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Riflessioni dal silenzio

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lux o
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da lux o » 05/08/2017, 18:54

bhodananda ha diritto alla sua opinione come chiunque
sankara però dice altro poichè per discriminare tra reale ed irreale necessariamente si devono conoscere tutti e due i termini in oggetto di cui uno sarebbe reale e l'altro no
sankara sapeva bene che è impossibile dimostrare che brahman esista e sia reale mentre è un dato di fatto che l'universo fenomenico sia reale pertanto non aveva altra scelta che ricorrere alla fede nei veda guru ed alla amata devozione in essi ecc e di conseguenza alla 'convinzione incrollabile che solo brahman è reale ecc ' o tutto il vivekacudamani perdeva di significato
tra l'altro anche tradurre tat tvam asi come 'tu sei quello' è poco corretto e fuorviante
ma infine la cosa davvero interessante è che ci saranno certo state persone che credevano\credono di aver raggiunto il loro personale stato mentale di illuminazione seguendo acriticamente il vivekacudamani o tat tvam asi o altri testi di altre vie teiste e\o metafisiche poichè spesso si trovano traduzioni molto discutibili
quindi sembrerebbe che la cosiddetta illuminazione sia uno stato acquisibile ad onta di traduzioni e\o interpretazioni poco corrette di testi o affermazioni sacre oppure grazie ad esse
plotino infatti afferma che ' la visione è già tutta un'opera PERSONALE di colui che ha VOLUTO contemplare'
quindi azione e volontà e non certo abbandono a un qualche dio e ad un indimostrabile dharma

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 05/08/2017, 21:25

Mi permetto di ribadire la lettura di Danielou, che da iniziato shaiva chiariva come al concetto di Brahman o Paramshiva si può giungere deduttivamente tramite gli unici elementi che l'esperienza di tutti ci testimonia: lo spazio, il tempo, l'io.
In parole povere (vado a memoria):

Lo spazio esiste in funzione dell'esistenza-sat
L'io esiste in funzione della coscienza-cit
Il tempo esiste in funzione della fruizione pura-ananda.

Il Brahman è la sintesi delle tre.

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Fedro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 05/08/2017, 22:14

Io mi chiedo invece perché nasca questo bisogno di disquisire su ciò che è questo o quello, opporsi ad uno ed appoggiare l'altro, piuttosto che impegnarsi a capire il perché ciò ci avvenga, e cercare di dimorare semplicemente in se stessi o nel proprio percorso.
Credevo che ormai certe seghe mentali fossero già fuori almeno dai forum di ricerca (non li chiamo spirituali perché anche questo può essere frainteso). Non ha nemmeno senso continuare a contrapporre yoga a vedanta o a buddhismo, poiché adottano punti di vista diversa, o approcci o mete diverse (il più delle volte apparentemente) visto che la meta è uguale.
Che senso ha immaginare o negare Brahman se non può essere diverso, per ciascuno che ne dice e pensa, da tutto ciò che si è? Se già ammetto che sia oltre me stesso, stoallora immaginando un illimite personale che è comunque in me stesso in quanto solo da me immaginato.
Se invece lo sto negando, lo sto facendo comunque da un assoluto cui sono (che lo riconosca o meno, non posso superare ne negare questo me stesso che sono e riconosco) dunque non se ne esce.
Parlare del Brahman? Seghe mentali, partiamo da questa constatazione allora e chiedetevi perché lo fate, piuttosto.

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 06/08/2017, 3:21

Senti da che pulpito vien la predica...

latriplice
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 06/08/2017, 11:52

lux ha scritto:

"...è un dato di fatto che l'universo fenomenico sia reale...."
Un fenomeno che appare all'esistenza per poi scomparire inghiottito dal nulla, reale?

In effetti non si può mai sottovalutare il potere deformante dell'ignoranza (maya), quello di invertire i paradigmi su cui si fonda la realtà. Ma il problema non è la maya in sé, ma il nostro indulgere da sciocchi nel credere alle apparenze perché ammaliati dalla sua intelligenza di rendere l'inverosimile verosimile.

E' evidente che non hai studiato e applicato la logica del vedanta alla tua ricerca, ammesso e non concesso che tu ne abbia iniziata una.

Come è evidente ed incontestabile che qualunque cosa che stia osservando e comprendendo queste parole, è quello che viene definito come “Coscienza”.

È ciò in cui noi ci riconosciamo come essere, quello a cui ci riferiamo come “Io”.

Tu dici che è un dato di fatto che l'universo fenomenico sia reale, ed io ti dico che tutto ciò che ti è noto, inclusa la mente ed il corpo che per l'inversione di paradigma pensi di essere, è conosciuto attraverso la Coscienza, quello che fondamentalmente sei. Pertanto la qualità di qualsiasi cosa conosciuta, è solo pari alla qualità della nostra conoscenza della Coscienza.

Che cosa sai della Coscienza?

Qualunque cosa è conosciuta da e attraverso la Coscienza, ma la Coscienza stessa non può essere conosciuta.
Se la Coscienza avesse una qualsiasi qualità che potesse essere conosciuta, sarebbe il conoscitore di queste qualità, e quindi indipendente da esse.

Ti basta seguire la logica per svegliarti dal sonno della coscienza, invece di contestare con le tue boiate cosmiche.

Perciò non possiamo sapere nulla della Coscienza a parte il fatto che è.

Questo è un dato di fatto. E ti dovrebbe bastare per iniziare la ricerca.


Una precisazione, tutto ciò che ho scritto riguardo al credere alle apparenze, è vero dalla prospettiva di maya.

Dalla prospettiva del Brahman invece, non ci sono apparenze (maya) a cui credere ed aderire.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 06/08/2017, 12:41

latriplice ha scritto:
06/08/2017, 11:52


Ti basta seguire la logica per svegliarti dal sonno della coscienza, invece di contestare con le tue boiate cosmiche.



Dalla prospettiva del Brahman invece, non ci sono apparenze (maya) a cui credere ed aderire.
Dici quindi che applicando così la logica, ci poniamo de facto "dalla prospettiva del Brahman" e risvegliandoci?

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 06/08/2017, 13:27

Fedro ha scritto:
06/08/2017, 12:41
latriplice ha scritto:
06/08/2017, 11:52

Ti basta seguire la logica per svegliarti dal sonno della coscienza, invece di contestare con le tue boiate cosmiche.

Dalla prospettiva del Brahman invece, non ci sono apparenze (maya) a cui credere ed aderire.
Dici quindi che applicando così la logica, ci poniamo de facto "dalla prospettiva del Brahman" e risvegliandoci?
Ti quoto, Fedro, perchè condivido la tua obiezione.
La logica appartiene alle categorie mentali, quindi, per il Vedanta che latrip tanto decanta, del tutto inefficace.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 06/08/2017, 14:17

Fedro ha scritto:
06/08/2017, 12:41
latriplice ha scritto:
06/08/2017, 11:52


Ti basta seguire la logica per svegliarti dal sonno della coscienza, invece di contestare con le tue boiate cosmiche.


Dalla prospettiva del Brahman invece, non ci sono apparenze (maya) a cui credere ed aderire.
Dici quindi che applicando così la logica, ci poniamo de facto "dalla prospettiva del Brahman" e risvegliandoci?
Applicare la logica allo scopo di risvegliarti, compresi gli sforzi per porsi dalla prospettiva del Brahman, rientra nel paradigma di maya. Essa ti concede sempre una chance.

Dal paradigma del Brahman, che è la visione non duale, tali necessità non si pongono perché appunto c'è solo Brahman-consapevolezza e non c'è nessuno da risvegliare.

Il porsi "dalla prospettiva del Brahman" come dici tu implica un movimento che esula da una visione non duale, pertanto è maya:

Il paradigma che usi per trovare una via d'uscita dal labirinto della tua mente.

Ammaliato come sei dall'inversione di paradigmi esercitato da maya ti sforzi di giungere a destinazione non sapendo che sei già a destinazione e non sei mai partito.

Il mio consiglio?

Usa la logica prescritta dal Vedanta e spera che un bel giorno quell'incantesimo si spezzi.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 06/08/2017, 14:23

Latrip s'è incartato nelle proprie contraddittorie argomentazioni :lol:

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 06/08/2017, 14:28

Mauro ha scritto:
06/08/2017, 14:23
Latrip s'è incartato nelle proprie contraddittorie argomentazioni :lol:
Sentiamo quali?

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 06/08/2017, 14:48

latriplice ha scritto:
06/08/2017, 14:17
Il mio consiglio?

Usa la logica prescritta dal Vedanta e spera che un bel giorno quell'incantesimo si spezzi.
Applica a te stesso la logica che preferisci (anche se non c'ho capito molto) per quanto mi riguarda applico il risiedere in me stesso, osservando le derive, e riportandomi in quello che c'è

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 06/08/2017, 15:18

latriplice ha scritto:
06/08/2017, 14:28
Mauro ha scritto:
06/08/2017, 14:23
Latrip s'è incartato nelle proprie contraddittorie argomentazioni :lol:
Sentiamo quali?
Qual'è lo scopo della tua logica?
Usare il "paradigma di maya" per uscire dal "paradigma di maya"?
Come volersi impiccare tenendo l'estremo del cappio con la mano...

latriplice
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 06/08/2017, 16:03

Mauro ha scritto:
06/08/2017, 15:18
latriplice ha scritto:
06/08/2017, 14:28
Mauro ha scritto:
06/08/2017, 14:23
Latrip s'è incartato nelle proprie contraddittorie argomentazioni :lol:
Sentiamo quali?
Qual'è lo scopo della tua logica?
Usare il "paradigma di maya" per uscire dal "paradigma di maya"?
Come volersi impiccare tenendo l'estremo del cappio con la mano...

Cos'altro, se il tuo assunto di partenza è contaminato da un vizio di forma definita avidya, ignoranza metafisica?

Usare il paradigma della maya per uscire dal paradigma della maya è per coloro come te che credono di esserci entrati nel paradigma della maya, cioè che vivono nel mondo delle apparenze.

Se ti dicessi che per uscire dal paradigma di maya di utilizzare il paradigma di Brahman allora sì che sarei in contraddizione dal momento che, dal paradigma di Brahman, l'ignoranza di cui sei affetto è irreale.

Ed è per questo motivo che mi concedo il lusso di dare dell'ignorante al prossimo. Ben sapendo che sono ignorante anch'io se indulgo nel pensare che sia vero.

Buona maya a tutti.

lux o
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da lux o » 07/08/2017, 20:09

trip
non hai conoscenza personale sufficiente per scambiare con me
i fenomeni non appaiono dal nulla ma sono aggregati di materia e si trasformano e non scompaiono
maya non significa nè ignoranza nè illusione nè apparenza
la coscienza è solo un termine filosofico che si sovrappone malamente ad ' IO' o consapevole di me stesso
per l' 'io' concordi con il mio dire controlla pure
quello che si conosce è percepito attraverso i dati sensoriali e le informazioni esperienziali che la mente elabora integra e modifica a seconda
psiconeurofisiologia
se tu ritieni di essere un concetto filosofico metafisico è cosa tua
e comunque la coscienza necessariamente è ben conosciuta o non si potrebbe nemmeno pensarla ed invece da millenni se ne pensa e parla senza arrivare a nulla
non hai conoscenza personale sufficiente per scambiare con me

fai una prova
scrivi quello che per te è vedanta traducendo in italiano i termini maya e brahman e atman ecc

spiace notare che quasi nessuno replichi quindi ne deduco che siano d'accordo con te sul vedanta

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Fedro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 07/08/2017, 20:25

Veramente l'unico che pretende di trasformare in pensiero: Coscienza, Brahman o Vedanta che sia...se solo tu
Non vedo cosa ti si possa replicare....stai bene dove stai


.

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 07/08/2017, 20:56

spiace notare che quasi nessuno replichi quindi ne deduco che siano d'accordo con te sul vedanta
Quasi nessuno ;)

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da cannaminor » 07/08/2017, 22:04

lux o ha scritto:
07/08/2017, 20:09
spiace notare che quasi nessuno replichi quindi ne deduco che siano d'accordo con te sul vedanta
deduzione azzardata direi, della serie chi tace acconsente?
non sempre; magari alle volte è solo disinteresse per quanto l'interlocutore va affermando.
D'altra parte leggendo certi monologhi è molto difficile tradurli e trasformarli in dialoghi; spesso restano dei monologhi.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 07/08/2017, 23:30

lux ha scritto:

"...non hai conoscenza personale sufficiente per scambiare con me..."
Per conoscenza personale intendi quella che utilizzi per creare la tua realtà?

Noi non creiamo il mondo nel modo in cui Isvara crea il mondo, nel senso che il mondo è una proiezione di maya, ignoranza, che fa apparire Il Brahman non oggettivabile per ciò che non è: gli innumerevoli oggetti che costituiscono vyavaharika satyam, il mondo transazionale o "circostante" che include anche i nostri pensieri ed emozioni. In quanto tali questi fenomeni sono oggetti che esistono nell'ambito della consapevolezza universale anche se sono disponibili solo per la mente della persona apparente in cui sorgono.

Questa creazione è quella che si chiama Isvara shrishti o la creazione di Dio.

Come individui apparenti interpretiamo Isvara shristi secondo i valori che intratteniamo sulla base della combinazione dei nostri guna e le vasane associate. La nostra interpretazione e valutazione di Isvara shrishti e le nostre conseguenti reazioni/risposte agli oggetti che incontriamo all'interno del suo contesto - cioè all'interno della nostra mente e intorno ai nostri corpi - sono i fattori che creano la nostra esperienza di pratibhasika satyam, la realtà personale del soggetto.

Questa "creazione" si chiama jiva shrishti o la creazione dell'individuo apparente.


Non vedo come questa conoscenza "universale" o "personale" si applichi a me dal momento che sono la consapevolezza in cui questi due oggetti fanno la loro comparsa intermittente. La mia esistenza è interamente indipendente sia da sthula sharira, il corpo grossolano microcosmico, sia da virat, il corpo grossolano macrocosmico.

Dimmi tu allora, sulla base di questi presupposti, come intendi scambiare con me?

Magari tolgo la punteggiatura e mando a fare in c..o la sintassi tanto per metterti a tuo agio?

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 08/08/2017, 6:13

Dimmi tu allora, sulla base di questi presupposti, come intendi scambiare con me?
Ma quali presupposti? Vieni qui a riproporre versioni scopiazzate della solita lezioncina e parli di presupposti per lo scambio?

Magari tolgo la punteggiatura e mando a fare in c..o la sintassi tanto per metterti a tuo agio?
Comincia col togliere le parole che metti in grassetto per darti un tono.

P.S. Lo so che non eri rivolto a me. :)

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 08/08/2017, 9:26

latriplice ha scritto:
07/08/2017, 23:30
lux ha scritto:

"...non hai conoscenza personale sufficiente per scambiare con me..."
Per conoscenza personale intendi quella che utilizzi per creare la tua realtà?

Noi non creiamo il mondo nel modo in cui Isvara crea il mondo, nel senso che il mondo è una proiezione di maya, ignoranza, che fa apparire Il Brahman non oggettivabile per ciò che non è: gli innumerevoli oggetti che costituiscono vyavaharika satyam, il mondo transazionale o "circostante" che include anche i nostri pensieri ed emozioni. In quanto tali questi fenomeni sono oggetti che esistono nell'ambito della persona apparente in cui sorgono.
Quantomeeno lux sembra cosciente di questa ignoranza detta conoscenza personale e non la scambia per altro.
L'impressione che ne ho invece leggendoti, è di un criceto che corre dentro la sua ruota che disquisisce circa un criceto che corre dentro la sua ruota

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