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Diario di viaggio - Riflessioni

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cannaminor
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cannaminor » 25/02/2017, 21:05

scriba ha scritto:
25/02/2017, 19:00
Va bene, non avevo capito allora questa tua frase:

"Molto più comodo e facile barricarsi dietro presunte privacy, intimità, interiorità inviolate e nascoste, così non si rischia alcun sguardo indiscrerto, a cominciare proprio dal proprio".

A chi era riferita? Per chi era più comodo barricarsi dietro le presunte privacy? Delle privacy di chi stavi parlando?

Sarà riferita a chi rientra (ed eventualmente si riconosce) nella descrizione descritta, non credì?

Mi sembra molto semplice come discorso; sostenere una privacy da difendere, una interiorità tutta propria, etc etc, tutto ciò presuppone una ed una sola cosa in essere, un'individualità. Se non c'è un'individualità (vogliamo chiamarla "io", ego, o come ci pare) non c'è e non sussite alcuna privacy di alcun genere, così come tutto il resto a seguire riferito al mio, al tuo etc. Solo se c'è un mio "qualcosa" allora quel qualcosa posso difenderlo quanto a privacy, a sguardi indiscreti, a giudizio altrui e via dicendo. Se non c'è un "mio", un "tuo" un "suo" non ci sarebbe nulla di cui parlare di proprio, nessuno accamperebbe alcuna privacy, alcun mio questo e mio quello, o tuo questo e quello, insomma mi sembra un discorso molto basilare e terra terra.

Ciò che mi sembra è che spesso diamo per scontata una privacy, una interiorità, ma sempre sottointesa quale una nostra interiorità, che è altra e diversa da quella altrui, insomma il mio ed il tuo regna sovrano, il me e l'altro da me, etc.

Se questo discorso lo cali in un contesto dove nella migliore delle ipotesi si parla di condivisione, di "volemose bene", di siamo tutti una stessa cosa, una stessa Unità, uno stesso cuore, dove ogni due per tre c'è chi dice e sostiene che si deve aprire il cuore, al prossimo, comprenderlo, essere tutti l'unità, uno stesso cuore, una stessa anima, ecco che io trovo tutto ciò incoerente quando la medesima persona che afferma e persegue ciò, allo stesso tempo difende la propria individualità nel nome della sua privacy, del mio questo e mio quello, del mio cuore e mia anima.

Insomma trovo incoerente il mio legato al noi o nostro che sia. Tutto qui, e ora per favore non mi chiedere a chi mi rivolgo con queste parole perchè non mi rivolgo a nessuno nello specifico e nominativamente, sono osservazioni che porgo e chi ci vorrà spenderci sopra due secondi riflessione a sua libera scelta, altrimenti le butta nel cesso o non le legge del tutto e va bene lo stesso.

Non sono certo io quello delle prediche e predicozzi non richiesti peraltro, la mia modalità è molto semplicemente nell'ottica di una condivisione di idee, testimonio ciò che penso e vedo, poi ognuno ne fa quel che meglio vuole, senza nessun problema.

scriba
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da scriba » 25/02/2017, 21:14

cannaminor ha scritto:
25/02/2017, 21:05
scriba ha scritto:
25/02/2017, 19:00
Va bene, non avevo capito allora questa tua frase:

"Molto più comodo e facile barricarsi dietro presunte privacy, intimità, interiorità inviolate e nascoste, così non si rischia alcun sguardo indiscrerto, a cominciare proprio dal proprio".

A chi era riferita? Per chi era più comodo barricarsi dietro le presunte privacy? Delle privacy di chi stavi parlando?

Sarà riferita a chi rientra (ed eventualmente si riconosce) nella descrizione descritta, non credì?

Mi sembra molto semplice come discorso; sostenere una privacy da difendere, una interiorità tutta propria, etc etc, tutto ciò presuppone una ed una sola cosa in essere, un'individualità. Se non c'è un'individualità (vogliamo chiamarla "io", ego, o come ci pare) non c'è e non sussite alcuna privacy di alcun genere, così come tutto il resto a seguire riferito al mio, al tuo etc. Solo se c'è un mio "qualcosa" allora quel qualcosa posso difenderlo quanto a privacy, a sguardi indiscreti, a giudizio altrui e via dicendo. Se non c'è un "mio", un "tuo" un "suo" non ci sarebbe nulla di cui parlare di proprio, nessuno accamperebbe alcuna privacy, alcun mio questo e mio quello, o tuo questo e quello, insomma mi sembra un discorso molto basilare e terra terra.

Ciò che mi sembra è che spesso diamo per scontata una privacy, una interiorità, ma sempre sottointesa quale una nostra interiorità, che è altra e diversa da quella altrui, insomma il mio ed il tuo regna sovrano, il me e l'altro da me, etc.

Se questo discorso lo cali in un contesto dove nella migliore delle ipotesi si parla di condivisione, di "volemose bene", di siamo tutti una stessa cosa, una stessa Unità, uno stesso cuore, dove ogni due per tre c'è chi dice e sostiene che si deve aprire il cuore, al prossimo, comprenderlo, essere tutti l'unità, uno stesso cuore, una stessa anima, ecco che io trovo tutto ciò incoerente quando la medesima persona che afferma e persegue ciò, allo stesso tempo difende la propria individualità nel nome della sua privacy, del mio questo e mio quello, del mio cuore e mia anima.

Insomma trovo incoerente il mio legato al noi o nostro che sia. Tutto qui, e ora per favore non mi chiedere a chi mi rivolgo con queste parole perchè non mi rivolgo a nessuno nello specifico e nominativamente, sono osservazioni che porgo e chi ci vorrà spenderci sopra due secondi riflessione a sua libera scelta, altrimenti le butta nel cesso o non le legge del tutto e va bene lo stesso.

Non sono certo io quello delle prediche e predicozzi non richiesti peraltro, la mia modalità è molto semplicemente nell'ottica di una condivisione di idee, testimonio ciò che penso e vedo, poi ognuno ne fa quel che meglio vuole, senza nessun problema.
Ok, chiarito.
Dato il contesto, prima era fraintendibile.

anam

Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da anam » 25/02/2017, 21:49

cannaminor ha scritto:Sul discorso poesia etc etc, anche quella è una tua scelta, scrivi in inglese, scrivi in russo, scrivi mò come ti pare, non è mica un mio propblema; tu scrivi e fai quello che meglio ti pare, mi pare ovvio e scontato che io come nessun'altro centri nulla in tali tue scelte. Però se poi ne scrivi su un forum pubblico, questo nello specifico, dove mi pare ci si era date certe regole che quanto si scrive (sia di proprio che di riportato), va comunque firmato, allora magari la cosa riguarda anche me e noi del forum.

Se poi la regola è stata cambiata e si fa altrimenti adesso che ognuno posta quello che gli pare nella lingua che gli pare e senza menzionarne in alcun modo l'autore, che sia lui medesimo o altro da copia\incolla, allora di nuovo altra questione, ne prenderò atto e mi aggiornerò nei meriti.

Ma ripeto sempre cavoli tuoi, non miei, per quanto mi riguarda tu puoi fare come ti pare, era solo da sapere in futuro quali siano le regole e la netiquette di questo forum aggiornata ad oggi. Se è cambiata e non è più quella delle origini, ne prendo atto, ed a mia volta deciderò se parteciparne ancora in questa nuova modalità o meno, tutto qui. Ma resta che non c'è nulla di personale nei tuoi specifici riguardi, le mie erano riflessioni e opinioni in senso lato e generale, non certo indirizzate a te nello specifico in alcun modo.

Solo per chiarezza.
Giorni fa un'amica ha condiviso una sua poesia in inglese in un ambito ristretto.
Quelle parole e lo stato interiore che testimoniano sono state da me totalmente condivise, a tal punto che è sorto l'impulso di offrirle in un ambito più allargato.
A tale scopo ho chiesto il permesso all'autore e abbiamo valutato fosse preferibile riferirle ad una semplice sigla, nello specifico (s). In realtà l'autore non era interessato a questo aspetto, ovvero la riferibilità o meno del testo alla sua persona, nè alla pubblicazione o meno di quelle parole.
Quindi il testo è stato da me offerto qui in condivisione, ritenendo altresì che vista la conoscenza da parte degli astanti degli ultimi dolorosi eventi e i brani musicali che accompagnano lo scritto, fosse ben chiaro a cosa e a chi si riferiva.
La scelta e la responsabilità sono esclusivamente mie, quel testo é stato postato da me, é mio, lo è diventato, mi appartiene, benché non sia sgorgato da me.
C'è stata forse - se osservo attentamente - un'aspettativa al rispetto, destinata come ogni aspettativa ad essere delusa.
Logicamente, viste e considerate le conseguenze qui ben visibili di questa condivisione, essa non avrà più a ripetersi, in alcuna forma nè modo, soprattutto quando ha a che fare con l'esposizione dell'interiorità altrui.

Sai perfettamente, cannaminor, che alcuni testi in prosa e poesia pubblicati sui Quaderni Vidya riportano solo le iniziali degli autori, talvolta neppure quelle, ritengo tu ne conosca bene anche le ragioni.
Non vedo dunque da dove siano scaturite queste polemiche.
Questo forum si basa su poche e semplici regole, così come stabilito dall'owner, fra queste non rientra quella che una poesia debba necessariamente essere firmata con nome e cognome.
Peraltro nessuno di noi, evidentemente, è obbligato a leggere nè tantomeno a partecipare ad alcunché.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cannaminor » 25/02/2017, 21:59

anam ha scritto:
25/02/2017, 21:49
Questo forum si basa su poche e semplici regole, così come stabilito dall'owner, fra queste non rientra quella che una poesia debba necessariamente essere firmata con nome e cognome.
Peraltro nessuno di noi, evidentemente, è obbligato a leggere nè tantomeno a partecipare.
A me era parso di capire dall'owner, come dici tu, che ognuno parlava a nome proprio e quindi ogni scritto su questo forum portava necessariamente la firma di chi lo postava, o altrimenti se non suo, di ogni scritto andava riportata nome dell'autore, libro, edizione, pag, etc, e questo valeva per ogni scritto postato altrui, poesia o no che fosse. Questo a me sembrava fosse se poi dici che è diversamente allora sarà diversamente. Che poi nessuno sia obbligato a leggere etc etc questo è sempre vero in tutti i casi.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 26/02/2017, 5:02

Fedro ha scritto:
25/02/2017, 20:57
Mauro ha scritto:
25/02/2017, 20:27
Mi disgusti.
Esattamente, lo so che ti disgusto.
Quindi che serve preoccuparsi di condivisione...?


Purtroppo ho condiviso nel passato e fin troppo, considerati i soggetti cui mi sono rivolto.
Ma per fortuna la condivisione con te e col resto del forum da parte mia è testé terminata, anche se probabilmente ciò sarebbe dovuto accadere già da circa un mese e poco più.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 01/03/2017, 19:19

Mauro ha scritto:
01/03/2017, 17:49
A proposito di rose...
Qui da me non posso avere rose o fiori: Rudra li mangerebbe (vi ricordate quella storia di topolino e la mucca nana che mangiava solo boccioli di rosa?).
Ma sono riccamente provvisto di rovi: un intrico di sole spine. Anche se regalano, a fine estate, dolcissime more.
Oggi, nel tentativo di chiudere alcuni buchi nella recinzione del giardino (ieri sera sono ricomparsi i cinghiali), mi sono infilato in mezzo a questi rovi, uscendone malconcio: le spine si conficcano nella pelle e vi rimangono attaccate!
Cielo, dammi la morale di questa storia: se è vero che non v'è rosa senza spine, che senso hanno solo spine senza rose? :)

Darti la morale io-me? Oibò!
A dire il vero ne ho pensate alcune, tipo: "Tante spine peṛ gustare dolci more" che tradotto potrebbe essere: "la vita è dura, ma alla fine si torna alla siepe per mangiare le more".
Ho anche pensato che i rovi hanno la loro funzione: tenere alla larga i cinghiali. Tradotto: le difficoltà della vita ci aiutano a non sperare troppo di essere felici immergendoci completamente nel relativo perchè altrimenti saremo sforacchiati dai rovi.
Tu che morale ti sei dato?

Mauro
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 01/03/2017, 19:23

Morale: se ti si è conficcata una spina non serve bestemmiare, basta toglierla. :)

P.S. I rovi non tengono alla larga i cinghiali: con la loro pelle coriacea ci passano in mezzo senza problemi, e hanno fatto danni non indifferenti. Purtroppo ho la rete che è un colabrodo.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 01/03/2017, 20:19

Mauro ha scritto:
01/03/2017, 19:23
Morale: se ti si è conficcata una spina non serve bestemmiare, basta toglierla. :)

P.S. I rovi non tengono alla larga i cinghiali: con la loro pelle coriacea ci passano in mezzo senza problemi, e hanno fatto danni non indifferenti. Purtroppo ho la rete che è un colabrodo.

Nonostante gli sbarramenti della siepe di rovi e la rete, i pesanti cinghiali dei desideri sfondano e devastano, disturbando la quiete dei prati ordinati.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 01/03/2017, 21:02

"Prati ordinati"??? :roll:

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da NowHere » 02/03/2017, 11:15

A proposito di rose e spine... :)

《Il sorridente e umile uomo ben vestito che chiamano U.G. è seduto di fronte a me, rilassato e amichevole. Intenta ad usare la mia visita per ottenere risposte dirette, ho scagliato contro di lui la mia prima domanda:
"Esistono stivali per camminare sulle spine?"
La sua risposta è tornata subito diretta,
"Non ci sono spine."
Insoddisfatta, ho insistito,
"Le spine ci sono eccome per me!"
Con pazienza tranquilla ha risposto,
"Smetti di cercare rose e non ci saranno spine".》

Da U.G. Krishnamurti, The Sage And The Housewife, in http://www.well.com/~jct/sage.htm , cap. 1.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 02/03/2017, 12:46

Ti assicuro che io i rovi non li cerco: mi ci devo infilare per forza per tappare i buchi nella rete che fanno i cinghiali.
Chissà che direbbe Krishnamurti in questo frangente.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da NowHere » 02/03/2017, 19:37

Mauro ha scritto:
02/03/2017, 12:46
Ti assicuro che io i rovi non li cerco: mi ci devo infilare per forza per tappare i buchi nella rete che fanno i cinghiali.
Chissà che direbbe Krishnamurti in questo frangente.
Ehheheheh hai ragione

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 02/03/2017, 20:01

NowHere ha scritto:
02/03/2017, 19:37
Mauro ha scritto:
02/03/2017, 12:46
Ti assicuro che io i rovi non li cerco: mi ci devo infilare per forza per tappare i buchi nella rete che fanno i cinghiali.
Chissà che direbbe Krishnamurti in questo frangente.
Ehheheheh hai ragione
Scherzavo... ;)

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da NowHere » 02/03/2017, 20:06

Mauro ha scritto:
02/03/2017, 20:01
NowHere ha scritto:
02/03/2017, 19:37
Mauro ha scritto:
02/03/2017, 12:46
Ti assicuro che io i rovi non li cerco: mi ci devo infilare per forza per tappare i buchi nella rete che fanno i cinghiali.
Chissà che direbbe Krishnamurti in questo frangente.
Ehheheheh hai ragione
Scherzavo... ;)
Lo so :D

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 09/04/2017, 9:26

Mauro ha scritto:
09/04/2017, 9:04
Immagine
Cruda riflessione che emerge dalla spietata vignetta. Mi viene da domandarmi:
dopo che abbiamo scoperto che l'impulso ad amare non è indipendente dall'aspettativa di ritorno dall'oggetto amato e si sviluppa e consuma nella visione personale che esalta l'altro ritenendolo portatore di felicità quando invece lo è di sofferenza, che si fa?

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 09/04/2017, 9:45

Hai colto in pieno il messaggio che intendevo trasmettere, legato a vicende personali.
Alcuni amici mi dicono: "ma se tu sei il primo che non ama te stesso, come puoi pretendere che ti amino gli altri?"
Ma cosa vuol dire "amare se stessi"?
Non credo che anche i miei amici lo abbiano ben compreso.
Conoscendoli direi che loro mi esortano a fare una bella cura dimagrante, un pò di sport, tingersi la barba, guardarsi allo specchio e ritenersi soddisfatti.
Non mi conoscono per niente. Eppure uno di essi mi frequenta da quando avevo vent'anni.
È nata una accesa discussione qualche giorno fa a tal riguardo.

Io credo che sia giusto cercare l'equilibrio in se stessi, ma l' amore va cercato nell'altro.
D'altronde non racconta Agostino che Dio creò il riflesso di Sè per poter indirizzare il Suo amore?
Quindi l'amore verso l'altro è giusto, ma essendo l'amore condizionato imperfetto, porta maculazioni che ci ritroviamo rimbalzate indietro, e fanno male.
Queste maculazioni sono ad esempio l'esclusività, la possessività, la gelosia, le aspettative, le proiezioni, la libido etc etc...

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 09/04/2017, 11:50

Mauro ha scritto:
09/04/2017, 9:45
Hai colto in pieno il messaggio che intendevo trasmettere, legato a vicende personali.
Alcuni amici mi dicono: "ma se tu sei il primo che non ama te stesso, come puoi pretendere che ti amino gli altri?"
Ma cosa vuol dire "amare se stessi"?
Non credo che anche i miei amici lo abbiano ben compreso.
Conoscendoli direi che loro mi esortano a fare una bella cura dimagrante, un pò di sport, tingersi la barba, guardarsi allo specchio e ritenersi soddisfatti.
Non mi conoscono per niente. Eppure uno di essi mi frequenta da quando avevo vent'anni.
È nata una accesa discussione qualche giorno fa a tal riguardo.

Io credo che sia giusto cercare l'equilibrio in se stessi, ma l' amore va cercato nell'altro.
D'altronde non racconta Agostino che Dio creò il riflesso di Sè per poter indirizzare il Suo amore?
Quindi l'amore verso l'altro è giusto, ma essendo l'amore condizionato imperfetto, porta maculazioni che ci ritroviamo rimbalzate indietro, e fanno male.
Queste maculazioni sono ad esempio l'esclusività, la possessività, la gelosia, le aspettative, le proiezioni, la libido etc etc...
Tutto vero, ma non si può "pre-tendere" di essere amati, cosa che solitamente accade quando si firmano contratti di "amarsi finchè morte non ci separi" o similaria. E nulla serve rendersi oggetti appetibili sperando di essere amati da qualcuno che transita nella sfera relativa del nostro quotidiano, ovvero serve nell'apparenza tanto quanto serve il gonfiarsi del piccione che intensifica il suo tubare in primavera (per far colpo sulla ritrosa piccioncina).
Non so se amo, probabilmente focalizzo aspettative dove presumo di trovare un ritorno, e questo vale anche nella sfera amicale.
Se il ritorno non accade, magari perchè "io" non lo colgo, son sofferenze e senso di impotenza, di fallimento come amante e amata.
E poi, essere investiti della responsabilità di amare l'altro a prescindere, non attiene con l'amore che nulla pretende. Dura rendersi conto che non solo l'altro non risponde al nostro "amore", ma anche che l'altro non si sente per nulla amato da noi.
Come se ne esce?
Così, istintivamente, mi viene da dire che amore e amicizia sorgono (se sorgono) come movimento spontaneo non verso quel presunto altro che facciamo vivere in noi caricandolo di aspettative in quanto potenzialmente portatore di felicità (come accadde, ad esempio, nel passato), ma rimanendo fermi in sè stessi osservando quel movimento spontaneo, se e quando sorgerà.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 27/06/2017, 16:40

Mauro ha scritto:
26/06/2017, 23:01
"È SOLO UN'ILLUSIONE"... :)

https://www.youtube.com/watch?v=ZqiSBSF ... ata_player

:)
Niente è come sembra
https://www.youtube.com/watch?v=jBwb4ECVlEg

dal balcone contemplavo il vuoto che ogni tanto un passante riempiva col suo passare...

Mauro
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 27/06/2017, 20:54

cielo ha scritto:
27/06/2017, 16:40
Mauro ha scritto:
26/06/2017, 23:01
"È SOLO UN'ILLUSIONE"... :)

https://www.youtube.com/watch?v=ZqiSBSF ... ata_player

:)
Niente è come sembra
https://www.youtube.com/watch?v=jBwb4ECVlEg

dal balcone contemplavo il vuoto che ogni tanto un passante riempiva col suo passare...
Si ma la mia si balla(va) pure in discoteca! :lol:

cielo
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 28/06/2017, 15:30

Mauro ha scritto:
09/04/2017, 9:45

Alcuni amici mi dicono: "ma se tu sei il primo che non ama te stesso, come puoi pretendere che ti amino gli altri?"
Ma cosa vuol dire "amare se stessi"?
(...)

Io credo che sia giusto cercare l'equilibrio in se stessi, ma l' amore va cercato nell'altro.
D'altronde non racconta Agostino che Dio creò il riflesso di Sè per poter indirizzare il Suo amore?
Quindi l'amore verso l'altro è giusto, ma essendo l'amore condizionato imperfetto, porta maculazioni che ci ritroviamo rimbalzate indietro, e fanno male.
Queste maculazioni sono ad esempio l'esclusività, la possessività, la gelosia, le aspettative, le proiezioni, la libido etc etc...

Oggi, in questo presente di nuvole temporalesche, raffiche di vento e fulmini brillanti che cadono sul mare, ho sentito sorgere il desiderio di scambiare, di comunicare.
Ma cosa?
E a chi, da chi?

Quale io sente l'istanza di raccontare? Certamente l'io pensante potrebbe buttare qualche pensiero sul tavolo, carte d'apertura.
Apro: dama sette e tre...
10.000 migranti sbarcati in 3 giorni.
Un paio di femminicidi e un maschinicidio qualche giorno fa.
I moventi sono più o meno sempre gli stessi: problemi con l'altra polarità.
Cronaca di ordinaria follia. In tante case la televisione resta sempre accesa.
L'interlocutore televisivo non richiede attenzione, si sente se si ha voglia di sentire, e pare che il blaterare parole riempia la solitudine, come le cuffie alle orecchie che isolano e distolgono con la musica.
Pensavo di comprarmi un gong da usare se necessario comunicare prontamente con portatori di cuffie.

Parliamo di cose serie: "Cosa vuol dire "amare se stessi"?
La trovo una domanda sempre d'interesse e attuale.

Mauro dice: "l' amore va cercato nell'altro. Quindi l'amore verso l'altro è giusto, ma essendo l'amore condizionato imperfetto, porta maculazioni che ci ritroviamo rimbalzate indietro, e fanno male."
Concordo, che l'amore verso l'altro sia giusto, ma anche pericoloso perchè il gioco al rimbalzo è sempre soggettivo, dunque imprevedibile. Non c'è un me che so in anticipo come reagirà.
E poi a chi fanno male? A un me fugace, instabile, che oggi non desidera mai quello che desiderava ieri.

"E' un grave errore credere di amare qualcun altro, poichè è per amore della propria gioia che si amano gli altri"
(SB, discorsi 1988-1989, vol. II, pag. 224)


Appunto, l'oggetto portatore di gioia è anch'esso fugace e mutevole. Sono io che lo tengo fermo, lo cristalizzo nel tempo, come l'ho percepito con un io che non esiste più.

Ogni volta che mi viene in mente quella frase di Sai Baba, mi vedo nell'errore, pieno, rotondo.
Osservo come ogni forma di amore che alimento in me stessa sia un momento di espansione dell'io che cerca una ragione di vita all'esterno di sè, è un atto di possesso che si esplica su un altro ente che diventa "mio". Sono identificata, sono questo e quello.
L'amore polare necessità dell'altro per esistere, e quello è l'amore che conosciamo e sperimentiamo.
Oltre non so.
Ogni volta cerco di dimenticare.

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