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Pensiero del Giorno

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Mauro
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Mauro » 08/04/2018, 20:09

"Nessun problema può essere risolto dallo stesso livello di coscienza che lo ha creato".
Albert Einstein

(Da tener presente quando si vuole meditare cioè osservare i pensieri con la mente).

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ortica
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 09/04/2018, 15:24

Immagine



Chi vuole andare in Paradiso?

Una volta, in occasione di un grande raduno spirituale, lo yogi Thangtong Gyalpo ne approfittò per rivolgersi alla folla dei partecipanti dicendo:
Oggi è un giorno di condizioni particolarmente favorevoli, perciò coloro che desiderano andare nella Terra di Beatitudine (Dewachen) lo dicano ed io li manderò lì.

Andare nel Campo di Beatitudine implica lasciare questo mondo e i più si misero a riflettere attentamente sulla proposta. Lo yogi interrogò ciascuno direttamente:
- Tu vuoi andare?
- Si, certo che voglio andare! Ma adesso devo occuparmi di mio padre e non posso lasciarlo; più tardi....
- E tu?
- E' che...ho ancora mia madre.
- E tu?
- Sarebbe meraviglioso, ma devo prendermi cura dei miei figli.

Alla fine solamente tre persone dichiararono di essere pronte a lasciare questo mondo per una Terra Pura. Thangton Gyalpo praticò il Phowa (trasferimento di coscienza) per conto loro, essi morirono immediatamente e si trovarono nella Terra di Beatitudine.



Kalu Rinpoche. Secret Buddhism, Vajrayana Practices
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(traduzione mia)

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Fedro
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 12/04/2018, 10:40

"Coloro che cercano di trattenere il Tao lo perdono, dichiarò Lao Tzè. Perché? Perché stanno utilizzando la volontà, la loro volontà personale invece di diventare passivi e permettere al Tao di usare loro, le loro menti ed i loro corpi come se fossero strumenti. Questa eliminazione della propria volontà è quanto intendeva Gesù quando consigliava ai suoi seguaci di perdere la propria vita per ritrovare la Vita."

Paul Brunton (dal web)

ortica
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 15/04/2018, 9:30

Cosa è la contemplazione?

La contemplazione è l’espressione più alta della vita intellettuale e spirituale dell’uomo. È quella vita stessa, pienamente cosciente, pienamente attiva, pienamente consapevole di essere vita. È prodigio spirituale. È timore riverente, spontaneo, di fronte al carattere sacro della vita, dell’essere. È gratitudine per il dono della vita, della consapevolezza, dell’essere. È chiaro intendimento che la vita e l’essere, in noi, derivano da una Fonte invisibile, trascendente e infinitamente ricca. La contemplazione è soprattutto consapevolezza della realtà di questa Fonte. Essa conosce questa Fonte in modo oscuro, inesplicabile, ma con una certezza che trascende sia la ragione, sia la semplice fede. La contemplazione infatti è un genere di visione spirituale alla quale aspirano, per la loro stessa natura, la ragione e la fede, poiché senza di essa sono destinate a restare sempre incomplete. Tuttavia la contemplazione non è visione, perché vede «senza vedere» e conosce «senza conoscere». È fede che penetra più in profondità, conoscenza troppo profonda per poter essere afferrata in immagini, in parole, o anche in concetti chiari. Essa può venire suggerita da parole, da simboli; ma nel momento stesso in cui tenta di descrivere ciò che conosce, la mente contemplativa ritratta ciò che ha detto e nega ciò che ha affermato. Perché nella contemplazione noi conosciamo, per mezzo della «non conoscenza», o meglio conosciamo al di là di ogni conoscenza o «non conoscenza».

La poesia, la musica e l’arte hanno qualcosa in comune con l’esperienza contemplativa. Ma la contemplazione va oltre l’intuizione estetica, l’arte e la poesia. Anzi, va anche oltre la filosofia e la teologia speculativa. Essa le riassume, le trascende e le completa tutte, eppure, nel medesimo tempo, sembra in un certo senso, soppiantarle e negarle tutte. La contemplazione va sempre oltre la nostra conoscenza, i nostri lumi, oltre ogni sistema, ogni spiegazione, ogni discorso, ogni dialogo, oltre il nostro stesso essere. Per entrare nel regno della contemplazione è necessario, in un certo senso, morire; ma questa morte è, in realtà, l’accesso a una vita più alta. E un morire per vivere; un morire che lascia dietro di sé tutto ciò che conosciamo e che teniamo in gran conto, come il vivere, il pensare, l’esperimentare, il gioire, l’essere.


Thomas Merton
Semi di contemplazione
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da cielo » 17/04/2018, 20:20

Come si manifesta il Cuore

Se arretriamo con la coscienza e, dopo un processo di trasmutazione energetica, riusciamo a percepire che dietro la mente discorsiva c’è il silenzio, se riusciamo almeno un pochino a ritirarci in esso, allora saremo in contatto, dice il Vedānta, con il riflesso di Coscienza incarnato, cioè con il riflesso dell’Anima.
Sentiremo un senso di leggerezza e di appagamento quasi un ritorno a casa. Uscendo dal silenzio invece, ci sentiremo fuori di noi, alienati, quasi una forza esterna ci travolgesse e ci trascinasse dove noi in realtà non vorremmo andare.
Nel “Cuore” c’è pace. Una pace che non è quella del mondo, perché non dipende da nulla. Non è la pace effimera dovuta all’appagamento di qualche desiderio, ma è la pace che nasce dalla distanza dai desideri, dalla distanza dal mondo e dalla vicinanza con l’abbraccio possente della Vita.


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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 19/04/2018, 12:58

"La chiave della felicità
è la disobbedienza in sé
a quello che non c'è"

(Afterhours, gruppo rock italiano)

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 20/04/2018, 9:49

« Ma poi, che importanza ha il sapere sia pure molte cose se, quand’anche abbiate imparate le dimensioni del cielo e della terra e l’estensione del mare e i corsi delle stelle e le virtù delle erbe e delle pietre e i segreti della natura, continuate a non saper nulla di voi stessi? »

Francesco Petrarca, “Secretum”

[

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 22/04/2018, 12:57

Abbiamo esaminato come da un punto di vista puramente metafisico nel fenomenico non esista alcun libero arbitrio, ma abbiamo anche visto che dal punto di vista fenomenico, questa medesima affermazione non ha senso per chi è soggetto alla contingenza: come valutare le infinite variabili in gioco per determinare un comportamento piuttosto che un altro?
Parimenti vediamo che la negazione del libero arbitrio in un'ascesi fenomenica non ha nemmeno senso.
In una testimonianza metafisica, quale individualità potrebbe mai essere esistente, quale volontà e quale arbitrio, per cosa?
Per questo motivo occorre comprendere che non si possono usare le realizzazioni interiori fuori dall’ambito ove sono state realizzate; esse hanno valore soltanto in quello stato coscienziale.
Per quanto si sia appreso a nuotare nell’acqua, non si può applicare questa realizzazione nell’aria o sul terreno. Parimenti, tranne casi eclatanti, non si può camminare sull’acqua.

La pratica del Vedanta passa attraverso questa semplice comprensione, ogni stato di coscienza, ogni fenomeno ha le sue modalità di espressione, l’aspirante deve apprendere a non confonderle e mischiarle, ossia non usare una consapevolezza acquisita per alterare o interferire con il continuo divenire, allontanandosi dall’azione equanime. Non è facile, ma porta ad una comprensione del manifesto più profonda, quella che fa vedere come non ci sia nulla da accettare e nulla da rifiutare.



Bodhananda, Causalità e ascesi
periodico Vedanta n° 20 - Febbraio 2008

ortica
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 27/04/2018, 11:02

Gli asceti entrano in ciò che è al di là del firmamento (nakam), [che vive] celato nella caverna e che rimane immensamente brillante; tramite la conoscenza comprendono il senso del Vedanta; con purezza mentale e con la rinunzia trovano la Liberazione - che trascende la stessa morte - nel mondo di Brahman.

Kaivalya Upaniśad, 3
Cinque Upanisad.
Edizioni Asram Vidya

Advaita.it

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da latriplice » 27/04/2018, 12:13

"O Assoluto, recandomi in pellegrinaggio alla tua ricerca, ho negato la tua onnipresenza; meditando su di te, ti ho dato una forma nella mia mente e così ho negato la tua natura senza forma; salmodiano gli inni ti ho descritto e quindi ho negato la tua natura indescrivibile. Perdonami queste tre offese".

Avadhuta gita, 7,1

cielo
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da cielo » 27/04/2018, 13:54

latriplice ha scritto:
27/04/2018, 12:13
"O Assoluto, recandomi in pellegrinaggio alla tua ricerca, ho negato la tua onnipresenza; meditando su di te, ti ho dato una forma nella mia mente e così ho negato la tua natura senza forma; salmodiano gli inni ti ho descritto e quindi ho negato la tua natura indescrivibile. Perdonami queste tre offese".

Avadhuta gita, 7,1
Poichè manca la fonte della traduzione dell'Avadhūtagītā da cui si è attinto, completo con la versione dell'edizione I Pitagorici in cui il capitolo è l'VIII, primo sloka.

1. Venendo a Te da pellegrino ho negato la tua pervasività, meditando ho negato il tuo trascendere la mente, cantando le tue lodi ho negato il tuo trascendere la parola. Perdonami sempre questi tre peccati.

Commento di Bodhānanda:

Ogni cammino religioso o spirituale propone i propri riti o tecniche, quali strumenti di ascesi per compiacere, raggiungere o [finanche] trascendere il Divino. Dattātreya conferma la necessità finale dell'abbandono di qualsiasi pratica, perché impedisce il compimento ultimo dell'Advaita: realizzare la Realtà assoluta.
Ritenere l'Assoluto più accessibile in certi luoghi piuttosto che altri [templi,chiese, monasteri e luoghi di pellegrinaggio], se da un lato nega al Divino l'onnipresenza, limitandolo nella spazialità, dall'altro afferma che la facoltà percettiva dei sensi e dell'emotività possano recepirlo; questo implica che l'Assoluto sia non solo percettibile attraverso i sensi e dentro alcune coordinate spaziali, ma anche che l'uomo abbia la possibilità di percepirlo, limitando così il Divino nella sua stessa natura di assolutezza.
(...)

ortica
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 12/05/2018, 19:58

79. Chi si è distaccato dal mondo in modo apparente, quando attraversa l'oceano del mutamento, lo squalo del desiderio lo afferra per la gola con violenza, trascinandolo fuori strada.

80. Chi, invece, munito della spada del perfetto distacco, uccide lo squalo dei sensi, attraversa (gacchati) l'oceano del samsāra senza impedimenti.

81. Sappi che la morte sopraffà quel folle che attraversa la via pericolosa dell'avidità dei sensi. Ma il discepolo che sceglie la sua strada in accordo con gli insegnamenti di un degno (sujana) guru e che esercita costantemente la facoltà di discriminazione, arriverà felicemente alla fine del viaggio.
Non puoi disconoscere questa verità.


Śaṅkara. Vivekacūḍāmaṇi. Il gran gioiello della discriminazione
a cura di Raphael
edizioni Parmenides

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 13/05/2018, 8:01

"Quando la pratica perde il suo alone di romanticismo, quando cadono le aspettative di diventare più virtuosi e importanti, resta solo la vita così com'è."

Charlotte Joko Beck
(Niente di speciale.Vivere lo Zen. Ubaldini ed.)

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 15/05/2018, 16:41

«Inoltre coloro dediti allo yoga percepiscono internamente questo Sè, il quale è non manifesto e trascendente rispetto alla totalità della manifestazione universale, durante l'intensa meditazione. L'intensa meditazione (samrādhana) consiste non soltanto nella pratica della profonda e continua concentrazione mentale, ma anche nell'esercizio degli atti di devozione e, altresì, nella totale dedizione [di sé al Brahman] e così via».

Brahmasūtra bhāṣya, III, 2, 24
Brahmasūtra con il commento di Śaṅkara
II volume. edizioni Āśram Vidyā

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 17/05/2018, 7:11

Un uomo che pretende di sapere ciò che è bene per gli altri è pericoloso.

Nisargadatta M.

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 19/05/2018, 16:30

“L’anima contemplativa che ha imparato il linguaggio dello Sposo divino, sebbene non lo senta mai come si sente una parola umana, apprende tuttavia nel suo cammino a percepire dappertutto le sue tracce. Questa anima assomiglia a una donna innamorata che sa di essere profondamente amata e aspetta di rivedere alla sera colui che ella ama. Ora, durante tutta la giornata, lei vede dappertutto i segni della sua presenza pur senza mai incontrarlo. Qui un biglietto di amore, che non è firmato ma di cui lei conosce bene la scrittura per dubitare che venga da lui. Là, un mazzo di fiori, senza spiegazioni, ma di cui riconosce da certi dettagli che è lui che li ha messi là per lei. Più tardi, camminando per la campagna, lei sente la musica di un flauto di cui non capisce bene la provenienza, ma che sa venire da lui e che è lui a suonarlo, mentre la persona che cammina con lei non si accorge di niente. E così di seguito tutta la giornata. Lei lo sente dappertutto, lei vede dappertutto i segni non soltanto della sua presenza, ma della sua attenzione verso di lei e, per lei, lui parla continuamente anche se non lo vede da nessuna parte. Lui la prepara segretamente all’incontro della sera in cui potranno, finalmente, parlare.
Lui è là come un profumo, ineffabile eppure talmente percepibile, presente ovunque anche se non si riuscirebbe a dire da dove venga.
Io penso che Dio parli nel silenzio. Sono sempre colpito dalla sua discrezione, dai suoi modi così delicati, infinitamente rispettosi della nostra libertà. Noi siamo fragili come il vetro, mentre Dio modera la sua potenza e la sua parola per adattarla alla nostra debolezza.
L’amore non s’impone mai, non può farlo. E, dal momento che Dio è amore infinito, il suo rispetto e la sua delicatezza ci sconcertano. È, giustamente, perché lui è presente dappertutto che si nasconde con ancora maggior cura per non imporsi”.

Dom Dysmas de Lassus, priore generale della Grande Chartreuse
in Robert Sarah. La forza del silenzio: Contro la dittatura del rumore
Edizioni Cantagalli

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 21/05/2018, 11:37

Il nostro guru ha abbandonato la sua veste fisica lo scorso anno. Ma dove è andato? Un poeta pregando l'Onnipotente dice: "Dove vuoi andare? Ti ho legato al mio cuore e allora come puoi andartene via?". Allo stesso modo il nostro guru è custodito nei nostri cuori; se, chiudendo gli occhi, lo contempliamo con concentrazione costante e con devozione-bhakti, certamente ci concederà il darśan. Egli è di una tale grandezza (mahāmahima) che ci riesce impossibile descrivere a parole tutte le sue qualità o lodarlo a sufficienza.
Abbiamo avuto il privilegio di avere la sua guida quando era fisicamente presente tra noi e continuiamo ad avere la sua guida anche dopo che ha lasciato la forma fisica; questo è un aspetto della massima importanza.
Quando non sappiamo cosa fare in una particolare situazione, il nostro guru ci guida; questa è la nostra esperienza.

Śri Bhāratī Thīrtha Mahāsvāmigal, Jagadguru Śankarācārya dello Śri Śāradā Pītha di Śrngeri
in Divina fonte di ispirazione
edizioni Āśram Vidyā

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 24/05/2018, 15:58

Questo è il primo libro che ha misurato il nostro cimentarci, come Associazione Ramana Maharshi, con una sadhana pratica di servizio. Studiando infatti la vita di Sri Ramana e dei sadhu che gli si raccolsero intorno negli oltre 50 anni della sua permanenza ai piedi di Arunachala, ci siamo accorti come le pratiche meditative, i dialoghi, i discorsi e ogni altra azione portata avanti dai discepoli e dallo stesso Sri Ramana erano sempre accompagnati da azioni di servizio al Maestro e agli altri membri di quello che poi divenne il Ramanashramam.
Per noi è stato importante comprendere questo aspetto dell'insegnamento: "Non c'è istruzione senza servizio", molto vicino a quel "Chi non lavora non mangia" dei nostri nonni. In Occidente, si è diffusa sull'onda beat la convinzione che la pratica spirituale e di autoconoscenza fosse priva di fatica, magari al prezzo di un paio di pillole o similari. Comprendere che il vero insegnamento è senza prezzo non significa che esso sia gratuito, significa solo che neanche tutto l'oro del mondo potrebbe comprarlo e chi lo espone, non possedendolo, non lo mercificherà, ma lo esporrà a sua volta come servizio. Ma questo non significa che chi lo riceve non sia tenuto a sua volta a offrire il proprio servizio.


Il Vangelo di Ramana Maharshi
con il commento di Bodhananda
edizioni I Pitagorici

Associazione Italiana Ramana Maharshi

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 26/05/2018, 6:58

"Ho bruciato la mia casa.
Ho ancora la torcia in mano.
Ora brucerò la casa di chiunque voglia seguirmi"

(Kabir, 1440-1518)

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da latriplice » 27/05/2018, 9:41

96. Il realizzato non è né felice né triste, né attaccato né distaccato, né liberato né aspirante alla liberazione: Egli non è né qualcosa né niente.

Astavakra Samhita, Ubaldini editore, Roma.

Il senso é che il realizzato (jnani) trascende gli opposti. Egli semplicemente è.

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