Mauro ha scritto: ↑04/08/2017, 13:21
Le montagne esistono, prima e dopo.
Ciò che cambia è esclusivamente l'atteggiamento mentale del singolo.
Della serie: il bicchiere può essere visto come mezzo pieno o mezzo vuoto. Fatto sta che il bicchiere e il suo contenuto stanno comunque lì.
La prima parte indica la visione individuale ancora coinvolta in ciò che vede:
All'inizio, le montagne e i fiumi sono visti come montagne e fiumi, che è la visione individuale ancora coinvolta. Cioè un soggetto-individuo vede un oggetto. E' il coinvolgimento, la visione della persona ordinaria.
La seconda parte indica un certo grado di comprensione:
Poi, le montagne e i fiumi non sono più visti come montagne e fiumi. Gli oggetti sono visti come riflessi oggettivati del soggetto. Sono percepiti come oggetti illusori nella Coscienza, e perciò irreali.
La terza parte indica la comprensione totale:
Infine, le montagne e i fiumi sono visti di nuovo come montagne e come fiumi. Il risvegliato li vede cioè come Coscienza stessa che si manifesta in forma di montagne e di fiumi. Soggetto e oggetti non sono più separati. E' la visione non-duale.
In questa immagine, le montagne e i fiumi corrispondono al mondo nella sua interezza. L'individuo coinvolto vede gli oggetti come un soggetto individuale che percepisce oggetti. Gli oggetti o gli eventi percepiti producono reazioni, cioè reagisce alle cose viste.
Nel secondo stadio, con la comprensione che tutto è un sogno irreale la visione cambia e s'incomincia a vedere che nessun evento in realtà importa. Le cose sono irreali perché viene trascesa l'apparenza. Anche l'apparenza è qualcosa che accade nella Coscienza.
Nel terzo stadio, gli oggetti non sono visti da un individuo, né da un soggetto che vede un oggetto. Il vero percettore è compreso come ciò che ha creato l'apparenza e che la percepisce. Le due cose sono una sola.
A questo stadio c'è la comprensione che il mondo non solo è irreale, ma che è anche reale.
E' irreale nel senso che dipende dalla Coscienza per la sua esistenza poiché non ha esistenza indipendente. Ma è anche reale ed esistente in quanto conosciuto dalla Coscienza.
In altre parole, un'ombra è irreale, nel senso che la sua esistenza dipende dal sole. In quanto ombra però, è reale perché percepita.
Pertanto è reale e irreale nello stesso tempo. E' Mithya, indefinibile, non rientra nelle categorie dell'esistente o dell'inesistente. La manifestazione dipende per la sua esistenza dalla Coscienza, Satya. La Coscienza è intrinseca a ogni oggetto della manifestazione. La Coscienza trascende la manifestazione, ma vi è immanente. La manifestazione è contenuta nella Coscienza.
Mithya è Satya, ma Satya non è mai Mithya.
L'irrealtà è la realtà, ma la realtà non è mai l'irrealtà.
I paradossi che trovano soluzione nello studio e la sua applicazione, invece di cianciare.