessità di elaborarlo e farsene in qualche modo una ragione.
La lezione di vita che ne hai tratto?

[Mauro]

Mi ha aiutato pensare che alla fine conta ciò che fai e non il perchè lo fai.
Io li avevo nutriti così che non mi distruggessero il noccioleto, ma avevo anche la gioia di vederli arrivare la sera grufolando golosi tra tutto il ben di Dio che avevo lasciato, trascurando il fatto che li avrei solo resi più appetibili ai cacciatori.
Insomma non pensavo alle strade impreviste che la Vita spesso prende.
Quindi in seguito a quanto poi successo, mi sono sentito in colpa.
La frase di quel mio amico mi ha fatto rimanere invece a ciò che ho fatto per loro in quel momento, come ritenevo giusto fare in quel momento, ("gli sono stato amico"), e la cosa mi ha dato sollievo, anche se mi intristisce la loro fine.
Ma sento che loro saranno benevolenti con me, come gli spiriti che accompagnano il protagonista del film "still life" nel suo ultimo viaggio.

[cielo]

Mi ha aiutato pensare che alla fine conta ciò che fai e non il perchè lo fai.
Io li avevo nutriti così che non mi distruggessero il noccioleto, ma avevo anche la gioia di vederli arrivare la sera grufolando golosi tra tutto il ben di Dio che avevo lasciato, trascurando il fatto che li avrei solo resi più appetibili ai cacciatori.
Insomma non pensavo alle strade impreviste che la Vita spesso prende.
Quindi in seguito a quanto poi successo, mi sono sentito in colpa.
La frase di quel mio amico mi ha fatto rimanere invece a ciò che ho fatto per loro in quel momento, come ritenevo giusto fare in quel momento, ("gli sono stato amico"), e la cosa mi ha dato sollievo, anche se mi intristisce la loro fine.
Ma sento che loro saranno benevolenti con me, come gli spiriti che accompagnano il protagonista del film "still life" nel suo ultimo viaggio.

Hai agito con generosità verso delle creature viventi senza aspettarti nulla in cambio, a parte la gioia reciproca dello scambio equo di doni alimentari e di rispetto per la tua proprietà. In reciproca amicizia.
Certamente una persona che ama e rispetta Madre Natura in tutte le sue forme ed espressioni brucia le stoppie del karma pregresso e pianta semi sani e forti per i futuri raccolti.
I crudeli cacciatori bruciano i raccolti messi nel granaio (se ne hanno) e di semi sani e forti non dà l'idea che ne stiano piantando.

[NowHere]

Non sappiamo se gli animali abbiano percepito il cibo da parte di Mauro come un "dono" né sappiamo come abbiano percepito il morire per mano dei cacciatori. Credo sia importante osservare come la mente proietta continuamente delle interpretazioni sentimentalistiche sui fatti in sé.

Questo vissuto di Mauro ci dimostra come in ogni caso siano esclusivamente i guna ad agire:

- I'impulso benevolo a nutrire gli animali;
- l'impulso degli animali a restare presso di lui per essere nutriti;
- l'impulso dei cacciatori a soddisfare il piacere perverso della caccia.

Hanno agito i guna e "nessuno" ha né colpe né meriti, forse anche in questo senso "la vita è a somma zero".
Proiettare colpe e meriti è il gioco preferito della mente.

Ovviamente ci tengo a specificare che con ciò non giustifico chi fa del male o un torto ad una qualsiasi creatura vivente.

Namasté

[anam]

Hanno agito i guna e "nessuno" ha né colpe né meriti, forse anche in questo senso "la vita è a somma zero".
Proiettare colpe e meriti è il gioco preferito della mente.

Da quale punto di vista?

Te lo chiedo perché esiste un punto di vista dal quale si osserva un flusso causale e dei samskara (che forse è quello cui si riferiva Mauro); ne esiste anche un altro - quello di noi comuni mortali - da cui si ritiene vi sia il libero arbitrio e ci si crede artefici delle proprie azioni, quindi colpevoli (erranti) o meritevoli.
Se guardi dal punto di vista del sole non esistono albe e tramonti, ma da qui ci sono albe e tramonti. Tu le vedi, o no?

Se sovrapponiamo e mescoliamo i punti di vista perdiamo la possibilità di comprenderci reciprocamente.

[NowHere]

Voglio innanzitutto specificare che non davo del sentimentale a Mauro, io avrei agito allo stesso modo: avrei nutrito i cinghiali e mi sarei addolorato per la loro fine.

Per quanto riguarda "le albe e i tramonti" li vedo eccome! Quelle parole sono uscite così, e chiedo scusa se hanno urtato la suscettibilità di qualcuno.

Mi viene però anche da riflettere: se non fosse possibile sovrapporre e mescolare i punti di vista, anche la relazione Maestro/Discepolo non sarebbe possibile. Dei due punti di vista, inoltre, solo uno è reale; e anche se la mia coscienza non vi è stabilizzata, anche se vivo ancora nella Maya, sento fortemente che è così.
Il fatto che ne abbia scritto era solo per condividere una intuizione con persone interessate alle stesse cose, altrimenti a cosa serve questo Forum?

Un abbraccio

[Mauro]

Voglio innanzitutto specificare che non davo del sentimentale a Mauro, io avrei agito allo stesso modo: avrei nutrito i cinghiali e mi sarei addolorato per la loro fine.

Tranqui.
Solo che c'è dell'altro che volevo testimoniare e forse non l'ho espresso bene.
Quando ho visto le carcasse, ed ero in compagnia di questo mio amico,oltre alla tristezza, al dispiacere e all'aria mefitica che avvertivo, mi sono posto a voce alta la domanda: "a che pro averli curati e nutriti se poi questa è la fine cui sono andati incontro"?

La risposta me l'ha datta implicitamente il mio amico, il cui senso credo di averlo delineato nel mio precedente post.

[anam]

Voglio innanzitutto specificare che non davo del sentimentale a Mauro, io avrei agito allo stesso modo: avrei nutrito i cinghiali e mi sarei addolorato per la loro fine.

Per quanto riguarda "le albe e i tramonti" li vedo eccome! Quelle parole sono uscite così, e chiedo scusa se hanno urtato la suscettibilità di qualcuno.

Non ho il dono di una comunicazione interpersonale efficace, temo quindi di non esser riuscita a dire in modo comprensibile quanto volevo dire.
Si tratta, in poche parole, di questo.
Se una persona sente di condividere un suo vissuto, bisognerebbe a mio avviso - soprattutto quando questo è doloroso - tentare di guardare con i suoi occhi, sentire con il suo cuore piuttosto che rifarsi a dottrine filosofiche che potrebbero in quel momento apparire aride.
Come probabilmente hai fatto tu, senza che io lo vedessi.
Quindi - ti rassicuro - non c'è alcuna suscettibilità urtata.

Mi viene però anche da riflettere: se non fosse possibile sovrapporre e mescolare i punti di vista, anche la relazione Maestro/Discepolo non sarebbe possibile. Dei due punti di vista, inoltre, solo uno è reale; e anche se la mia coscienza non vi è stabilizzata, anche se vivo ancora nella Maya, sento fortemente che è così.
Il fatto che ne abbia scritto era solo per condividere una intuizione con persone interessate alle stesse cose, altrimenti a cosa serve questo Forum?

Un abbraccio

Dicono che quando maestro e discepolo sono l'uno di fronte all'altro, vi sia in realtà solo il discepolo.
Nessuno al mondo sa guardare con gli occhi e sentire col cuore del discepolo, come il maestro sa.

[anam]

Bisogna, tuttavia, che vi siano e maestro e discepolo.

[NowHere]

Dicono che quando maestro e discepolo sono l'uno di fronte all'altro, vi sia in realtà solo il discepolo.
Nessuno al mondo sa guardare con gli occhi e sentire col cuore del discepolo, come il maestro sa.

Grazie

[cannaminor]

Il fatto che ne abbia scritto era solo per condividere una intuizione con persone interessate alle stesse cose, altrimenti a cosa serve questo Forum?

Un abbraccio

Questa è una bella domanda di cui sarebbe interessante saper cosa ne pensano gli iscritti attuali.
Da parte del forum, diciamo così, si sono date alcune indicazioni, reperibili nei due scritti "Presentazione del Forum" e "Galateo" che si trovano nella fascia sotto il titolo sul frontale "Vedanta.it Forum".

Potrebbe essere interessante un commento e\o approfondimento alle stesse.