Il gruppo che cura Vedanta.it inizia ad incontrarsi sul web a metà degli anni 90. Dopo aver dialogato su mailing list e forum per vent'anni, ha optato per questo forum semplificato e indirizzato alla visione di Shankara.
Si raccomanda di tenere il forum libero da conflittualità e oscurità di ogni genere.
Grazie

Seva e xuto, considerazioni.

Utilizzate questo forum per qualsiasi argomento non categorizzato altrove.
scriba
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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da scriba » 14/05/2017, 16:17

cannaminor ha scritto:
14/05/2017, 9:05
cannaminor ha scritto: Semi di riflessione che ognuno riflette per sè (e dio per tutti), o che potrebbero e forse dovrebbero, anche, trovare una condivisione tra fratelli e sorelle che però, a tutt'oggi, fatico a vedere esternare e praticare? Domanda aperta (e senza alcun fine provocatorio, a scanso di equivoci e malintesi).
scriba ha scritto: Per quella degli altri non so.
Per me, se fai fatica a vedermi praticare ed esternare è perché sto lavorando. Devo lavorare per la famiglia, e voglio studiare.
E devo trovare momenti il più possibile lunghi di silenzio. Il silenzio comprende il silenzio dai mezzi informatici: internet è rumore. Ho bisogno di trovare momenti di presenza, di non avere la mente ingombra di notizie o di discorsi. Hanno un effetto centrifugo che al momento cerco di evitare: mi allontanano da quello che mi importa davvero, dalla mia priorità.
Chiederai qual è la mia priorità: non lo so, ma è nel silenzio, non è nei discorsi. E' in ogni processo che mi permette un'attenzione stabile e costante, senza movimenti bruschi e dispendi inutili di energia.
Ho parlato di condivisione, di esternare e praticare una condivisione - una condivisione che trova il suo contenuto sulle riflessioni scaturenti dai semi di riflessione benevolmente postati sul forum - di questo parlavo in merito a condivisione e condividere tra fratelli e sorelle qui su questo forum.

Certo che se questo forum deve essere vissuto e praticato solo come rumore e polemica e contrapposizione, perde di ogni senso e significato spirituale. Non credo sia questo il senso originale che si era voluto per questo forum. Secondo mio pensiero il senso di questo forum doveva essere quello di un luogo di condivisione tra aspiranti. Un luogo in cui si potesse dialogare (ed uso il termine dialogare nella sua accezione originaria del termine) tra spiranti in cammino. La scelta e la differenza tra l'essere quanto appena detto ed invece un luogo di rumore, polemica, contrapposizione manasica dipende solo ed unicamente (è responsabilità ) dei singoli utenti che ne praticano e partecipano. Di nessun'altro.
scriba ha scritto: Per esempio leggere un libro, stare mezz'ora con la mente solo su quello, questa è un'attività che preferisco rispetto al movimento di un forum, dove vieni tirato di qua e di là a seconda della piega che prende il discorso.
Abbiate pazienza, non ho la maturità necessaria per riuscire a mantenermi sempre stabile anche nei movimenti agitati di un forum.
Tornando all'esempio di partenza di questo tread, se si postano dei "semi di riflessione" su un forum, quindi in ovvia ed evidente intenzione di lettura per gli altri utenti del forum, penso o almeno a me viene da pensare che le riflessioni che quei semi dovrebbero germogliare, sarebbe bello ed auspicabile che fossero condivise (condivise in clima di dialogo, di apertura di cuore) tra gli utenti stessi del forum che le leggono, e non che rimanessero cosa privata e personale (seppur perfettamente legittima) come nella lettura di un libro a casa propria come porti di esempio.

Voglio dire scriba, che a leggere un libro, un testo sacro, o le parole di un maestro su cui riflettere e meditare nella privacy della nostra stanza, siamo sempre in tempo e nessuno ci può mai togliere e venir meno di questa possibilità.

Ma se si mette su un forum, quindi un luogo, peraltro pubblico e di pubblico accesso, in cui e di cui partecipano più persone, auspicabilmente dei supposti aspiranti, forse sarebbe utile e sensato condividere su questo forum qualcosa di sè, le proprie riflessioni, i propri pensieri, la propria anima. Condividere, ovvero porgere all'altrui lettura ed attenzione se stessi, la propria interiorità e esseità, le proprie riflessioni e pensieri, e quindi darsi una reciproca opportunità di comprensione di sè.

Non mi pare che stia dicendo nulla di strano nè di nuovo, quindi quei famosi semi di riflessione che così benevolmente vengono postati, visto che siamo su un forum e non su un sito di sola lettura, forse sarebbe utile che venissero condivisi nelle loro germoglianti riflessioni su di essi. Altrimenti invece di un forum si faceva un sito (che peraltro c'è) dove postare tutti i semi di riflessione che si volevano con nessuna aspettativa di replica e risposta (leggasi condivisione). Questo forum nasce proprio, tra l'altro in gemellaggio col sito vedanta, proprio per questo, per dare voce agli utenti in lettura del sito (e del forum), di poter dialogare-condividere tra di loro. Altrimenti viene meno la sua stessa funzione, senso e scopo. Allora ci tenevamo solo il sito, su cui postare di tutto e di più, e nessun forum su cui condividere e dialogare quanto postato sul sito.
Capisco cosa vuoi dire. D'altra parte non si può nemmeno forzare nessuno.
Magari basta aspettare e qualcosa germoglia anche qui - infatti immagino che i germogli da quei semi ci siano, magari nella vita quotidiana.
Oppure non germoglia niente e pazienza.

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da scriba » 14/05/2017, 16:23

Mauro ha scritto:
14/05/2017, 10:05

Quindi il silenzio su questo forum non è vero silenzio. È un ritrarsi dalla possibilità di confronto per paura (come afferma scriba) della conflittualità, di essere strattonato da una parte o dall'altra.
Scusa se rettifico ancora, ma non ho affermato che fosse paura. Niente di più lontano dalla paura. Non sento la necessità di scrivere in un forum, tutto qui. Come la vogliamo chiamare, indolenza? Come volete.

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Mauro » 14/05/2017, 16:52

Non mi è chiaro cosa intendi con "paura di specchiarsi nella propria immondizia, cosa che avviene nel confronto".
È più facile tirare fuori il "peggio di sè" nel confronto piuttosto che nell'autoindagine.
Nell'autoindagine talvolta si è indulgenti con se stessi.
Invece i klesha che si mettono in moto nel confronto con l'altro, fanno affiorare molti aspetti di noi più di quanto possano fare i tanto decantati "semi di riflessione".

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Mauro » 14/05/2017, 16:56

scriba ha scritto:
14/05/2017, 16:23
Mauro ha scritto:
14/05/2017, 10:05

Quindi il silenzio su questo forum non è vero silenzio. È un ritrarsi dalla possibilità di confronto per paura (come afferma scriba) della conflittualità, di essere strattonato da una parte o dall'altra.
Scusa se rettifico ancora, ma non ho affermato che fosse paura. Niente di più lontano dalla paura. Non sento la necessità di scrivere in un forum, tutto qui. Come la vogliamo chiamare, indolenza? Come volete.
Hai ragione, non l'hai chiamata "paura", ma "incapacità di mantenersi sempre stabile" rispetto ai movimenti del forum.
Io la traduco: "paura di sbottare".
Cosa che comunque capita anche a te, nonostante le precauzioni che prendi :)

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da scriba » 14/05/2017, 17:03

Mauro ha scritto:
14/05/2017, 16:56
scriba ha scritto:
14/05/2017, 16:23
Mauro ha scritto:
14/05/2017, 10:05

Quindi il silenzio su questo forum non è vero silenzio. È un ritrarsi dalla possibilità di confronto per paura (come afferma scriba) della conflittualità, di essere strattonato da una parte o dall'altra.
Scusa se rettifico ancora, ma non ho affermato che fosse paura. Niente di più lontano dalla paura. Non sento la necessità di scrivere in un forum, tutto qui. Come la vogliamo chiamare, indolenza? Come volete.
Hai ragione, non l'hai chiamata "paura", ma "incapacità di mantenersi sempre stabile" rispetto ai movimenti del forum.
Io la traduco: "paura di sbottare".
Cosa che comunque capita anche a te, nonostante le precauzioni che prendi :)
Certo che capita anche a me, ma soprattutto coi figli quando fanno i capricci e si impuntano su cose assurde.
Nel forum no, più che sbottare mi stufo (senza offesa :P ).

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da cannaminor » 15/05/2017, 7:21

cielo ha scritto:
14/05/2017, 15:22
Non mi è chiaro cosa intendi con "paura di specchiarsi nella propria immondizia, cosa che avviene nel confronto".
Ci sono anche confronti che arricchiscono, fanno pensare, stimolano la curiosità e la voglia di imparare e approfondire qualcosa che l'altro ha tratteggiato, come esperienza e idea personale.
Certo, concordo che confrontarsi non è facile, bisogna almeno avere qualche punto comune da cui partire. Delle esperienze condivise.
Un forum di vedanta presuppone che il frequentatore sia avvezzo a conoscere almeno il significato, se non proprio l'esperienza, dell'auto indagine, del ritiro dei sensi per scoprire nell'interiore quella forza che spesso, se non sempre, cerchiamo all'esterno da noi, sotto forma di parole di Verità, istruttori, esercizi, formule, rimedi, murti da adorare.
Indubbiamente incontrarsi non è facile, richiede spietatezza verso sè stessi. In questo concordo con te.
Ma data la spietatezza, il dvesha, che respinge l'immondizia, diamo anche il raga, che fa scoprire la similitudine, attrae nell'armonia per accordatura degli strumenti. Ognuno il proprio.
Credo che mauro alludesse a quella modalità di confronto, specchio, indagine, che alcune volte in passato si è usato e adottato tra aspiranti in cammino. Modalità che se pur rientra in senso lato nel dialogo e condivisione, ne è anche modo sui generis, ma sopratutto, modo che deve essere preventivamente pattuito, accordato, deciso tra aspiranti. Non è qualcosa che puoi imporre al prossimo, nè costringerlo ad usarlo e prenderne parte, se lui\lei non lo vuole fare.

Mentre la condivisione e persino il dialogo è qualcosa di cui uno ne partecipa mettendoci del suo, sperando e auspicando che il suo prossimo faccia altrettanto, la modalità di specchio è pescare e tirare su dall'inconscio, è il portare a galla ed in emergenza la propria immondizia come diceva mauro, quella propria come l'altrui.

Voglio dire che mentre la condivisione si gioca su un terreno neutro, il forum stesso in questo caso, là dove ognuno porge liberamente la propria testimonianza, di ciò che pensa, crede, vuole, desidera, etc, e senza alcuna aspettativa dell'altrui, men che meno di giudizio e critica, l'altra modalità è invece molto più invasiva e giudicante della presente.

Mi permettete di chiarire un attimo cosa io intendo per dialogo e condivisione; allora ognuno di noi, e lo pongo come premessa, è un essere unico e irripetibile. Ognuno di noi è ciò che è, più spesso è ciò che pensa, ciò che crede, ciò che inferisce.

Quando si parla di condivisione cosa si vuol dire, o almeno, cosa io voglio dire.

Io me la immagino così: posto uno spazio di condivisione (in questo caso lo spazio virtuale di questo forum) su cui le parti hanno facoltà di porgere se stessi, di esternare se stesse, di testimoniare se stesse, queste lo possono fare come no. E' una libera offerta, un libero offrire (che rimanda al liberamente ricevuto liberamente dato che spesso menzionava PD...), è un offrire se stessi, il che può così come no incontrare l'altrettanto libero offrire di se stessi altrui.

Una volta che sullo spazio comune e condiviso ci sono le libere testimonianze degli interessati, queste sono altrettanto liberamente osservabili e confrontabili tra di loro.
Quando dico confrontabili, non intendo qui un processo di giudizio e sentenza, intendo invece un processo di conoscenza, di comprensione dell'altrui con la nostra. Uno va a vedere e cercare di comprendere dove l'altrui esperienza e testimonianza è simile alla nostra, quanto simile, quanto condivisa e condivisibile con la nostra.

E' solo per il tramite delle rispettive esperienze e testimonianze di sè che ci si può conoscere e condividere qualcosa tra di noi, altrimenti si resta degli alieni l'un l'altro.

E vorrei ribadirlo per chiarezza, la conoscenza di cui parlo non è opera di giudizio e condanna-approvazione, sia della nostra come dell'altrui esperienza-testimonianza, ma proprio di sola e mera conoscenza, sapere, conoscere, essere a conoscenza, vedere ciò che è, sia di noi che del prossimo, se e quando quella del prossimo è prossima e simile alla nostra. Si condivide un'esperienza, una testimonianza di sè nel senso che la si rende disponibile alla altrui conoscenza e comprensione, così come il prossimo fa con noi su quello spazio condiviso che abbiamo deciso essere questo forum virtuale.

Questo è, non c'è altro; poste due esperienze, due testimonianze sul piatto le parti hanno piena e autonoma libertà di andare a vedere se e quanto queste sono simili, prossime e vicine oppure distanti e diverse, senza alcun giudizio e men che meno condanna per alcuno, ma solo libera conoscenza di ciò che è e ciò che sono sia le similitudini che le differenze. E' questa la condivisione e persino il dialogo che auspico tra le parti.

Diciamo che nella mia visione delle cose il dialogo è uno sforzo in più, un passo in più rispetto alla sola condivisione. La condivisione è in fondo una condizione che si pone, uno status quo, sulla base della quale e per il tramite della quale trova esercizio e pratica il dialogo, questo conoscere, questo voler conoscere e voler comprendere l'altro da noi, che poi in ultimo è e siamo noi stessi.

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da scriba » 15/05/2017, 9:08

cannaminor ha scritto:
15/05/2017, 7:21

Credo che mauro alludesse a quella modalità di confronto, specchio, indagine, che alcune volte in passato si è usato e adottato tra aspiranti in cammino. Modalità che se pur rientra in senso lato nel dialogo e condivisione, ne è anche modo sui generis, ma sopratutto, modo che deve essere preventivamente pattuito, accordato, deciso tra aspiranti. Non è qualcosa che puoi imporre al prossimo, nè costringerlo ad usarlo e prenderne parte, se lui\lei non lo vuole fare.

Mentre la condivisione e persino il dialogo è qualcosa di cui uno ne partecipa mettendoci del suo, sperando e auspicando che il suo prossimo faccia altrettanto, la modalità di specchio è pescare e tirare su dall'inconscio, è il portare a galla ed in emergenza la propria immondizia come diceva mauro, quella propria come l'altrui.

Voglio dire che mentre la condivisione si gioca su un terreno neutro, il forum stesso in questo caso, là dove ognuno porge liberamente la propria testimonianza, di ciò che pensa, crede, vuole, desidera, etc, e senza alcuna aspettativa dell'altrui, men che meno di giudizio e critica, l'altra modalità è invece molto più invasiva e giudicante della presente.

Mi permettete di chiarire un attimo cosa io intendo per dialogo e condivisione; allora ognuno di noi, e lo pongo come premessa, è un essere unico e irripetibile. Ognuno di noi è ciò che è, più spesso è ciò che pensa, ciò che crede, ciò che inferisce.

Quando si parla di condivisione cosa si vuol dire, o almeno, cosa io voglio dire.

Io me la immagino così: posto uno spazio di condivisione (in questo caso lo spazio virtuale di questo forum) su cui le parti hanno facoltà di porgere se stessi, di esternare se stesse, di testimoniare se stesse, queste lo possono fare come no. E' una libera offerta, un libero offrire (che rimanda al liberamente ricevuto liberamente dato che spesso menzionava PD...), è un offrire se stessi, il che può così come no incontrare l'altrettanto libero offrire di se stessi altrui.

Una volta che sullo spazio comune e condiviso ci sono le libere testimonianze degli interessati, queste sono altrettanto liberamente osservabili e confrontabili tra di loro.
Quando dico confrontabili, non intendo qui un processo di giudizio e sentenza, intendo invece un processo di conoscenza, di comprensione dell'altrui con la nostra. Uno va a vedere e cercare di comprendere dove l'altrui esperienza e testimonianza è simile alla nostra, quanto simile, quanto condivisa e condivisibile con la nostra.

E' solo per il tramite delle rispettive esperienze e testimonianze di sè che ci si può conoscere e condividere qualcosa tra di noi, altrimenti si resta degli alieni l'un l'altro.

E vorrei ribadirlo per chiarezza, la conoscenza di cui parlo non è opera di giudizio e condanna-approvazione, sia della nostra come dell'altrui esperienza-testimonianza, ma proprio di sola e mera conoscenza, sapere, conoscere, essere a conoscenza, vedere ciò che è, sia di noi che del prossimo, se e quando quella del prossimo è prossima e simile alla nostra. Si condivide un'esperienza, una testimonianza di sè nel senso che la si rende disponibile alla altrui conoscenza e comprensione, così come il prossimo fa con noi su quello spazio condiviso che abbiamo deciso essere questo forum virtuale.

Questo è, non c'è altro; poste due esperienze, due testimonianze sul piatto le parti hanno piena e autonoma libertà di andare a vedere se e quanto queste sono simili, prossime e vicine oppure distanti e diverse, senza alcun giudizio e men che meno condanna per alcuno, ma solo libera conoscenza di ciò che è e ciò che sono sia le similitudini che le differenze. E' questa la condivisione e persino il dialogo che auspico tra le parti.

Diciamo che nella mia visione delle cose il dialogo è uno sforzo in più, un passo in più rispetto alla sola condivisione. La condivisione è in fondo una condizione che si pone, uno status quo, sulla base della quale e per il tramite della quale trova esercizio e pratica il dialogo, questo conoscere, questo voler conoscere e voler comprendere l'altro da noi, che poi in ultimo è e siamo noi stessi.

Concordo sulle definizioni che dai di dialogo e condivisione.
Il problema che si presenta è che appunto c'è, come spieghi, una differenza tra condivisione e auto indagine tramite confronto/specchio.

quella modalità di confronto, specchio, indagine, che alcune volte in passato si è usato e adottato tra aspiranti in cammino. Modalità che se pur rientra in senso lato nel dialogo e condivisione, ne è anche modo sui generis, ma sopratutto, modo che deve essere preventivamente pattuito, accordato, deciso tra aspiranti. Non è qualcosa che puoi imporre al prossimo, nè costringerlo ad usarlo e prenderne parte, se lui\lei non lo vuole fare.

Personalmente, questo tipo di auto indagine a specchio la svolgo in altri modi e non mi interessa farlo in un forum pubblico.

L'impressione è che invece qui spesso sia dia per scontato che ogni intervento sia finalizzato a quel tipo di confronto, o indagine a specchio.
Vedi questa stessa discussione, dove inizialmente intendevo solo offrire la mia testimonianza e invece sono stata sottoposta a quel trattamento. Trattamento che, come ho già chiarito, non temo, ma che piuttosto non mi interessa, mi annoia come un gioco che sta durando troppo.

Venendo invece all'altro tipo di confronto, il dialogo, come anche qui spieghi bene si tratta di una condivisione, richiede fiducia e cuore libero e aperto.
Trovo che un forum pubblico per alcuni non sia un luogo adatto a questo.
Trovo anche che non sia automatico che chiunque voglia farlo con chiunque. Bisogna che i cuori dialoganti siano almeno due. Inutile il tentativo di dialogo se l'interlocutore non è predisposto.

Per chiarire cosa sia la predisposizione o quello che non lo è: non c'è predisposizione se c'è pregiudizio. O, come lo definisci, giudizio e critica. Uno dei segnali del pregiudizio e della tendenza alla critica è anche il sarcasmo.

Per esempio, queste piccole piccolissime parole mi segnalano che l'interlocutore parte già da una posizione giudicante.
cannaminor ha scritto:
15/05/2017, 7:21

semi di riflessione benevolmente postati sul forum
cannaminor ha scritto:
15/05/2017, 7:21
quindi quei famosi semi di riflessione che così benevolmente vengono postati
Mauro ha scritto:
11/05/2017, 10:54

i tanto decantati "semi di riflessione"
E allora hai voglia ad auspicare o pretendere che si risponda in condivisione eccetera eccetera.

Mauro
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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Mauro » 15/05/2017, 10:37

E allora hai voglia ad auspicare o pretendere che si risponda in condivisione eccetera eccetera.
Mi sa che nel citare una mia frase ti sei dimenticata il resto del mio post che diceva:
È più facile tirare fuori il "peggio di sè "nel confronto piuttosto che nell'autoindagine. Nell'autoindagine talvolta si è indulgenti con se stessi. Invece i klesha che si mettono in moto nel confronto con l'altro, fanno affiorare molti aspetti di noi più di quanto possano fare i tanto decantati "semi di riflessione".
Ecco, così io vedo l'interlocuzione in un forum come questo.
Colui o colei che non si mette in gioco, a mio avviso, e si limita a postare "semi di riflessione" senza peraltro scrivere "cosa" hanno portato in primo luogo a lui o a lei quei "semi" che appaiono a suo avviso così importanti da postarli, non fa che una operazione che mi viene da definire "onanistica" del proprio sentire, e ciò è avvalorato, IMHO, dal fatto che colui o colei che li posta, li posta sotto mentite spoglie e non in prima persona. Non vedo in tutto ciò alcuna reale volontà di condivisione.

Mauro
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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Mauro » 15/05/2017, 10:44

Personalmente, questo tipo di auto indagine a specchio la svolgo in altri modi e non mi interessa farlo in un forum pubblico.
Abbiamo visioni diverse.
Interloquire con maschere che non vogliono o non interessa loro esporsi, per me non ha alcun senso.

Hai voglia di parlare di dialogo "cuore a cuore", se non ci si vuole impegnare il cuore in tale dialogo, "sporcandosi".

Comunque grazie per l'informazione che mi hai offerto sulla tua modalità di "dialogo", che non è la mia.

Mauro
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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Mauro » 15/05/2017, 12:02

Ah, dimenticavo. Se le mie modalità di intervento non sono più in linea con la "mission" che si è dato il forum dopo la scomparsa di Bo, sarò lieto di ritirarmi dal forum stesso, lasciando mano libera a chi ha sempre desiderato dettare legge qui.

cielo
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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da cielo » 15/05/2017, 12:46

Mauro ha scritto:
15/05/2017, 12:02
Ah, dimenticavo. Se le mie modalità di intervento non sono più in linea con la "mission" che si è dato il forum dopo la scomparsa di Bo, sarò lieto di ritirarmi dal forum stesso, lasciando mano libera a chi ha sempre desiderato dettare legge qui.

Se l'interlocuzione è una libera scelta e ci sono maschere che non sentono, per vari e svariati motivi, l'istanza di parteciparne, si può limitarsi a scambiare con chi invece si rende disponibile.

Sui desideri degli altri mi asterrei da affermazioni, conosco a malapena i miei desideri, e pure quelli più superficiali e poi non abbiamo tutti lo stesso punto di vista sulle motivazioni che muovono l'agire altrui. Ad esempio per i miei plurimi e abbondanti taglia incolla di semi di riflessione ho anche ricevuto qualche ringraziamento. Ora lasciamo germogliare i semi e zappiamo la nostra zolla.
Siamo tutti prigionieri dell'avidya e dell'identificazione, chi più chi meno, e spesso il nostro agire è impulsato da attrazione e repulsione e ciò amplifica l'ego e le proprie preferenze.
Dunque, secondo me, quello che possiamo fare insieme è di continuare ad essere ciò che siamo tentando di risolvere le aderenze della mente.
Non c'è alcuna mission da portare avanti dopo la morte di Bo se non, forse, quella da lui indicata nella sobria premessa al forum: imparare ad automoderarsi. Non ci sono più moderatori che potrebbero nutrire in sè stessi ancora orgoglio o senso di superiorità, tocca ad ognuno interagire e liberamente donare sè stesso e le proprie esperienze, se e quando ne sente l'istanza.
Questa "libertà" potrebbe aiutarci tutti a risolvere in noi stessi la dualità tra bene e male, anche imparando dagli errori (che noi vediamo) di un fratello o di una sorella. Se una pera al nostro sguardo non è matura, non maturerà se l'imploriamo di farlo e neppure se cerchiamo di scaldarla col phon. Maturerà al suo tempo giusto, nè prima, nè dopo.
Quale migliore pratica del confronto con individui che hanno le medesime istanze e anche i nostri stessi difetti, seppure espressi con modalità altre dalle nostre?

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da latriplice » 15/05/2017, 13:23

Mauro ha scritto:
15/05/2017, 12:02
Ah, dimenticavo. Se le mie modalità di intervento non sono più in linea con la "mission" che si è dato il forum dopo la scomparsa di Bo, sarò lieto di ritirarmi dal forum stesso, lasciando mano libera a chi ha sempre desiderato dettare legge qui.
Mi sembra che anche il sottoscritto non sia in linea con il tuo modo di intendere l'attività del forum.

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Fedro » 15/05/2017, 13:44

latriplice ha scritto:
15/05/2017, 13:23

Mi sembra che anche il sottoscritto non sia in linea con il tuo modo di intendere l'attività del forum.
Questo mi sembrava chiaro.
D'altronde è molto più comodo mettersi in cattedra e nel contempo non mettersi in gioco personalmente.

latriplice
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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da latriplice » 15/05/2017, 14:23

Fedro ha scritto:
15/05/2017, 13:44
latriplice ha scritto:
15/05/2017, 13:23

Mi sembra che anche il sottoscritto non sia in linea con il tuo modo di intendere l'attività del forum.
Questo mi sembrava chiaro.
D'altronde è molto più comodo mettersi in cattedra e nel contempo non mettersi in gioco personalmente.
Tu come fai invece a metterti in gioco personalmente e renderci partecipi del tuo vissuto che consideri il pensiero come mera inferenza mentale?
Mi sembra, sollecitato più volte dal precedente interlocutore, di avervi (quando finalmente mi sono deciso) reso partecipi di una mia esperienza personale. E giù bordate di merda.

Mauro
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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Mauro » 15/05/2017, 14:44

latriplice ha scritto:
15/05/2017, 13:23
Mauro ha scritto:
15/05/2017, 12:02
Ah, dimenticavo. Se le mie modalità di intervento non sono più in linea con la "mission" che si è dato il forum dopo la scomparsa di Bo, sarò lieto di ritirarmi dal forum stesso, lasciando mano libera a chi ha sempre desiderato dettare legge qui.
Mi sembra che anche il sottoscritto non sia in linea con il tuo modo di intendere l'attività del forum.
Sebbene mi riferissi alla discrasia del mio operare rispetto alla "mission" del forum, per cui sono io a non essere "in linea", il tuo è un altro discorso. Tu ti tiri fuori sia dalla dinamica del dialogo sia da quella dello specchiarsi.
Io ho sempre criticato non "cosa" scrivi, ma a chi e in che modo.

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Gruppo Vedanta Citra » 15/05/2017, 14:45

latriplice ha scritto: Mi sembra, sollecitato più volte dal precedente interlocutore, di avervi (quando finalmente mi sono deciso) reso partecipi di una mia esperienza personale. E giù bordate di merda.
A mio avviso non è opportuno né utile generalizzare.
Non ti ho criticato o giudicato in merito alla condivisione della tua esperienza personale.
Anzi, l'ho silenziosamente apprezzata.
Le reazioni sono esclusivamente personali e non dovrebbero essere addebitate a un generico 'voi'.

una del gruppo

Mauro
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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Mauro » 15/05/2017, 14:51

cielo ha scritto: esempio per i miei plurimi e abbondanti taglia incolla di semi di riflessione ho anche ricevuto qualche ringraziamento.
In privato, ovviamente, mentre il ringraziamento poteva essere pubblico e motivato, così da condividerne con tutti le motivazioni inerenti ai "semi" da te piantati.
Capisci dov'è il problema, a mio avviso, cielo?
Ma se neanche tu te ne accorgi, non c'è proprio più niente da fare...
Non ci sono più moderatori che potrebbero nutrire in sè stessi ancora orgoglio o senso di superiorità
Ma mi stai prendendo per i fondelli?

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Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Fedro » 15/05/2017, 14:55

latriplice ha scritto:
15/05/2017, 14:23
Fedro ha scritto:
15/05/2017, 13:44
latriplice ha scritto:
15/05/2017, 13:23

Mi sembra che anche il sottoscritto non sia in linea con il tuo modo di intendere l'attività del forum.
Questo mi sembrava chiaro.
D'altronde è molto più comodo mettersi in cattedra e nel contempo non mettersi in gioco personalmente.
Tu come fai invece a metterti in gioco personalmente e renderci partecipi del tuo vissuto che consideri il pensiero come mera inferenza mentale?
Mi sembra, sollecitato più volte dal precedente interlocutore, di avervi (quando finalmente mi sono deciso) reso partecipi di una mia esperienza personale. E giù bordate di merda.
Scusa ma...senza pensare non staremmo nemmeno qui a parlare..
Altra cosa è assolutizzare sul valore del pensiero.
Per il resto non ricordo dell'evento di cui parli.

Mauro
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Iscritto il: 02/10/2016, 15:06

Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da Mauro » 15/05/2017, 14:56

latriplice ha scritto: Mi sembra, sollecitato più volte dal precedente interlocutore, di avervi (quando finalmente mi sono deciso) reso partecipi di una mia esperienza personale. E giù bordate di merda.
Quale esperienza? Quella in cui sei scoppiato a ridere in ufficio perchè ti sei reso conto di essere "illuminato"?

latriplice
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Iscritto il: 05/12/2016, 14:19

Re: Seva e xuto, considerazioni.

Messaggio da latriplice » 15/05/2017, 15:34

Mauro ha scritto:
15/05/2017, 14:56
latriplice ha scritto: Mi sembra, sollecitato più volte dal precedente interlocutore, di avervi (quando finalmente mi sono deciso) reso partecipi di una mia esperienza personale. E giù bordate di merda.
Quale esperienza? Quella in cui sei scoppiato a ridere in ufficio perchè ti sei reso conto di essere "illuminato"?
Esattamente, mi sono reso conto di essere l'ordinaria consapevolezza presente in ciascuno testimone dell'entità che si attribuiva l'evento dell'illuminazione.

Ma ovviamente tu non hai letto il mio ultimo intervento in risposta ad AUM in cui specificavo che, a scanso di equivoci:


"Secondo, non puoi ottenere l'illuminazione.

Riguardo quest'ultimo, ci sono due ragioni per cui non puoi ottenere l'illuminazione, così iniziamo a sfatare un mito in cui si indulge per ignoranza.

1) Tu sei la "luce" (consapevolezza) e non puoi ottenere qualcosa che hai già o in questo caso che già sei.

2) La persona che appari essere, il jiva, non è niente più che materia inerte, inclusa la mente che è materia sottile, e pertanto non può guadagnare l'auto-conoscenza da sola.

L'intero complesso mente-corpo-sensi è semplicemente una macchina organica che funziona solo quando illuminata da te, consapevolezza. Quello che succede quando una entità apparente realizza la propria vera natura in quanto consapevolezza, in realtà è la consapevolezza che riconosce la propria vera natura tramite il veicolo dell'intelletto.

Certo che la consapevolezza stessa non necessita dell'intelletto allo scopo di conoscersi dal momento che si conosce in virtù dell'essere se stessa.
Ma, e questo è il punto, per gli scopi del dramma grandioso della realtà apparente (maya) che per qualche inesplicabile ragione è proiettata e governata dall'ignoranza, il processo dell'assimilazione dell'auto-conoscenza dell'individuo apparente (jiva) avviene nell'intelletto illuminato dalla consapevolezza, e così sembra all'interno del contesto della realtà apparente che sia l'individuo che ottenga l'illuminazione o l'auto-conoscenza.

Dal momento che la consapevolezza illimitata e senza attributi per definizione non ha alcuna mente con la quale pensare, l'assimilazione dell'auto-conoscenza è un fenomeno oggettivo che avviene solo all'interno dell'intelletto e per estensione, è solo rilevante per un apparente individuo che funziona all'interno del contesto dell'apparente realtà relativa."


Per inciso si sta parlando della luce che illumina anche l'esperienza sublime del nivirkalpa samadhi. Ordinaria e purtroppo scontata consapevolezza.

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