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Pensiero del Giorno

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Fedro
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 31/01/2018, 7:21

"Un buon vivente sente la vita, egli è un servitore della vita. Il miglior modo di vivere è servire. E’ ciò che si produce naturalmente quando si smette di credere di essere ciò che non si è.
Finché ci prendiamo per un’immagine, siamo in un’enorme miseria e non possiamo fare altro che approdare ogni mattina nella nostra giornata volendo riempirsi, servirsi. "

JEAN BOUCHART D'ORVAL (dalla sua pagina Facebook)

ortica
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 31/01/2018, 17:35

148. "Colui che per autoriconoscimento aderisce alla Śruti e compie il suo svadharma (dovere inerente al proprio stato), è purificato; e l’individuo dall’intelletto puro realizza l'ātman supremo. Solo così il samsāra viene distrutto alla sua radice
(Samsārasamūlanāśah)".


Śankara
Vivekacūdāmani. Il gran gioiello della discriminazione
a cura di Raphael
edizioni Parmenides

latriplice
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da latriplice » 31/01/2018, 22:42

L'ego è soltanto la storia che racconta di se stesso, le esperienze e le difficoltà che ha avuto, il cammino che ha seguito, le ferite che si porta dietro.

Perfect Brilliant Stillness di David Carse

ortica
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 01/02/2018, 12:57

Quello ancora non si manifestava. Allora si dedicò a creare una entità superiore, il Dharma. Ciò che è il Dharma è l'autorità delle autorità. Perciò non vi è nulla di superiore al Dharma. Ora, uno meno forte può nutrire speranza [di avere la meglio] su uno più forte grazie al Dharma, come un sovrano. Invero, quello che é il Dharma é certamente verità. Per questo di uno che affermi la verità, dicono che egli afferma il Dharma, oppure di uno che affermi il Dharma, che egli afferma la verità, perché entrambi questi [conoscenza e condotta empirica] sono proprio quello [il dharma].

Brhadaranyaka Upanishad, I,IV, 14
da Upanishad, a cura di Raphael
edizioni Bompiani

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 02/02/2018, 11:47

D. dolce amico,
puoi spiegarmi cosa significa, servire la Tradizione?

R. Seguire il proprio varṇāśrama. Seguire il sanatāna dharma. Essere in armonia con la propria incarnazione.
Aderire al proprio dharma. Essere onorevoli (avere l'onore).
Riconoscere la sorgente, il riferimento, il centro, la fonte.
Trovato il centro della ruota, servire il raggio attraverso cui lo si vede/riconosce/intuisce.
Servire ogni raggio, se si ha la grazia di essere loro vicino.
Rispettare il guruparaṃparā.


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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 05/02/2018, 10:15

"La maggior parte di noi passa dal cinquanta al novanta per cento delle ore di veglia nel tentativo di tenersi lontana dal fondo. Eppure non possiamo evitarlo. Tutti stiamo precipitando verso il fondo. Non potremo evitarlo, ma passiamo la vita a provarci. Svegliarsi significa renderci conto che la nostra situazione è disperata... e meravigliosa. Non possiamo far altro che vivere semplicemente questo istante.
L'illuminazione è la semplice comprensione della verità, non solo intellettualmente ma con tutto l'essere, sapendo che 'è ciò che è'.
È meraviglioso. Arriva il mal di denti? È ciò che è, e quindi è meraviglioso. Ovviamente, se pensiamo al mal di denti non pensiamo che sia meraviglioso. La meraviglia è essere semplicemente con la vita in questo preciso momento, mal di denti e tutto il resto."

dal libro: Niente di speciale. Vivere lo zen di Charlotte Joko Beck
Edizioni Astrolabio Ubaldini

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 06/02/2018, 15:51

Un ricercatore, innanzitutto, studia gli strumenti con cui poi cercherà. Vorreste forse affrontare l'avventura per cui siete nati senza leggere il libretto delle istruzioni? Beh! Fate pure, ma poi per favore non lamentatevi. Non lagnatevi se non capite i Maestri, se non li trovate, se tutto appare ermetico. A chi conosce l'uomo tutto è più chiaro, perchè affinchè ci sia una qualsiasi percezione del mondo occorre un soggetto. Non conoscendo il soggetto, qualsiasi oggetto del fenomenico non sarà conoscibile; per questo viene detto "tutto è nell'uomo e nulla è fuori dal'uomo".
Non ci sono regole cui uniformarsi, potranno altresì esserci i consigli di fratelli che hanno già percorso parte del cammino e lo possono mostrare, ma nessuno potrà farlo per voi.


Prema Dharma
Satya Sai Baba e il Vedanta Advaita
Sollecitazione
edizioni I Pitagorici

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da latriplice » 07/02/2018, 22:41

"La Sua volontà è la nostra pace".

Paradiso Canto III, Dante

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 19/02/2018, 18:03

"Che cos'è tutto questo, se non un'occasione d'esercizio per una mente che ha imparato a penetrare con precisione e secondo i principi della scienza negli eventi della vita? Persisti quindi, finché avrai assimilato anche tutto questo, come uno stomaco forte assimila ogni cibo e come il fuoco ardente trasforma in fiamma e luce qualsiasi cosa vi si getti dentro".
( Marco Aurelio, Ricordi)

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 21/02/2018, 7:21

"Siate ciò che siete, qui e ora, nel relativo.
Non esiste nient'altro e qualunque ricerca dell'assoluto diventa un'artefatto, una proiezione, un paragone.
Smettete di fabbricare concetti e opinioni:
l'assoluto non è quel secondo che credete che sia,
l'assoluto è già presente in forma di relativo. Il relativo è l'assoluto.
"Il samsara è nirvana"
"Il vuoto è la forma, la forma è il vuoto". '

(Arnaud Desjardins: L'audacia di vivere, Ubaldini ed.)

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 25/02/2018, 19:30

Confrontandoci con opere quali il Vivekacūḍāmaṇi, la Māṇdūkyakārikā o la stessa Bhagavad Gitā, di fronte all'ampiezza e alla complessità dell'istruzione testimoniata, quasi si dimenticano i sūtra che marcano la difficoltà del cammino filosofico nonchè l'esclusività di quello metafisico, riservato solo a quei pochi in grado di realizzarlo. Quale è l'ordine di grandezza da attribuire al termine pochi? Qualcuno pensa di essere compreso in quel centinaio di persone che, immagina, vi ricadano; qualcun altro spera che si tratti di qualche migliaio; mentre altri ritengono che quel pochi sia abbastanza ampio da comprendere tutti coloro che leggeranno quei testi.
Per avere una dimensione di quel pochi, si consideri che gli ultimi due secoli hanno visto ben pochi esseri unanimamente riconosciuti come Conoscitori o Avadhūta. Śrī Rāmana Mahāṛṣi e Śrī Rāmakṛṣṇa sono gli unici su cui è possibile trovare una confluenza di pareri positivi, non considerando nel novero i sogli śaṇkariani. Sugli altri, seppur famosi, non c'è unanimità, ma, anche volendo considerare tutti costoro, il loro numero non supererà le dita di due mani, ad essere ottimisti.
Ecco, forse, determinata l'ampiezza di quel pochi, un'ampiezza con cui ogni aspirante dovrebbe confrontarsi nella scelta del proprio percorso spirituale.

Dattātreya, Avadhūtagitā
Introduzione e commento di Bodhānanda
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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da latriplice » 28/02/2018, 17:52

l'illuminazione non è uno status speciale. E' per difetto la natura del Sé. Non stai ricevendo qualcosa che non hai; ti rendi semplicemente conto che quello che hai cercato così freneticamente l'avevi per tutto il tempo. Se l'illuminazione fosse un'esperienza, dovrebbe essere motivo di imbarazzo, non di gioia.

Quando una persona oscenamente obesa torna al suo peso forma, viene lodato dagli altri come un essere coraggioso e tenace nell'aver superato gli ostacoli che si frapponevano al suo recupero, ma la pigrizia che ha causato l'obesità viene opportunamente dimenticato. E' stato effettivamente ottenuto qualcosa? Proprio come il superamento della tendenza di ingozzarsi non è lodevole, l'illuminazione non è una lode meritevole, perché tu sei sempre illuminato; è la tua natura.

Gran parte degli sforzi nell'ottenere l'illuminazione è motivata dal desiderio di distinguersi, di eccellere e di convincersi che uno è unico. Sei unico, ma non con riferimento ad altri. Non sei più unico di me perché c'è solo uno di noi.

James Swartz, The essence of enlightenment.

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 07/03/2018, 11:03

Quando insegui un miraggio stai rifiutando te stesso.

(Almaas, La pratica della presenza.
Ubaldini ed.)

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 22/03/2018, 8:52

D. Colui che è al di là è statua di sale nell'oceano del Sat Cit Ananda.
Colui che è al di qua indovina l'oceano senza comprenderlo.


R. Bene. Allora o ci si pone al di là e si parla di là, di quel che è di là. Ove possibile.

Oppure ci si pone di qua e non si parla di quel che è al di là, indovinatolo o meno, perché non si parla di ciò che non si comprende; si parla del di qua. Ove necessitato.

Saltellar di qua e di là, parlando di qua e di là, non ha senso. Oltre la fatica.



Premadharma
Karesansui, Essenza
forum Pitagorico, 3 ottobre 2011


n.b.: qui l'intero dialogo da cui è stato estrapolato quanto sopra.

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 23/03/2018, 8:54

C'è chi dice: «Chiunque può intraprendere la sādhanā advaita, non ci sono prerequisiti necessari, dopotutto si tratta solo di conoscere la verità su sé stessi e attraverso sé stessi. Perché mai dovrebbero servire delle qualificazioni per essere sé stessi? Basta avere il desiderio di conoscersi. Al ritmo di quel desiderio, una volta riusciti a liberarsi della mente, si avrà tutto il necessario per ottenere la realizzazione. L’auto-realizzazione è un diritto di nascita per tutti, non serve prescrivere delle qualificazioni».
Forse tra chi sostiene cose simili ci sono dei veri jñāna yogi, e chi li segue – siano giovani o capofamiglia, siano uomini d'affari, siano occidentali – avrà praticato l’ātma vicāra con autentico fervore e dedizione assoluta, fino a ottenere la chiarezza dello jñāna. Ma le possibilità che tra chi parla di queste cose o tra chi le ascolta ci sia un realizzato sono forse dell'uno o del due per mille.
Hanno forse letto molti testi sul Vedānta, sono intelligenti e hanno riflettuto a lungo sull’ātman e sulla conoscenza vedantica, sanno costruire bellissimi ragionamenti a sostegno dei propri argomenti, scrivere articoli e saggi, e così via. Nell'assistere a tutto questo, si può rimanere stupiti e magari anche credere che siano davvero degli jñāni illuminati, ma in verità, tra tanti chiacchieroni e pretendenti, forse solo uno su mille ha visto davvero quello di cui parla.
Quelli che hanno visto veramente, di solito non ne parlano affatto, proprio come Dakṣiṇāmūrti.


Sri Chandrasekharendra Saraswati Mahaswamiji, Shankaracharya di Kanchi
Sahana Advaita
Opera in preparazione. Edizioni I pitagorici

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 24/03/2018, 8:52

Non ci ardeva forse il cuore nel petto
mentre ci parlava lungo il cammino,
e quando ci interpretava le scritture?


Luca 24,32

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 25/03/2018, 12:43

In principio questo universo non era né Essere né Nonessere. In principio, in verità, questo universo esisteva e non esisteva: solo la Mente esisteva. Questa Mente non era, per così dire, né esistente né non-esistente. Questa Mente, una volta creata, desiderò di divenire manifesta. Quella Mente allora creò la Parola. Questa Parola, una volta creata, desiderò di divenire manifesta, più visibile, più fisica. Cercò un sé. Praticò una fervida concentrazione. Acquisì una sostanza. Essa era i trentaseimila fuochi del suo stesso sé, fatti della Parola, costituiti dalla Parola, con la Parola essi cantarono e con la Parola essi recitarono. Qualunque rito si compia nel sacrificio, qualunque rito sacrificale esista, esso è compiuto dalla sola Parola, come rappresentazione vocale, su fuochi composti di Parola, costituiti da Parola. Quella Parola creò il Respiro Vitale.

Śatapatha Brāhmaṇa X, 5, 3, 1-5
citato in Raimon Panikkar, I Veda. Mantramañjarī
Edizioni BUR


In principio Dio creò il cielo e la terra.
Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.


Genesi, I, 1-5

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 27/03/2018, 10:53

P. Bannerji ha chiesto a Bhagavān: «Che differenza c’è tra jīvanmukti e videha-mukti?».
Baghavān: «Non c’è differenza. Uno jñāni col corpo, cioè vivente nell’involucro grossolano, è un jīvanmukta, e diventa videha-mukta quando lascia il corpo. Questa differenza è solamente per lo spettatore, non per lo jñāni: il suo stato è lo stesso, prima e dopo che il corpo è lasciato cadere.
Noi pensiamo allo jñāni come una forma umana o come un essere in quella forma, però lo jñāni sa che lui è il Sé, l’unica realtà nella quale è sia dentro che fuori, e che non è legato da alcuna forma. C’è un verso nella Bhagavata (e qui Bhagavān ha citato il verso in tamil) che dice: “Proprio come un uomo ubriaco non è consapevole se il suo mantello è sul suo corpo o gli è scivolato via, così lo jñāni è appena consapevole del suo corpo, e per lui non fa differenza avere un corpo o lasciarlo cader via”».


Ramana Maharshi. Giorno per giorno
Opera in preparazione, edizioni I Pitagorici

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da Fedro » 30/03/2018, 11:08

"Nella partitura c'è tutto tranne l'essenziale"

(Gustav Mahler)

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Re: Pensiero del Giorno

Messaggio da ortica » 06/04/2018, 17:11

Il frutto della spassionatezza è la conoscenza, quello della conoscenza è il distacco dai piaceri sensoriali, il distacco conduce allo svelamento della beatitudine e questa alla pace.
Quando si scopre che i frutti di uno stadio (della sādhanā) non sono presenti, vuol dire che lo stadio precedente non era stato perfezionato. Se gli stadi sono tutti realizzati, la soluzione del mondo oggettivo è inevitabile, e la pienezza e l’incomparabile beatitudine si succederanno gradualmente e in modo naturale.

Śaṇkara
Vivekacūḍāmaṇi, 419 - 420
Edizioni Asram Vidya

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