Un fantasma chiamato jīva
Inviato: 21/06/2018, 20:49
M.: "Esiste solo la suprema Beatitudine-Conoscenza, senza un inizio e senza una fine, non duale (advaita), incausata, sempre libera, pura, consapevole, unica".
D.: "Se è così, ti prego, dimmi. Come può questa illusione del saṁsāra essere così forte, al punto di annebbiarmi con una oscurità densa come le nubi nella stagione delle piogge?".
M.: "Cosa dire del potere di māyā (illusione-movimento)? Così come si scambia un palo per un uomo, similmente tu confondi il perfetto Sé non-duale con un individuo; sei infelice perchè vittima dell'illusione. Ma, come nasce questa illusione? Come un sogno sorge durante il sonno, così questo apparente saṁsāra si mostra nell'illusione dell'ignoranza metafisica (avidyā) che è irreale in sé. Da qui il tuo errore".
D.: "Che cos'è l'ignoranza metafisica (avidyā)?"
M.: "Ascolta! Nel corpo appare un fantasma chiamato jīva. Nasce dal senso dell'io e reclama per sé il corpo. Il jīva è sempre rivolto verso l'esteriorità, crede che il mondo sia reale, crede di essere il soggetto che agisce e sperimenta il piacere e il dolore, che desidera questo e quello, senza alcuna discriminazione; il jīva non ricorda mai la sua vera natura, non indaga su "Chi sono io" e su "Cos'è questo mondo?", non fa che errare nel saṁsāra senza conoscersi. Questo oblio del Sé è l'ignoranza."
Karapatra Swami, Advaita Bodha Dipika, I, 18-24 Edizioni I Pitagorici
D.: "Se è così, ti prego, dimmi. Come può questa illusione del saṁsāra essere così forte, al punto di annebbiarmi con una oscurità densa come le nubi nella stagione delle piogge?".
M.: "Cosa dire del potere di māyā (illusione-movimento)? Così come si scambia un palo per un uomo, similmente tu confondi il perfetto Sé non-duale con un individuo; sei infelice perchè vittima dell'illusione. Ma, come nasce questa illusione? Come un sogno sorge durante il sonno, così questo apparente saṁsāra si mostra nell'illusione dell'ignoranza metafisica (avidyā) che è irreale in sé. Da qui il tuo errore".
D.: "Che cos'è l'ignoranza metafisica (avidyā)?"
M.: "Ascolta! Nel corpo appare un fantasma chiamato jīva. Nasce dal senso dell'io e reclama per sé il corpo. Il jīva è sempre rivolto verso l'esteriorità, crede che il mondo sia reale, crede di essere il soggetto che agisce e sperimenta il piacere e il dolore, che desidera questo e quello, senza alcuna discriminazione; il jīva non ricorda mai la sua vera natura, non indaga su "Chi sono io" e su "Cos'è questo mondo?", non fa che errare nel saṁsāra senza conoscersi. Questo oblio del Sé è l'ignoranza."
Karapatra Swami, Advaita Bodha Dipika, I, 18-24 Edizioni I Pitagorici