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Diario di viaggio - Riflessioni

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NowHere
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Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da NowHere » 08/01/2017, 9:23

Mauro ha scritto:Leggo dei morti in Europa per il freddo e mi vergogno di essermi un pò lamentato del "mio" freddo.
Devo cercare di raccontare le cose così come sono senza necessariamente colorirle delle mie sensazioni/ emozioni, altrimenti non si uscirà mai fuori da questo circolo vizioso: ci sta sempre chi sta peggio di noi, e chi sta meglio.
Secondo me non dovresti farti troppi problemi: stai condividendo il tuo diario, e questo tuo primo post è molto intenso e, sinceramente, non ho colto nessuna lamentela da parte tua! :)

Inoltre, nel 2017, questa tua scelta di vita mi sembra tutt'altro che "tamasica", come tu spesso ti definisci.
Hai tutta la mia stima.
Namasté

cielo
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Re: Diario di un viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 08/01/2017, 10:58

NowHere ha scritto:
Mauro ha scritto:Leggo dei morti in Europa per il freddo e mi vergogno di essermi un pò lamentato del "mio" freddo.
Devo cercare di raccontare le cose così come sono senza necessariamente colorirle delle mie sensazioni/ emozioni, altrimenti non si uscirà mai fuori da questo circolo vizioso: ci sta sempre chi sta peggio di noi, e chi sta meglio.
Secondo me non dovresti farti troppi problemi: stai condividendo il tuo diario, e questo tuo primo post è molto intenso e, sinceramente, non ho colto nessuna lamentela da parte tua! :)

Inoltre, nel 2017, questa tua scelta di vita mi sembra tutt'altro che "tamasica", come tu spesso ti definisci.
Hai tutta la mia stima.
Namasté
Ti segnalo, su indicazione di seva, che eventuali riflessioni sul "diario di viaggio" di Mauro, devono essere fatte in nuovo 3d apposito, in modo da non interrompere il flusso del diario, ma nel contempo di consentire un confronto tra i partecipanti.
Il tuo intervento verrà pertanto spostato altrove, appena seva si renderà disponibile.
Grazie!

Mauro
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Re: Diario di un viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 08/01/2017, 11:05

Quella di postare le riflessioni al mio "diario" in altra stanza non dipende da me.
Seva probabilmente vuole lasciare pulito un "percorso", ma così si corre il rischio di sterilizzarlo.
Un diario senza confronti ed interlocuzioni rischia di morire prima di nascere.
Io vorrei che la mia testimonianza di vita sia confrontata con quella altrui, sennò è una voce nel deserto.
Voglio però pensare che questa volontà di separazione attuata da seva, sia dettata da un desiderio di proteggermi da ciò che potrei considerare attacchi personali. D'altronde quando ci si espone, il rischio è quello, e sono pronto a correrlo.

Nowhere, grazie per le bele parole e l'attestato di stima.
Si, il mio carattere è prettamente tamasico, inerziale.
Più che agire, subisco. E ciò non lo vedo come una condanna. Se non avessi molti attaccamenti, questo "subire" non sarebbe più tale. Si subisce, come diceva Epitteto, quando si crede di possedere. Quando si comprende che noi non possediamo nulla (mi ricordo mio padre-buonanima- che diceva che di mio avevo solo "er pisello"), smettiamo di subire e fluiamo al pari con la Vita.

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Re: Diario di un viaggio - Riflessioni

Messaggio da NowHere » 08/01/2017, 11:35

Mauro ha scritto:Quella di postare le riflessioni al mio "diario" in altra stanza non dipende da me.
Seva probabilmente vuole lasciare pulito un "percorso", ma così si corre il rischio di sterilizzarlo.
Un diario senza confronti ed interlocuzioni rischia di morire prima di nascere.
Io vorrei che la mia testimonianza di vita sia confrontata con quella altrui, sennò è una voce nel deserto.
Voglio però pensare che questa volontà di separazione attuata da seva, sia dettata da un desiderio di proteggermi da ciò che potrei considerare attacchi personali. D'altronde quando ci si espone, il rischio è quello, e sono pronto a correrlo.

Nowhere, grazie per le bele parole e l'attestato di stima.
Si, il mio carattere è prettamente tamasico, inerziale.
Più che agire, subisco. E ciò non lo vedo come una condanna. Se non avessi molti attaccamenti, questo "subire" non sarebbe più tale. Si subisce, come diceva Epitteto, quando si crede di possedere. Quando si comprende che noi non possediamo nulla (mi ricordo mio padre-buonanima- che diceva che di mio avevo solo "er pisello"), smettiamo di subire e fluiamo al pari con la Vita.
Grazie Mauro e chiedo scusa al Forum per il mio intervento/riflessione.

Mauro
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Re: Diario di un viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 08/01/2017, 11:40

Ehy ma devi intervenire per dire la tua sulla mia testimonianza, sennò a che serve spiattellare in pubblico la propria vita? Mica siamo su "Novella 2000"!
Un testimonianza vale nella misura in cui apre un confronto con altre esperienze, sennò il mio diario finisce qui!

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Fedro
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Re: Diario di un viaggio - Riflessioni

Messaggio da Fedro » 08/01/2017, 12:04

Stamattina sentivo ancora freddo: zero o due gradi in Sicilia è alquanto raro, quindi non ci sono abituato.
Ebbene si, un po mi sono lamentato: nulla è valso pensare agli eschimesi o a Milarepa...Fosse per me, vorrei che fosse sempre autunno o primavera, stagioni miti e in visibile continuo mutamento.
Ovviamente è un attimo, dopo la mente si sposta su ciò che c'è da fare, e quel pensiero svanisce.
Non posso colpevolizzarmi certo per un onda di pensiero nel quale mi identifico, dunque ne prendo atto e procedo.
Ho pensato per un attimo, come sarebbe per te, se tornassi ai comfort urbani..dove probabilmente svanirebbero i pensieri legati alla sopravvivenza e ne apparirebbero altri: questo per dire che mi pare, siamo sempre al cospetto del nostro presente e dei pensieri emergerenti, e non ce ne sono più belli di altri, in quanto sempre pensieri sono. Penso che sarebbe come trovare più belle e vere le onde arancioni al crepuscolo piuttosto che le banali e semplici onde azzurre del mezzodì.
Anche questei, come vedi, son pensieri, e grazie :)

cielo
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Re: Diario di un viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 08/01/2017, 12:33

La mia stagione preferita è l'inverno. Amo il freddo anche se fisicamente è pesante ed è pure una scocciatura vestirsi per poter uscire quando va sotto 0.
Ho sperimentato fino a -11 senza grosse problematiche, però essendo io un po' menefreghista, ho capito che col freddo non si scherza, di conseguenza anche se non ne ho voglia e non mi piace, quando la temperatura scende sotto 0 metto i guanti e il cappello e magari anche l'olio nel naso e la crema sul viso, perchè come dice Mauro, il freddo brucia. Metto anche il cappottino al cane anche se non ne ha nessuna voglia neppure lui, ma essendo già anzianotto, preferisco.
Qui in città al mattino è circa -4, ma se tira vento la percezione del freddo è maggiore.

Ho visto una puntata di Geo sul "paese più freddo del mondo", in Siberia, dove le scuole sono chiuse solo se scende oltre - 48 e solo in quel caso i bambini vengono tenuti a casa.
Di solito gli studenti escono per andare a scuola al mattino prestissimo con almeno 6 strati di vestiti ( doppie o triple calze, doppi guanti e di tutto e di più per lasciare scoperto il meno possibile del corpo) e molti fanno anche un chilometro a piedi nella neve per prendere lo scuolabus che li recupera tutti.
A scuola studiano solo quattro materie: lingua, matematica, biologia e russo anche perché, essendo esquimesi di razza, il russo non lo parlano e lo devono studiare visto che la Siberia è russa.

scriba
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Re: Diario di un viaggio - Riflessioni

Messaggio da scriba » 08/01/2017, 12:37

Grazie Mauro.
Mi hai fatto ricordare un freddo che ho sofferto da giovane, quando studiavo fuori sede. Non avendo molti soldi, per risparmiare avevamo affittato con alcuni amici una casa in campagna, senza riscaldamento. Anche io andavo a dormire con pigiami multipli e maglioni, ma non c'era niente da fare. L'umidità è tremenda, la mattina ci si svegliava con i capelli bagnati. Che tempi, oggi mi metterei a piangere, allora riuscivamo a riderne :D

Mauro
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Re: Diario di un viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 08/01/2017, 14:26

La cosa che più mi stupisce è la capacità della mia mente di scordarsi delle cose spiacevoli passate, specie se cicliche.
Ad esempio: fra poche settimane, quando farà caldo, mi sarò dimenticato di quanto battevo i denti (ora), e desidererò quel freddo che uccide insetti e sterilizza il terreno; quel freddo che ora sta facendo egregiamente il suo compito, ma ora, sogno il sole cocente dell'estate (coi suoi problemi annessi).
Senza tralasciare il fatto che in campagna le condizioni climatiche sono più estreme: come diceva scriba, d'inverno a parte il freddo, l'umidità ti ammazza. Quando piove la terra è una fanghiglia. D'estate non si respira. Il terreno si spacca in crepe che se ci cadi dentro ti rompi una gamba... un disastro! :)
Anche io amo la primavera e l'autunno, ma "non ci sono più le mezze stagioni"!!! :lol:
P.S. Si è messo a nevicare.

anam

Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da anam » 09/01/2017, 10:53

Mauro ha scritto:Questa però è la premessa a quanto volevo arrivare, cioè a come ti guarda la gente che ti giudica solo per come ti vesti o -incredibilmente- perchè aspetti il pulmann lá dove mai si sono fermati.
Infatti ieri era troppo freddo per poter prendere il motorino, e poichè io sto su una strada provinciale che collega Viterbo a Civitavecchia (una bella strada molto paesaggistica), lungo la quale passano (saltuariamente) bus regionali di collegamento tra le due città, ho deciso di prendere il pulman.
Ero vestito da "canaro", imbacuccato per il freddo e con una tanica vuota che avrei riempito d'acqua potabile in paese. Arriva il bus. Faccio segno. L'autista fa gesto "ma che vuoi?" Si ferma venti metri più avanti. "Guardi che qui c'è la fermata". "Non lo sapevo, non mi sono fermato mai qui". "Grazie lo stesso". E mi squadra da capo a piedi, soffermandosi sulla tanica.
Mi ha preso per un barbone? Per un ubriacone? Per uno zingaro?
Solo perchè avevo una tanica in mano e vestiti da lavoro sebbene puliti?
Ho pensato cosa dovrebbe sentire un barbone vero quando viene squadrato e giudicato dai nostri sguardi, e ho capito che il problema non è del barbone, ma è tutto nostro.

Questo racconto ha estratto dalla mia mente un ricordo di molti anni fa.
Ero a spasso col mio compagno, che, pur essendo italiano, aveva all'epoca un aspetto assai mediorientale, bruno, scuro di pelle, lineamenti marcati, naso aquilino, labbra tumide.
Vestiti molto casual, dovevamo entrare in un negozio per una commissione, lui portava una busta ingombrante. Spinsi la porta d'ingresso del negozio e mi accolsero con un cordiale buon giorno, poi guardando dietro di me, i loro volti s'indurirono e rivolgendosi bruscamente al mio compagno, gli dissero: via via non ci serve niente, non compriamo niente e gli chiusero la porta in faccia.
Lì per lì non capii, poi scoppiai a ridere e spiegai l'equivoco.
La cosa ci divertì, ma ci fece anche riflettere sul significato dell'apparenza esteriore e sul respingimento in base al pregiudizio.
Come vedi, non capita solo agli eremiti.
;)
È una questione che concerne l'apparenza esteriore e penso ci riguardi tutti.
Se poi si riflette sul fatto che si tratta dell'apparenza di un'apparenza, la cosa fa davvero sorridere.

Mauro
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 09/01/2017, 11:27

:lol:
Hai ragione!

Mauro
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 09/01/2017, 11:34

Certe volte siamo impulsati da delle vere e proprie vasana, dovute a luoghi comuni, idee preconcette e quant'altro. Devo dire che succede pure a me.
Non so se ti capita che ti si avvicini qualcuno, magari un pò trasandato, che magari ti vuol chiedere solo una informazione stradale ma tu hai già costruito in mente che magari vuol chiedere soldi, e tu tiri avanti dicendo "non ho niente, non ho niente"...
L'ascolto dovrebbe essere il nostro primo impulso: per dire "no grazie" c'è sempre tempo.
E poi con la tecnica dell'ascolto si fanno anche incontri interessanti!

cielo
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 09/01/2017, 14:01

Mauro ha scritto:Certe volte siamo impulsati da delle vere e proprie vasana, dovute a luoghi comuni, idee preconcette e quant'altro. Devo dire che succede pure a me.
Non so se ti capita che ti si avvicini qualcuno, magari un pò trasandato, che magari ti vuol chiedere solo una informazione stradale ma tu hai già costruito in mente che magari vuol chiedere soldi, e tu tiri avanti dicendo "non ho niente, non ho niente"...
L'ascolto dovrebbe essere il nostro primo impulso: per dire "no grazie" c'è sempre tempo.
E poi con la tecnica dell'ascolto si fanno anche incontri interessanti!
Alla radice delle vasana che impulsano il rifiuto immediato ci vedo la paura, soprattutto. Mi è venuto in mente che l'anno corso, mentre cercavo un negozio di abbigliamento musulmano che una volta avevo visto dal bus in una via centrale della città, già verso la kasba (il grande mercato multientico intorno a cui abitano e lavorano molte comunità straniere con i loro banchi e negozzi). Visto che non lo trovavo più e andavo avanti e indietro come una scema (aveva chiuso nel frattempo), ho pensato bene di chiedere informazioni a una signora musulmana che stava passando. Chi meglio di lei mi poteva delucidarmi e aiutare a trovare quello che stavo cercando anche in altro luogo del mercato?
"Scusi, signora..."
Occhi sbarrati e spaventati e lieve saltino all'indietro. Per fortuna non è scappata a gambe levate.
Poi però ho potuto spiegare e abbiamo conversato amabilmente, vedevo che a poco a poco si rilassava. Ero vestita bene, uscendo dall'ufficio, eppure ero "diversa", anomala, perfino disturbante il suo flusso di donna che tornava a casa con la spesa.
Penso che tante reazioni "strambe" siano dovute non solo a ciò che vedono gli occhi, ma anche impulsate dalle causalità che d'improvviso si manifestano anche per farci prendere coscienza di quanto siamo profondamente calati nel nostro, mondo, pensieri turbinanti e monodirezionali, "sfera protettiva" ben strutturata da ruoli e classificazioni sociali (che ci piaccia o no).
Siamo nel nostro ovetto, nella nostra gabbietta di polli d'allevamento, ben etichettati dalla carta d'identità.
Niente a che vedere di quell'ovoide di luce di sciamanica memoria che ci circonda, irraggiando luce pulsante dagli intrecci delle sue fibre luminose...
Pranamayakośa, per parlare straniero. :)
L'impatto energetico di alcune persone a volte suscita paura più che gli abiti che indossa, oppure attrae come una calamita, nonostante gli abiti.
Mi si perdonino i voli pindarici, miei soliti.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 09/01/2017, 14:35

Curioso come certe esperienze rimandino ad una conoscenza comune.
Pranomayakosha, tu dici. Ieri, parlando al telefono con un mio amico che, all'avvicinarsi di qualcuno che non conosce, fa come la signora musulmana cui avevi fatto riferimento, cielo, dicevamo proprio di questo: che lui si lamenta che non fa conoscenze ed io obiettavo che fino a che continuerà a "ringhiare" allorché qualcuno "sconfina il suo raggio personale" (parole sue), sarà difficile fare amicizia dal vero e non solo in una chat.
"Raggio personale", "pranomayakosha"... mi sa che sono la stessa cosa... una sfera o uovo di energia che ci circonda e che quando viene "invaso" da un'altra sfera o uovo, crea scompenso energetico, che deve essere stabilizzato, pacificato, assorbito così da arricchire il nostro contenuto energetico pranico. Non è facile. Dipende dalla natura delle energie che si incontrano. Io, comunque, tendo ad essere molto ricettivo, a differenza del mio amico, tanto che quando passeggiamo assieme è esilarante osservare le sue reazioni tra la folla...
Si vede che non è mai stato in un tempio in India, o non è mai salito su un bus a Roma nell'ora di punta! :lol:

Mauro
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 12/01/2017, 8:53

Fedro ha scritto:"Ci sono dei segni che indicano la Perfetta Conoscenza.
Uno di essi è che si smette di argomentare.
Il burro frigge e scoppietta finchè non è cotto a puntino"

(Ramakrishna)
Non sono contrario alle argomentazioni purchè siano chiare, sintetiche, intelligibili, non autoreferenziali ed aperte democraticamente alle confutazioni.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Fedro » 12/01/2017, 9:14

Mauro ha scritto:
Fedro ha scritto:"Ci sono dei segni che indicano la Perfetta Conoscenza.
Uno di essi è che si smette di argomentare.
Il burro frigge e scoppietta finchè non è cotto a puntino"

(Ramakrishna)
Non sono contrario alle argomentazioni purchè siano chiare, sintetiche, intelligibili, non autoreferenziali ed aperte democraticamente alle confutazioni.
Credo che il senso vada cercato nella caduta di stimolo, soddisfazione, rispetto alla volontà di argomentare. Quindi non è un giudizio sull'argomentare.
Per quanto mi riguarda, oltretutto non avendo quella Perfetta Conoscenza, mi frena l'impossibilità di testimoniare nell'ambito del Brahman, e quindi disquisirne

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 12/01/2017, 9:35

Difatti partiamo tutti da assiomi che sono le sentenze del Vedanta.
E dal punto di vista formale siamo tutti d'accordo.
L'argomentazione che segue acquista però senso se, pur ritenendo validi quegli assunti, l'indagine parte dal soggetto-jiva che noi siamo, e dal nostro punto di vista, e solo così si può riconoscere in noi e solo in noi- proprio a partire dalla nosta soggettività-, quella identità con l'atman sancita dalle sentenze di cui sopra.

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 13/01/2017, 13:52

Mauro ha scritto:P.S. Ho trascurato di dire il fatto che Rudra il pecorone, in caso di maltempo si rifugia anche lui in veranda dove ci stanno le cucce di due miei cani, posizionandosi immobile, in piedi, davanti alla porta di casa, rendendomi difficile l'uscita (i montoni sono come gli asini: si impuntano) e pisciando e scacazzando copiosamente sull'uscio.
Buona giornata!
Sei tu il capobranco e Rudra mostra la consapevolezza che tu e solo tu puoi fornire riparo al vento. Mostrerebbe stupidità "animale" se cercasse altre soluzioni, non credi?
Invece, quale membro della comunità alla pari con gli altri desidera partecipare al comfort che la casa in muratura offrirebbe, se solo lo si lasciasse entrare.
Certo non è facile spiegargli che i suoi bisogni se li deve tenere, sempre pecorone è. :)

Mauro
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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da Mauro » 13/01/2017, 15:02

Rudra mica segue me, segue Lakshmi, la mista border collie-maremmana che ha eletto cane pastore. Se lei sta fuori lui sta fuori e bruca, se lei entra nella cuccia, lui le si pianta davanti.
In casa non entrerebbe mai. Gli basta dare vigorosi colpi di zoccolo sul portone quando ha fame e vuole il suo mangime...

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Re: Diario di viaggio - Riflessioni

Messaggio da cielo » 13/01/2017, 15:19

Mauro ha scritto:Rudra mica segue me, segue Lakshmi, la mista border collie-maremmana che ha eletto cane pastore. Se lei sta fuori lui sta fuori e bruca, se lei entra nella cuccia, lui gli si pianta davanti.
In casa non entrerebbe mai. Gli basta dare vigorosi colpi di zoccolo sul portone quando ha fame e vuole il suo mangime...
bene, ecco che si sono delineati con precisione i ruoli di potere. Nella vostra comunità il vero capobranco è una cana femmina. Tu essere umano servi al sostentamento, sei il cuoco del gruppo. ;)

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