Il gruppo che cura Vedanta.it inizia ad incontrarsi sul web a metà degli anni 90. Dopo aver dialogato su mailing list e forum per vent'anni, ha optato per questo forum semplificato e indirizzato alla visione di Shankara.
Si raccomanda di tenere il forum libero da conflittualità e oscurità di ogni genere.
Grazie

Diario di viaggio

Utilizzate questo forum per qualsiasi argomento non categorizzato altrove.
Mauro
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 26/06/2017, 23:01


Mauro
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 14/07/2017, 6:54


cielo
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Re: Diario di viaggio_Auguri!

Messaggio da cielo » 14/07/2019, 9:41

Oggi il nostro compagno di viaggio Mauro ne compie 52 di anni, e gli faccio tanti auguri di buon proseguimento del cammino e di agevoli percorsi.

Leggere il suo diario è stato interessante, finchè è durato, peccato che ultimamente abbia cacciato il diario al fondo dello zaino e non trovi più qui un campo base accogliente per scambiare reciproche storie e confrontarsi sui percorso e le sue asperità, che è un ausilio per tutti, secondo me.

La presa della Bastiglia della mente richiede sforzi congiunti e veicolare le qualità nel "calderone" comune del satsang aiuta ad assorbirle e stemperarle senza conseguenze.

Difatti, dopo tanti anni, focalizzo sul piacere dello stare insieme, nonostante le tante battaglie intraprese con le spade di cartapesca.

Un abbraccio al fresco, in amicizia

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Amarnath ice Shiva Lingam 2019

viviana
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da viviana » 14/07/2019, 11:42

Tanti auguri Mauro!
Non mi ero mai.osata scriverti su qs diario xché pensavo di "rovinarne" l'integrita'.
Approfitto del tuo compleanno x dirti quanto.mi sia ritrovata in alcuni passaggi, amo anch'io.la poesia e il buon cinema e so cosa vuol dire vivere con poco in una natura avversa, per me era il grande giardino un continuo.paradiso-inferno.
Anche a me piace il tuo diario, cosi' onesto e diretto, mi auguro di leggerne nuovi passi in futuro, e' un po' come se ci portassi li' con te fra quelle campagne e a me viaggiare e' sempre piaciuto da buona nomade.
La capacita' di denudarsi e mostrarsi x cio' che
si e' non e' comune e fa sempre piacere rispecchiarsi nelle proprie fragilita', ci accomuna, ci fa sentire piu' vicini all'altro, meno spinosi, piu' compassionevoli.
Mi chiedo con quali bestie tu viva ora, quali odori ci siano nell'aria e se qs estate ci sian stati nuovi incontri bipedi o quadrupedi che siano.
Vivere isolati nn e' semplice, specie se nn si puo' usufruire delle comodita' cui siamo cosi' abituati ma so bene che oltre alle difficolta' e' proprio quando abbiamo poco che scopriamo quanto grande sia la vita, e noi siam tutti cosi' piccini, cosi' piccini...
Scrivo di getto dallo smartphone e ti saluto augurandoti ogni bene da qs montagne, qui sta x arrivare un acquazzone, si sente gia' l'odore di pioggia nell'aria.
Tanti auguri e ancora, ogni bene a te

Mauro
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 16/07/2019, 7:48

Grazie Cielo, grazie Viviana.
Non mi sono più affacciato qui perchè - lo dissi - credo ci siamo detti tutto.
Ma ritengo doveroso rispondere con gratitudine ai vostri auguri.
In questi due anni sono cambiato molto, non perchè volessi, ma perchè ne sono stato costretto.
Il dolore mi ha parzialmente destrutturato e devo ancora trovare quell' elemento integro e puro che mi consenta di ricostruirmi.
Per adesso sono come una medusa che vive solo se supportata dall' acqua marina, altrimenti muore.
Io lo stesso.
Non si può scrivere su un diario il desiderio della morte come un dolce sonno eterno, non so se PD me lo avrebbe concesso.
Penso spesso a lui e mi auguro che lui, ovunque sia, sappia illuminarmi il percorso in questo tunnel di cui non vedo lo sbocco.
Ma forse, e ricordo sempre Eckhart, è proprio nel buio di questo tunnel che è "nascosto" Dio.
Spero solo di trovarlo.

Un abbraccio a voi pitagorici, amici cari!

cielo
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da cielo » 18/08/2019, 10:46

Occupo questa stanza per una riflessione, Mauro spero mi accetti come ospite.

E' capitato di aprire l'indice del forum e di accorgermi di essere "invasiva", ultimamente posto quasi solo io.

Ho provato un senso di inadeguatezza e di invadenza chiedendomi se il forum esiste solo più per me, o quasi, e se farei meglio a dedicare una parte del tempo libero ad altro. A luchettarmi, a sparire.

Però poi l'ho visto come un "lila" (un gioco) e i giochi possono anche essere dei solitari, ma, ahimè, è uno spreco di tempo di solito, giocare da soli, si rischia la depressione...

Il gioco è iniziato tanto tempo fa, prima con le mailing list, poi con i forum. Tante persone si sono incontrate, alcune a volte vengono ri-create dalla mente per riguardare vecchi film o ricordare i personaggi e le loro maschere, per far provare alla mente e al cuore vecchie emozioni.
Giochi.

Così ho pensato di scrivere questo flash del presente. Lasciare scorrere le mani sulla tastiera, senza sapere dove si va e senza attendersi ritorni. Una partita di calcio in uno stadio vuoto. Il pallone si tira comunque in campo e ci si inventa la partita, e i goal, le urla dei tifosi...Si inventa l'altro, qualcuno per giocare. E si fanno entrambe le parti: io e tu.

Tornavo prima con la mente ai tempi del Kuruhshetra [il campo dell'antica guerra narrata nel Mahābhārata e nella Divina Canzone (la Gītā)] e agli scontri tra i cugini "bravi e cattivi".

La diversità continua a creare conflitti tra i popoli anche in questo giovane terzo millennio, ognuno rivendica la legittimità del proprio agire sul proprio territorio (se ne ha uno in cui vivere) e il possesso pieno di tutte le risorse che quel territorio offre.
Roba mia, giù le mani. Nel piccolo e nel grande.

Il senso dell'io e del mio non va morendo, anzi si ravviva, si acuisce, le fratture ideologiche si scompongono e le ferite si infiammano e sanguinano.

Eppure tutti i "parlanti" sul palcoscenico del mondo rivendicano un'azione rivolta al benessere del mondo stesso, al bene pubblico, al risultato virtuoso nel tempo (che sarà il più breve per ottenere il risultato atteso), sono gli "altri" a non capire, a sbagliare. Sempre e comunque. Ci vogliono motivazioni per continuare a combattere. Quelle si trovano sempre, girando la frittata, un po' di qua e un po' di là.

Se ci si schiera si combatte, inevitabile il conflitto. Lo scontro delle diversità.

Lo scambio di libere testimonianze, che non affermano e non negano, ma davvero vanno nella direzione di un'unione, sono rare.

E' un attimo che i fuochi si accendano e la battaglia ricominci. Qui o là, da tempo immemore.

Mi ha colpito che Raphael per la copertina della Bhagavadgītā abbia scelto in sovraccoperta la "Battaglia di San Romano", Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini.
Potrebbero sembrare cavoli a merenda, oppure indurre una riflessione sulle guerre infinite, sempre uguali nei presupposti. Cambiano gli attori, ma il film è lo stesso.

Diversità e divisione, questo appare nel divenire. Quasi tutti i giochi sono di guerra, di scontro, di supremazia dell'uno sull'altro.
Oggi a te, domani a me. Questo è mio e questo è tuo. Anche il karma (se sei sfigato non è colpa mia, e non è mia alcuna responsabilità: riflessione amara).

Governare la lingua (e le mani sulla tastiera, che è lo stesso, di questi tempi) e non parlare a vanvera dovrebbe fare parte della sadhana quotidiana del ricercatore onesto e serio, e pure si dovrebbe evitare di anestetizzarsi con gli innumerevoli piaceri che ancora il mondo offre, scrivere compreso, che in un baleno trascina nuovamene fuori dalla coscienza di essere, appagata in sè stessa, e libera nell'atto creativo. Capace di star sola, in silenzio, contemplando.

Quasi quasi cancello tutto. Facilmente è un parlare a vanvera. Ci sta che è agosto...gli svaghi sono consentiti, anzi applauditi e immortalati.

"Śiva si mostra solo quando la messe è matura"

Non durerà, tutto questo non durerà.

Altro dovere del sadhaka (aspirante), che richiamo alla mia consapevolezza, è di non perdere la rotta durante la navigazione e rimanere concentrato sulle mappe. Presuppone il sapere dove si sta andando.

La pienezza della libertà, pace e contentezza è nelle mani della Grazia divina e nella parole dei Saggi, non certo nelle mie.

Spero di non aver sparato troppe parole, inutili. Buona domenica.

Per quanto mi riguarda quando scrivo, lascio semplicemente le mani libere sulla tastiera. Il problema è iniziare e certe volte occorre uscire dal silenzio, quindi devo riuscire a coordinare mente e silenzio, ecco che allora certe volte la mente spara troppe parole e quindi dopo devo togliere tutti gli orpelli inutili.

Altre volte devo capire cosa si stava dicendo... o meglio la mente deve capire, anche perché certe volte si entra in sfumature che oramai non hanno importanza.

(...)

Premadharma, archivio forum pitagorico , da "Comunicare"




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"Battaglia di San Romano", Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini. Londra, Ṅational Gallery

Mauro
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 18/08/2019, 16:29

"Non durerà, tutto questo non durerà."

Sai Baba ;)

cielo
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da cielo » 18/08/2019, 20:13

Mauro ha scritto:
18/08/2019, 16:29
"Non durerà, tutto questo non durerà."

Sai Baba ;)
Sì, Non durerà è un insegnamento prezioso, che si tramanda nei millenni.
Un bigliettino da ricordare di avere in tasca, giusto per non aderire troppo all'apparenza dei giorni.

cielo
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Re: Diario di viaggio_verso il Natale

Messaggio da cielo » 11/12/2019, 13:35

Il Natale si avvicina...
Il traffico in città aumenta e i flussi di persone che fanno shopping si addensa. Addobbi vari adornano la città e le case.

Se ascoltassi pienamente l'istinto eviterei qualsiasi azione orientata a regali, cibarie, organizzazione di cene e pranzi, baci e abbracci.
Ma si fa, un po' a risparmio energetico quest'anno.

Le funzioni religiose per l'Avvento? I significati interiori del Natale? (domande)

Se la coincidenza guida il passo ad un luogo di culto, un presepe, un albero adornato, a preghiere comunitarie, perchè no?

L'inverno da queste parti è abbastanza freddo, non più come ai tempi dell'asilo però, quindi il calore umano, la gioia dei bambini e la luce di speranza che porta il Natale ai cuori mistici, può aiutare a riscaldare anche quelli più duri e cinici.
Quelli che non rinunciano a dire che natale e capodanno in fondo sono giorni come altri. Illusioni del divenire molto partecipate in alcuni luoghi del mondo.
Punti di vista, personalmente "mi sogno" un Natale immersa nella neve, bianco il suo oblio a ristorare e ritemprare le forze, in temporanea assenza di colori. Suoni attutiti. Luce abbagliate, autorisplendente.

Montagne e valli isolate dalle slavine (con l'elicottero che butta il pane fresco e il giornale alle comunità). Lupi e camosci.

In una casa di legno col fuoco di camino. Alte fiamme danzanti da contemplare in un senza tempo che fa affiorare le più belle e misteriose fiabe.
Sogni appunto.
Però, devo confessare che restano preferenze di sogno: preferibilmente non sola, magari anche solo con animali, va bene ugualmente, e possibilmente pure con il wi fi, vista la dipendenza dal web.

Buon Natale!

e grazie a Mauro per l'ospitalità



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Mauro
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 14/12/2019, 20:17

Io sono l'ospite in questo forum che è soprattutto vostro, avendolo voi costruito con PD.
Questo è un diario, è un piccolo diario interrotto come succede quando si va alla guerra e non si riescono più a mettere le cose in fila.
Non vorrei più augurare "Buon Natale"; per me una festa stanca, esangue, che ha perduto ogni significato.
Ma poi ho pensato che c'è chi invece al Natale un significato ancora lo dà: a costoro lo auguro di tutto cuore.

cielo
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da cielo » 14/12/2019, 20:55

Mauro ha scritto:
14/12/2019, 20:17
Io sono l'ospite in questo forum che è soprattutto vostro, avendolo voi costruito con PD.
Questo è un diario, è un piccolo diario interrotto come succede quando si va alla guerra e non si riescono più a mettere le cose in fila.
Non vorrei più augurare "Buon Natale"; per me una festa stanca, esangue, che ha perduto ogni significato.
Ma poi ho pensato che c'è chi invece al Natale un significato ancora lo dà: a costoro lo auguro di tutto cuore.
Questa sera ho letto alcuni brani di Sai Baba che mi hanno fatto rabbrividire.
Nel 1979, parlando agli studenti, descriveva una società che stava maturando verso il conflitto, la volontà di guerra mascherata dalle buone intenzioni, la corruzione, il disfacimento morale,l'ingiustizia sociale, il danno ambientale. Un'umanità sempre più confusa e intrappolata nella sfera materiale. Infelice e spaventata.

E invogliava l'essere umano a ritrovare quella scintilla di saggezza che potesse fare da specchio consapevole all'imperitura luce dell'Atma, auto riplendente, senza tempo, immutabile. Trattenendo i sensi e rivolgendo l'osservazione all'interno.

Decriveva l'immensità dell'universo, marcando che è talmente immenso che la luce di tante stelle ancora non ha raggiunto la terra, tanto sono lontane.

Un universo senza limiti in continua trasformazione, che ognuno di noi crea e forma nella propria coscienza individuale.
Cittākaśa.

Il conflitto, ahimè, è in noi.
Inutile cercare cause esterne, volere vedere un inizio o una fine.
Non c'è.
Solo l'Essere nella sua multiforme apparenza. Se lo specchio è pulito, la luce splende libera.

C'è un seme che nella terra si nutre e poi nasce piantina e mette bacche rosse di gioia, come a Natale.

Lo splendore dell'ātma rivela e illumina tutte le cose; ma l'ātma rivela, manifesta sé stesso ed è auto risplendente: splende ovunque, in tutte le cose.

Nonostante i numerosi cambiamenti, l'individuo permane sempre: nell'infanzia, nella gioventù, nella mezza età e nella vecchiaia.

Allo stesso modo è il cidākaśa [l'ātma] che si manifesta nel cittākaśa [la coscienza individuale] e infine si rivela nel Bhūtākaśa, il mondo oggettivo.

Sai Baba 28.09.1979

cielo
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da cielo » 30/06/2022, 8:29

cielo ha scritto:
14/12/2019, 20:55
Mauro ha scritto:
14/12/2019, 20:17
Io sono l'ospite in questo forum che è soprattutto vostro, avendolo voi costruito con PD.
Questo è un diario, è un piccolo diario interrotto come succede quando si va alla guerra e non si riescono più a mettere le cose in fila.
Non vorrei più augurare "Buon Natale"; per me una festa stanca, esangue, che ha perduto ogni significato.
Ma poi ho pensato che c'è chi invece al Natale un significato ancora lo dà: a costoro lo auguro di tutto cuore.
Questa sera ho letto alcuni brani di Sai Baba che mi hanno fatto rabbrividire.
Nel 1979, parlando agli studenti, descriveva una società che stava maturando verso il conflitto, la volontà di guerra mascherata dalle buone intenzioni, la corruzione, il disfacimento morale, l'ingiustizia sociale, il danno ambientale. Un'umanità sempre più confusa e intrappolata nella sfera materiale. Infelice e spaventata.

E invogliava l'essere umano a ritrovare quella scintilla di saggezza che potesse fare da specchio consapevole all'imperitura luce dell'Atma, auto riplendente, senza tempo, immutabile.
Trattenendo i sensi e rivolgendo l'osservazione all'interno.

Decriveva l'immensità dell'universo, marcando che è talmente immenso che la luce di tante stelle ancora non ha raggiunto la terra, tanto sono lontane.

Un universo senza limiti in continua trasformazione, che ognuno di noi crea e forma nella propria coscienza individuale.
Cittākaśa.

Il conflitto, ahimè, è in noi.
Inutile cercare cause esterne, volere vedere un inizio o una fine.
Non c'è.
Solo l'Essere nella sua multiforme apparenza. Se lo specchio è pulito, la luce splende libera.

C'è un seme che nella terra si nutre e poi nasce piantina e mette bacche rosse di gioia, come a Natale.

Lo splendore dell'ātma rivela e illumina tutte le cose; ma l'ātma rivela, manifesta sé stesso ed è auto risplendente: splende ovunque, in tutte le cose.

Nonostante i numerosi cambiamenti, l'individuo permane sempre: nell'infanzia, nella gioventù, nella mezza età e nella vecchiaia.

Allo stesso modo è il cidākaśa [l'ātma] che si manifesta nel cittākaśa [la coscienza individuale] e infine si rivela nel Bhūtākaśa, il mondo oggettivo.

Sai Baba 28.09.1979

Buongiorno a tutti i passanti di qui.
Come me.

Osservando me stessa vedo da un lato un intimo, tremolante sgomento ogni volta che ho l'impulso a entrare in questo luogo. Tutto tace...che silenzio...

Come entrare nella casa di un ospite generoso e accogliente, è la Derga dello Sheikh, che ti accoglie con un sorriso, ti nutre, prega con te, riesce a trovare perfino attimi per sussurrarti qualche parola, nel trambusto degli ospiti adoranti. Qui è il silenzio oramai, da oltre cinque anni.
Lo Sheikh dal verde turbante ornato di fiori che quanto esci dalla sua Derga e torni a casa tua ti riempie le mani di arance e limoni. Fai buon viaggio, sono contento di avervi incontrato, frequentate buone compagnie e vivete in pace e fratellanza...bei ricordi..

Questa casa non è mia e non è di nessuno, c'è.
Il web la consente viva e aggiornata grazie ai meccanismi del web e all'impegno di qualcuno. Semplice e lapallissiano direbbe mio padre.

E poi, peggio mi sento, sono ormai quasi l'unica a scrivere qui, se non fosse per il compassionevole Fedro, sarei praticamente sola. Ahimè!

In questa casa almeno chi arriva dopo un po' e chiede di nuovo ospitalità, come me, sente che le regole sono semplici:

togliersi le scarpe (lasciare perdere di scrivere opinioni personali e indugiare troppo nella descrizione di come sto io e come mi sento e come intenderei aiutare a salvare il mondo che non gliene frega più niente a nessuno oramai, e di tempo se ne spreca anche troppo, come l'acqua, senza rispetto).

Ti lavi l'essenziale del corpo: faccia, mani, piedi, dietro le orecchie che magari riesci a sentire meglio il prossimo e non solo l'eco di te stessa e il suono di ritorno delle tue parole.

E ti ravvii barba e capelli o ti aggiusti l'acconciatura (cerchi di scrivere capendo almeno tu, in rilettura, quello che cercavi di dire, nella speranza, mai morta, che più o meno "sei capita". Non che sia importante a qualche fine essere "capiti", ma almeno rafforza la sicurezza di non aver fatto danni usando parole o espressioni "non pacifiche")
Parentesi quadra: La non violenza, per me, è il valore umano su cui ho cercato di ruotare come un raggio intorno al perno della ruota.
Ho la piena consapevolezza di essere una principiante e di non esserne ancora capace, la non violenza è il fuoco che brucia tutti gli attaccamenti, i desideri e le preferenze, i ricordi del passato che si aggregano per sognare frammenti di futuro.
Il futuro non esiste, solo sogni.

La non violenza, per me, è nella presenza che consuma tutto ciò che non serve a far vibrare l'armonia, una sintonia di vita interiore che è ancora stonata. Soccombere sotto i frammenti di un puzzle e non riuscire ad andare avanti a costruire l'intero. Mi arrendo, sono quello che sono, continuo a osservare quello che c'è.

Imparare invece a cogliere le parti di noi stessi non ancora nate, quelle che ci fanno sentire in pace anche se siamo in una situazione difficile, facile da immaginare di questi tempi. Mettere insieme pezzi sapendo però che è solo un gioco e che il puzzle è il nostro sogno preferito dell'adesso. Lasciarlo andare prima o poi ci toccherà.

La violenza pare l'Idra dalle cento teste: una ne tagli e cento ne riscrescono.
Mai perdersi d'animo però! Diceva il vecchio Rishi Agastya alla moglie Lopamudra che non ce la faceva più, ai tempi dei tempi quando si combatteva contro i draghi alati e i mostri alieni...Qualche decina di migliaia di anni fa, indietro di 50.000 o chissà, 300.000.000 anni fa...Seguo con zelo la datazione dell'essere umano sul pianeta dai tempi delle medie, ma pare che gli scienziati non abbiano ancora trovato la quadra condivisa.

Dall'altro lato, quando vengo qui al forum, ogni tanto ormai, prima azione da compiere è capire dove andarmi a piazzare nel forum, in quale 3Ḍ Qual'è il palcoscenico di scena adeguato a quanto intendo proporre al forum, è chiaro che non so mai dove vado a capitare e non ricordo che si disse prima.
Sono pronta e curiosa ad incontri casuali con il postato di anni prima.

Qui, tornata da una breve vacanza al mare, senza fardelli da capo famiglia, volevo condividere qualcosa: il 3D Diario di viaggio mi pare perfetto come ambiente arredato "giusto". Oramai mi sono dimenticata cosa volevo esternare, essendo stata trascinata dal filo.

Il filo mi porta al 2019, all'ultimo messaggio di questa stanza, che mi fa saltare sulla sedia: interessante!
Leggo con gratitudine. Un regalo inaspettato. Qualcosa da rileggere perchè "sembra facile" da capire, ma da praticare con costanza un po' meno.

Il messaggio del 2019 ha un prologo di chi la stanza diario di viaggio la aprì ai tempi che furono, su cui richiamo l'attenzione perchè conferma lo spirito che dovrebbe ispirare chi si accosta qui: ospiti, seduti su cuscini intorno a una tavola rotonda su cui c'è ancora cibo e acqua per nutrirsi e raccontare una storia, e fare due parole, anche tra sconosciuti, giusto il tempo di una tazza di tisana o caffè, se la Madre vuole, anche qualche biscotto, e poi ognuno torna ai propri compiti.

Pertanto ora vi saluto per non esagerare con le parole, il mio nome da forumista mi invita a progredire nel silenzio, a dissolvere in me stessa ogni upadhi o sovrapposizione velante perchè il cielo non esite è fatto solo dei colori che si accendono e si spengono sullo schermo infinito dello spazio.
Non esiste perchè i colori sono solo negli occhi di chi guarda il cielo in quel momento, nel "suo" presente. Perciò consumo a poco a poco il desiderio-bisogno di scrivere sul web.

Quando vengo qui ho la fortuna di poterlo ancora fare, di scrivere qualcosa, e ringrazio, anche chi, passando di qui, ha avuto voglia di leggere una traccia per caso lasciata.

Il potere di immaginazione della mente è senza fine.
Dagli una pagina bianca e inizia a colorare, come un bambino.
La mente è un jet supersonico, più potente e fulminante dei missili sofisticati dei nostri tempi.
Una volta puntata, va. Perciò chiedo scusa per l'esternazione mattutina.

Buon giovedì, e che Zeus ci risparmi dai suoi fulmini mentre cerchiamo di costruirci il super parafulmine ultrasonico contro ogni evenienza ambientale!

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da cielo » 01/09/2022, 9:49

Buongiorno e buon settembre.

Un paio di anni fa ho deciso di intervenire sulle "cose" che possiedo liberandomi del superfluo e consumando quello che già ho. Una pratica che sembra non finire mai, come la tela di Penelope: troppe cose, e c'è chi non ha nulla. Procedo con determinazione e distacco.

Continuo a intervenire nel reparto alimentare: la dispensa. Ancora sto consumando the egiziano ricevuto in dono, alternato a quelli nuovi che, ahimè, ho acquistato nonostante avessi ancora il vecchio (e dello stesso tipo o quasi).
Ok che la mente capricciosa vuole avere una scelta ampia, ma quello del the è solo un esempio che rende realistici i nostri armadietti e frigoriferi straripanti, duri da alleggerire.

Poi si passa all'ambito "intellettuale", se dovessi leggere coscienziosamente tutti i libri che ho ancora e da cui per ora non intendo liberarmi, ma che non ho neppure letto, solo leggucchiato e poi mollato, mi ci vorrebbe una vita extra.
Leggo e rileggo (poco) sempre gli stessi.

Stamattina ho osato attaccare il reparto carta stampata, plichi e plichetti con stampati testi che mi piacevano e volevo studiare con calma. Oramai gli archivi si spostano sul digitale, ma carta ce n'è. Chiaramente non ricordavo neanche di averli.
Tra fogli e foglietti, ho trovato una paginetta di appunti. Non ho scritto nulla se non la data, ma li trovo interessati e li condivido, così posso buttare il foglietto stropicciato...forse.
Potrebbe essere un appunto da un incontro con lo Svami Veethamohananda che invitava a praticare musica e vocalizzazione di mantra vedici quali aham brahmasmi o la semplice (per modo di dire) Om. Oppure è copiato da un qualche discorso di Sai Baba.
A seguire una invocazione alla Madre divina, senza alcun riferimento, appuntata su un altro foglietto. Chissà da dove viene. Il richiamo alle cellule, mi fa pensare ancora allo Svami V.
La trovo delicata come le ninfee di Monet.


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23 aprile 2001.

Il mondo dei fenomeni è uno specchio riflettente.
Ogni manifestazione ha un suono, il suono del suo essere.

"Dietro il Divenire c'è l'Essere, nel quale si fonde il divenire stesso: è l'eterno gioco".

Sorge il problema delle dissonanze, nel dualismo si creano l'armonia e la disarmonia, l'ordine e il caos, il giorno e la notte. Con la musica si tenta di rinascere nell'armonia.

I suoni esistevano anche prima di noi, noi siamo nati tra un groviglio di suoni che non abbiamo generato.
Pada è l'atto del parlare, partha fa riferimento a "nome e forma", questo è il significato della parola.

La parola nasce dal pensiero, il pensiero è modellato dall'esperienza e dipende dal desiderio, e il desiderio sorge dall'ignoranza, dall'illusione del mondo fenomenico, dalla Natura che è fondamentalmente divina.

Amico di Dio significa: amico di me stesso. L'amicizia terrena è per avere conferme.

---

"La Madre divina è sempre con noi.

In Lei riposa la coscienza, il suo respiro è il nostro.
Lei è la madre di tutto ciò che ha forma, della vita e della morte.
Lei ci annienta e ci risolleva, il suo velo è l'ombra dei secoli.
In Lei torna ogni flusso, ogni corrente, ogni particella che danza nel Cosmo.
Lei generosamente versa il suo amore su di noi.
Ogni nostra cellula echeggia la sua voce.
Il suo canto è per l'eternità la ninna nanna che ci culla."

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