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Riflessioni dal silenzio

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latriplice
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 26/07/2017, 20:42

Fedro ha scritto:
26/07/2017, 20:16
visto che usi il copiaincolla, mettere anche l'autore no?

PS dov'è che dice che lo studio sia una qualificazione?
La sesta realizzazione è una mente focalizzata che è in grado di concentrarsi su un determinato argomento (samadhana).

studiare
stu·dià·re/
transitivo
1.
Applicarsi all'apprendimento di una disciplina, di un'arte o di un argomento, spec. con l'ausilio di libri e strumenti vari e con l'appoggio di un insegnante (anche + su ): s. la matematica; s. musica, il pianoforte; s. un capitolo di storia; s. Dante; s. l'inglese; s. la lezione sugli appunti; anche assol..
"ha poca voglia di s."

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Fedro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 26/07/2017, 20:45

latriplice ha scritto:
26/07/2017, 20:42
Fedro ha scritto:
26/07/2017, 20:16
visto che usi il copiaincolla, mettere anche l'autore no?

PS dov'è che dice che lo studio sia una qualificazione?
La sesta realizzazione è una mente focalizzata che è in grado di concentrarsi su un determinato argomento (samadhana).
Questa arte della "focalizzazione" è quindi ciò che intendi per studio? OK, finalmente avrei capito.
Dunque sono ignorante perché a tuo vedere non ci riesco? Sto cercando solo di capire, grazie.


latriplice
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 26/07/2017, 23:59

Fedro ha scritto:
26/07/2017, 20:45
latriplice ha scritto:
26/07/2017, 20:42
Fedro ha scritto:
26/07/2017, 20:16
visto che usi il copiaincolla, mettere anche l'autore no?

PS dov'è che dice che lo studio sia una qualificazione?
La sesta realizzazione è una mente focalizzata che è in grado di concentrarsi su un determinato argomento (samadhana).
Questa arte della "focalizzazione" è quindi ciò che intendi per studio? OK, finalmente avrei capito.
Dunque sono ignorante perché a tuo vedere non ci riesco? Sto cercando solo di capire, grazie.

Se di ignoranza si tratta, quello di ignorare di essere l'atman credendosi individuo, si dissolve con l'auto-indagine, il Vedanta.

Puoi facilmente verificare questo fatto attraverso una semplice analisi della tua esperienza. Nonostante gli innumerevoli stati d'animo ed idee che sono sorti e scomparsi nella tua mente, tu sei sempre stato presente e a priori rispetto queste. Se riesci a riconoscerti nella pura consapevolezza che è la tua essenziale natura, scoprirai che non sei mai stato minimamente influenzato dagli oggetti o esperienze apparsi nella tua sfera coscienziale.

E' solo una questione di constatazione dell'ovvio:

Il corpo ha incontrato innumerevoli e differenti oggetti, la mente ha sperimentato innumerevoli e differenti stati d'animo, l'intelletto ha intrattenuto innumerevoli e differenti idee, e l'ego si è appropriato di innumerevoli e differenti oggetti e rivendicato la paternità di innumerevoli e differenti azioni, ma tu, pura consapevolezza (atman), sei sempre rimasto lo stesso silente, stabile e sereno "campo" dell'esistenza nel quale tutti questi fenomeni sono apparsi e scomparsi.

L'idea che l'atman sia uno stato da realizzare è la più tenace malcomprensione presente nel "mondo sprituale" e probabilmente il maggior ostacolo che molti cercatori devono superare per assimilare gli insegnamenti del Vedanta. Tu, consapevolezza (atman) non sei uno stato discreto dell'essere caratterizzato da una particolare sensazione, tono emozionale o comprensione intellettuale. Tu, consapevolezza (atman) sei l'esistenza stessa. Non importa quale esperienza possa accadere, l'estasi derivante dal samadhi o l'irritazione dovuta all'intasamento della fossa biologica, tutto questo è conosciuto perché è illuminato dalla luce della consapevolezza che tu sei.

Pertanto l'auto-realizzazione non è materia di esperienza o nel stabilirsi in qualche elevato o espansivo stato trascendentale, perché tu in quanto pura consapevolezza nel quale l'entità proiettata Fedro appare, sei già illimitato e a destinazione. Piuttosto l'auto-realizzazione è materia di apprezzamento della tua vera natura, comprendendo la differenza tra te (atman) e la persona che sembri essere (jiva).

Molti purtroppo, innanzi lo specchio del Vedanta si rifiutano di apprezzare l'immagine riflessa del Dio che sono e preferiscono indulgere nell'individuo che credono di essere, così perlomeno hanno una storia da raccontare e un diario da scrivere.

Che barba! E che noia.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 27/07/2017, 4:22

Forse se tu la smettessi di propinare insegnamenti e nozioni, e ti limitassi ogni tanto a rispondere a delle semplici domande( quasi sempre volte a chiarire tue opinioni o giudizi personali) forse mettermmo fine alla fila dal barbiere.
Dunque, appurato che samadhana i (non i tuoi ragionamenti) può essere utile,
e che questa sarebbe quel chiami "studiare", mi spieghi perché invece intervieni a valutare i limiti degli altri dando dell'ignorante, o a illustrare per l'ennesima volta il tuo ragionamento sull'Atman?
Ce la fai dunque ad evitare di fare il pappagallo dei dilettanti o professionisti dell'insegnamento, e tentare di cominciare a dialogare?

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 27/07/2017, 8:22

Molti purtroppo, innanzi lo specchio del Vedanta si rifiutano di apprezzare l'immagine riflessa del Dio che sono e preferiscono indulgere nell'individuo che credono di essere, così perlomeno hanno una storia da raccontare e un diario da scrivere.
Sempre più interessanti dei tuoi interminabili pipponi.

latriplice
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 27/07/2017, 13:20

Fedro ha scritto:
27/07/2017, 4:22
Forse se tu la smettessi di propinare insegnamenti e nozioni, e ti limitassi ogni tanto a rispondere a delle semplici domande( quasi sempre volte a chiarire tue opinioni o giudizi personali) forse mettermmo fine alla fila dal barbiere.
Dunque, appurato che samadhana i (non i tuoi ragionamenti) può essere utile,
e che questa sarebbe quel chiami "studiare", mi spieghi perché invece intervieni a valutare i limiti degli altri dando dell'ignorante, o a illustrare per l'ennesima volta il tuo ragionamento sull'Atman?
Ce la fai dunque ad evitare di fare il pappagallo dei dilettanti o professionisti dell'insegnamento, e tentare di cominciare a dialogare?
"...Dunque, appurato che samadhana i (non i tuoi ragionamenti) può essere utile..."

Può essere utile? No, samadhana, una mente focalizzata che è in grado di concentrarsi su un determinato argomento, è una qualificazione imprescindibile se vuoi fare Vedanta.

Certamente non serve se vuoi perderti in chiacchiere da bar.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 27/07/2017, 14:23

latriplice ha scritto:
27/07/2017, 13:20
Fedro ha scritto:
27/07/2017, 4:22
Forse se tu la smettessi di propinare insegnamenti e nozioni, e ti limitassi ogni tanto a rispondere a delle semplici domande( quasi sempre volte a chiarire tue opinioni o giudizi personali) forse mettermmo fine alla fila dal barbiere.
Dunque, appurato che samadhana i (non i tuoi ragionamenti) può essere utile,
e che questa sarebbe quel chiami "studiare", mi spieghi perché invece intervieni a valutare i limiti degli altri dando dell'ignorante, o a illustrare per l'ennesima volta il tuo ragionamento sull'Atman?
Ce la fai dunque ad evitare di fare il pappagallo dei dilettanti o professionisti dell'insegnamento, e tentare di cominciare a dialogare?
"...Dunque, appurato che samadhana i (non i tuoi ragionamenti) può essere utile..."

Può essere utile? No, samadhana, una mente focalizzata che è in grado di concentrarsi su un determinato argomento, è una qualificazione imprescindibile se vuoi fare Vedanta.

Certamente non serve se vuoi perderti in chiacchiere da bar.
Bene, allora se non gradisci le chiacchiere, non presupporre cosa il tuo interlocutore abbia o meno come qualificazione, visto che l'argomento non si risolve certo in queste chiacchiere o nei presunti insegnamenti riportati perché letti.

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 27/07/2017, 16:50

Io adoro anche le chiacchiere da bar. Sono un buon modo di socializzare, specie nei piccoli paesi.
Bisognerebbe avere la capacità, e soprattutto l'elasticità mentale che non tutti hanno, di cogliere il buono da ogni spunto possibile.
Lo diceva Agostino d'Ippona, eh, mica io.
Leggere "Diva e Donna" in un momento della giornata e Platone in un altro, non è assolutamente contraddittorio.
È arricchimento.
E in questo contesto le chiacchiere da bar sono utilissime, perchè ti costringono al confronto e ti fanno capire la precarietà della torre di cartone che ti sei costruito con le letture auliche.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 27/07/2017, 18:36

Sì, in altre parole, a mio parere, serve riconoscere che sono più seri le chiacchiere (disamina?) di un allenatore circa l'andamento di una partita, rispetto alle nostre chiacchiere, che di serio hanno solo l'argomento.
Ovvero, non basta parlare di Atman, per trasformare un'argomentazione (chiacchiera) come "alta" rispetto a quelle sulla Juve

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 27/07/2017, 18:44

Il bello delle chiacchiere da bar è proprio il fatto che sono "democratiche": Michelle Hunziker vale quanto Giordano Bruno, e la Juve quanto il Brahman.
P.S. La Hunziker è in attesa del quarto bambino.
"Stavoltà sarà un maschio per far contento Tomaso (Trussardi)".

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 30/07/2017, 14:26

Perché il samadhi non è moksha e l'esistenza incontrovertibile dell'Atman secondo il Vedanta.

https://www.youtube.com/watch?v=coXwS27peqY

Tanto per restare in tema.

latriplice
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da latriplice » 01/08/2017, 16:25

Il jivanmukta, liberato in vita, è colui che vede esattamente le cose come sono e non è indotto nell'errore dalle apparenze. Significa che si è riconosciuto nell'atman e non ha dubbi a riguardo. Questo è la conoscenza che definisce un jivanmukta.

Nulla a che vedere con un atteggiamento compassionevole, gentile, o una aureola sulla testa.


https://www.youtube.com/watch?v=4JC_aKd ... 063.191375

lux o
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da lux o » 01/08/2017, 20:12

tattva bodha

2 . 3.1-2What is meant by the discrimination between the Eternal and the ephemeral?
Brahman alone is the one Nitya Vastu, the Eternal Factor. Everything else is Anitya i.e.
impermanent. This conviction is the discrimination between the Eternal and the
Ephemeral.

2 . 8.1-2 “Atman alone is real. All things other than are uneral” This firm conviction is called
Tattva Viveka.

viveka cudamani
20. Il discernimento tra reale e irreale si fonda sull’incrollabile
convinzione che solo Brahman è reale e che l’universo
fenomenico è non-reale.
56. La liberazione (moksah) non si ottiene né con lo Yoga, né
col Samkhya, né col rito, né con la conoscenza eruditiva, ma
con il riconoscimento dell’identità dell’"Atman con Brahman.
Non vi è altro mezzo.

qualcuno è in grado di spiegare dove sia secondo sankara la discriminazione nella ' convinzione incrollabile'?
qualcuno è in grado di tradurre i termini sanscriti jiva e atman e brahman e provarne l'esistenza?
il sanscrito è una lingua morta che nessuno ha mai parlato e che pochi brahmani capivano
il buddha parlò di 4 nobili verità
non ebbe bisogno di comprovarle

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 01/08/2017, 20:53

Era una traballante traduzione di cui si era discusso sul discutibilissimo "convinzione".
Provare l'esistenza del Brahman che vor di?
Sembri Voltaire

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 01/08/2017, 21:12

Nun me toccà Voltaire che divento nna bbestia :lol:

Mauro
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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Mauro » 01/08/2017, 21:15

Il jivanmukta, liberato in vita, è colui che vede esattamente le cose come sono e non è indotto nell'errore dalle apparenze. Significa che si è riconosciuto nell'atman e non ha dubbi a riguardo.
Cioè, in parole povere: un fanatico fondamentalista.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da lux o » 01/08/2017, 21:21

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... mHt2-b5tEw
ho confrontato quattro diverse edizioni e controllato e tradotto personalmente il significato dei termini sanscriti
le traduzioni sono sufficientemente corrette e concordanti
invece di quidquid in buccam venit esponi la tua traduzione ed interpretazione
ho chiesto traduzioni del termine brahman ecc ed esistenza
se non sai rispondere evita il quidquid
buddha docet

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 01/08/2017, 21:54

lux o ha scritto:
01/08/2017, 21:21
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... mHt2-b5tEw
ho confrontato quattro diverse edizioni e controllato e tradotto personalmente il significato dei termini sanscriti
le traduzioni sono sufficientemente corrette e concordanti
invece di quidquid in buccam venit esponi la tua traduzione ed interpretazione
ho chiesto traduzioni del termine brahman ecc ed esistenza
se non sai rispondere evita il quidquid
buddha docet
Riferito a Brahman, incrollabile convinzione, non si riferisce ad un atteggiamento mentale (conoscenza eruditiva, come dice dopo).
Dunque che chiedi, ma di che vuoi parlare?
Forse latriplice , essendo più preparato e forse interessato, può aiutare la tua mente, ma solo quella.

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Re: Riflessioni dal silenzio

Messaggio da Fedro » 01/08/2017, 21:57

Mauro ha scritto:
01/08/2017, 21:12
Nun me toccà Voltaire che divento nna bbestia :lol:
Come scrittore lo trovo straordinario (vedi il Candido) ma come filosofo mi sembra l'antesignano degli scientisti fanatici di oggi

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