Esatto, perché senza la mente non ci sono pensieri su cui meditare.
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Pensiero del Giorno - Riflessioni
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Quindi si osservano i pensieri con la stessa mente che li produce?latriplice ha scritto: ↑09/04/2018, 11:35Esatto, perché senza la mente non ci sono pensieri su cui meditare.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Però a me sembra che il commento su fb indicasse, sulla base della citazione di Einstein, l' impossibilità, da parte della mente, di osservare, come se fosse un soggetto terzo, i pensieri che ella stessa partorisce. Da cui trarre come conclusione che la meditazione sia solo una sorta di inganno che la mente fa a sé stessa.latriplice ha scritto: ↑09/04/2018, 11:35Esatto, perché senza la mente non ci sono pensieri su cui meditare.
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
In questo caso per mente intendo proiezione-sovrapposizione, la presenza ipotetica di un soggetto, il meditante, e l'oggetto della meditazione, nella fattispecie i pensieri. Si tratta dell'illusione dualistica creata dalla mente che si auto-alimenta a proprio uso e consumo (maya). Nella pura osservazione, scevra del potere proiettivo-velante, sono assenti il soggetto e l'oggetto pertanto si è "testimoni" soltanto del sostrato dal quale è apparentemente emersa questa illusione del meditante e dell'oggetto della meditazione. Dal paradigma di maya esistono diversi soggetti (jiva, Ishwara, Brahman) ed i corrispondenti oggetti di percezione. Dal paradigma non duale c'è soltanto il Parabrahman, intendendo con questo termine l'aspetto trascendente che sfugge qualsiasi categorizzazione e comparazione in un ambito dualistico. Va da sé pertanto, che il concetto di liberazione (moksha) a cui aspira il meditante é pertinente solo dal paradigma di maya.Quindi si osservano i pensieri con la stessa mente che li produce?
In altri termini, la mente assume la posizione del soggetto da cui intende liberarsi dall'oggetto che lei stessa ha creato. La classica presa per il culo a propria insaputa.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Si, è il senso del commento su fb, così come l' ho colto io.latriplice ha scritto: ↑09/04/2018, 12:26In altri termini, la mente assume la posizione del soggetto da cui intende liberarsi dall'oggetto che lei stessa ha creato. La classica presa per il culo a propria insaputa.
Ma- con onestà- quel commento si limita ad ammettere l' impossibilità della mente di osservare sé stessa. Non offre soluzioni se non quella suggerita da Einstein: "un altro livello di coscienza".
Quale?
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Dal paradigma di maya, il vero soggetto è il Brahman-coscienza, consapevole del moto mentale. La mente come contenuto ed attività all'interno della sfera coscienziale è un oggetto inerte. La sua apparente cognizione è data dall'identificazione della coscienza con essa.Mauro ha scritto: ↑09/04/2018, 13:18Si, è il senso del commento su fb, così come l' ho colto io.latriplice ha scritto: ↑09/04/2018, 12:26In altri termini, la mente assume la posizione del soggetto da cui intende liberarsi dall'oggetto che lei stessa ha creato. La classica presa per il culo a propria insaputa.
Ma- con onestà- quel commento si limita ad ammettere l' impossibilità della mente di osservare sé stessa. Non offre soluzioni se non quella suggerita da Einstein: "un altro livello di coscienza".
Quale?
In realtà c'è solo la coscienza, che quando apparentemente si scinde in soggetto ed oggetto, si chiama mente.
Pertanto la relazione soggetto-coscienza e oggetto-mente di cui sopra è possibile solo tramite la proiezione immaginativa, il paradigma di maya.
1. Il mantra è la stessa mente.
Siva Sutra, collezione Vidya, pag. 78
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Sintetizzando la relazione dei vari soggetti e corrispondenti oggetti dal paradigma di maya abbiamo:
Dal jiva, la visione dell' esclusione.
Da Ishvara, la visione dell' inclusione.
Dal Brahman, la consapevolezza di entrambi.
Dalla prospettiva non-prospettiva del Parabrahman invece, abbiamo la pura visione (advaita).
Dal jiva, la visione dell' esclusione.
Da Ishvara, la visione dell' inclusione.
Dal Brahman, la consapevolezza di entrambi.
Dalla prospettiva non-prospettiva del Parabrahman invece, abbiamo la pura visione (advaita).
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
P.S.
La visione di Ishvara, quella dell'inclusione, si ottiene praticando il karma yoga. Quando scopri che ciò che compone la "tua" vita (pensieri, emozioni, sentimenti, esperienze, ricordi, carattere ed attitudine) non è in realtà roba tua, ma appartiene ad Ishvara, non puoi più alimentare la farsa di essere un jiva, ed il Brahman pertanto viene realizzato per difetto.
La conoscenza di Ishvara é indubbiamente la chiave per moksha.
Sempre dal paradigma di maya, ovviamente.
La visione di Ishvara, quella dell'inclusione, si ottiene praticando il karma yoga. Quando scopri che ciò che compone la "tua" vita (pensieri, emozioni, sentimenti, esperienze, ricordi, carattere ed attitudine) non è in realtà roba tua, ma appartiene ad Ishvara, non puoi più alimentare la farsa di essere un jiva, ed il Brahman pertanto viene realizzato per difetto.
La conoscenza di Ishvara é indubbiamente la chiave per moksha.
Sempre dal paradigma di maya, ovviamente.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Basterebbe la consapevolezza di ciò che si dice, e già così si smetterebbe di imbiancare sepolcri in questo luogo
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Ti do forse l'impressione di sparare cazzate, di esprimermi senza cognizione di causa?
Prenditela con Ishvara, che qua é Lui che tira i fili e la marionetta balla.
Prenditela con Ishvara, che qua é Lui che tira i fili e la marionetta balla.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
La spiegazione che dai è dottrinalmente ineccepibile e filosoficamente convincente, ma non la sento (più) mia...latriplice ha scritto: ↑09/04/2018, 18:26Ti do forse l'impressione di sparare cazzate, di esprimermi senza cognizione di causa?
Prenditela con Ishvara, che qua é Lui che tira i fili e la marionetta balla.
E pensare che i miei primi passi da neofita, ormai qualche annetto fa, tali visioni mi avevano così conquistato...
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Finalmente l'ho capita (e non sto scherzando)..
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Avere cognizione di causa= esprimere dottrine: OK.latriplice ha scritto: ↑09/04/2018, 18:26Ti do forse l'impressione di sparare cazzate, di esprimermi senza cognizione di causa?
Prenditela con Ishvara, che qua é Lui che tira i fili e la marionetta balla.
Ovviamente stiamo sempre nel piano di maya che si proietta qui e lì tra i vari piani.
Non si capisce però, perché una buona volta non ci si ferma al piano della propria consapevolezza/vita
Per il resto... ciascuno fa ciò che gli tocca fare, indubbiamente, basta che non si utilizzi ciò come alibi per non vedere altro di sé
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
".....resta solo la vita così com'è."
Quella in cui un bel giorno fai la tua insignificante comparsa nel vasto palcoscenico del mondo?
Oppure che è il mondo con la sua presenza intermittente che appare e scompare in seno alla tua infinità?
L'ordinarietà con cui viene descritta l'esperienza della "vita così com'è" sembra prediligere la prima.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
https://www.youtube.com/watch?v=geZ6PAuwSxYlatriplice ha scritto: ↑17/05/2018, 3:45".....resta solo la vita così com'è."
Quella in cui un bel giorno fai la tua insignificante comparsa nel vasto palcoscenico del mondo?
Oppure che è il mondo con la sua presenza intermittente che appare e scompare in seno alla tua infinità?
L'ordinarietà con cui viene descritta l'esperienza della "vita così com'è" sembra prediligere la prima.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Vi era una persona ( e di questo prendo atto nel piano in cui mi interfacciavo) e vi era uno Specchio di me stesso la cui Origine affondando, era ed è qui con me adesso. In tal senso, mai è cambiato nulla, a parte il passaggio nel fisico.ortica ha scritto: ↑21/05/2018, 11:37Il nostro guru ha abbandonato la sua veste fisica lo scorso anno. Ma dove è andato? Un poeta pregando l'Onnipotente dice: "Dove vuoi andare? Ti ho legato al mio cuore e allora come puoi andartene via?". Allo stesso modo il nostro guru è custodito nei nostri cuori; se, chiudendo gli occhi, lo contempliamo con concentrazione costante e con devozione-bhakti, certamente ci concederà il darśan. Egli è di una tale grandezza (mahāmahima) che ci riesce impossibile descrivere a parole tutte le sue qualità o lodarlo a sufficienza.
Abbiamo avuto il privilegio di avere la sua guida quando era fisicamente presente tra noi e continuiamo ad avere la sua guida anche dopo che ha lasciato la forma fisica; questo è un aspetto della massima importanza.
Quando non sappiamo cosa fare in una particolare situazione, il nostro guru ci guida; questa è la nostra esperienza.
Śri Bhāratī Thīrtha Mahāsvāmigal, Jagadguru Śankarācārya dello Śri Śāradā Pītha di Śrngeri
in Divina fonte di ispirazione
edizioni Āśram Vidyā
Anche il satguru, talvolta, prende forma.
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
D.: L'indagine sul Chi sono io? (autoconoscenza) pone in evidenza che l'assenza di questa ha indotto il testimone immutabile ad identificarsi col mutevole ego. Ora però egli sa: "Io non sono il mutevole ego ma il suo immutabile testimone". È giusto che adesso il testimone affermi Io sono Brahman. Cosa c'è di sbagliato in questo?
M.: Come puoi sostenere che il testimone dica Io sono Brahman? Chi lo afferma, il testimone immutabile o il mutevole ego? Se pensi che lo affermi il testimone sei in errore, poiché questi rimane testimone immutabile del senso dell'io, nè è il sentire stesso, altrimenti non potrebbe avere la qualità di testimone in quanto lui stesso mutevole. Essendo immutabile è libero da qualsiasi traccia di concetti come io o Brahman e pertanto non può affermare Io sono Brahman. Quanto sostieni in proposito non ha alcun fondamento.
Advaita Bodha Dīpikā Lampo di conoscenza Non-duale, cap. VII Sāksātkāra
Associazione italiana Rāmana Mahārśi
Edizioni I Pitagorici
Peccato che queste sottili implicazioni metafische in risposta all'astante giocoforza tradiscono la presenza del testimone, altrimenti come farebbe a fare tali affermazioni?
Non è forse in virtù della propria immutabilità brahmanica che si può rendere testimonianza del mutevole ego e oggettivare quest'ultimo?
Non si capisce se c'è o ci fa.
D.: L'indagine sul Chi sono io? (autoconoscenza) pone in evidenza che l'assenza di questa ha indotto il testimone immutabile ad identificarsi col mutevole ego. Ora però egli sa: "Io non sono il mutevole ego ma il suo immutabile testimone". È giusto che adesso il testimone affermi Io sono Brahman. Cosa c'è di sbagliato in questo?
Non c'è nulla di sbagliato, se questa affermazione emerge spontaneamente come lampo intuitivo a conclusione dell'auto-indagine, che è VEDANTA.
Si chiama moksha.
P.S. Mi sembra che anche Ramana con la sua esperienza di pre-morte sia giunto alla stessa conclusione.
M.: Come puoi sostenere che il testimone dica Io sono Brahman? Chi lo afferma, il testimone immutabile o il mutevole ego? Se pensi che lo affermi il testimone sei in errore, poiché questi rimane testimone immutabile del senso dell'io, nè è il sentire stesso, altrimenti non potrebbe avere la qualità di testimone in quanto lui stesso mutevole. Essendo immutabile è libero da qualsiasi traccia di concetti come io o Brahman e pertanto non può affermare Io sono Brahman. Quanto sostieni in proposito non ha alcun fondamento.
Advaita Bodha Dīpikā Lampo di conoscenza Non-duale, cap. VII Sāksātkāra
Associazione italiana Rāmana Mahārśi
Edizioni I Pitagorici
Peccato che queste sottili implicazioni metafische in risposta all'astante giocoforza tradiscono la presenza del testimone, altrimenti come farebbe a fare tali affermazioni?
Non è forse in virtù della propria immutabilità brahmanica che si può rendere testimonianza del mutevole ego e oggettivare quest'ultimo?
Non si capisce se c'è o ci fa.
D.: L'indagine sul Chi sono io? (autoconoscenza) pone in evidenza che l'assenza di questa ha indotto il testimone immutabile ad identificarsi col mutevole ego. Ora però egli sa: "Io non sono il mutevole ego ma il suo immutabile testimone". È giusto che adesso il testimone affermi Io sono Brahman. Cosa c'è di sbagliato in questo?
Non c'è nulla di sbagliato, se questa affermazione emerge spontaneamente come lampo intuitivo a conclusione dell'auto-indagine, che è VEDANTA.
Si chiama moksha.
P.S. Mi sembra che anche Ramana con la sua esperienza di pre-morte sia giunto alla stessa conclusione.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Forse confondi testimonianza (è qui però paradossalmente, non c'è alcun io che ne fissi e sostenga la realtà) dal testimone che, per quanto profondo e poco mutabile sia, è pur sempre un soggetto che non può affermare/fissare alcuna realtà/verità assoluta, per la sua stessa natura non assoluta. Anche perché non c'è alcuna realtà che possa essere sostanziata, ma soltanto mutata, sofisticata da un concetto, quindi resa irreale se tentiamo di fissarla.
Siamo al solito discorso del dito che non è la luna indicata.
Siamo al solito discorso del dito che non è la luna indicata.