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Gurupurnima 2020

La via del cuore, della devozione. L'abbandono al Divino per trascendere il divenire.
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seva
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Gurupurnima 2020

Messaggio da seva » 05/07/2020, 0:17

La Guru gītā è un poemetto d'impronta non-dualista che magnifica il "Principio del Maestro" ossia il Guru quale volto dell'Assoluto, paradigma di devozione e conoscenza.

Fa parte dello Skanda Purāṇa , e si presenta altresì come tantra e allora è detta esser parte del Rudra-Yamalā, Tantra o anche del Visva-sāra  tantra.

L'autore è ignoto, ancorchè la tradizione ne ascriva la compilazione al mitico Vyāsa, e il testo, composto da 168 śloka, è presumibilmente abbastanza tardo. 

L''opera è dedicata per tradizione a Dattātreya, nel quale si ricapitolano le figure dell'avatara, dello yogi e del guru.

In essa vengono descritte alcune caratteristiche del guru e s'insiste sul fatto che non c'è differenza alcuna fra il maestro e Dio. 

È in virtù dell'umile servizio reso ai piedi del maestro, nutrito da fede/fiducia incrollabile, che si può attingere la purificazione e quindi la liberazione. 

Senza il suo aiuto compassionevole, la salvezza è dichiarata essere impossibile. 

Egli è il mediatore per antonomasia, colui che solo "religa" l'uomo a Dio, il jīvā al Brahman. Se il guru non trasmette la sua grazia al discepolo, invano quest'ultimo s'affatica: non attingerà mai la gnosi salvifica (jñāna) nè tanto meno l'uscita dal divenire.

Il maestro soltanto detiene le chiavi che possono introdurre al tesoro del mokṣa.

I motivi che rendono la Guru-gītā d'interesse sono almeno tre: 

1. è summa emblematica dell'importanza insostituibile del maestro in ambiente hindu. Il testo propone un ritratto del guru ideale che è uno con l'Assoluto (brahman) e illustra il rapporto che il discepolo deve intrattenere con lui, fondato sulla devozione e sull'attingimento della gnosi quale viatico alla liberazione. 

2. Da generazioni, il poemetto o una raccolta di suoi versi è recitato nei monasteri fondati dal maestro del Vedanta non-dualista Sankara. Il fatto che la Guru-gītā sia tenuta in alto pregio in questi ambiti più elitari riflette la venerazione di cui è oggetto. 

3. La Guru-gītā, d'altro canto, non ha carattere settario. Come s'evince dalle sue "incorporazioni" in testi essoterici puranici ed esoterici tantrici, essa è onorata tanto in circoli ascetici quanto in circoli devozionali. 

L'inno non manca poi di una sua qualità poetica.

La Guru-gītā è dunque trasversale ai saṃpradāya, essendo stata appropriata da ambienti śaiva, vaisnava e śakta: un vero e proprio classico della pietas hindu.

Il guru vi è celebrato quale "divinità d'elezione" ( iṣṭadevatā) cui rendere ogni atto di culto e cui consacrare l'esistenza intera.



- Guru - Il fondamento della civiltà dell'India
Introduzione alla Guru-gītā
Antonio Rigopoulos
ed. Carocci, pagg. 225-228




alcuni śloka:



Costantemente si rammemori la Forma divina del Maestro
e sempre si mormori il nome del Maestro!
Sempre si esegua il comando del Maestro
e non si pensi a null'altro che al Maestro!

Così nel trimundio a una voce proclamano
gli dèi luminosi con le loro schiere, i demoni e i serpenti:
"La conoscenza che dimora sulla bocca del Maestro
s'attinge soltanto in virtù della devozione al Maestro!”

La sillaba gu, invero, significa oscurità e 
la sillaba ru è lo splendore che la dissipa:
il Brahman che inghiotte la nescienza
è soltanto il Maestro, non c'è dubbio!

Con le azioni corporee, la mente e la parola
costantemente s'adori il Maestro:
questo è ciò che va compiuto essendoci prosternati a terra
come una bastone in tutta la propria lunghezza,
senza imbarazzo, in presenza del Maestro!

Tu sei mio Padre e mia Madre,
tu sei mio Amico e mio Dio,
misericordiosamente manifestatoTi al fine di ridestare gli esseri
dall'incubo della trasmigrazione:
a questo Maestro Venerando prosternazione adorante!

Chi ritiene di non sapere, quegli sa, 
chi invece ritiene di sapere, quegli non sa:
a Lui, la cui mente è incentrata sull'Uno-senza-secondo,
a questo Maestro Venerando prosternazione adorante!

Dell'universo, di cui Egli è Causa Prima,
Egli appare quale effetto:
a Lui, ch'è in verità tanto la causa quanto l'effetto,
a questo Maestro Venerando prosternazione adorante!

Per quanto tutto quest'universo appaia multiforme,
non c'è in esso la minima distinzione
poiché l'effetto non è altro che la sua causa:
a questo Maestro Venerando prosternazione adorante!

Io congiungo le mani in segno di reverente omaggio:
possa quell'oceano ch'è la compassione del Maestro crescere
sempre più!
In virtù della sua grazia la creatura
partecipa della liberazione dalla multiforme trasmigrazione
di vita in vita!

Benedetta è la madre d'un discepolo devoto al Maestro,
benedetto è suo padre,
benedetta è la stirpe e la sua famiglia!
E benedetta è la terra su cui egli cammina, oh Dea!
La devozione al Maestro è molto rara davvero!


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cielo
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Re: Gurupurnima 2020

Messaggio da cielo » 05/07/2020, 11:58

Come la pietra, che diventa un rubino puro, egli è pieno delle qualità del Sole.

In lui non rimane più nulla della qualità di una pietra: egli è pieno delle qualità del Sole.

Poi, se ama sé stesso, questo amore è l'amore per il Sole,

e se ama il Sole con tutta la sua anima, è senza dubbio amore per sé stesso.

Che il rubino si ami per sé stesso, o ami il Sole,

non vi è in verità differenza alcuna fra i due amori: tutti e due sono la luce del sol levante.

Rumi, Mathnawi, V, 1025

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