La natura del Gioco
Inviato: 11/07/2019, 20:43
Avete presente il discorso del pulire lo specchio, beh, io in qs periodo non solo non voglio pulirlo ma ci butto sopra manate di fango:
v o l o n t a r i a m e n t e,
ho ceduto alle tentazioni,
Vi ricordate le sibilanti, sinuose tentazioni di cui vi raccontavo a proposito di quanto esperito nell’ultimo ritiro meditativo?
Beh, ora ne sono pervasa, sì perchè è un attimo:
si cede un pochino e la breccia, nel tempo, subdolamente, quasi silenziosamente, ti pervade, stabilizzandosi e talvolta, nel peggiore dei casi, radicandosi.
E pur riconoscendo e comprendendo la natura del Gioco,
quel Gioco così sottile e perverso, quel Gioco che la maggior parte degli esseri ignora e/o non comprende,
ho deciso di aderirvi volontariamente e nonostante qs stessa decisione mi disgusti, purtroppo, non mi vergogno a dirlo, talvolta me ne compiaccio persino
e paradossalmente, pur essendone consapevole, pur sapendo che è un errore, mi ostino a non cambiare rotta stabilmente, non ancora.
Non fraintendetemi, non è che vi aderisca sempre e ciecamente, scelgo quando farlo,
è che capita troppo spesso ultimamente,
e decidendo di lasciarmi pervadere da questa montante onda di frustrazione, odio ed ottusa ignoranza non faccio che rispondere a vibrazioni bassamente tamasiche con altrettanti vibrazioni bassamente tamasiche nutrendole, moltiplicandole, attirandole a me per assonanza
e la mia putrida mente (o meglio ciò che in lei c’è di putrido) si sfrega le mani compiaciuta:
Accresco la mia ignoranza? E chissene.
Accresco la mia sofferenza? Ecchisene.
Accresco la sofferenza degli altri? Beh, no, fortunatamente qs no, qs, per me, è il limite.
E, badate bene, non sto parlando della sofferenza meramente egoica, di quella mi preoccupo poco, e talvolta, ottusamente, mi compiaccio nel provocarla (eh già...)
parlo di quella sofferenza che nasce dall’incapacità di difendersi, di quella fragilità che nasce dal “bisogno primario non accolto”, dalla violenza fatta a chi non è in grado di difendersi, parlo del male gratuito (che equivale anche al non fare il bene) vs chi è più debole, verso chi è in condizione di estremo bisogno.
Ed è in casi come qs, quando sto per agire con violenza da carnefice verso i carnefici, che riesco volontariamente a fermarmi e a fare un passo indietro, ma non è abbastanza,
alla prima grande mareggiata ripiombo nell’oscurità facendomi sbatacchiare dalle onde, permettendo a qs violente forze roboanti di pervadermi e di reagire con violenza vs chi è violento, vs chi mente sapendo di mentire per trarne vantaggio, vs chi diffonde odio, ignoranza e maldicenza.
Intendiamoci: non ho fatto fisicamente male a nessuno ma talvolta la voglia non manca.
L'altro giorno sono saltata letteramente dalla sedia perchè ho scambiato un poveraccio che parlava al cellulare per un noto politico onnipresente in tv.
eh già, non son messa bene.
E così, paradossalmente, proprio cio’ che in me fa scattare la reazione più bassa e violenta è ciò che la ferma.
Così come scatto reagendo di fronte ad un sopruso, così mi blocco dispiaciuta quando mi rendo conto che il sopruso sono io a volerlo agire
e proprio grazie a qs ho l’opportunità di rettificare ciò che ho quasi agito, cercando di porvi rimedio,
giacchè non è dalla sola azione che scaturisce il male ma anche dall'intenzione, speciie quando qs è violenta e piena di forza.
E grazie a qs ripetersi di visioni di orrori su orrori, in qs periodo ho accolto il fatto che è proprio perchè mi riconosco in qs (orrori) che reagisco così violentemente, il punto è che:
è difficile accettare l’orrore che si cela(va) in me.
Riconoscersi carnefici è sempre destabilizzante, essere sul punto di agire da carnefici è sconvolgente ma comprendere che anche qs violente pulsioni sono presenti in noi, cercare ed infine essere in grado di osservarle equanimamente può aiutarci ad accettare ciò che ci pervade e che è possibile risolvere.
Io non ho ricevuto qs Grazia che saltuariamente ma mi auguro che un giorno anche qs preghiera venga accolta stabilmente, nel frattempo cerco di preparare il terreno prestando fede alla Misericordia Divina.
E cmq sono fortunata, ho la grazia di poter vivere qs periodo con una donna salda nella sua educazione di non violenza e qs suo essere così salda talvolta mi riporta a riva, permettendomi di prendere una boccata d’aria pulita, permettendomi di ricordare che il cielo puo’ ancora essere profondamente blu e che il perdurare nell’errore aggiunge solo sofferenza alla sofferenza,
che non c’è possibile sollievo nello sfogo delle proprie basse pulsioni tamasiche/rajasiche ma solo errore, autoesaltazione dell’io e mero (in)soddisfacimento narcisistico oltre che immensa sofferenza.
Questi sono tempi diffcilissimi, abbiamo sempre più bisogno di essere vicini a chi ha scelto di non partecipare a qs Gioco proprio perchè ne riconosce costantemente la natura.
Abbiamo bisogno della vicinanza di qualcuno che vibrando ad "un'altra frequenza” ci ricordi qual’è la natura del Gioco e come sottrarvicisi semplicemendo agendo per il Bene, agendo con amore e gentilezza, ricambiando il male con il Bene.
E’ in tempi come qs che la vicinanza del sangha è fondamentale, è in tempi come questi che è così importante ricordarsi vicendevolmente cosa è vero da cosa non lo è,
come non aderire a cosa in realtà non ci appartiene,
è in tempi come qs che la voce di un amico stabilizzatosi nel cammino può fare la differenza mostrandoci la direzione da seguire e aiutandoci a ritrovare la forza e la fede per rimetterci in sella.
Io non so come si possa stabilizzare tutto qs senza avere uno spazio (anche temporale) in cui potersi ritirare, per quanto mi riguarda trovare rifugio in me stessa nel Silenzio è l’unico modo che conosco per coltivare un po’ di stabilità tale da potervi temporaneamente risiedere anche in qs maremoto di correnti tamasiche e rajasiche che ci circondano.
Certo se il mio cuore fosse più forte e la mia mente meno impura sarei in grado di accogliere ogni cosa gentilmente, con amore ma purtroppo non è così, spesso mi oppongo con ferocia,
è anche per qs che non ho più scritto nel forum, mi trovo a reagire impazientemente e di certo sono poco accogliente, cerco gratificazioni a breve raggio e talvolta mi oppongo con forza anche quando potrei evitare di farlo.
Ma poi pensi che magari anche altri si trovano ad annaspare nelle stesse marose acque e talvoolta il sapere di non essere i soli a può esser d'aiuto e quindi vi scrivo e per il momento, mi limito al cercare di aggrapparmi a tutto ciò che mi ricorda la natura di qs Gioco il più spesso possibile,
non a caso canticchio spesso la bellissima Sympathy for the devil dei Rolling Stones di cui vi allego il link.
https://www.youtube.com/watch?v=XoeblKHWdkA
Ogni bene a tutti noi, amorevolmente gentili.
v o l o n t a r i a m e n t e,
ho ceduto alle tentazioni,
Vi ricordate le sibilanti, sinuose tentazioni di cui vi raccontavo a proposito di quanto esperito nell’ultimo ritiro meditativo?
Beh, ora ne sono pervasa, sì perchè è un attimo:
si cede un pochino e la breccia, nel tempo, subdolamente, quasi silenziosamente, ti pervade, stabilizzandosi e talvolta, nel peggiore dei casi, radicandosi.
E pur riconoscendo e comprendendo la natura del Gioco,
quel Gioco così sottile e perverso, quel Gioco che la maggior parte degli esseri ignora e/o non comprende,
ho deciso di aderirvi volontariamente e nonostante qs stessa decisione mi disgusti, purtroppo, non mi vergogno a dirlo, talvolta me ne compiaccio persino
e paradossalmente, pur essendone consapevole, pur sapendo che è un errore, mi ostino a non cambiare rotta stabilmente, non ancora.
Non fraintendetemi, non è che vi aderisca sempre e ciecamente, scelgo quando farlo,
è che capita troppo spesso ultimamente,
e decidendo di lasciarmi pervadere da questa montante onda di frustrazione, odio ed ottusa ignoranza non faccio che rispondere a vibrazioni bassamente tamasiche con altrettanti vibrazioni bassamente tamasiche nutrendole, moltiplicandole, attirandole a me per assonanza
e la mia putrida mente (o meglio ciò che in lei c’è di putrido) si sfrega le mani compiaciuta:
Accresco la mia ignoranza? E chissene.
Accresco la mia sofferenza? Ecchisene.
Accresco la sofferenza degli altri? Beh, no, fortunatamente qs no, qs, per me, è il limite.
E, badate bene, non sto parlando della sofferenza meramente egoica, di quella mi preoccupo poco, e talvolta, ottusamente, mi compiaccio nel provocarla (eh già...)
parlo di quella sofferenza che nasce dall’incapacità di difendersi, di quella fragilità che nasce dal “bisogno primario non accolto”, dalla violenza fatta a chi non è in grado di difendersi, parlo del male gratuito (che equivale anche al non fare il bene) vs chi è più debole, verso chi è in condizione di estremo bisogno.
Ed è in casi come qs, quando sto per agire con violenza da carnefice verso i carnefici, che riesco volontariamente a fermarmi e a fare un passo indietro, ma non è abbastanza,
alla prima grande mareggiata ripiombo nell’oscurità facendomi sbatacchiare dalle onde, permettendo a qs violente forze roboanti di pervadermi e di reagire con violenza vs chi è violento, vs chi mente sapendo di mentire per trarne vantaggio, vs chi diffonde odio, ignoranza e maldicenza.
Intendiamoci: non ho fatto fisicamente male a nessuno ma talvolta la voglia non manca.
L'altro giorno sono saltata letteramente dalla sedia perchè ho scambiato un poveraccio che parlava al cellulare per un noto politico onnipresente in tv.
eh già, non son messa bene.
E così, paradossalmente, proprio cio’ che in me fa scattare la reazione più bassa e violenta è ciò che la ferma.
Così come scatto reagendo di fronte ad un sopruso, così mi blocco dispiaciuta quando mi rendo conto che il sopruso sono io a volerlo agire
e proprio grazie a qs ho l’opportunità di rettificare ciò che ho quasi agito, cercando di porvi rimedio,
giacchè non è dalla sola azione che scaturisce il male ma anche dall'intenzione, speciie quando qs è violenta e piena di forza.
E grazie a qs ripetersi di visioni di orrori su orrori, in qs periodo ho accolto il fatto che è proprio perchè mi riconosco in qs (orrori) che reagisco così violentemente, il punto è che:
è difficile accettare l’orrore che si cela(va) in me.
Riconoscersi carnefici è sempre destabilizzante, essere sul punto di agire da carnefici è sconvolgente ma comprendere che anche qs violente pulsioni sono presenti in noi, cercare ed infine essere in grado di osservarle equanimamente può aiutarci ad accettare ciò che ci pervade e che è possibile risolvere.
Io non ho ricevuto qs Grazia che saltuariamente ma mi auguro che un giorno anche qs preghiera venga accolta stabilmente, nel frattempo cerco di preparare il terreno prestando fede alla Misericordia Divina.
E cmq sono fortunata, ho la grazia di poter vivere qs periodo con una donna salda nella sua educazione di non violenza e qs suo essere così salda talvolta mi riporta a riva, permettendomi di prendere una boccata d’aria pulita, permettendomi di ricordare che il cielo puo’ ancora essere profondamente blu e che il perdurare nell’errore aggiunge solo sofferenza alla sofferenza,
che non c’è possibile sollievo nello sfogo delle proprie basse pulsioni tamasiche/rajasiche ma solo errore, autoesaltazione dell’io e mero (in)soddisfacimento narcisistico oltre che immensa sofferenza.
Questi sono tempi diffcilissimi, abbiamo sempre più bisogno di essere vicini a chi ha scelto di non partecipare a qs Gioco proprio perchè ne riconosce costantemente la natura.
Abbiamo bisogno della vicinanza di qualcuno che vibrando ad "un'altra frequenza” ci ricordi qual’è la natura del Gioco e come sottrarvicisi semplicemendo agendo per il Bene, agendo con amore e gentilezza, ricambiando il male con il Bene.
E’ in tempi come qs che la vicinanza del sangha è fondamentale, è in tempi come questi che è così importante ricordarsi vicendevolmente cosa è vero da cosa non lo è,
come non aderire a cosa in realtà non ci appartiene,
è in tempi come qs che la voce di un amico stabilizzatosi nel cammino può fare la differenza mostrandoci la direzione da seguire e aiutandoci a ritrovare la forza e la fede per rimetterci in sella.
Io non so come si possa stabilizzare tutto qs senza avere uno spazio (anche temporale) in cui potersi ritirare, per quanto mi riguarda trovare rifugio in me stessa nel Silenzio è l’unico modo che conosco per coltivare un po’ di stabilità tale da potervi temporaneamente risiedere anche in qs maremoto di correnti tamasiche e rajasiche che ci circondano.
Certo se il mio cuore fosse più forte e la mia mente meno impura sarei in grado di accogliere ogni cosa gentilmente, con amore ma purtroppo non è così, spesso mi oppongo con ferocia,
è anche per qs che non ho più scritto nel forum, mi trovo a reagire impazientemente e di certo sono poco accogliente, cerco gratificazioni a breve raggio e talvolta mi oppongo con forza anche quando potrei evitare di farlo.
Ma poi pensi che magari anche altri si trovano ad annaspare nelle stesse marose acque e talvoolta il sapere di non essere i soli a può esser d'aiuto e quindi vi scrivo e per il momento, mi limito al cercare di aggrapparmi a tutto ciò che mi ricorda la natura di qs Gioco il più spesso possibile,
non a caso canticchio spesso la bellissima Sympathy for the devil dei Rolling Stones di cui vi allego il link.
https://www.youtube.com/watch?v=XoeblKHWdkA
Ogni bene a tutti noi, amorevolmente gentili.