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Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

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Mauro
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Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 19/02/2017, 19:49

Mi spieghi, cielo, nell'ambito della comunicazione tra esseri umani (e non solo), come sia possibile non utilizzare simboli?
Forse intendevi parlare di simboli non condivisi.

cielo
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Re: Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 19/02/2017, 21:20

Mauro ha scritto:
19/02/2017, 19:49
Mi spieghi, cielo, nell'ambito della comunicazione tra esseri umani (e non solo), come sia possibile non utilizzare simboli?
Forse intendevi parlare di simboli non condivisi.

E' una storia zen, proposta ai tempi da Teano nei Pitagorici e riportata qui. Leggerla mi ha fatto sorridere interiormente, e per me è sufficiente motivazione per condividerla, anche perchè le storie zen sono di per sè chiarissime, ma anche sufficientemente ambigue e leggibili da varie angolazioni. Fanno sorridere, ma anche pensare. Solo che c'è poco da spiegare, al mio sentire. Evidezia come la mente proceda sempre sui propri binari.
Non sento l'esigenza di interrogarmi sulla comunicazione tra esseri umani che di per sè difficile anche quando non si utilizzano le parole, ma solo i gesti come nel dialogo muto della simpatica storiella. A volte basta un aggrotar di sopracciglio di qualcuno, che magari ha visto sfrecciare uno scarafaggio dietro di noi, per dedurre che stia giudicando inadeguato il nostro look del giorno e sentirci feriti.
Basta alzare un dito perchè le inferenze galoppino.

Mauro
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Re: Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 19/02/2017, 22:01

Allora il titolo: "rischi del dialogo per simboli" non è centrato, perchè il dialogo avviene sempre tramite simboli.

cielo
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Re: Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 19/02/2017, 23:07

Mauro ha scritto:
19/02/2017, 22:01
Allora il titolo: "rischi del dialogo per simboli" non è centrato, perchè il dialogo avviene sempre tramite simboli.

Il titolo quello era e quello ho lasciato.

Mauro
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Re: Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 19/02/2017, 23:18

Ho capito.
E tu hai capito quello che sto cercando di dire?
Perchè sembra un linguaggio tra sordi. Forse che non utilizziamo simboli comuni?

Mauro
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Re: Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 19/02/2017, 23:20

Mettiamola così: lasciando perdere la storiella zen (riportata) e il titolo (riportato), tu convieni che la comunicazione tra umani avvenga per simboli o no?

cielo
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Re: Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 19/02/2017, 23:48

Mauro ha scritto:
19/02/2017, 23:20
Mettiamola così: lasciando perdere la storiella zen (riportata) e il titolo (riportato), tu convieni che la comunicazione tra umani avvenga per simboli o no?

Non so, per certi aspetti sì, le parole sono simboli in quanto condensano l'affiorare dei pensieri che si coagulano in parole.
Ma su altri piani, la comunicazione avviene anche con i gesti, con il linguaggio muto della storia zen, e con la decodificazione di altri messaggi che in qualche modo arrivano alla percezione.
Ma siamo nel mondo che non c'è.
A volte basta ascoltare come una persona dice "pronto" al telefono per percepire il suo umore in quel momento, ma non saprei dire come avviene, semplicemente accade. Io faccio prima, rispondo quasi sempre "pronto" da incavolata nera, poi se del caso mi ammorbidisco.
Oppure ci sono persone altamente enigmatiche che non lasciano trasparire nulla, immoti come laghi, eppure...una sensibilità molto allenata dal pericolo, all'erta, coglie anche segnali infinitesimali, usa altri mezzi.
Poi però bisognerebbe mettere in conto che ci si potrebbe sbagliare, non è detto che il "ricevitore" sia libero da proprie inferenze, davvero capace di cogliere l'altro per com'è senza farsi dei film. Coglierlo, non giudicarlo, e accettarlo, evitando di mostrare aspettative deluse. Anche se risponde pronto al telefono come se proprio gli avessi rotto le scatole a prescindere.
Lo stesso capita a volte leggendo un post, si percepisce altro da quanto scritto, uno stato d'animo, una volontà inespressa dietro le parole, ma anche qui si tratta sempre di inferenze. "Io" percepisco, decodificando e interpretando a modo mio, c'è una mente che interferisce, magari perchè le aspettative sono deluse. Da giovane si usava dire: "mi faccio il mio trip sull'altro", dove trip significa farsi un viaggio, decodificando simboli secondo la propria personale visione.
Forse siamo più uniti di quanto appare, anche se ci percepiamo separati.

Mauro
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Re: Rischi del dialogo per simboli: come perdere l'alloggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 20/02/2017, 6:59

Questo è molto vero, ma ciò di cui parli è una comunicazione diversa, direi "empatica".
Quando ho letto la storia e ho riletto il titolo, ho sentito come una discrasia, e volevo sapere se tu la condividevi.
Il problema - a mio avviso - non è nel dialogo per simboli (ogni dialogo è per simboli), ma il loro riconoscimento reciproco.
Che poi la mente parta da questo equivoco dovuto al non-riconoscimento, per fare inferenze, supposizioni, elucubrazioni, è vero, ma per me è un altro discorso.
Questo ho sentito quando ho letto la storia e il tuo commento.
Non si possono eliminare i simboli nel linguaggio. Il linguaggio stesso altro non è che in insieme di singoli.
Purtroppo l'empatia del non-linguaggio non può essere interamente sostitutiva del linguaggio simbolico.
Per cui i "rischi" di tale linguaggio non sono eliminabili. Per evitare il più possibile fraintendimenti, è sempre bene che il linguaggio sia basato su simboli convenzionalmente condivisi, e nella storiella zen in questione, ciò non era.

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