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Un sogno con Brahmā, il Creatore dei mondi

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cielo
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Un sogno con Brahmā, il Creatore dei mondi

Messaggio da cielo » 21/05/2023, 8:21

Mi guardavo: ero nuda.
La gente non pareva accorgersi di me.
Lo guardavo: era nudo,
la gente non pareva accorgersi di lui.

Mi abbracciò,
non mi chiesi chi era.
Chi era non aveva nessuna importanza.
Qualsiasi maschera avesse indossato l'avrei riconosciuto.
Luce nella luce.
Come una fiamma che saliva confondendosi nel bianco chiarore.
Dei due corpi nudi non era rimasto nulla, solo una fiamma che saliva.
La gente non pareva accorgersi di loro.

In un pigro pomeriggio estivo si presentò travestito da matematico e mi sottopose una sterminata sequenza di indovinelli.
Mi scoppiava il cervello, lo guardavo e coglievo particolari: mancino, occhialuto, furibondo con l'ignoranza, non ne poteva più.
Poi colse un fiore e me lo porse.
Divenne così gentile e dolce, come un bambino. Giocammo un po' con i suoi indovinelli, ma me ne andai prima di farlo imbestialire.

Andai a trovarlo in casa sua,
era vestito di giallo, paludato in un kimono di antica fattura.
Un corpo enorme, che sembrava crescere solo al guardarlo.
Bevemmo il the e conversammo per un po'.
Poi mi mostrò il giardino a gradoni, pieno di fiori e rocce dalle strane fogge.
Guardammo il giardino dall'alto.
percepii l'armonia e la sicurezza tra quelle mura ben difese.

Si nascose anche dietro a molti animali:
il leone
il cobra
il drago
il furetto
lo scorpione.

Mi nascosi dietro molti animali:
la tigre
la gazzella
l'oca
la farfalla
il lombrico
la volpe

C'erano anche boschetti di bambù e lande strerminate per nascondersi.
Mazzi di rose e camelie per mascherarsi.
Orribili maschere sogghignanti.

A volte gridammo per terrorizzarci, ma senza dimenticare che era un gioco.
Qualche volta non ho rispettato le regole e ho messo le scarpe, naturalmente mi sono venute le vesciche nei piedi ed ho dovuto toglierle.

Giochiamo a dadi vicino al fuoco con quei tre o quattro briganti di passaggio, tutti sono i benvenuti, giochiamo a perdere, non a vincere, però.

È stato bello giocare a nascondino e a dadi, anche quando non ho saputo più chi ero.
Spero di continuare a giocare.

Tutto è sempre uguale, ma non per questo meno divertente:

Mi guardavo: ero nuda.
La gente non pareva accorgersi di me.
Lo guardavo: era nudo,
la gente non pareva accorgersi di lui.
Mi abbracciò,
non mi chiesi chi era, ma mi disse che era Brahmā: il Creatore dei mondi.

(cronaca di un sogno, tratto dal forum pitagorico 30/11/2009)


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