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Auto-indagine

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Mauro
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Re: Auto-indagine

Messaggio da Mauro » 11/03/2017, 19:23

Latriplice, hai letto il Panchikarana Varttika di Sureshvaracharya, discepolo di Shankara?
Lo trovi tra le "Opere Varie" di Shankara, ed. Ashram Vidya.

In sutra chiari e concisi spiega quello che stai lungamente riportando qui.
Se vuoi te li copio e te li invio in mp: in pubblico non posso per motivi di copyright

latriplice
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Re: Auto-indagine

Messaggio da latriplice » 11/03/2017, 20:47

ok, va bene.

cielo
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Re: Auto-indagine

Messaggio da cielo » 11/03/2017, 20:50

Mauro ha scritto:
11/03/2017, 19:23
Latriplice, hai letto il Panchikarana Varttika di Sureshvaracharya, discepolo di Shankara?
Lo trovi tra le "Opere Varie" di Shankara, ed. Ashram Vidya.

In sutra chiari e concisi spiega quello che stai lungamente riportando qui.
Se vuoi te li copio e te li invio in mp: in pubblico non posso per motivi di copyright
stralci di sutra se ne possono riportare, lo abbiamo sempre fatto. :)

Mauro
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Re: Auto-indagine

Messaggio da Mauro » 11/03/2017, 22:23

cielo ha scritto:
11/03/2017, 20:50
Mauro ha scritto:
11/03/2017, 19:23
Latriplice, hai letto il Panchikarana Varttika di Sureshvaracharya, discepolo di Shankara?
Lo trovi tra le "Opere Varie" di Shankara, ed. Ashram Vidya.

In sutra chiari e concisi spiega quello che stai lungamente riportando qui.
Se vuoi te li copio e te li invio in mp: in pubblico non posso per motivi di copyright
stralci di sutra se ne possono riportare, lo abbiamo sempre fatto. :)
Ma a latriplice voglio inviarglielo integrale

latriplice
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Re: Auto-indagine

Messaggio da latriplice » 12/03/2017, 11:34

IL CORPO CAUSALE


Che cos’è il corpo causale? È indefinibile, ignoranza senza inizio, libera da forme e divisioni. È la causa del corpo sottile, il corpo grossolano e l’ignoranza della propria vera natura.

Per quale motivo tu non sai che sei il Sé? A causa dell’auto-ignoranza. Da dove proviene questa ignoranza? Dal corpo causale, che è anche la causa del corpo sottile e del corpo grossolano. Ora, l’esistenza del corpo sottile e grossolano è ovvio perché li esperisci. Ma come fai a sapere che c’è un corpo causale? Tramite l’inferenza.

Ad esempio, è chiaro che non sei il creatore del tuo corpo fisico. E la tua mente, che non è altro che una serie di pensieri, sentimenti, emozioni e ricordi, ti appare spontaneamente e inaspettatamente; la prova risiede nel fatto che non sai mai cosa andrai a pensare nel momento successivo. Pertanto puoi essere certo che non sei neanche il creatore della mente.

Dal momento che non sei il creatore, devi inferire che il corpo e la mente hanno una causa invisibile. Ma nel caso tu pensi che sia il Sé la causa, il testo introduce il corpo causale. Come un seme che contiene l’immanifesto potenziale di un albero, il corpo causale contiene l’immanifesto potenziale per il corpo grossolano e sottile. Ma a differenza di un seme, il corpo causale è privo di forma e non può essere sperimentato direttamente. Solo i suoi effetti, la mente ed il corpo, possono essere esperiti.

Il corpo causale è un argomento complesso, parte del quale verrà affrontato più avanti nel testo, ma per il momento ci sono alcune cose importanti da sapere circa il corpo causale.

“È…l’ignoranza…la causa del corpo sottile…ecc.”. Il principio fondamentale del Vedanta è che la realtà è non-duale: c’è soltanto il Sé e nient’altro. Pertanto come è possibile che possa apparire una molteplicità di cose come il corpo sottile, il corpo grossolano, e così via? A causa dell’ignoranza. In altre parole, tramite l’incomprensione vedi innumerevoli oggetti differenti dove in verità c’è solo la coscienza non-duale ed informe.

Per esempio, ti soffermi per strada ad ammirare la vetrina di una nota gioielleria della città in cui viene esposto l’oro, e credi di vedere degli anelli, orecchini, bracciali e collane. Ma è proprio così? Assolutamente no. Stai solo osservando l’oro. Se sei ignorante di ciò che è l’oro, prenderai l’apparenza di questi singoli ornamenti per reali. Ma quando l’oro ti è noto, essi vengono visti soltanto come oro.

È una situazione simile a quella del Sé. Quando sei ignorante del Sé, prendi le apparenze dei vari oggetti come il corpo e la mente per reali. Ma a differenza dall’apparenza degli ornamenti, tu ti identifichi con il corpo e la mente e pensi che siano te! Tuttavia, quando il Sé viene conosciuto, essi vengono visti ad essere soltanto il Sé. Pertanto l’ignoranza “causa” gli oggetti dal momento che fa apparire il Sé non-duale ad essere qualcosa diverso da ciò che realmente è. Come questo accade verrà esposto a seguire con il concetto di maya.

Ma prima di procedere, ecco qualcosa a cui pensare mentre continui il tuo studio di questo testo: se l’ignoranza, non te, è la causa del corpo e della mente, il senso di responsabilità per quello che il corpo e la mente sono e fanno, è davvero giustificato?

“È…ignoranza senza inizio…”. Questo può essere osservato in due modi. In primo luogo, l’ignoranza è sinonimo del corpo causale ed il corpo causale è la causa della mente e del corpo. Dal momento che il corpo causale è la causa di tutto, esso stesso non ha una causa. Pertanto in questo senso è senza inizio, o più precisamente, incausato.

In secondo luogo, nel dire che l’ignoranza ha un inizio significa che aveva una non-esistenza precedente. Come può qualcosa che non esiste, come il figlio di una donna sterile, venire mai in esistenza? Non è possibile, pertanto l’ignoranza deve sempre essere esistita. Inoltre, se l’ignoranza aveva una non-esistenza anteriore, che cosa doveva esserci al suo posto? Conoscenza. E se la conoscenza era già presente, l’ignoranza non poteva giungere in esistenza. Così per tutti questi motivi, l’ignoranza deve essere senza inizio.

In verità, non è importante se l’ignoranza ha un inizio o meno. Non è necessario sapere da dove proviene. Hai solo bisogno di sapere che cos’è per poter sbarazzarti di essa.

“È…ignoranza…indefinibile…”. In questo contesto, la parola “indefinibile” è sinonimo con il termine “mithya”. Mithya è indefinibile perché non è né veramente reale, né veramente irreale, né veramente esistente, né veramente non-esistente. Essa sfida qualsiasi categorizzazione. Non puoi dire che l’ignoranza è veramente reale o esistente come sathya, perché essa dipende dalla coscienza, il Sé, per esistere. Non puoi essere ignorante se non sei consapevole. Ma non puoi dire neanche che l’ignoranza è veramente irreale o non-esistente perché può essere esperita. Pertanto l’ignoranza è mithya. E questa è una buona notizia perché tutto ciò che è mithya è impermanente. Così, anche se l’ignoranza non ha inizio, può definitivamente avere una fine.

“È…libera da forme e divisioni”. Sia che tu sia ignorante della tua natura oppure dell’aspetto biologico delle cellule che compongono il tuo corpo, o anche di ciò che sta accadendo nella stanza accanto, l’oggetto dell’ignoranza può differire, ma l’ignoranza in se è la stessa. L’ignoranza è una, pertanto è “libera da forme e divisioni”.

Inoltre, dal momento che il corpo causale contiene i potenziali oggetti, e che questo potenziale è indifferenziato e immanifesto, il corpo causale è detto di essere “libero dalle forme e divisioni”.

cielo
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Re: Auto-indagine

Messaggio da cielo » 12/03/2017, 12:55

Mauro ha scritto:
11/03/2017, 22:23
cielo ha scritto:
11/03/2017, 20:50
Mauro ha scritto:
11/03/2017, 19:23
Latriplice, hai letto il Panchikarana Varttika di Sureshvaracharya, discepolo di Shankara?
Lo trovi tra le "Opere Varie" di Shankara, ed. Ashram Vidya.

In sutra chiari e concisi spiega quello che stai lungamente riportando qui.
Se vuoi te li copio e te li invio in mp: in pubblico non posso per motivi di copyright
stralci di sutra se ne possono riportare, lo abbiamo sempre fatto. :)
Ma a latriplice voglio inviarglielo integrale
Sì, ma è comunque lo stralcio di un libro che ha il copyright sull'intero testo, lo stralcio di un intero capitolo, è stato fatto con brani scelti e introduzioni di Raphael ad altri testi Asram Vidya che è sempre stata disponibile a questo donarsi tramite i "siti amici".
L'importante è mettere note sulla fonte puntuali, e lo abbiamo fatto, nel massimo rispetto e gratitudine.

Il testo è Opere brevi di Śaṅkara a cura del gruppo Kevala. Edizioni Prmenides; la prima edizione asram vidya era intitolata Opere minori ed era in 3 volumi.
Se decidi di postarlo, magari aprilo in 3D specifico, che resta pulito e con tua eventuale presentazione (se vuoi).

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Re: Auto-indagine

Messaggio da Mauro » 12/03/2017, 13:17

Ti ricorderai che nel vecchio forum lo avevo fatto, ma pd mi disse che riportare tutta l'opera completa in un sol colpo era un problema di copyright, e così decidemmo di postare sloka su sloka, con riflessioni a parte per ciascuno sloka, cosa poi interrotta.

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Re: Auto-indagine

Messaggio da cielo » 12/03/2017, 14:15

Mauro ha scritto:
12/03/2017, 13:17
Ti ricorderai che nel vecchio forum lo avevo fatto, ma pd mi disse che riportare tutta l'opera completa in un sol colpo era un problema di copyright, e così decidemmo di postare sloka su sloka, con riflessioni a parte per ciascuno sloka, cosa poi interrotta.
Purtroppo non ricordo. Sono andata ad esplrare, rispettiamo la volontà di Pd di commentare sutra per sutra.
C'è qualcosa sul primo e secondo sutra, eventualmente si potrebbe riprendere, con qualche commento dei primi sutra, sui quali ti confrontasti con Pd .

Mauro
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Re: Auto-indagine

Messaggio da Mauro » 12/03/2017, 15:10

Fu per me una esperienza molto faticosa, che si interruppe per motivi vari e comunque non me la sento di riprenderla.
Posso solo dire che il Panchikarana Varttika, nella sua sinteticità, rappresenta quanto di meglio il Vedanta abbia saputo elaborare, ancor più, IMHO, dello stesso Shankara.
Da allora ho interrotto ogni altra lettura di shruti, smiriti e purana vari.

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Re: Auto-indagine

Messaggio da cielo » 12/03/2017, 16:02

Mauro ha scritto:
12/03/2017, 15:10
Fu per me una esperienza molto faticosa, che si interruppe per motivi vari e comunque non me la sento di riprenderla.
Posso solo dire che il Panchikarana Varttika, nella sua sinteticità, rappresenta quanto di meglio il Vedanta abbia saputo elaborare, ancor più, IMHO, dello stesso Shankara.
Da allora ho interrotto ogni altra lettura di shruti, smiriti e purana vari.
Ti capisco, ci sono dei testi con cui entriamo in risonanza, con cui ci accordiamo spontaneamente, "filano lisci" e qualsiasi commento sembra sminuire l'essenzialità dell'istruzione.
Ma perchè dopo quella lettura, il deserto? Rileggi solo quei sutra per rifletterci e meditarci su? A parte altre pappardelle qui postate, che leggi con la santa pazienza di Giobbe e di Diogene. Mi ci metto in testa con la Triplice (quasi a pari merito) in quanto a pappardelle.

Mauro
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Re: Auto-indagine

Messaggio da Mauro » 12/03/2017, 16:33

Da allora ho smesso di leggere il vedanta e sono tornato in Occidente.

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Re: Auto-indagine

Messaggio da latriplice » 13/03/2017, 8:39

LE CINQUE GUAINE


Quali sono le cinque guaine? Esse sono un altro modo di vedere i tre corpi. Sono la guaina del cibo, la guaina dell’aria vitale, la guaina della mente, la guaina dell’intelletto e la guaina della beatitudine.


Questa sezione del testo offre un modo alternativo di guardare i tre corpi: i cinque involucri, o kosha. L’involucro del cibo, annamayakosha, è il corpo grossolano. L’involucro dell’aria vitale, pranamayakosha, l’involucro della mente, manomayakosha, e l’involucro dell’intelletto, vijnamayakosha, sono il corpo sottile. L’involucro della beatitudine, anandamayakosha, è il corpo causale. Vengono indicati come guaine perché esse sembrano “coprire” il Sé. Ma dal momento che il Sé non può essere effettivamente coperto, è più opportuno pensare alle guaine come “errori universali”. In altre parole, ciascuna guaina è un modo in cui tutti scambiano erroneamente il Sé per il non-sé. Per esempio, quando pensi “Io sono il corpo”, tu stai sovrapponendo la guaina del cibo, un non-sé, all’ “Io”, il Sé.

Ogni volta che questi pensieri erronei si verificano, la guaina può essere discriminata dal Sé nello stesso modo dei tre corpi. In primo luogo le guaine sono inconsce, oggetti costantemente mutevoli pertanto non possono essere il Sé immutabile e cosciente. In secondo luogo le guaine dipendono dalla materia per la loro esistenza. La materia a sua volta dipende da te, la coscienza, per la sua esistenza. Per questi motivi le cinque guaine non possono essere te, l’indipendente esistente Sé.

Il punto non è quello di fermare questi pensieri erronei dall’accadere, perché ciò sarebbe impossibile. Ma quando accadono, devono essere riconosciuti per quello che sono: errori in cui il Sé viene identificato con il non-sé. E poi devono essere negati con la discriminazione. Attraverso la continua discriminazione, l’identificazione con il non-sé può essere spezzato e l’identificazione con la tua vera natura, il Sé, ristabilita.

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Re: Auto-indagine

Messaggio da Mauro » 13/03/2017, 8:43

Ti ho mandato il Panchikarana con mp, latriplice. Check it out.

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Re: Auto-indagine

Messaggio da latriplice » 13/03/2017, 8:51

Grazie, lo leggerò con cura, sembra molto condensato.

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Re: Auto-indagine

Messaggio da NowHere » 13/03/2017, 8:53

Mauro ha scritto:
13/03/2017, 8:43
Ti ho mandato il Panchikarana con mp, latriplice. Check it out.
Posso averlo anch'io?

Mauro
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Re: Auto-indagine

Messaggio da Mauro » 13/03/2017, 9:56

latriplice ha scritto:
13/03/2017, 8:51
Grazie, lo leggerò con cura, sembra molto condensato.
Si perchè esprime concetti molto alti in maniera molto sintetica.

Mauro
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Re: Auto-indagine

Messaggio da Mauro » 13/03/2017, 10:01

NowHere ha scritto:
13/03/2017, 8:53
Mauro ha scritto:
13/03/2017, 8:43
Ti ho mandato il Panchikarana con mp, latriplice. Check it out.
Posso averlo anch'io?
Fatto. :)

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Re: Auto-indagine

Messaggio da NowHere » 13/03/2017, 10:14

Mauro ha scritto:
13/03/2017, 10:01
NowHere ha scritto:
13/03/2017, 8:53
Mauro ha scritto:
13/03/2017, 8:43
Ti ho mandato il Panchikarana con mp, latriplice. Check it out.
Posso averlo anch'io?
Fatto. :)
Grazieeee! :D

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Re: Auto-indagine

Messaggio da latriplice » 14/03/2017, 13:20

LA GUAINA DEL CIBO


Che cos’è la guaina del cibo? Il corpo grossolano è composto unicamente da quello che hai mangiato in passato. Per questo motivo è chiamato la guaina del cibo.


Quando vedi una mela posata sul tavolo, non lo scambi erroneamente per te stesso. Ma non appena mangi la mela, inizi a riferirti ad essa come “me” perché il corpo non è nient’altro che quello che hai mangiato in precedenza. Così se ti ritrovi ad identificarti con il corpo senza applicare la discriminazione suggerita dal testo, contempla il fatto che non è niente più che una collezione in movimento di frutta, verdura, cereali, carne e latticini rielaborati. Pertanto non puoi essere la guaina del cibo a meno che tu pensi di essere il contenuto del tuo frigorifero o della tua dispensa.

L’identificazione con la guaina alimentare è denotata dai pensieri pertinenti il corpo come “io sono alto, basso, magro, grasso, maschio, femmina, nero, bianco” e così via.

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Re: Auto-indagine

Messaggio da latriplice » 14/03/2017, 19:39

LA GUAINA DELL’ARIA VITALE


Che cos’è la guaina dell’aria vitale? Sono le cinque funzioni fisiologiche di cui i primi quattro sono: respirazione, assimilazione, evacuazione, circolazione. La quinta funzione fisiologica, è un potere che inverte le altri funzioni dell’aria vitale: è la causa del vomito, dello starnutire, dell’eruttazione. Espelle anche il corpo sottile dal corpo grossolano al momento della morte. Inoltre, la guaina dell’aria vitale include i cinque organi di azione.


La guaina dell’aria vitale è responsabile per la salute ed il corretto funzionamento della guaina del cibo. Essa anima e vivifica il corpo fisico. L’identificazione con la guaina dell’aria vitale è indicata dai pensieri come “io sono malato, sto respirando, ho starnutito, sto digerendo il mio cibo, devo urinare”, e così via.

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