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Cronache giapponesi

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seva
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Cronache giapponesi

Messaggio da seva » 12/11/2016, 22:15

Cronache giapponesi - Taqbang 29/03/2009, 11:17

Sabato 21 marzo 2009
Il fiume scorre, non silenzioso...
sono seduta su un masso rettangolare con accanto il mio O' Bento (cestino da picnic).. è quasi mezzogiorno.. Ho visitato da poco il Byodoin ma per vedere la sala principale, quella della fenice con il Buddha, la fila delle prenotazioni è lunga: il mio turno è alle 12.50. Ne approfitto per mangiare qualcosa. Il parco è tranquillo: gruppetti di giapponesi, giovani ed anziani, fanno la stessa mia cosa: picnic... Il fatto di non poter comunicare (per mia ignoranza linguistica) non è un problema... qualche parola giapponese ed inglese imparate a memoria sono sufficienti (grazie, per favore, scusi, non capisco.. )... Non sono una chiacchierona... mi piace di più ascoltare... Ascolto l'acqua... Una barca con turisti giapponesi che pranzano, vira quasi silenziosamente... qualche passero mi si avvicina curioso... Il sole è caldo, il cielo è blu intenso: sembra di guardare un dipinto non la realtà talmente è meraviglioso quel che mi circonda... La realtà... Socchiudo gli occhi con i bastoncini del pranzo in mano facendomi accarezzare il viso dalla leggera brezza che accompagna lo scorrere del fiume... Respiro... respiro... sento altri respiri... sento vecchie rimembranze....e mi ritrovo a piangere.. lacrime di riconoscenza.. lacrime di affetto... lacrime di gioia...
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Oggi 24 marzo 2009
Un altro fiume... un'altra barca... Ho visto, costeggiando il fiume, un nutrito gruppo di signore in comitiva che aspettava sotto una tettoia... Mi sono avvicinata: era un imbarcadero per una gita sul fiume... “Perché no?”.. così ho preso un biglietto di andata ritorno (dopo cinque minuti di gesti, disegnini con la biro su un foglietto, parole smozzicate con la ragazza della biglietteria) e mi sono accodata al gruppo...
Nell'attesa, mentre ero in fila, due signore ed io abbiamo messo 100 yen in una macchinetta che distribuisce pins ricordo.. loro guardano la mia... io guardo la loro... ridiamo: sono bruttine, ma che importa? Facciamo il viaggio di andata insieme.. una parola qua.. un'altra là... un sorriso, un inchino... Passa la loro capogruppo che distribuisce dei sacchettini.. una delle due mi tocca la spalla e mi porge il suo sacchettino... me lo dona... “Grazie!!! Apro?” .. cenni di si col capo... Dentro dolcetti di azuki di Asakusa... Sono commossa... A loro brillano gli occhi... Poi.. foto ricordo.... “chiacchiere”.. altri sorrisi.... poi.... ci siamo lasciate con grandi inchini... e lo scambio dei nomi... Serenità...

Domani.
Domani torno in Italia... Torno? Son sempre stata qui! Il mondo è un grande unico Cuore...
Cerco di ascoltare....

Grazie...... un sorriso...
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Koyasan 14 marzo 2009

Sono le 6 del mattino ed il calore del futon e della coperta mi abbraccia piacevolmente...

L'alloggio presso un tempio di Koyasan è ottimo: una stanzetta con pareti scorrevoli, una stufetta, un tavolino, una piccola veranda privata che da sul giardino interno... fuori, accanto al mio ingresso, una bella statua lignea di Kannon...
La cena vegetariana della sera precedente, servitami da un giovane monaco, era buonissima: tanti vassoietti con “cose” strane e colorate.. ho spiluccato curiosa coi bastoncini qua e là... sorseggiato una squisita zuppa di miso... e “sbafato” tutto fino all'ultimo chicco di riso... Poi un toctoc alla porta: è il monaco che, ricevuta conferma che ho terminato, porta via tutto... Il tempo di chiedermi “ma dove cavolo dormo stanotte?” (non vedo futon nella stanza) ed ecco il monaco che torna carico di materasso, lenzuolo, coperta.... Cerco di aiutarlo ma con grandi cenni mi fa capire che ci pensa lui. Mi metto quindi seduta in seiza al tavolino ed aspetto... indosso un lungo yucata e sopra una vestaglia pesante che ho rimboccato ampiamente in vita con la cintura (per evitare eventuali voli di pollastra maldestra..).. Poi, uscito il monaco, la stanchezza mi piomba addosso e..... tranquilla, paciosa.. mi accoccolo fra le calde coltri e, col ronzio della stufetta che si spegnerà da sola raggiunti i 18 gradi, dormo.

Sono le 6 del mattino ed il calore del futon e della coperta mi abbraccia piacevolmente...

Metto il naso fuori e.. BBBRRRR.. cavolo! La stufetta si è spenta in automatico ma non si è riaccesa da sola! Striscio veloce a carponi sul tatami e la accendo: segna 11 gradi.. beh! È la temperatura giusta per conservarsi bene ;-)) .... Riscivolo sotto la calda coperta ancora più velocemente... mmmmmm...
Ma... caspita! Debbo prepararmi per la preghiera comunitaria del mattino! Allungo la mano.. afferro il vestaglione ed esco nel corridoio... venti metri ed ecco il gabinetto: c'è una tazza megagalattica con appeso accanto il libretto di istruzioni e grandi disegni su come usarla.. eh si! Perchè ha tutta una pulsantiera per dirigere il getto d'acqua sopra, sotto, davanti, dietro, di lato e... (udite udite) il copritazza è riscaldato!!! Poi parto alla ricerca del bagno: è da tutt'altra parte.. devo percorrere uno.. due.. tre corridoi... eccolo! WOWW...
Mi affretto... non debbo arrivare in ritardo al punto di incontro... tornata in camera mi infilo due maglie una sopra l'altra e via!
Saremo non più di una decina di ospiti, giapponesi ed americani.. Due giovani monaci “in alta uniforme” ci aspettano e ci guidano alla sala del tempio dove inizia il rito del mattino con la recitazione di vari sutra armoniosi cui partecipiamo sentitamente... Dopo mezz'ora usciamo e ci fanno cenno di seguirli altrove. Andiamo fuori in cortile e.. sta nevicando! Fiocchi leggeri, bianchi scendono fitti fitti... Per ognuno di noi ci sono ombrelli e scarpe.. un centinaio di metri ed entriamo in un altro tempietto dove assistiamo ad un rito molto suggestivo col fuoco... mi sento molto partecipe e piena di comprensione anche se all'inizio quando hanno dato brevi spiegazioni in inglese io, non conoscendo la lingua, non ho capito granché... ma in questi attimi non mi servono spiegazioni, parole.... seguo le voci... i ritmi.. le fiamme che s'alzano alte.. il profumo del legno bruciato... riconosco alcune parole dei sutra recitati... mormoro anch'io qualcosa... mi sento leggera... Solo alla fine, giunto il momento di alzarsi dal tatami, mi accorgo di avere le “formiche” alle gambe ed ai piedi.. barcollo un attimo... mi appoggio alla parete di legno... un inchino.. om mani peme um... A turno ci fermiamo davanti al braciere che si sta spegnendo.. una preghiera e le mani che prendono “il fumo” in un gesto simbolico... Om Mani Peme Hum...
Un monaco efficiente ci aspetta all'ingresso con gli ombrelli.... fuori la neve ha raggiunto qualche centimetro... saltello sorridendo alle impronte che lascio sulla neve fresca... le carpe del piccolo laghetto non si vedono.. i suoni sono attutiti....
Raggiungo la stanzetta che trovo riordinata: il futon è “sparito” e sul tatami trovo il necessario per la colazione... come per magia compare un monaco con il riso caldo ed il thè verde bollente.... grazie per il cibo.. grazie per questi doni...
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Un'ora più tardi...

Alla fermata dell'autobus per l'Okuno-in c'è una ragazza oltre a me... un'improvvisa folata di vento e neve ci capovolge gli ombrelli: risata di entrambe... Dobbiamo aspettare qualche minuto... allora tiro fuori la macchina fotografica e le chiedo (a gesti) di scattarmi una foto... poi le chiedo il permesso di fotografare anche lei.... ne è lieta, tanto che mi dona una piccola confezione di incensi per l'Okuno-in.. inchini e “arigato gozaimasu” a profusione da parte mia...
Decidiamo di fare il giro insieme.... è piacevole sotto la neve.. mi insegna a salutare la gente che incrociamo con “ohayougozaimasu” (buongiorno), correggendo più volte la mia pronuncia.....
Il posto ha un suo fascino particolare.. in pratica è un grande cimitero monumentale, immerso nel bosco, l'aggiunta della neve gli dà un aspetto quasi allegro, di pace, di serenità, di candore, di rispetto.. un torrentello scorre rapido, vari ponti rossi lo attraversano... statue di buddha e bodhisattva imbiancate sembrano volermi abbracciare... Lei mi porta fino al tempio principale dove accende i suoi incensi.. poi si ferma ad un botteghino per acquistare un talismano ricordo... Lo faccio anch'io: prendo quello corrispondente al mio anno di nascita e le chiedo di indicarmi il suo... li compro entrambi ed a lei regalo il mio e mi tengo il suo.. è sorpresa ma è molto contenta ed anch'io lo sono!
Zompettiamo felici fra la neve attente a non scivolare, sostenendoci a vicenda.....
Riprendiamo l'autobus.. lei va alla stazione, io mi fermerò ancora qualche ora poi... prenderò il bagaglio lasciato al tempio ed andrò a Kyoto... Scendo per prima e ci lasciamo abbracciandoci.. io sono molto commossa.. la vedo al finestrino e la saluto ancora con la mano.. la neve scende ancora lieve.. amica... calda... un fiocco mi bacia sulle labbra...
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Il pellegrinaggio dei tredici Buddha di Kyoto.

La mia prima visita in Giappone, nel 2008, mi ha lasciato un'esperienza molto positiva: bel Paese, ottima Gente... Non ho avuto problemi a girarlo benché fossi sola, senza appoggi e senza saper mezza parola di altre lingue oltre l'italiano.
Riconoscente verso questo Paese e verso il suo Popolo e animata da forti richiami interni, ho voluto ripetere quest'anno la vacanza nipponica con meta Kyoto e dintorni. Non ho potuto fare più di quindici giorni di ferie per motivi famigliari, di lavoro ed economici, ma sono stati 15 giorni intensi da tutti i punti di vista. E' stato un giro dove ho visitato alcuni importanti luoghi sacri giapponesi ed ho alloggiato, anche se per soli tre giorni, presso due templi buddisti uno a Kyoto e l'altro a Koyasan.
Scintoismo e buddismo vivono in armonia in Giappone: negli spazi dei santuari shintoisti esistono templi buddhisti e viceversa. Così ho visitato i ben noti shrine shinto di Iseshima, le Meoto Iwa, di Itsukushima oltre ad altri Shrine di minor fama, ed ancora i templi dei 13 Buddha di Kyoto ed alcuni dei templi dei 33 Buddha del Kansai..

Sono arrivata a Kyoto nel pomeriggio del 11 marzo 2009 dopo essere atterrata a Narita ed aver viaggiato col "treno proiettile".
Nella grande stazione di Kyoto c'è un ufficio per il turismo cui mi sono rivolta per avere una mappa della città ed una cartina del Jusan Butsu: le due ragazze dell'ufficio non avevano la cartina ma, sollecite come tutti i giapponesi, sfogliando guide, consultando internet, dopo circa 45 minuti avevo la mia mappa con segnati i templi che desideravo visitare.
Così prima di andare a prendere alloggio presso lo Shunkoin sono andata, col trolley ed a piedi, al mio primo obiettivo, distante circa 15 minuti dalla stazione: Il Toji temple. Qui, in un ambiente propizio al pellegrino, sono riuscita, fra decine di inchini, di arigatoo, di sumimasen, ad avere la cartina ufficiale del Jusan Butsu (in giapponese, ma con chiare piantine e foto), ho acquistato il Nokyo-cho e mi hanno spiegato, non so come, che è il taccuino del pellegrino cui l'ufficio apposito, dopo che il pellegrino ha onorato il tempio, vi mette un timbro/scritta che certifica la visita. E' composto da tante pagine bianche (che verranno scritte con pennello, inchiostro e timbro) quanti sono i templi del percorso, più altrettante pagine che riportano il numero del tempio, una breve descrizione e la preghiera a lui dedicata.. il tutto ovviamente in giapponese (purtroppo per me, non conoscendo io la lingua).

Ho imparato così che il JUSAN BUTSU è un percorso di preghiera a Tredici Buddha della Scuola Shingon. Nelle immagini dipinte sono raffigurati cinque Buddha, sette Bodhisattvas e Fudô Myôô. Tutti insieme rappresentano la principale divinità del Taizokai e Kongokai mandala. Questi tredici Buddha Shingon aiutano le persone durante la loro vita e continuano ad assisterli dopo la morte per guidarli nel regno dell' illuminazione.

Qui di seguito l'elenco dei templi nell'ordine da me seguito, dettato da motivi logistici, preceduto dalla numerazione ufficiale. Tra parentesi la deità cui è dedicato il tempio.

12) Toji (Dainichi Nyorai)
10) Hokongo-in (Amida Nyorai)
9) Ninna-ji (Seishi Bosatsu)
8) Senbon Shakado (Kannon Bosatsu)
4) Daikomyo-ji (Fugen Bosatsu)
6) Sennyuji (Miroku Bosatsu)
1) Chishaku-in (Fudo Myo-o)
3) Reiun-in (Monju Bosatsu)
11) Hokanji (Ashuku Nyorai)
7) Inabayakushi-ji (Yakushi Nyorai)
5) Daizen-ji (Jizo Bosatsu)
2) Seiryo-ji (Shaka Nyorai)
13) Horin-ji (Kokuzo Bosatsu)

Questo percorso, unito agli altri templi e shrine visitati, ha segnato indelebilmente il mio cuore. Quanti incontri! Quante persone mi hanno aiutata! La mia partenza è stata preceduta da momenti di scombussolamento interiore che un carissimo amico ha curato con poche mirate parole che continuo a tenere presenti. Nonostante le enormi mie difficoltà linguistiche tutto è girato come un ruota ben oliata... oserei addirittura dire, come se fossi stata sotto un'ala protettrice e benevola...

Ho iniziato le mie visite ai templi osservando il comportamento degli altri pellegrini e così in tutti i Templi ho giunto rispettosamente le mani, mi sono inchinata ed ho salutato, ho recitato un piccolo mantra.. ho fatto un'offerta nella cassetta di legno apposita... e prima di allontanarmi nuovo inchino per ringraziare... in alcuni casi ho anche acceso bastoncini d'incenso e suonato la campana all'entrata...
E dopo esser passata dall'ufficio Nokyojo per ottenere il sigillo del tempio e fare scrivere la pagina, ho visitato gli edifici gustandone l'architettura ed i giardini immersa in un'atmosfera di serenità.... Ascoltare il fruscio dei piedi scalzi sul legno delle costruzioni... il calore del rosso delle pagode... il suono delle campane suonate dai fedeli... il verde dei giardini ed i boccioli dei ciliegi che iniziavano ad aprirsi... il nuotare leggero delle carpe nei laghetti..... Mi accorgevo, mentre camminavo o riposavo sull'erba, di recitare e canticchiare mantra... sempre.. instancabilmente.. spontaneamente..
La sera, nel mio alloggio, un sonno ristoratore mi prendeva amoroso fra le sue braccia.
La mattina seguente, il Sol Levante mi trovava pronta per affrontare la nuova giornata...


fine prima parte...

grazie :D
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seconda parte


in questa seconda parte cercherò di descrivere al meglio il percorso coi suoi templi e le deità cui ho reso omaggio.

Faccio presente che questo è un “lavoro” che sto facendo ora. Ho fatto il Jusan Butsu perché ne avevo trovato accenni nella guida internet dell'Ente del Turismo Giapponese e mi sembrava, seguendolo, esprimere quel che il mio cuore sentiva onorando così l'ospitalità che avevo ricevuto e che ricevevo.
Limitata linguisticamente non avevo potuto, né saputo, informarmi adeguatamente, prima e durante, su ciò che incontravo.......

L'ordine dei templi è stato dettato esclusivamente dalla zona di Kyoto che stavo visitando quel giorno...

primo

Toji – numero 12 dell'elenco ufficiale – dedicato a: Dainichi Nyorai – si trova a ovest della stazione di Kyoto ed è raggiungibile a piedi in 15 minuti.

Al Toji sono approdata praticamente direttamente dall'Italia. Ero partita da casa alle 6 del mattino del 10 marzo 2009: a piedi fino alla fermata del bus per la stazione ferroviaria, il treno per Milano, la metropolitana, un altro bus per Linate, l'aereo per Francoforte, poi quello per Tokyo, l'arrivo a Narita, il cambio del voucher per il Japan Rail Pass, il Narita Express per Tokyo, lo Shinkansen Hikari per Kyoto, l'ufficio turistico presso la stazione di Kyoto, camminatina col piccolo trolley e borsetta a tracolla (viaggio leggera :-) )ed eccomi al Toji intorno alle 15,30 del 11 marzo dopo 25 ore di viaggio (fuso orario + 8 ore).

Col bagaglio appresso ("volpina" non avevo pensato di lasciarlo al deposito bagagli) sono giunta alla costruzione principale del Toji. Qui ho reso omaggio a statue dorate dei Buddha che mi guardavano dolcemente e pacatamente. Mi sono inchinata, un po' goffamente (poi ho avuto modo di imparare un pochino meglio) davanti a loro con le mani in gasshou e recitando mantra... ah! Che serenità e gioia trasmettevano! Il mio cuore era nel loro grembo e pulsava tranquillo...
All'interno del tempio un piccolo ufficio per i souvenirs dove ho acquistato il Nokyo-cho su cui ho fatto mettere il primo sigillo del pellegrinaggio. L'addetto mi ha guardata con leggera curiosità ma è stato cortesissimo e pazientissimo nello spiegarmi a gesti il Jusan Butsu con cartina alla mano... poi, seguita dai suoi sorrisi, sono andata a scorazzare leggera come una piuma nei giardini... Il sole del pomeriggio mi sorrideva placido.. niente stanchezza.. Ho timidamente accarezzato con le mani il giovane tappeto erboso e baciato con gli occhi i piccoli boccioli rosati dei ciliegi che iniziavano a fiorire. C'erano parecchie persone, uomini e donne, che passeggiavano vestite col chimono tradizionale... pochissimi i turisti occidentali... Tutti i rumori erano attutiti.. solo il mio bagaglio era un po' fracassoso: le rotelle del trolley erano micidiali sulla ghiaia dei vialetti... così per non lacerare l'incanto del luogo con la mia maleducazione, ho afferrato il bagaglio per la maniglia anziché trascinarlo, con soddisfazione palese degli altri visitatori...

Prima di ritornare alla stazione di Kyoto ho reso omaggio alla grande statua del Pellegrino ed a quella della Tartaruga poste all'ingresso del Toji.
Poi ho preso il treno per il nord della città per dirigermi al complesso monastico della scuola buddhista Rinzai-zen del Myoshin-ji dove avrei passato la notte presso lo Shunkoin Temple...

Divinità

Dainichi Nyorai (Mahavairocana)
Il grande Buddha cosmico.
Dainichi in giapponese signofica “Grande Sole dell'Illuminazione” in parallelo alla shintoista Dea del Sole Amaterasu. E' la divinità principale del buddhismo shingon.
Dainichi illumina ogni angolo del mondo dissipando l''oscurità con la sua luce eterna che consolida ed anima tutto nel passato, nel presente e nel futuro...

Il suo mantra in giapponese è:

On abiraunken bazaradato ban

in sanscrito:

Om a-vi-ra-hûm-kham vajradhâtu vam

(ehm.. google mi traduce: " l'OM che interamente pervade uno; Quello imperituro" )

un briciolo di storia sul Tempio

Il Toji o Kyo-o-gokoku-ji (uno dei primi tempi buddhisti giapponesi) è stato fondato nel 794 quando l'imperatore Kanmu ha spostato la capitale da Nara verso Kyoto.
To-ji significa letteralmente “tempio orientale”, nonostante si trovi a sud-ovest di Kyoto. Una volta esisteva anche il Sai-ji o “tempio occidentale” che si trovava, insieme al Toji, ai lati della porta più famosa di Kyoto durante il periodo di Heian (794-1185).
Nell' 818, l'imperatore ha affidato il tempio al sacerdote buddista Kukai (774-835, anche conosciuto come Kobo Daishi), fondatore della sezione esoterica Shingon. Kyo-o Gokoku-ji, significa "Il protettore della nazione".
La relativa pagoda a cinque piani è alta 57m, ed è la più alta torre di legno del Giappone. È stata ricostruita l'ultima volta nel 1643 dopo ben cinque incendi.

segue....
grazie!
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Continuando a sfogliare il quadernetto di viaggio....

12 marzo 2009
Dopo la prima notte giapponese di questo viaggio e l'impatto iniziale nel non avere i servizi in camera (il gabinetto (un pulitissimo bugigattolo in giardino) distante venti metri.. il bagno, dotato di ogni confort, in un'altra costruzione adiacente, sempre in giardino) la mattina è iniziata partecipando ad una lezione di meditazione zen con piccolo assaggio di "the maccha" insieme a tre statunitensi (poco più di due ore compresa sosta nel piccolissimo ma intenso karesansui). Quindi armata di zainetto e mappa, rigorosamente a piedi, ho iniziato la ricerca dei 4 templi del jusan butsu, obiettivo della giornata: Hokongoin, Ninnaji, Senbon Shakado, Daikomyoji.

Tempio numero 2.

Hokongoin – decimo dell'elenco ufficiale – Dedicato a: Amida Nyorai - Cento metri dalla stazione JR di Hanazono in Kyoto (e trecento metri dal mio alloggio).

L'ho trovato subito, ma la signora dentro il box all'entrata incrocia le braccia ad X (= chiuso) ma aggiunge a voce: “garden is open”... (meno male: tre parole facili facili :D ). Credo mi spieghi anche il motivo della chiusura ma non capisco nulla... Comunque chiedo di potermi avvicinare al tempio e, concessomi, mi metto davanti alla costruzione con le mani in gasshou, mi inchino e recito i miei mantra.. poi acquisto il biglietto per vedere il giardino.. in mano ho il Nokyo-cho che la signora vede e mi fa cenno di darglielo: così, grata, ho il secondo sigillo del pellegrinaggio nonostante l'impedimento...
Il giardino è molto bello: uccelli e carpe.. alcuni tronchi tagliati e pieni di muschio in fiore.. muschio anche accanto ai vialetti... il dépliant (in giapponese) mi mostra una foto del laghetto zeppo di fiori di loto multicolori ma davanti a me c'è solo un placido specchio d'acqua che, per la sua bellezza, non mi fa rammaricare di non poter vedere i fiori di loto.... Nel giardino non c'è nessun altro... "sembro" sola... mi siedo accanto al laghetto sul verde muschio.... alcuni uccelli passano svolazzando.. una leggerissima aria suona fra le foglie e fra i miei capelli........ resto lì........ così...... in ascolto........
poi mi scuoto.. mi accorgo che l'umidità del muschio ha trapassato i pantaloni ed il giaccone s'è macchiato di terra.... sorrido... mi spazzolo velocemente (mi asciugherò camminando)... qualche fotografia per i figli...e... è mezzogiorno passato... esco dall'Hokongo-in e di buon passo mi dirigo al Ninna-ji...
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Amida Nyorai

Buddha di luce e di vita infinite e signore della terra pura del paradiso occidentale, Amida è la divinità centrale nel buddismo Jodoshu (terra pura) e nelle scuole di Jodo Shinsu (vera terra pura).
Amida possiede saggezza infinita ed un cuore pietoso. Allevia la sofferenza degli afflitti. Uno dei voti primari di Amida Nyorai è di non abbandonare mai nessuno nemmeno coloro che hanno commesso grandi trasgressioni. Tutti possono realizzare la pace e la salvezza dello spirito affidandosi al suo potere
Inoltre è noto per donare una lunga e comoda vita.

Mantra:
On amirita teizei kara un (giapponese)

Om amrta-teje hara hûm (sanscrito)

traduzione con google :oops: : Om salvare noi nella gloria del immortale Uno

grazie
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Karesansui... è il giardino roccioso zen... è... è Essenza...

Lo scopo è favorire la comprensione dello zen e dei suoi concetti sia meditando in giardino (osservandolo stando seduti sotto il portico dal pavimento in legno delle costruzioni che vi si affacciano) che costruendolo (la disposizione dei sassi ha un significato specifico) e mantenendolo in ordine continuamente... Infatti la mattina lungo i viali del complesso del Myoshinji ho visto giardinieri (uomini e donne) (penso allievi.. vestiti di nero, ciabatte e piedi nudi nonostante ci fossero, la mattina alle sei, otto gradi di temperatura.. alcuni avevano i piedi rossi per il freddo!).. curavano la ghiaia con rastrelli ed altro ed interrompevano per salutare rispettosamente i monaci che passavano... (e per rispondere ai "konniciwa" di una sciocca turista... :oops:)

Il Reverendo ci ha spiegato il significato della disposizione delle rocce (in inglese... ahimè non ho capito nulla...) poi ci ha fatto vedere le stanze con magnifici pannelli decorati, che danno sul giardino.. In una stanza erano raffigurate le 4 stagioni: dipinti stupendi.. non so come ma ho capito, afferrando qualche parola inglese qua e là, che vi erano celati dei segni cristiani (ad esempio c'era la rosa: simbolo della Madre)... pare che in quel tempio si fossero rifugiati dei cristiani perseguitati...
quel giardino era pieno di “presenze”.. è stato molto toccante...

il the maccha... è thé verde...
cavolo... hai presente una tazza dove galleggia uno strato verde brillante che ricorda le paludi??? ecco.. il the maccha è questo... forte sapore d'erba.. molto particolare.. molto buono... accompagnato da un paio di biscottini (sembravano una variante delle nostre ostie..).. questa polvere di the viene messa in molte pietanze giapponesi... e poi.. mmmmm.... è stata una vera e deliziosa sorpresa assaggiare ad Uji il gelato al thè verde cosparso di polvere maccha... Bono bono bono!!! :mrgreen:
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Lezione di meditazione zen...

La lezione (una) è stata fatta dal Reverendo responsabile del tempio presso cui alloggiavo. Eravamo quattro partecipanti: oltre a me, tre giovani statunitensi (una coppia di fidanzatini dell'Ohio ed una ragazza californiana dai lineamenti orientali). A differenza mia, tutti e tre frequentanti scuole di meditazione e yoga nelle loro città.

La sera prima il Reverendo, rispondendo alla mia richiesta di partecipare alla lezione, mi aveva fatto notare la mia difficoltà di comprensione per la lingua inglese (abbiamo usato carta e penna e disegnini per capirci.. ). Ehm...non sono stata capace di far altro che sorridergli e mettermi le mani sul cuore :oops: ... Quindi ha detto “Okkey.... “ e mi ha scritto sul foglietto “ 8 a.m.” ed ha indicato col braccio la costruzione di fronte al mio alloggio..... ed io, inchinandomi ed in giapponese: “domo arigatoo gozaimass” (non so come ringraziarla”)..

La mattina seguente (dopo aver aspettato l'alba fuori dal tempio principale del Myoshinji, al suono delle campane di richiamo alla preghiera quotidiana per i monaci) mi sono recata al punto d'incontro col Reverendo dove ci hanno raggiunti gli altri partecipanti ... Il Monaco, vestito “in alta uniforme” e dopo le presentazioni davanti ad una tazzina di the verde, ci ha accompagnati in un saloncino con tatami, cuscini, una piccola stufetta e candele accese...

Ci siamo accomodati ponendoci due per lato... Il Reverendo parlava in inglese a noi tutti... io.. beh.... io ho guardato e copiato quel che facevano gli altri tre: come loro mi son seduta a gambe incrociate su un cuscino.. schiena dritta... le mani, in grembo, una dentro l'altra... occhi aperti e sguardo verso il basso ...

Il Monaco ha fatto vedere degli “attrezzi” in suo possesso e ha mimato il loro uso (a mio beneficio...) fra cui due legnetti il cui suono segnava l'inizio e la fine della meditazione ed un bastone per “svegliare” il meditante intorpidito.

Poi due sessioni di 40 minuti ciascuna segnate dal “ciak” dei legnetti... nell'intervallo fra le due sessioni i ragazzi hanno posto alcune domande circa la postura.. Io ho taciuto (non sapendo spiccicare parola) ma ho continuato a posizionarmi seguendo ed osservando loro...

beh.. la prima sessione l'ho passata gustandomi il silenzio e l'immobilità..
durante la seconda il mio fisico ha cominciato a “brontolare” opponendosi all'immobilità cui non è avvezzo.. con la coda dell'occhio ho visto che accadeva lo stesso agli altri (il monaco ha usato il bastone sulle spalle del ragazzo)... un ginocchio monello mi diceva “e basta... e basta!!!!”..
poi... boh...
so di aver tirato un bel fiato.. di aver raddrizzato la schiena che mi si stava incurvando.. poi credo di aver passato uno straccetto pulitore nella testa perché senza accorgermene: “ciak”.. ecco finita anche la seconda sessione! Ho quindi alzato gli occhi distogliendoli dal tatami.. e.... e mi sentivo un gran bene... leggera... quasi spensierata....
Mucchio di domande da parte dei ragazzi... io ascoltavo.. qualcosa intuivo di quel che chiedevano... ma non ti so riportare a parole nulla... chiedo scusa per questo, Sky... come relatrice faccio schifo... sob

poi Il Reverendo ci ha offerto nel suo studiolo il the maccha con biscottini, lasciandoci, però, soli a consumarlo...
La ragazza californiana ha salutato e se ne è andata.. quindi il Reverendo ha fatto da cicerone alla coppia ed a me nella visita del giardino zen adiacente...
Che bello! “Sentivo” placide presenze che mi trasmettevano profonda serenità!!!!

Dopo il commiato sono andata a zonzo per Kyoto: prima ho visitato il rosso Sanmon del complesso (eccezionalmente aperto per la Festa dell'Equinozio) con un gruppo di fedeli giapponesi (seduti in seiza, in una stanza dipintissima con colori sgargianti ,deità, draghi.., abbiamo ascoltato per quasi mezz'ora la storia del Sanmon fra coinvolgenti “ahhhhhhh... ohhhhhhhh” del pubbblico nipponico... e ci ho pure capito qualcosa!! :shock: ), poi 2 templi del Jusan Butsu, l'incontro con la meravigliosa Amachò nella sua trattoria (s'è tolta il grembiale e mi ha accompagnata lungo la strada per gli altri 2 templi per 15 minuti...), il Kitanotenmangu Shrine....

ah.. konniciwa è: buongiorno! :D
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cielo
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Iscritto il: 01/10/2016, 20:34

Re: Cronache giapponesi

Messaggio da cielo » 12/11/2016, 22:17

Qualche anno fa, casualmente, ho avuto la possibilità di curare un pezzo di terra nel mio cortile, è uno strano cortile perchè di proprietà individuale, ma oltre 10 anni fa era in uso a un idraulico amante del verde che affittava i locali al piano terra (casa mia è di soli due piani...una casa vecchissima, piena di presenze, un microbo in mezzo a a case più alte, di sole 5 famiglie...)

L'idraulico accudiva un rampicante di uva fragola e qualche rosa e mi lasciava scendere per scavare con le mani e una mini zappetta togliendo i sassi dal tipico vecchio pavè di grossi ciotoloni di fiume per ricavare terra in cui piantare qualcosa.
Piantavo tutto quello che potevo, compreso un piccolo ginko biloba, un frassino, un cespuglio spinoso, violette, piante aromatiche...poi in due giorni ho dovuto distruggere tutto il mio "giardino zen"....è stato terribile, allego uno scritto, alla fine, qualcosa ho salvato...

Il nuovo affittuario distrusse pure la vite vergine...e si mise a riparare moto...
teneva cani, una coppia di pastori tedeschi, che in pochi anni hanno sfornato unidci+ sette cuccioli...
immaginate ad agosto l'intera cucciolata e i genitori che usavano il cortile come unico luogo in cui vivere...e fare i propri bisogni...
un incubo, anche se i cani erano dolcissimi, e sempre più soli e abbandonati...
difatti nel corso degli anni il tizio, un po' losco, veniva sempre meno, solo al mattino e alla sera, quando morì il maschio (mal curato di una brutta malattia che gli provocava ferite sempre aperte) , la femmina quasi impazzì, solo in due in tutta la casa avevamo il coraggio di scendere in cortile a recuperare i calzini...senza paura di essere sbranate...
Così alla fine decisi con una amica di trovarle una sistemazione e trovammo una contessa con una villa in collina e tanto prato che se la prese...il tizio acconsentì (col soffio sul collo della minaccia della protezione degli animali, già attivata per un sopralluogo...,)
L'ho sognata, luna, dopo qualche giorno che se ne era andata e fu un sogno bellissimo, lei si alzò e mi mise le zampe sulle spalle e ci abbracciammo come due vecchie amiche...toccante, ho saputo che se la spassa con la contessa e la libertà ritrovata...
Una cagna di cinque anni mai salita in macchina...sempre chiusa in cortile, tranne un paio di gite al parco dietro casa, ma in due per tenerla tanto si agitava per la felicità...
una storia davvero tragica, tipica italiana, l'amore per gli animali si manifesta anche così, con i modi del padrone che solo a parole ama gli animali

Per farla breve, che già ho allungato troppo il brodo, qualche mese fa il tizio finalmente è stato cacciato e la persona che ora occupa i locali e il cortile è un'amica, entusiasta di quei due o tre metri quadrati di terra dove hanno ricominciato a spuntare le violette ed è stata una grandissima gioia per me poter tornare in cortile in questi giorni, a scavare la terra con le mani e la zappetta, piantare fiori e erbe, raccogliere carte e mozziconi perchè tutto sia lindo e, soprattutto sistemare i sassi...la mente si ferma e si riposa a praticare il giardinaggio e la sistemazione della terra e dei sassi, un'arte per chi può praticarla davvero.

Saluto agli alberi tagliati (settembre -ottobre 1999)

Guardando dall’alto ti vedrò frassino, tu sei un albero sacro, hai sopportato il sacrificio del tuo slancio verso l’alto con dignità, il tuo tronco servirà come robusto paletto di una recinzione.

E accanto a te il piccolo ginko, cresciuto da un seme piantato nella terra senza protezione, esempio di forza e di volontà, sopravvissuto.

E il nespolo ritorto che non piaceva molto perché un po’ anonimo, ma sopportava tutto e a me dava la percezione della resistenza e del vigore, con le sue belle foglie larghe sempre verdi e pulite. Ti hanno tagliato senza molto riguardo, ma io per te ho avuto una preghiera e un augurio speciale.

E la vigorosa siepe dalle bacche rosse e dalle spine aguzze, circondata da un tappetino di violette, sopravvissuta anche lei e trapiantata altrove.

Siete in me, nel mio cuore porto la vostra gioia di vivere e il movimento dei rami flessibili nel vento, il vostro splendore gioioso dopo la pioggia e la stanchezza dei lunghi e freddi inverni della città.

Del mio giardino zen non è rimasto niente, soltanto un cumulo di pietre,

come una tomba viva in cui strisciano lente e perplesse le lumache e corrono rapide le formiche un po’ sorprese dalla confusione che ha travolto la piccola famiglia di alberi.


Sky, forum pitagorico, 27/05/2009, 21:01

seva
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Iscritto il: 29/09/2016, 11:45

Re: Cronache giapponesi

Messaggio da seva » 12/11/2016, 22:20

Taqbang, forum pitagorico, 21/03/2011, 0:40

Kyoto 21 marzo 2011, festa nazionale in Giappone: equinozio di primavera “Haru no Higan”.
ore 7.30 a.m. - piove

Hana - Fiore...

pochi fiori sbocciati ora in Kyoto...
ikebane preparate per la festa, decorano le strade..
Fuori dalle case molti vasi: quelli con i fiori sono particolarmente messi in vista...

sui rami spogli di foglie, iniziano a gonfiarsi gemme...
di alcune si intuisce il colore...
nelle siepi occhieggiano fiori di camelie: rosse, rosate, bianche screziate...

Si attende la fioritura
si sa che dopo appassiranno...
ma si sa anche che il ciclo della vita è così...
ed ogni fase va festeggiata...
in questo periodo, qui, le persone visitano le tombe di famiglia, rendono ossequi alle terre dei loro antenati e chiedono ai preti buddisti di recitare "sutra" in loro onore....

con gasshou
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Domani è il mio ultimo giorno in Kyoto...
Forse qualcuno si attendeva da me una cronaca del soggiorno... Chiedo scusa per aver disatteso le aspettative.

Non ho fatto (quasi) altro che camminare per la città...
avrò macinato decine di chilometri... con la mappa dell'ente del turismo su cui ho segnato, bene in rosso, il luogo del mio alloggio...

Templi... Giardini... Traffico... Sole... Neve... Pioggia... Vento... Freddo (tanto!)... Persone cortesissime e pazienti verso questa “itariajin” che non parla giapponese, né l'inglese e che fa un minestrone: “only italiano, gomennasai”... ma le parole non servono... ci si capisce ugualmente con grandi, tanti sorrisi...

La giornata...
mi trovo con la luce che si affievolisce ed i lampioni che si accendono senza accorgermene...
ed allora rientro alla guest house: una piccola costruzione in legno... la cameretta col tatami, il futon, un tavolinetto, le porte scorrevoli ed un'apertura sul soffitto per far entrare la luce...
e... il condizionatore d'aria, e internet wireless...

qui la terra continua a tremare: un magnitudo 5° alle 9.05, un 6° alle 17,21 (ora locale) sempre a nord di Tokyo...
nei locali pubblici la TV è sempre accesa con immagini in diretta della centrale nucleare...

“lì” c'è la Libia...

quello che è qui è lì e quello che è lì è qui...
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Proprio ieri sera mio figlio ha voluto riguardare le cartoline ricordo che ho portato dal Giappone... una riguardava una statua di un monaco che mi aveva molto colpita...
sono andata a cercare fra gli appunti di viaggio sul quadernetto e sul pc ed ecco il risultato (rimaneggiato con pazienza :oops: )

16 marzo 2011

Mattina
Lascio la locanda in Higashiyama con passo svelto: il freddo è intenso. Neve, sole, cielo azzurro e vento si alternano dando al paesaggio un aspetto affascinante. Sulle rive del fiume Kamo in molti già passeggiano: persone e bestioline... Le facciate delle case in legno si specchiano sull'acqua... Canticchio al solito la marcia degli alpini per mantenere un buon ritmo di camminata...
Cammino per un breve tratto accanto al fiume e poi mi butto fra le strade del quartiere... I negozi sono ancora chiusi eccetto una pasticceria/panificio in cui entro e.. faccio scorta per il picnic di mezzogiorno (o giù di lì) di buonissimi panini con uova strapazzate e wurstel, brioches alla marmellata di fagioli, deliziosi bicchierini di gelatina di uva, di ciliegie, di pesche...
Cammino...cammino per le strade... entro in parchi.. in templi in cui mi inchino rispettosamente... (Kyumizudera, Pagoda, tempio dei kukurizaru, Nanzenji, Kenninji... cammino.... E quando non riesco a capire più dove mi trovo (nonostante abbia la cartina) tutti sono pronti a darmi una mano: in questi giorni di occidentali se ne vedono gran pochi! E giro in lungo.. e giro in largo....
In una strada trafficata e con dei lavori in corso ed in mezzo alle abitazioni ecco un tempio con con una grande cancellata.. leggo con fatica i kanji confrontandoli con quelli sulla mappa della città; è il Rokuharamitsuji..

Una bella statua di Kannon accoglie chi entra..
una signora giapponese, vedendo, che ho la macchina fotografica penzolante dal polso, si offre di fotografarmi con la dea: accetto volentieri. Il tempio mi piace e mi soffermo parecchio.

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In questo tempio si trova anche una statua di legno: raffigura un uomo vestito da monaco, con sandali, bastone, borsa da viaggio, un gong... e con sei piccole personcine che gli escono dalla bocca! Sembra stia cantando... sisi! Ma cosa saranno quelle 6 figurine che gli escono dalla bocca? alcune lo guardano, altre son rivolte verso l'esterno.... sorrido affascinata.... Compro alcune cartoline ricordo (tra cui quella del monaco) e poi ricomincio ad andare a zonzo per la città. La sera in camera cercherò notizie in internet..
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Sera
accendo il fedele e piccolo pc con connessione wireless e dopo essermi collegata attraverso skype coi figli, faccio la ricerchina sulla statua..
Ecco... E' Kuya Shonin.
La sua storia è interessante come la sua immagine.
Era un monaco buddhista che girava per Kyoto aiutando tutti e recitava “namu amida butsu” = Lode ad Amida (Buddha Amithaba, Luce senza fine). I sei piccoli buddha che emergono dalla sua bocca rappresentano le sei paramita (in giapponese: 6= roku, paramita (=andare oltre=azione liberatrice) = haramitsu, ji = tempio (ecco il nome dato al tempio: Rokuharamitsuji!)

inoltre ogni figuretta rappresenta una sillaba del nenbutsu:
南無阿弥陀仏 (in kanji)
なむ あみだ ぶつ (in hiragana)
“Namu Amida Butsu” (translitterato in caratteri latini)

Sono le 23 ed il sonno comincia a catturarmi.. indifferente al fatto che avrei potuto sentire altre scosse di assestamento (come la notte precedente), spengo tutto: il piumino ed il futon sono davvero favolosi....
[/i]


Rileggendo, ora, un flash! il “buon viaggio” datomi da Sky (13/03/2011, 8:21)
sky ha scritto:Kyoto_oggi
(...)
Buon atterraggio a Kyoto Taqbang!
Con gasshou
Ci inchiniamo ad Amitābha Buddha, Luce senza Fine.

in silenzio e con profondo rispetto... grazie.

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