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Divali: filo di Luce

Inviato: 15/11/2020, 9:57
da cielo
Oh Rama, Luce delle Luci!

Luce del Sé interiore, che splendi salda e eterna nel mio cuore, fa che io possa fissare la mente sulla Luce Suprema e gioire del vero Divali !

Colui che illumina l'intelletto, il sole, la luna e l'intero universo, ma che da nulla può essere illuminato, è il solo e unico Brahman.

Egli è il Sé interiore.

Celebrate Divali in modo vero, vivendo nella luce del Brahman, nella Beatitudine eterna dello Spirito!

Tutte le luci del mondo non sono che un solo raggio della luce interiore del Sé.

Immergetevi in questa sacra luce e gioite del vero Divali!

Molti Divali sono già passati, ma il cuore degli uomini é ancora oscuro, come il cielo in una notte senza luna e senza stelle.

Illuminate le vostre case con lumi ad olio e che dal vostro cuore spariscano da oggi oscurità e ignoranza.

Che Divali dia a tutti illuminazione e totale consapevolezza!

Che in questo 'luminoso' giorno tutti possano ottenere la ricchezza Spirituale del Sé interiore.

(canzone popolare indiana)



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Divali o Dīpavali, che significa " fila di luci o ghirlanda di luci", è una delle più antiche e importanti feste celebrata in India e segna il giorno del capodanno secondo il calendario lunisolare Vikrama, fondato dal leggendario imperatore Vikramadiya.
Per questo nel giorno di Deepavali si celebra anche la salita al trono di questo personaggio il cui nome significa letteralmente "sole di coraggio”.

Vikramadiya, dette origine al Vikram Samvat uno dei due calendari lunisolari utilizzati in India e costruiti secondo i precetti della religione induista. Il calendario nazionale indiano è però lo Shalivahana samvat, iniziato da Shalivahana, re dei Saci.
Sia il Vikrama sia lo Shalivahana sono calendari lunisolari, e prevedono cicli annuali di dodici mesi lunari, ciascun mese diviso in due fasi: la 'metà luminosa' (shukla paksha) e la 'metà oscura' (bahula paksha o krishna paksha), corrispondenti rispettivamente ai periodi di luna crescente e calante.
I nomi dei 12 mesi, come la loro successione, sono gli stessi in entrambi i calendari; tuttavia, il capodanno è celebrato in momenti diversi : il calendario Vikrama comincia con il mese Kartika (ottobre/novembre) e la festa Dīpavali segna il capodanno; il calendario Shalivahana comincia con il mese Chaitra (marzo/aprile) e la festa Ugadi segna il capodanno.

Dīvapali cade esattamente 20 giorni dopo la festa di Dasara (dedicata alla Madre divina), nel giorno di Chathurdasi, il quattordicesimo giorno del mese di Karthika, luna nuova (Amavasya) con cui inizia la metà luminosa (shukla) del mese Kartika (ottobre/novembre)

Per il 2020 Divali inizia il 14 novembre e termina il 15, ma i festeggiamenti durano complessivamente tre giorni.
Tradizionalmente la notte che precede la festa viene dedicata a una preghiera globale collettiva per invocare la discesa della luce che viene "rimbalzata" tra i vari paesi partecipanti per coprire le 24h di preghiera ininterrotta a cui ognuno, solo o in gruppo, può dedicarsi per il tempo che ritiene.

La festività è collegata a varie ricorrenze, ma viene celebrata soprattutto perché è il giorno in cui, nel tetra yuga, ebbe luogo la incoronazione di Sri Rama dopo il suo ritorno vittorioso ad Ayodjya da Lanka dove aveva sconfitto il demone Ravana e le sue truppe, liberando la sua sposa, Sita, dalla prigionia.
Ayodhya era stata immersa nel buio per 14 anni per la mancanza di Rama, in esilio nella foresta. Senza lo splendore di Rama, Ayodhya era la città del buio, mentre la foresta era piena di Luce. Il ritorno di Rama fu grandemente festeggiato dalla gente di Ayodhya come il ritorno della divina effulgenza e per questo celebrarono l’evento accendendo grosse lampade.
La festa comincia due giorni prima e culmina nel terzo giorno.

Dhan Teras è il primo giorno di festa (due giorni prima di Divali). In questo giorno c’è l’usanza, ed è di buon auspicio comprare qualche utensile nuovo per la casa. La casa deve essere ripulita di tutto punto. I bambini comprano i petardi e le torce e le candele. Molto in uso sono piccole casette di fango al cui centro siede una immagine di Lakshmi. E’ anche d’obbligo comprare piccole statuine di Ganesha e Lakshmi che verranno utilizzate nella puja. Come è noto Ganesha viene venerato sempre per primo, mentre il senso della festa è che Lakshmi, la divinità della ricchezza, farà visita nelle case piene di luci durante il giorno di festa. C’è quindi un gran daffare in tutte le persone, affinché tutto sia pronto per la festa vera e propria.

La vigilia di Divali si chiama Choti Divali. In questo giorno Hanuman, il grande devoto di Rama, si recò volando ad Ayodhya per annunciare che Rama, Sita e Lakshmana sarebbero arrivati il giorno dopo.
Nella tradizione popolare durante la vigilia di Divali, gli uomini di affari offrono ai propri loro dipendenti il mithai un dolce tipico indiano ed aprono l’anno inaugurando un nuovo libro contabile.

Alla vigilia della festa è usanza fare visita a parenti e amici e per questo è molto importante che tutta la casa sia bene illuminata con torce ad olio, candele e lampadine (almeno una torcia è d’obbligo) e decorare la puja della casa con fiori freschi e foglie . Il posto d’onore, nella Puja, è riservato a Ganesha e a Lakshmi. Il giorno di Dipavali viene dedicato a Lakshmi nella sua “veste” di divinità della ricchezza: Dhanalakshmi.

Il terzo giorno della festa viene iniziato con un bagno purificatore da fare prima dell’alba, seguito da un massaggio con oli profumati. Questo rito è considerato molto propiziatorio ed è considerato alla stregua di un bagno nel Gange.
La puja viene ancora più decorata con fiori freschi e ghirlande di fiori vengono messe intorno alle statuette di Lakshmi e Ganesha. Le donne e i bambini fanno a gara a chi forma i disegni più belli.
Sul piano simbolico la festa celebra il ritorno della ‘Luce’ (Rama: colui che attrae per il suo splendore) nella sua casa di origine (il nostro corpo), dopo la sconfitta di tutte le nostre cattive tendenze ( Ravana).
Si rinnova in questo giorno la preghiera delle Upanishad "Thamaso maa jyotir gamaya": conducimi dall’oscurità alla Luce.

Sai Baba spiega (appunti personali):
"Sul piano interiore Dipavali è la festività che celebra la soppressione dell’Ego da parte del più Grande Sé. L’uomo vive immerso nel buio della ignoranza ed ha perso ogni capacità di discriminazione tra ciò che è permanente e ciò che è evanescente.
L’ignoranza, è causata da Ahamkara (senso dell’Ego), viene dispersa dalla Luce della Conoscenza Divina e solo allora si potrà sperimentare l’effulgenza Divina.
Il buio dell'ignoranza deve essere disperso. Per condurre il rito e accendere la fiamma esterna serve un contenitore, olio, uno stoppino e una scatola di fiammiferi Parallelamente, per l’uomo, il contenitore è il cuore, la mente è lo stoppino, l’Amore è l’olio e vairagya (il sacrificio) è la scatola di fiammiferi.
Quando li avrete tutti e quattro, l’ Atma-jyothi (La Divina fiamma dello Spirito) splenderà con effulgenza in voi. Quando la luce dello Spirito è in fiamme, la Luce della Conoscenza appare e dirada il buio della ignoranza.

Il significato interiore di Deepavali è quello del viaggio dell’uomo dal buio alla luce. L’uomo è costantemente immerso nell'oscurità. In ogni momento è circondato dal buio e dovrebbe accendere la lampada che dovrà brillare eternamente in lui. Portate con voi questa lampada ovunque andiate ed essa illuminerà il vostro cammino dovunque sarete.
Per condurre il rito e accendere la fiamma esterna serve un contenitore, olio, uno stoppino e una scatola di fiammiferi Parallelamente, per l’uomo, il contenitore è il cuore, la mente è lo stoppino, l’Amore è l’olio e vairagya (il sacrificio) è la scatola di fiammiferi. Quando li avrete tutti e quattro, l’Atma-jyothi (la Divina fiamma dello Spirito) splenderà con effulgenza in voi. Quando la luce dello Spirito fiammeggia, la Luce della Conoscenza appare e dirada il buio della ignoranza.


La festa di Dīpavali celebra anche un altro evento accaduto nello yuga successivo: il dvapari yuga, era di Krishna.
In questo giorno si ricorda la distruzione del demone Narakasura e la liberazione delle Gopi da parte di Sri Krishna.
La distruzione di questo asura simbolizza la distruzione del male e il ritorno di ciò che è bene.
Narakasura è la personificazione di tutti i tratti del carattere che immergono l’uomo nell’oscurità ostacolando la percezione della Luce del Divino, mentre le Gopi liberate rappresentano le buone qualità presenti in noi che ritornano a “splendere” grazie all’intervento di Krishna.
Quando le cattive qualità entrano in Nara, l’uomo diventa Narakasura: un essere demoniaco: colui che conduce la gente a Naraka (l'inferno).
Si racconta che Narakasura fosse il figlio di Bhumi (la terra) e per questo è anche chiamato Bhauma.
Questo serve a ricordarci che la terra e tutti gli attaccamenti alle cose terrene ci portano sempre più in basso, nella regione del dolore e delle pene.
Le cose terrene e tutte le ricchezze di questo mondo sono senza potere di fronte al dominio spirituale sui sensi, alle ricchezze spirituali della conoscenza del Sé e della fiducia in sé stessi, quali luci nella Luce.


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