Il gruppo che cura Vedanta.it inizia ad incontrarsi sul web a metà degli anni 90. Dopo aver dialogato su mailing list e forum per vent'anni, ha optato per questo forum semplificato e indirizzato alla visione di Shankara.
Si raccomanda di tenere il forum libero da conflittualità e oscurità di ogni genere.
Grazie
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Pensiero del Giorno - Riflessioni
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Credere che la ricerca della prova (validissimo nella matematica) possa essere utilizzato come metodo assoluto, trasformandosi quindi in scientismo, fa parte delle credenze utilizzate in forma personale.
Dunque a ciascuno le proprie (credenze)
Dunque a ciascuno le proprie (credenze)
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Stai toppando alla grande. Riguardati vita e pensiero di Pitagora.
"scientismo"... ma per favore!
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Siamo qui per esporre e testimoniare la nostra parziale comprensione ed esperienza di un darshana, di una visione, nello specifico quella del vedanta advaita.Mauro ha scritto: ↑23/07/2017, 11:05Cielo, noto che ultimamente ripeti gli stessi concetti qualunque cosa si dica: magari ripetendoli a te stessa così tante volte, ci credi anche tu.
Io preferisco leggermi l'inconfutabile dimostrazione del teorema di Pitagora piuttosto che nutrirmi di tutte quelle storielle.
Non mi interessa credere, nè cerco dimostrazioni dell'idimostrabile, ma solo sperimentare e fare esperienza, di conseguenza tento di riorientare la mia mente al ritorno nel cuore stabilizzando la discontinuità di pensieri, sentimenti, azioni ed emozioni che osservo come soggetto osservante.
Che poi non ci riesca è altro conto, nessuno nasce imparato.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
La sua concezione della realtà e dei suoi rapporti col numero.
Le dimostrazioni matematiche e i rapporti tra i numeri sono per Pitagora l'unico strumento per sondare la Realtà, a differenza dei vagheggiamenti onirici dei neovedantini che popolano in questo forum.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Caspita! Vi è un sistema che matematicamente tu porta a sondare a Realtà, e noi stiamo ancora qui a perdere tempo con le nostre supposizioni?Mauro ha scritto: ↑23/07/2017, 12:23
La sua concezione della realtà e dei suoi rapporti col numero.
Le dimostrazioni matematiche e i rapporti tra i numeri sono per Pitagora l'unico strumento per sondare la Realtà, a differenza dei vagheggiamenti onirici dei neovedantini che popolano in questo forum.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Bravo, proprio così.
D'altronde fa più comodo perdersi dietro ai proprio vagheggiamenti idealistici: ti capisco.
L'unico motivo per cui non ho abbracciato il Pitagorismo è nell'assioma, che Pitagora fa, dell'identità tra logica matematica e logica della Natura: dibattito ancora aperto tutt'oggi.
@Lux o: cosa mi sai dire al riguardo?
D'altronde fa più comodo perdersi dietro ai proprio vagheggiamenti idealistici: ti capisco.
L'unico motivo per cui non ho abbracciato il Pitagorismo è nell'assioma, che Pitagora fa, dell'identità tra logica matematica e logica della Natura: dibattito ancora aperto tutt'oggi.
@Lux o: cosa mi sai dire al riguardo?
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Splendido!Mauro ha scritto: ↑23/07/2017, 12:51Bravo, proprio così.
D'altronde fa più comodo perdersi dietro ai proprio vagheggiamenti idealistici: ti capisco.
L'unico motivo per cui non ho abbracciato il Pitagorismo è nell'assioma, che Pitagora fa, dell'identità tra logica matematica e logica della Natura: dibattito ancora aperto tutt'oggi.
@Lux o: cosa mi sai dire al riguardo?
Penso sia una buona idea farlo già studiare a scuola, visto che è un metodo certo, ovvero dimostrabile, che lascia sondare la Realtà, no?
Chissà come mai, sia stato sinora tenuto nascosto...
Ci pensi? Magari poniamo fine pure alle guerre di religione
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Tenuto nascosto solo a te, evidentemente.
Della filosofia di Pitagora si è ampliamente parlato anche nell'altro forum, al quale era dedicata una apposita stanza....ma quando si è attaccati alle proprie convinzioni si dimentica tutto...
Ti rendo edotto che Platone era un pitagorico.
Della filosofia di Pitagora si è ampliamente parlato anche nell'altro forum, al quale era dedicata una apposita stanza....ma quando si è attaccati alle proprie convinzioni si dimentica tutto...
Ti rendo edotto che Platone era un pitagorico.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Non sto dicendo che non ho mai sentito parlare di Pitagora, ci mancherebbe, ma è per me meraviglioso poter pensare che si possa metter fine alle diatribe metafisicheMauro ha scritto: ↑23/07/2017, 13:27Tenuto nascosto solo a te, evidentemente.
Della filosofia di Pitagora si è ampliamente parlato anche nell'altro forum, al quale era dedicata una apposita stanza....ma quando si è attaccati alle proprie convinzioni si dimentica tutto...
Ti rendo edotto che Platone era un pitagorico.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Per fortuna che ne hai almeno sentito parlare...
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Mi è piaciuto condividere questo passo perché, come commenta Elémire Zolla in un altro suo testo, Le Tre Vie (pag. 27), "Credo sia il testo più lucido mai scritto, dispiega interamente la trama del possibile dall'unica prospettiva che conceda una visione universale."NowHere ha scritto: ↑10/08/2017, 9:56«Quando [la liberazione] è turbata e si disperde negli oggetti molteplici, si chiama mente; quando è persuasa d'una sua intuizione, si chiama intelligenza; quando, stoltamente, si identifica con una persona, si chiama io; quando, invece d'indagare in maniera coerente, si frammenta in una miriade di pensieri vaganti, si chiama coscienza individuale; quando il movimento della coscienza, trascurando l'agente, si protende al frutto dell'azione, si chiama fatalità; quando si attiene all'idea "L'ho già visto prima" in rapporto a qualcosa di veduto o non veduto, si chiama memoria; quando gli affetti di cose godute in passato persistono nel campo della coscienza anche se non si scorgono, si chiama latenza inconscia; quando è consapevole che la molteplicità è illusoria, si chiama sapienza; quando, in direzione opposta, si oblia nelle fantasie, si chiama mente impura; quando si trattiene nell'io con le sensazioni, si chiama sensibilità; quando rimane non manifestata entro l'essere cosmico, si chiama natura; quando suscita confusioni fra realtà e apparenza, si chiama illusione; quando si discioglie nell'infinito, si chiama liberazione: pensa "sono legato" e c'è l'asservimento, pensa "sono libero" e c'è la libertà».
Yogavasistharamayana, citato da Elémire Zolla in Archetipi, Marsilio Editori, Venezia, 1988
In effetti viene sottolineato in modo chiaro e inequivocabile che noi siamo unicamente la liberazione, a prescindere dalla prospettiva dalla quale sembriamo identificati.
Come la luce bianca, filtrata attraverso un prisma, assume ogni volta un colore diverso, allo stesso modo la consapevolezza unica appare ora un io, ora la natura, ora felice, ora triste, ora illusa, ora realizzata (l'ultima sottile illusione), ecc.
Quando siamo un io, siamo liberazione.
Quando siamo "ignoranti", siamo liberazione.
Quando siamo l'agente, siamo liberazione.
Quando siamo impegnati nella sadhana, siamo liberazione.
Quando siamo distratti, siamo liberazione.
Quando siamo impigliati nell'avidya, siamo liberazione.
Quando siamo saggi, siamo liberazione.
Om Shanti
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Il problema è che in quest'epoca, ci si è convinti che, basti che sia l'io a cambiare la prospettiva, quindi virtualizzando la visione, per illudersi di vedere da altro punto, o di essere la liberazione stessa perché ha letto circa quei punti
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Quando siamo convinti che basti che sia l'io a cambiare la prospettiva, siamo liberazione.
Om shanti.
Om shanti.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Quando siamo convinti che gli asini volino, siamo liberazione.
Ohm shanti.
Chi vuole continuare questa litania neodvaita?
Ohm shanti.
Chi vuole continuare questa litania neodvaita?
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Concordo.
Come dice lux o, basta dar una bella bastonata sulla zucca a tutti questi neovedantini per farli ritornare in sè.
O anche una bella bastonata sulla capoccia è liberazione?
Om Shanti...
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Ovviamente anche una bella bastonata sulla capoccia è liberazione!
La mia anafora ("Quando siamo…", ecc) era soltanto una parafrasi del testo dello Yogavasistharamayana che afferma proprio questo: "Quando [la liberazione] è turbata e si disperde negli oggetti molteplici, si chiama mente; quando è persuasa d'una sua intuizione, si chiama intelligenza; quando, stoltamente, si identifica con una persona, si chiama io;", ecc.
E' quindi alquanto singolare definire la posizione dello Yogavasistharamayana come "neovedantina" visto che è un testo la cui età si situa tra i 700 e i 1300 anni.
Questa zucca ha certamente bisogno di tutte le bastonate che volete, ma sareste capaci di darle anche all'autore (sconosciuto) dello Yogavasistharamayana?
Se la risposta è "no", peccato!
Dico peccato perché significherebbe che la vostra adesione al vero non nasce dal profondo ma esclusivamente dal riconoscimento arbitrario di un'autorità.
E' vero perché l'ha detto Sankara.
E' vero perché l'ha detto Sai Baba.
E' vero perché l'ha detto Gaudapada, ecc
E' falso perché l'ha detto Jeff Foster o Tony Parsons (i primi neovedantini che mi sono venuti in mente)
Anche il pescivendolo sotto casa può esprimere la "verità" pur non conoscendo un'acca di Vedanta.
Come si fa a sapere quando una cosa che leggiamo è vera?
Quale strumento abbiamo per certificare la verità?
E' la mente che dice "è vero"? oppure è qualcosa di più profondo che risuona in noi come fa il diapason quando viene emessa la nota sulla quale è accordato?
Se verifichiamo la verità dei testi esclusivamente con l'autorità di altri testi dipendiamo da un sostegno formale relativo e questo è fariseismo.
Om Shanti.
La mia anafora ("Quando siamo…", ecc) era soltanto una parafrasi del testo dello Yogavasistharamayana che afferma proprio questo: "Quando [la liberazione] è turbata e si disperde negli oggetti molteplici, si chiama mente; quando è persuasa d'una sua intuizione, si chiama intelligenza; quando, stoltamente, si identifica con una persona, si chiama io;", ecc.
E' quindi alquanto singolare definire la posizione dello Yogavasistharamayana come "neovedantina" visto che è un testo la cui età si situa tra i 700 e i 1300 anni.
Questa zucca ha certamente bisogno di tutte le bastonate che volete, ma sareste capaci di darle anche all'autore (sconosciuto) dello Yogavasistharamayana?
Se la risposta è "no", peccato!
Dico peccato perché significherebbe che la vostra adesione al vero non nasce dal profondo ma esclusivamente dal riconoscimento arbitrario di un'autorità.
E' vero perché l'ha detto Sankara.
E' vero perché l'ha detto Sai Baba.
E' vero perché l'ha detto Gaudapada, ecc
E' falso perché l'ha detto Jeff Foster o Tony Parsons (i primi neovedantini che mi sono venuti in mente)
Anche il pescivendolo sotto casa può esprimere la "verità" pur non conoscendo un'acca di Vedanta.
Come si fa a sapere quando una cosa che leggiamo è vera?
Quale strumento abbiamo per certificare la verità?
E' la mente che dice "è vero"? oppure è qualcosa di più profondo che risuona in noi come fa il diapason quando viene emessa la nota sulla quale è accordato?
Se verifichiamo la verità dei testi esclusivamente con l'autorità di altri testi dipendiamo da un sostegno formale relativo e questo è fariseismo.
Om Shanti.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Una cosa è il dato filosofico, la "visione" metafisica, e un'altra è la nostra esperienza. Dire che il sole è un miscuglio di elio e idrogeno in reazioni nucleari tra loro è certo vero, ma è altrettanto vero che scotta.
L'antico rishi può altrettanto dire che una bastonata sulla zucca "è liberazione", solo che se gliela dò il bernoccolo gli esce comunque.
Tutto qui.
P.S. Non sono un fanatico di Shankara, nè di Gaudapada, nè di Sai Baba. Anzi... ma se leggo una posizione che mi risuona, bene.
Quella del tuo antico rishi è suggestiva, ma non mi risuona.
Ma porca paletta. Possibile che in fior di millenni l'uomo ha tentato di sconfiggere il dolore negandone la realtà (come se solo questo potesse estirparlo), invece che ammetterlo come tale e tentare di integrarlo?
Solo uno l'ha fatto, che io mi ricordi, ed è il Buddha.
L'antico rishi può altrettanto dire che una bastonata sulla zucca "è liberazione", solo che se gliela dò il bernoccolo gli esce comunque.
Tutto qui.
P.S. Non sono un fanatico di Shankara, nè di Gaudapada, nè di Sai Baba. Anzi... ma se leggo una posizione che mi risuona, bene.
Quella del tuo antico rishi è suggestiva, ma non mi risuona.
Ma porca paletta. Possibile che in fior di millenni l'uomo ha tentato di sconfiggere il dolore negandone la realtà (come se solo questo potesse estirparlo), invece che ammetterlo come tale e tentare di integrarlo?
Solo uno l'ha fatto, che io mi ricordi, ed è il Buddha.
Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Caro nowhere, il punto è che appunto le parafrasi tua e di la triplice, non ci azzeccano un fico secco col senso del brano originale.
O davvero pensi che basti credere che uno stato sia vero perché sia cosi?
Invece che tergiversare sulle autorità varie dei testi appunto, è su questo che c'è testimoniare e ovvero:
qual'è la tua testimonianza sulle tue affermazioni (e non su quelle del testo)?
Inviteterei la triplice a rispondere alla stessa domanda, chiarendo questa sua affermazione:
"Quando siamo convinti che basti che sia l'io a cambiare la prospettiva, siamo liberazione"
O davvero pensi che basti credere che uno stato sia vero perché sia cosi?
Invece che tergiversare sulle autorità varie dei testi appunto, è su questo che c'è testimoniare e ovvero:
qual'è la tua testimonianza sulle tue affermazioni (e non su quelle del testo)?
Inviteterei la triplice a rispondere alla stessa domanda, chiarendo questa sua affermazione:
"Quando siamo convinti che basti che sia l'io a cambiare la prospettiva, siamo liberazione"
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Re: Pensiero del Giorno - Riflessioni
Saremmo anche neovedantini, ma qua degli autentici vedantini in conformità al titolo del forum neanche l'ombra. Piuttosto una massa confusa di yoga, buddismo, interpretazioni personalizzate in ossequio all' immancabile anima contestatrice squisitamente italica la fa da padrona.