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Dialoghi con Premadharma: riflessioni

Inviato: 19/01/2018, 9:35
da cannaminor
Qualsiasi conoscenza è per noi stessi, se cerco di spacciarla ad altri diviene una manipolazione.

Il raccontare le cose lette, le proprie credenze, le proprie inferenze da molti viene creduta conoscenza o l'offrire la conoscenza.

Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza.

Premadharma (Colloqui privati)
Aristotele affermava, che conoscere è essere.
Nisargadatta, in altro ambito e contesto affermava: puoi conoscere solo ciò che non sei; ciò che sei lo puoi solo essere.

Quindi volendo creare un certo sillogismo si potrebbe dire essere=conoscere=ciò che sei

Premadharma in ultimo dice; "Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza"...questo perchè (a mio vedere), l'essere così come la "conoscenza" così come "ciò che sei", può solo essere testimoniato (in esseità) e non offerto in termini di conoscenza come "Il raccontare le cose lette, le proprie credenze, le proprie inferenze [che] da molti viene creduta conoscenza o l'offrire la conoscenza".

Puoi solo essere la conoscenza non venderla e spacciarla, puoi solo testimoniarla in esseità, con l'esempio, con ciò che si è, testimoniando ciò che si è, e non ciò che si crede o vuol far credere essere (perfino ed in primis a se stessi), le proprie credenze, inferenze, conoscenze, etc.

La testimonianza è testimonianza dell'essere è il verbo la parola dell'essere, è ciò che si è, e più ciò è coincidente più la testimonianza è autentica.

Re: Dialoghi con Premadharma: riflessioni

Inviato: 16/12/2018, 10:15
da cielo
cannaminor ha scritto:
19/01/2018, 9:35
Qualsiasi conoscenza è per noi stessi, se cerco di spacciarla ad altri diviene una manipolazione.

Il raccontare le cose lette, le proprie credenze, le proprie inferenze da molti viene creduta conoscenza o l'offrire la conoscenza.

Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza.

Premadharma (Colloqui privati)
Aristotele affermava, che conoscere è essere.
Nisargadatta, in altro ambito e contesto affermava: puoi conoscere solo ciò che non sei; ciò che sei lo puoi solo essere.

Quindi volendo creare un certo sillogismo si potrebbe dire essere=conoscere=ciò che sei

Premadharma in ultimo dice: "Si può offrire la testimonianza, non la conoscenza"...questo perchè (a mio vedere), l'essere così come la "conoscenza" così come "ciò che sei", può solo essere testimoniato (in esseità) e non offerto in termini di conoscenza come "Il raccontare le cose lette, le proprie credenze, le proprie inferenze [che] da molti viene creduta conoscenza o l'offrire la conoscenza".

Puoi solo essere la conoscenza non venderla e spacciarla, puoi solo testimoniarla in esseità, con l'esempio, con ciò che si è, testimoniando ciò che si è, e non ciò che si crede o vuol far credere essere (perfino ed in primis a se stessi), le proprie credenze, inferenze, conoscenze, etc.

La testimonianza è testimonianza dell'essere è il verbo la parola dell'essere, è ciò che si è, e più ciò è coincidente più la testimonianza è autentica.

Premadharma (da forum pitagorico):
La Conoscenza (Vidya) uccide l'ignoranza (avidya).

Si parla di uccisione perchè una volta risolta non si può più tornare indietro.
Risolta l'ignoranza, affiora la Conoscenza: essere ciò che si è, stato dal quale non si può tornare indietro e che può essere solo testimoniato, non veicolato forgiando "oggetti di conoscenza", non raccontato, confrontato, discusso. Ogni pensiero è inutile orpello, sovrastruttura.
Nessun inganno, con sè stessi, la piena libertà di vedere ciò che si è, anche se potrebbe non piacere, neppure a sè stessi, avendo immaginato, per ignoranza, qualcosa che non era.

Essere la conoscenza annulla ogni immaginazione. Sono con me stessa, sono ciò che sono, guardo e testimonio lo scorrere del fiume (pensieri, emozioni, barlumi d'intuizione) che va verso il mare.
Non torna certo indietro, il fiume, anche se a volte (per amor del quieto vivere? o per l'illusorio desiderio di "coltivare la virtù"?) si vorrebbe deviarne il corso e percorrere i ruscelli che si diramano dal suo letto, per poi sparire nella sabbia.

Re: Dialoghi con Premadharma: riflessioni

Inviato: 16/12/2018, 17:24
da latriplice
Cielo ha scritto :
Essere la conoscenza annulla ogni immaginazione. Sono con me stessa, sono ciò che sono, guardo e testimonio lo scorrere del fiume (pensieri, emozioni, barlumi d'intuizione) che va verso il mare.
2,15 : La triade di conoscenza, conosciuto e conoscitore in realtà non esiste. Io sono il Sé immacolato nel quale la triade appare a causa dell'ignoranza.

Astavakra Samhita, Ubaldini Editore, Roma.