scriba ha scritto:
Concordo sulle definizioni che dai di dialogo e condivisione.
Il problema che si presenta è che appunto c'è, come spieghi, una differenza tra condivisione e auto indagine tramite confronto/specchio.
Personalmente, questo tipo di auto indagine a specchio la svolgo in altri modi e non mi interessa farlo in un forum pubblico.
Nessuno l'ha mai chiesto, anzi mi sembra che più volte parlandone di quella modalità dello specchio si è chiaramente detto che è un gioco al massacro, dove chi gioca o vuole giocare è bene sappia esattamente cosa sta facendo, altrimenti è non forse, ma sicuramente di danno. Non è un gioco, non è un "provo a vedere come funziona..", o si sa esattamente cosa si sta facendo, e si sa esattamente la propria posizione di distacco-osservazione che si riesce e può attuare, altrimenti gli esperimenti è meglio farli su altri fronti e versanti, ma non questo.
scriba ha scritto:
L'impressione è che invece qui spesso sia dia per scontato che ogni intervento sia finalizzato a quel tipo di confronto, o indagine a specchio.
Vedi questa stessa discussione, dove inizialmente intendevo solo offrire la mia testimonianza e invece sono stata sottoposta a quel trattamento. Trattamento che, come ho già chiarito, non temo, ma che piuttosto non mi interessa, mi annoia come un gioco che sta durando troppo.
Nessuno l'ha iniziato questo gioco con te, certo non io; questa discussione nasce da una semplice nota-riflessione che ho posto sul postare "semi di riflessione" là dove nessuno poi, a cominciare dagli stessi che li hanno postati, condivide l'eventuale germoglio di riflessione che ne può nascere da quei semi. Se non se ne condivide la riflessione che ne può nascere, a cosa serve postarli, per la propria, personale quanto privata riflessione?
Certo è una possibilità, del tutto legittima, già detto e stradetto, ma qui siamo su un forum pubblico, e questo continuare a voler mischiare post pubblici con riflessioni però strettamente private che ne possono scaturire dalle prime, mi sembra incoerente quantomeno.
scriba ha scritto:
Venendo invece all'altro tipo di confronto, il dialogo, come anche qui spieghi bene si tratta di una condivisione, richiede fiducia e cuore libero e aperto.
Fiducia? quale fiducia, mica devi fidarti di niente e nessuno per testimoniare chi e cosa sei. Si è parlato di condivisione, di dialogo, di apertura di cuore come tu stessa dici, ma per aprire il cuore, il tuo cuore mica devi aver fiducia in chi lo apri, devi solo aver fiducia in te stessa ed in chi e cosa sei tu, non certo gli altri.
È questo secondo me l'errore di base di tutto il discorso cuore-apertura di cuore-fiducia e bla bla bla. Tutto ciò non dipende dagli altri e dal loro giudizio o pregiudizio che sia, dipende solo ed unicamente da ciò che tu sei e che tu conosci essere di te stessa. Ma cosa centrano gli altri, mica sei in un confessionale a confessare le colpe! Sei in un contesto e ambiente dove altri come te si rendono disponibili a testimoniarsi per ciò che sono e lo fanno per se stessi, non per il giudizio, pregiudizio e accettazione-approvazione altrui. Allora non ci siamo capiti proprio.
Gli altri non centrano un fico secco! Gli altri vuol dire dargli credito e facoltà di giudizio e pregiudizio su di te, vuol dire fare dipendere la tua persona dal prossimo, dall'altro da te, e ciò non è in alcun modo e maniera. Tu sei quello che sei qualunque cosa ciò sia a prescindere dagli altri, dal loro giudizio, pregiudizio, approvazione, etc etc.Tu non dipendi dagli altri in alcun modo e maniera tu sei autosussistente, ciò che sei sei, e non c'è dio o giudice in terra che possa cambiarlo.
Quando parlo di condivisione parlo di condivisione e di porre sul piatto se stessi e ciò che si è, e questo è inalterabile e ingiudicabile da parte di nessuno, ciò che sei sei, questo è un dato di fatto, ma di quelli veri inquanto a dato di fatto, e nessuno può cambiarlo men che meno giudicarlo.
A che pro un giudizio, scusa? E quand'anche uno ti giudica e ti condanna e allora? cambia forse ciò che sei ? No! Non lo cambia nè nella condanna nè nell'approvazione ed elogio e stima. Non lo cambia in alcun modo perchè la tua natura dipende solo ed unicamente da te e da nessun'altro che te.
Ma mi spieghi cosè sta paranoia che hanno tutti del giudizio e stima e approvazione altrui? ma da dove nasce da dove sorge? possibile davvero che nessuno se lo chieda nelle cause e tutti e solo se lo interrogano nei risultati ed effetti. La domanda è una: ciò che sei dipende da qualcosa qualcuno oppure no? È questo che uno deve primariamente rispondere come indirizzo e logica di pensiero. Se dipendi dall'altro da te allora lo dipenderai sempre e sarai sempre vittima e prigioniera dell'altro da te su cui tu non hai alcun potere e scelta e volontà. Allora hai voglia pregiudizio, sarà una vita all'insegna del pregiudizio da cui dipenderai sempre senza soluzione di sorta. L'altra possibilità è che tu sei ciò che sei e ciò dipende solo ed unicamente da te, un te su cui tu hai piena e totale facoltà, a cominciare dall'osservazione e conoscenza di te. Chi ti impedisce e\o può impedirti di conoscerti, osservarti, vederti, essere in ultimo? Niente e nessuno, solo ed unicamente te stessa.
Quindi se io decido di porre in condivisione una parte di me, una osservazione, un aspetto, un lato, una riflessione di me, la pongo punto e basta.
Non sta lì per essere giudicata, e se anche ciò accade cavoli di chi la giudica, se la suona e se la canta, la cosa non mi riguarda e come già detto il fine e lo scopo di tale condivisione, non è per un esercizio di giudizio o pregiudizio altrui, me per un atto di condivisione e confronto che l'altro a sua volta può regalarmi di ritorno, anche se come già detto non ne è obbligato a farlo.
Scriba è come esporre un quadro (visto che tu ne hai una conoscenza dell'arte e del mondo artistico) in una galleria pubblica. Perchè un pittore espone i suoi quadri ed invece non se li tiene nella sua stanza al buio e privata? Perchè li vuole condividere, vuole che vengano visti e che da quella visione e testimonianza altri possano trarre, osservare, vedere, riconoscere le loro stesse emozioni, interiorità etc etc. Perchè altrimenti?
Qui è uguale, postiamo i nostri quadri di noi stessi o parti e aspetti di noi stessi, così che altri possano vederli, guardarli, studiarli, riconoscerci-si, etc etc. È la stessa identica cosa. Non esponiamo i nostri quadri per il giudizio e critica altrui (anche se ciò può accadere) li esponiamo per l'anima altrui ed il suo riconoscimento altrui. Il pittore che espone i suoi quadri non opera un atto di fiducia, fiducia in che, di che cosa? del prossimo e giudizio altrui? ma per carità, ma chissene frega del giudizio altrui, quello è proprio un altro piano su cui non stiamo operando e manovrando. Lui espone per se stesso, per dare voce e visibilità a se stesso, immagine di se stesso, non per essere giudicato ma solo per essere visto, vedere, visione.
Sono piani e contesti diversi, perfavore non mischiamoli che non centrano nulla l'uno con l'altro. Cristo è morto in croce per un atto di amore e di apertura di cuore, lo stesso non può dirsi di chi ce l'ha messo e piantato i chiodi, ma questo non toglie cosa fece e non cambia chi fosse cristo.
scriba ha scritto:
Trovo che un forum pubblico per alcuni non sia un luogo adatto a questo.
Trovo anche che non sia automatico che chiunque voglia farlo con chiunque. Bisogna che i cuori dialoganti siano almeno due. Inutile il tentativo di dialogo se l'interlocutore non è predisposto.
Quella che tu chiami predisposizione altrui è solo e semplicemente una possibilità che l'altro da noi può o non può cogliere, ma questo a prescindere da te e dalla tua apertura di cuore.
Io non sto a discutere e sindacare le predisopsizioni o meno altrui, questo perchè non sto a discutere e sindacare l'altro da me. Non è questo il punto.
Il punto come ho cercato di spiegare è che ciò che sono non dipende dal prossimo ma da me, quindi se voglio aprire o meno il mio cuore, questo non dipende dal mondo e dal contesto e pregiudizio e quant'altro in cui mi verrò a trovare e se mi crocifiggeranno o meno. La tua apertura di cuore dipende solo da te, e dalla tua volontà e amore di aprirla, da nient'altro. Non è questione di fiducia, in niente e nessuno, non si ama perchè si ha fiducia, semmai il contraio, si ha fiducia perchè si è capaci di amare. Prima viene un atto di amore, di apertura del cuore da cui ne consegue per forza di cose la fiducia nel mondo e nell'altro, questo perchè sei stata capace di amarlo, di comprenderlo, non viceversa.
L'idea che si apra il cuore solo ed unicamente nei confronti di chi si ha fiducia è un far dipendere il proprio cuore e la sua apertura verso il prossimo, dal prossimo appunto invece che da noi e dal nostro cuore. È proprio un'inversione di fattori, di cause effetto.
L'amore e l'amare (altro argomento di inesauribile argomentazione) non dipende da, non accade e succede se..., non c'è un se ed un quando ed un come ed un perchè; l'apertura del cuore, lo spalancare le porte del cuore e dell'amore di cui tante volte si è parlato, è un atto del tutto personale, identico, di identità di chi ha voluto amare e aprire le porte. Un pò come la "visione" di Plotino, che è già tutta un'opera personale di colui che ha voluto contemplare. Non dipende da, è opera personale, volontà personale, vedi e contempli (e niente e nessuno può impedirti di farlo).