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Diario di viaggio

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Mauro
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Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 08/01/2017, 3:25

Mi ricordo, nelle mie letture, come le scritture vediche parlino delle differenti afflizioni del jiva tra le quali menzionano la coppia caldo-freddo.
Ho pensato a questo stanotte quando mi sono svegliato per il freddo.
I cani fuori non ne sembrano preoccupati.
Lakshmi, incrocio border collie-maremmano, dorme addirittura all'addiaccio, pur avendo comoda cuccia in veranda.
Il freddo. Temperature piuttosto rigide in questi giorni.
Lo so che altrove fa anche più freddo, ma io parlo della mia esperienza. La mia è una casetta di campagna, esposta alla furia degli elementi a 360 gradi. Il vento di questi giorni sferzava sibilando su muri e finestre, penetrando subdolamente come piccole lame gelide da spifferi dispettosi.
Non ho riscaldamento. Ho una stufetta a gas e un camino.
Il camino puoi tenerlo acceso tutto il giorno ma riscalda solo se ci stai vicino: al massimo un paio di gradi.
La stufetta a gas è più efficace ma non la si può tenere accesa sempre per ovvie ragioni.
Morale: la notte si crepa dal freddo.
Ho tre pigiami e tre coperte addosso.
E un cappelletto di lana.
Eppure ho ancora freddo.
Mi vengono in mente quei barboni infagottati che dormono in stazione. Sento di capirli, anche se loro stanno peggio di me.
Quando vedo quei post su facebook che sognano tanta neve "sennò non è inverno", vorrei che nella neve ci stessero tre giorni e tre notti, come Re Enrico al cospetto di Papa Gregorio a Canossa.
L'inverno non è quello che si vede dietro le finestre!
Mi domando come facciano le piante e gli alberi a resistere a tale gelo. Il freddo brucia.
Ed il bello è che d'estate, tormentato da insetti e vipere, sogno l'inverno.
Non sono mai contento! :)

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Re: Diario di un viaggio

Messaggio da Mauro » 08/01/2017, 7:56

Leggo dei morti in Europa per il freddo e mi vergogno di essermi un pò lamentato del "mio" freddo.
Devo cercare di raccontare le cose così come sono senza necessariamente colorirle delle mie sensazioni/ emozioni, altrimenti non si uscirà mai fuori da questo circolo vizioso: ci sta sempre chi sta peggio di noi, e chi sta meglio.

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 08/01/2017, 19:59

Da quando mi sono trovato ad affrontare la vita che sto vivendo, mi sono domandato se questo avrebbe influito sui miei rapporti sociali e di lavoro.
Credo di sì, e in positivo.
Tutto dipende però dalla capacità delle persone di andare un po' oltre la scorza, e questa dote appartiene a chi ha una certa sensibilità o chi vive una esperienza analoga.
Per via dei topi che facevano i nidi nel motore della macchina rosicchiandone i fili e rendendola inutilizzabile troppo spesso, con implicazioni economiche dovute alle spese dal meccanico, un anno fa decisi di risolvere il problema allontanando la macchina dai topi (avevo provato il contrario ma vi assicuro, è impossibile, specie se hai un noccioleto).
Ho comprato un motorino usato, un miniscooter da 50cc, che tengo dentro casa (per fortuna in casa ho tre gatti), e lascio la macchina parcheggiata in paese. Quando mi serve la macchina, prendo il motorino, vado in paese, lo parcheggio, prendo la macchina e faccio i miei giri. Poi la parcheggio di nuovo in paese, prendo il motorino e torno a casa.
Risultato: la macchina non ha più i topi, io esco ancor di meno da casa (per non fare tutta la trafila soprattutto la sera e d'inverno).
Questa però è la premessa a quanto volevo arrivare, cioè a come ti guarda la gente che ti giudica solo per come ti vesti o -incredibilmente- perchè aspetti il pulmann lá dove mai si sono fermati.
Infatti ieri era troppo freddo per poter prendere il motorino, e poichè io sto su una strada provinciale che collega Viterbo a Civitavecchia (una bella strada molto paesaggistica), lungo la quale passano (saltuariamente) bus regionali di collegamento tra le due città, ho deciso di prendere il pulman.
Ero vestito da "canaro", imbacuccato per il freddo e con una tanica vuota che avrei riempito d'acqua potabile in paese. Arriva il bus. Faccio segno. L'autista fa gesto "ma che vuoi?" Si ferma venti metri più avanti. "Guardi che qui c'è la fermata". "Non lo sapevo, non mi sono fermato mai qui". "Grazie lo stesso". E mi squadra da capo a piedi, soffermandosi sulla tanica.
Mi ha preso per un barbone? Per un ubriacone? Per uno zingaro?
Solo perchè avevo una tanica in mano e vestiti da lavoro sebbene puliti?
Ho pensato cosa dovrebbe sentire un barbone vero quando viene squadrato e giudicato dai nostri sguardi, e ho capito che il problema non è del barbone, ma è tutto nostro.

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 09/01/2017, 7:33

Forse anche nel post precedente ho divagato.
Spesso capita che la gente mi giudichi pazzo, o un barbone perchè vivo senza acqua nè luce, in un casolare in campagna coi cani.
Perchè non esco spesso (ho sopra spiegato perchè) nè vado a far baldoria.
Perchè non amo vestiti ricercati ma comodi.
Perchè non nascondo la mia barba bianca con la tintura nè uso prodotti per la calvizie.
Perchè vado con la carriola in giro a raccogliere la monnezza che la gente getta dalla macchina lungo la strada.
Perchè prendo il pulmann invece che la macchina per andare in paese.
Perchè sono vegano e mi domandano ancora che ci faccia allora col pecorone.
Perchè "non metto la testa a posto e non mi faccio una famiglia".
Mia madre quando vede i servizi sui campi rom mi chiama e mi dice "loro almeno hanno l'acqua e la luce!". Pure lei pensa che io viva peggio degli "zingari"!!!
Un mio amico di Viterbo, la prima volta che mi venne a trovare mi disse: "non pensavo di trovare un posto così bello e ben curato, coi cani sani, puliti e felici". Questo perchè immaginava che, da contadino senza luce nè acqua etcetc vivessi, appunto, come un barbone. Eppure mi conosce. Seppur con la barba lunga e la tuta da lavoro, sono una persona più che dignitosa e pulita. Conosco persone, qui in campagna, che con luce e acqua calda sembrano dei veri e propri orchi! :lol:
L'unico che capisce la mia vita (anche se-purtroppo- non se la sente di viverla), è il mio amico Sony, ragazzo indiano originario del Punjab, che conosce bene come povertà e dignità possono convivere assieme magnificamente.


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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 13/01/2017, 8:59

Mi rendo conto che le condizioni atmosferiche sono gli elementi che più influiscono sulla mia vita qui in campagna. Rendersi conto di quanto siamo impotenti rispetto a certe forze della natura per me è agghiacciante. Eppure quando le condizioni atmosferiche non sono così estreme (come invece è oggi, in cui un vento -per fortuna da sud-ovest e quindi più caldo- e però così forte da costringermi a stare chiuso in casa preoccupato per le condizioni fuori delle casette dei cani che da un momento all'altro ho paura possono volare via), ripeto: quando le condizioni atmosferiche non sono così estreme, il ricordo di certi eventi come oggi sparisce e si colgono solo gli elementi positivi, quasi idilliaci della natura. Che grande attrice che è!
Io credo di aver realizzato il fatto che la natura non ci è amica. Non dico che ci sia nemica, ma non ci è neanche amica. Se sembra bella è perchè finge. Il suo vero volto è quello del demone del Samsara.
Eppure noi uomini cosa abbiamo fatto: abbiamo costruito "castelli" così abbiamo creduto di poter difenderci dalla natura, per resistere alle intemperie e al freddo.
Vorrei avere la forza di non aver paura di perdere qualcosa di fronte alle avversità della natura e quindi poterla affrontare anche in presenza di queste avversità.
Rifugiarsi è segno della nostra impotenza, perchè non esiste un rifugio sicuro che la natura non possa violare. E mi vengono in mente coloro che hanno subito il terremoto e hanno visto letteralmente sgretolare sotto i loro occhi ciò che consideravano più sicuro e protettivo.

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 13/01/2017, 10:08

P.S. Ho trascurato di dire il fatto che Rudra il pecorone, in caso di maltempo si rifugia anche lui in veranda dove ci stanno le cucce di due miei cani, posizionandosi immobile, in piedi, davanti alla porta di casa, rendendomi difficile l'uscita (i montoni sono come gli asini: si impuntano) e pisciando e scacazzando copiosamente sull'uscio.
Buona giornata!

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 15/01/2017, 21:09

Abbiamo molti fiammiferi in casa nostra/ Li teniamo a portata di mano, sempre/Attualmente la nostra marca preferita/ è Ohio Blue Tip/ Anche se una volta preferivamo la marca Diamond/ Questo era prima che scoprissimo/ I fiammiferi Ohio Blue Tip/ Sono confezionati benissimo/ Piccole scatole resistenti/ Con lettere blu scuro e blu chiaro bordate di bordate di bianco/ Con le parole scritte/ A forma di megafono/ Come per dire ancora più forte al mondo/ "Ecco il più bel fiammifero del mondo"/ Il suo stelo di tre centimetri e mezzo in legno di pino/ Sormontato da una testa granulosa viola scuro/Così sobrio e furioso e caparbiamente pronto/ A esplodere in fiamme/ Per accendere, magari, la sigaretta della donna che/ ami/ Per la prima volta/ E che dopo non sarà mai più davvero lo stesso/ Tutto questo noi vi daremo/ Questo è ciò che tu hai dato a me/ Io divento la sigaretta e tu il fiammifero/ O io il fiammifero e tu la sigaretta/ Risplendente di baci che si stemperano/ Nel cielo
(Ron Padgett, Paterson, 2016)


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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 20/01/2017, 17:54

Oggi è morto il dott. Carlo Gatta.
Chi era Carlo Gatta? Era una squisita persona di oltre 80 anni, un uomo retto, colto, di grandissima affabilità, che con la moglie abitava al piano sopra il mio quando io vivevo- giovane single- a Roma negli anno '90. Gli anni più belli della mia vita. Un piccolo condominio tranquillo a Monteverde, il mio ragazzo Marcello faceva l'amministratore, io il capo condomino (lol) e facevo le pulizie del condominio.
Eravamo una grande famiglia, le riunioni di condominio (eravamo si e no in otto) le facevamo a casa mia, ed il dott. Gatta era l'autorità in campo, con il suo aspetto austero e i baffi bianchi che incutevano rispetto, ma anche bonarietà. Quando lasciai l'appartamento, i sig.ri Gatta furono i più dispiaciuti e per i successivi 25 anni non mancavo di andarli a trovare almeno una volta l'anno. Loro invecchiavano ma erano sempre gli stessi... borbottavano perchè i coinquilini che avevano preso possesso del mio appartamento erano maleducati, o chiassosi, o scorbutici, ed ogni volta rimpiangevano i tempi in cui ci stavo io... come li rimpiango anche io quei tempi...
Negli ultimi anni il dott. Gatta, per via di un ictus, fu costretto su una sedia a rotelle e quasi non mi riconosceva più. Quest'anno per le feste sono andato a trovarli e sebbene vigile, proprio non mi riconosceva più. Oggi ricevo l'sms della figlia che mi comunica che suo padre è morto. Il mio pensiero è andato a Marcello, l'amministratore, il mio ex, che aveva condiviso con me quegli anni felici.
Penso: "lo devo chiamare".
Poi realizzo che anche Marcello, il 22 dicembre, è morto. Linfoma. E mi è venuto da piangere.
Pezzi della mia vita che vanno via e non ho neanche nessuno con cui ricordarli assieme e condividerli.

Lo faccio qui perchè con chi frequenta questo forum ho avuto in queste ore la possibilità di condividere il dolore per la perdita di un altro pezzo della mia vita che è andato via, ed il fatto di poter ricordare qualcuno a cui si è voluto bene, insieme ad altri che lo hanno conosciuto e amato parimenti, è una ricchezza che non va dispersa, come invece succede per tanti altri frammenti della nostra vita, e come è successo con la morte del dott. Carlo Gatta.

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 01/02/2017, 10:27

Devo ricordarmi, prima che cada di nuovo nello stesso errore, che la paura di rimanere solo mi fa fare parecchie ca..ate.
Se riuscissi a sconfiggere quel senso di solitudine che mi porta ad elemosinare amicizia, presenza, amore da chi non merita la mia amicizia, presenza, amore, sarei il re del mondo.

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 19/02/2017, 9:14

Castità o non castità?
Perchè le scritture suggeriscono l'astenersi dall'attività sessuale?
Se confronto la mia gioventù in cui ero molto attivo e sconsiderato (in piena era AIDS) sessualmente, con gli anni della maturità passati in una castità in parte volontaria in parte forzata, mi rendo conto della bellezza, forza, e purezza del sesso, in tutte le sue forme e perversioni.
Per me il sesso è una forma suprema di bhakti. Il mio interlocutore sessuale è il mio Dio, il mio Signore. Lo amo e lo adoro. Il sesso con lui è un modo di offrire a lui la mia venerazione, facendolo godere.
Ed io godo di rimando.
Non considero il sesso un'attività egoistica ma al contrario altruistica: così è, almeno per me.
Il mio ex Marcello diceva che io facevo del "bene" in fatto di sesso, come una "nave scuola" :lol:
Sono rimasto così. Forse ho accentuato il lato devozionale nel sesso.
Io sacralizzo il mio amante, nulla mi limita nell'offrire piacere (e stupore) in lui.
Insomma viva il sesso in tutte le sue forme: scritte, cantate, disegnate, filmate e, naturalmente... realizzate!
Bonne dimanche.


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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 26/02/2017, 16:48

C'è chi pensa di poter mostrare una propria presunta "purezza", nascondendosi dietro parole d'altri.
Io mostro la mia propria sozzura, senza infingimenti e senza nascondermi dietro nessuno.
D'altronde, se uno fosse veramente "puro", non solo non avrebbe necessità di convincersene salmodiando frasi di santi, ma lo sarebbe di per sé, senza necessità di di-mostrare nulla.
Ben più arduo è mostrare la propria sozzeria: ciò non può essere fatto parafrasando gli altri: può essere solo farina del propro sacco.
E tirar fuori farina del proprio sacco è capacità posseduta da pochi davvero.

D'altronde la classe non è acqua. 8-)

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 01/03/2017, 8:22

"Meglio una opinione che ha nome e cognome, che un porsi come 'ciò che si è', anonimo"
(a. cit.)

Mauro
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 01/03/2017, 17:49

A proposito di rose...
Qui da me non posso avere rose o fiori: Rudra li mangerebbe (vi ricordate quella storia di topolino e la mucca nana che mangiava solo boccioli di rosa?).
Ma sono riccamente provvisto di rovi: un intrico di sole spine. Anche se regalano, a fine estate, dolcissime more.
Oggi, nel tentativo di chiudere alcuni buchi nella recinzione del giardino (ieri sera sono ricomparsi i cinghiali), mi sono infilato in mezzo a questi rovi, uscendone malconcio: le spine si conficcano nella pelle e vi rimangono attaccate!
Cielo, dammi la morale di questa storia: se è vero che non v'è rosa senza spine, che senso hanno solo spine senza rose? :)

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 06/03/2017, 11:52

Mauro ha scritto:
06/03/2017, 10:03
Per me è intanto importante evitare infingimenti ed ammettere le proprie cavolate, quando le si riconosce.
Ecco quello che può portare un uomo distrutto dal rimorso (non è il mio caso, beninteso! :), sebbene il mio "cuore di burro" mi abbia fatto scendere qualche lacrimone).
Tratto da "manchester by the sea", di cui suggerisco la visione.
Spero la clip (in inglese, sorry), non sia troppo "spoiling" per chi non l'ha ancora visto.
Notare la drammatica musica di Albinoni nel sottofondo.

https://www.youtube.com/watch?v=J30cS-dusjI

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 09/04/2017, 9:04

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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 20/04/2017, 8:46

Tempo fa ho litigato con un caro amico di Viterbo. Il motivo sembra futile ma per un cancro ascendente cancro come me, neanche tanto.
Poche settimane prima gli avevo fatto conoscere un mio amico di vecchia data di Roma.
Allora specifichiamo: attualmente ho 4 amici: uno di Blera, uno da Viterbo, due da Roma.
Quello di Blera conosce quello di Viterbo ma non quelli di Roma.
Di quelli di Roma solo uno (l' amico di vecchia data), conosce quello di Viterbo, e li ho fatti incontrare io.
Chiamiamo 1 l'amico di Blera (etero, coetaneo).
Chiamiamo 2 l'amico di Viterbo (gay, qualche anno più giovane)
Chiamiamo 3 l'amico di Roma di vecchia data (gay, coetaneo)
Chiamiamo 4 l'amico di Roma (gay? Etero? Bisex? Più giovane di me di 15 anni).

1 conosce 2 ma non 3 e 4.
2 conosce 1 e 3
3 conosce 2 e 4
4 conosce solo 3. (Continua...)

Mauro
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da Mauro » 20/04/2017, 9:19

(Continua...)

Allora, qualche settimana fa ho fatto conoscere 2 con 3. Credo si siano piaciuti molto. Più che altro, a 3 è piaciuto molto 2.
Detto-fatto, hanno cominciato a frequentarsi, e parallelamente non li ho più sentiti, soprattutto 2.
Ci sono rimasto un pò male, tanto che ho accusato 2 di considerarmi un amico "à la carte".
Non l'ha presa bene, ed è nata una polemica che si è protratta a lungo, fino al chiarimento avvenuto poco prima di Pasqua.
Prima che ci incontrassimo de visu, tramite sms e chat avevamo accumulato incomprensioni e fraintendimenti. E son volate anche parole grosse.
Quando ci siamo visti dal vivo, dopo un pò di freddezza, ci siamo abbracciati e tutto si è sciolto come neve al sole. Anzi, credo che la nostra amicizia si sia rafforzata. Morale: nulla può sostituire il contatto diretto. La virtualità confonde ed allontana. Uno sguardo o un gesto dal vivo può fare ciò che mille parole non possono. Poi ho confessato che ho avuto piacere di far conoscere 2 con 3 anche perchè entrambi conoscendomi bene, se dovessi mancare, avranno qualcuno con cui condividere il ricordo. E qui ritorno a Pd e al signor Gatta. A me è mancato poter condividere ricordi reali di Pd, se non il comune dolore, perchè di ricordi reali di Pd non ne ho, cioè insegnamenti e suggerimenti, esempi e quant'altro, certamente si. Ma guardarsi negli occhi e parlare vis-a-vis, no. Con ciò voglio ribadire l'importanza della persona nella sua forma fisica: non solo nel suo pensiero o insegnamento, e voglio sottolineare l'importanza di avere vicino persone fisiche con cui condividere i ricordi reali di chi non c'è più, quando se ne hanno, ed entrambe le cose non ho potuto vivere con la scomparsa di Pd (per mancanza di ricordi "reali"), e quella del dott. Gatta (per mancanza di avere qualcuno con cui condividerli). Scusate per la confusione con cui ho espresso questi concetti, sempre scritti sulla tastiera di uno smart scassato...

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