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Manōnāśa – distruzione della mente

La via della conoscenza: la discriminazione della realtà di ogni contenuto o inferenza, nel distacco della presenza.
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Fedro
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Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Fedro » 03/03/2017, 19:41

In stati differenti di manōlaya ci possono essere differenti gradi di chiarezza di auto-consapevolezza, ma poiché non è una chiarezza completa non distrugge la mente, e quindi essa sorgerà nuovamente. Inoltre, poiché in un tale stato non possiamo compiere sforzo, noi possiamo aumentare il grado di chiarezza fino a che usciamo da quello stato. Solo quando la mente si è risollevata da laya può fare lo sforzo necessario per focalizzare la sua attenzione in modo accurato ed esclusivo sulla ‘propria forma di luce’.

Questo è il motivo per cui Bhagavan ha enfatizzato ripetutamente che quando pratichiamo ātma-vicāra dovremmo non solo evitare di essere trasportati lontano da qualsiasi pensiero ma dovremmo anche evitare di sprofondare in qualsiasi forma di manōlaya, e che il solo mezzo con cui possiamo in questo modo rimanere fermamente stabiliti nel nostro stato naturale di auto-dimora o ātma-niṣṭhā (in cui il nostro potere di attenzione resta fermamente bilanciato nel punto centrale tra i due stati ordinari di pensiero e di laya) è di dare attenzione in modo accurato e vigilante alla nostra ‘forma di luce’ – l’essenziale aspetto cit della nostra mente.

Il potere di māyā o auto-inganno che ci impedisce di conoscere noi stessi come siamo realmente ha due forme, che sono chiamate āvaraṇa śakti (il potere di coprire, velare, nascondere o oscurare) e vikṣēpa śakti (il potere di proiezione, dispersione o dissipazione). La prima è la fondamentale mancanza di chiarezza di auto-consapevolezza che forma l’oscurità di sfondo che permette alla seconda di proiettare pensieri (alcuni dei quali sembrano esistere esterni alla mente come gli oggetti, gli stati e gli eventi del mondo fisico), proprio come l’oscurità in un cinema permette alle immagini di essere proiettate sullo schermo. Nella veglia e nel sogno queste due forme di māyā sono entrambi funzionanti, mentre in manōlaya vikṣēpa śakti ha smesso di funzionare e solo āvaraṇa śakti persiste.

Quando rinunciamo a sperimentare viṣayas esterni (che includono tutti i pensieri, sia quelli che sembrano esistere solo nella nostra mente sia quelli che sembrano esistere esterni alla nostra mente come gli oggetti e gli eventi del mondo fisico), stiamo sospendendo temporaneamente il funzionamento di vikṣēpa śakti, e così sprofondiamo in manōlaya, in cui rimaniamo avvolti in āvaraṇa, il velo dell’auto-ignoranza. Quindi, per conoscere noi stessi come siamo realmente, dobbiamo non solo rinunciare a sperimentare viṣayas esterni ma dobbiamo anche adoperarci per sperimentare la nostra ‘forma di luce’, poiché solo sperimentando questa saremo in grado di attraversare questo velo fondamentale di auto-ignoranza (la nostra mancanza di chiarezza di auto-consapevolezza) causata da āvaraṇa śakti.

Dato che la mente e tutte le sue molteplici creazioni possono sembrare esistere solo sotto l’oscuro vero di āvaraṇa śakti, e poiché questo velo può essere dissolto solo dall’esperienza dell’auto-consapevolezza assolutamente chiara, per distruggere la causa fondamentale dell’apparenza illusoria della mente dobbiamo adoperarci inflessibilmente per sperimentare ‘l’essenziale aspetto cit’ della nostra mente, privo di tutte le aggiunte non-coscienti (jaḍa upādhi) che sovrapponiamo su di esso.

Quando sperimentiamo in questo modo l’elemento essenziale cit della nostra mente privo di tutte le sue aggiunte jaḍa, divideremo il cit-jaḍa-granthi (il nodo tra la coscienza e il non-cosciente), che è molto più sottile e fondamentale di qualsiasi atomo fisico, e come Bhagavan era solito dire (per esempio, nel pomeriggio del 22-11-1945, come riportato in Day by Day with Bhagavan, ed.2002 , pag. 49), la divisione di questo atomo fondamentale rilascerà il potere infinito di jñāna, che istantaneamente e per sempre farà scompare la falsa apparenza dell’intero universo e qualsiasi altra cosa che può apparire come diversa dal nostro sé essenziale – la nostra pura consapevolezza di essere, ‘io sono’.

Questo stato, in cui ogni cosa diversa da ‘io’ è stata fatta scomparire dalla chiara luce della vera auto-conoscenza (a cui Bhagavan fa allusione nel verso 27 di Śrī Aruṇācala Akṣaramaṇamālai e nel verso 1 di Śrī Aruṇācala Pañcaratnam), è il nostro stato naturale privo di ego di essere-consapevolezza (sat-cit), che è lo stato reale indicato dal termine manōnāśa, ‘distruzione della mente’.


Michael James

7 Ottobre 2011

latriplice
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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da latriplice » 03/03/2017, 19:54

Distruggere la mente equivale a prendere a bastonate il serpente sovrapposto alla corda con l'unico risultato di rafforzare l'illusione del serpente mancando di scorgere la corda sottostante. Ottimo per coloro che intendono preservare ad infinitum la loro identità di cercatori e relativo stile di vita.

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Fedro
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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Fedro » 03/03/2017, 21:24

latriplice ha scritto:
03/03/2017, 19:54
Distruggere la mente equivale a prendere a bastonate il serpente sovrapposto alla corda con l'unico risultato di rafforzare l'illusione del serpente mancando di scorgere la corda sottostante. Ottimo per coloro che intendono preservare ad infinitum la loro identità di cercatori e relativo stile di vita.
Che dire...beato te che che hai capito tutto..
evidentemente più di Ramana o altri della Tradizione... e che chiariscono su questo basilare aspetto sottile e solitamente poco affrontato del cammino jnana

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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da latriplice » 03/03/2017, 23:28

Tienimi allora informato su come procede il tuo affare della distruzione della mente e a che punto sei della faccenda.

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Fedro
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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Fedro » 04/03/2017, 7:15

latriplice ha scritto:
03/03/2017, 19:54
Distruggere la mente equivale a prendere a bastonate il serpente sovrapposto alla corda con l'unico risultato di rafforzare l'illusione del serpente mancando di scorgere la corda sottostante. Ottimo per coloro che intendono preservare ad infinitum la loro identità di cercatori e relativo stile di vita.
Che tu tenti di bypassare il processo discriminativo tramite le tue inferenze, ci sta ed è affar tuo (lo chiamano neoadvaita).
Fai le solite osservazioni mentali, come il porsi di qua o di la, il ritenersi agenti o meno ecc..
Ovvero, siamo sempre dentro maya così, coi ragionamenti

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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da A-U-M » 04/03/2017, 10:48

Sperando di potermi intromettere senza creare ulteriori dissapori: non ho compreso quale sia la diatriba sorta da questo scritto. Esso sta davvero parlando della soppressione della mente? Avevo capito che mettesse in guardia da fare ciò, e che, tramite molte parole, termini tecnici e suddivisioni, stia essenzialmente dicendo che invece bisogna semplicemente concentrarci sul "cit", sull'atto stesso del conoscere, invece che sui contenuti di coscienza. L'ho inteso male?

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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Fedro » 04/03/2017, 11:06

A-U-M ha scritto:
04/03/2017, 10:48
Sperando di potermi intromettere senza creare ulteriori dissapori: non ho compreso quale sia la diatriba sorta da questo scritto. Esso sta davvero parlando della soppressione della mente? Avevo capito che mettesse in guardia da fare ciò, e che, tramite molte parole, termini tecnici e suddivisioni, stia essenzialmente dicendo che invece bisogna semplicemente concentrarci sul "cit", sull'atto stesso del conoscere, invece che sui contenuti di coscienza. L'ho inteso male?
Esatto, soppressione sta per svuotamento o non attenzione ai contenuti. Restare vigili e non scambiare fasi di standby come svuotamento

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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da latriplice » 04/03/2017, 21:49

Una piccola precisazione che merita menzione:


Lo Yoga Shastra afferma che la liberazione (moksha) dipende dalla distruzione della mente, ma il Vedanta dice che quanto più ci si sforza per rimuovere i pensieri, più uno conferisce loro importanza e realtà, rafforzando così l’ignoranza del Sé, l'esempio del serpente sovrapposto alla corda di cui sopra. Ho notato, da parecchio ormai, la propensione in questo forum di confondere lo yoga con il vedanta. E visto che questo forum riporta la dicitura vedanta.it e non yoga.it, mi sembrava doveroso fare questa distinzione, senza nulla togliere allo yoga.

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Fedro
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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Fedro » 04/03/2017, 22:27

il
il Vedanta dice che quanto più ci si sforza per rimuovere i pensieri, più uno conferisce loro importanza e realtà
E quale sarebbe la scostumata pratica che può contraddire questo?

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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da latriplice » 04/03/2017, 23:45

Riformulare quesito prego. Codesto automa non computa. :shock:

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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Fedro » 05/03/2017, 5:54

latriplice ha scritto:
04/03/2017, 23:45
Riformulare quesito prego. Codesto automa non computa. :shock:
Innanzitutto, può in effetti confondere l'uso dell'aggettivo " scostumato " , e che significa: immorale, rozzo.
Qui è usato in senso un po più largo e ironico, e starebbe per: inutile, dannoso.
Dunque avrei detto: d'altronde, quale pratica di yoga contraddice quello che afferma il Vedanta, ovvero che sia utile e non dannoso sforzarsi di rimuovere i pensieri?
Comunque chiedo, scusa, è effettivamente un po contorta la forma: stavo guardando la tivù mentre scrivevo :shock:

Mauro
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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Mauro » 05/03/2017, 7:12

Comunque chiedo, scusa, è effettivamente un po contorta la forma: stavo guardando la tivù mentre scrivevo
Un esempio di distrazione nonchè mancanza di rispetto nei confronti del tuo interlocutore e di coloro che leggono.

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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Fedro » 05/03/2017, 8:03

nonchè mancanza di rispetto nei confronti del tuo interlocutore e di coloro che leggono.
Ricominci con i bacchettamenti?
Spero di no, perché non ho più la pazienza di un tempo.
Se hai da intervenire (ed essendomi già scusato con la triplice) rimani sul pezzo, grazie

Mauro
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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Mauro » 05/03/2017, 8:44

Il primo a cui devi chiedere scusa è te stesso.

P.S. Sto sul pezzo: la mente. Distratta.

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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Fedro » 05/03/2017, 8:52

Mauro ha scritto:
05/03/2017, 8:44
Il primo a cui devi chiedere scusa è te stesso.

P.S. Sto sul pezzo: la mente. Distratta.
Tu sai se non l'ho fatto?

Mauro
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Re: Manōnāśa – distruzione della mente

Messaggio da Mauro » 05/03/2017, 9:05

Fedro ha scritto:
05/03/2017, 8:52
Mauro ha scritto:
05/03/2017, 8:44
Il primo a cui devi chiedere scusa è te stesso.

P.S. Sto sul pezzo: la mente. Distratta.
Tu sai se non l'ho fatto?
Vero. L''importante però è non perseverare

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