Cambiare il mondo?
Inviato: 05/08/2018, 14:51
Sul sūtra 28 del Vivekacūḍāmaṇi si dialogò moltissimo nell'allora lista Advaita-Vedanta. Evidentemente la "tiepidezza" del discepolo "bruciava" assai. E' stato ricostruito un dialogo dove è presente una risposta di Bodhananda che approfondisce l'istanza di "cambiare il mondo" e di influire sugli eventi, a fronte della sete di liberazione che dovrebbe essere risvegliata tramite i mezzi indicati da Śaṅkara.
Si riporta per completezza il sūtra 28 e il relativo commento di Bodhānanda .
(da qui).
Sūtra 28. - Nei tiepidi, questa sete di liberazione può essere risvegliata con l'aiuto di vairāgya, di śama, ecc...e con l'influsso dell'Istruttore (guroḥ).
Commento di Bodhānanda
L'istanza che spinge verso l'Ideale non sempre è evidente, spesso giace nascosta da altri stimoli, desideri, aspettative.
Questo sūtra afferma che col distacco e con altre discipline , unitamente alla presenza di un istruttore, questa istanza può svegliarsi.
Difficile che ciò avvenga nella persona che è soddisfatta di sè o di quanto fa.
Per questo motivo, anche, sono molti i disadattati che vengono attratti dagli indirizzi spirituali.
Intervento di A.
Chissà se funziona mettendo un tiepido in una bella pentola e accendendo un bel fuoco sotto.
Esistono alcuni che percorrono il sentiero pieni di entusiasmo. Però non "quagliano mai" così si dice dalle mie parti, esistono insomma i c.d. turisti spirituali. Arriva la notizia di un incontro, sono i primi a fare le valigie e al ritorno mostrano foto, opuscoli, certificati di partecipazione vidimati e bollati, cassette audio, cd musicali, opuscoletti che in quattro e quattr'otto ti conducono "oltre".
"Dove?", chiedo, "oltre" mi si risponde. Sposano opinioni apocalittiche con fanatico zelo.
Ho un amico fissato con la pericolosità degli orologi al quarzo e dei ripetitori TV che mi spiegava che:
“Lo sai che l'orologia al quarzo contiene una batteria che emette pulsazioni che influenzano un cakra che è situato proprio sul polso nel punto su cui porti l'orologio?". "Ah sì?" -" “Sì! Ti consiglio di comprartene uno come il mio completamente meccanico".
Non credo che il Vivekacūḍāmaṇi ne parli, ma occorre, anche nel percorrere il sentiero, una buona dose di buon senso.
Intervento di B.
Già...Io, non porto nessun orologio nè al quarzo, nè meccanico, perchè anche quelli meccanici scandiscono il tempo. Col tempo si diventa schiavi delle lancette e del vizio di guardarle. L'inconveniente è che non sai che ora è, ma me la cavo con sveglie e orologi ovunque. Ho un ripetitore su un monte proprio di fronte a me, ma la televisione la vedo male. Potrei schermare le pareti con una rete metallica, ma siamo sicuri che le onde elettromagnetiche non interferiscano con la mente?
Risposta di Bodhananda.
Tempo fa si parlava di karma.
Gli eventi di cui stiamo parlando fanno anch'essi parte del karma.
Viviamo in un'era tecnologica, siamo soggetti ad influenze elettromagnetiche cui i nostri avi non erano sottoposti, a cibi contaminati, ad acqua contaminata, etc.
E' il cosiddetto "karma storico", cui sono sottoposti tutti coloro che vivono in questo periodo.
Lo stesso vale per il karma geografico o etnico... nascendo in un posto piuttosto che in un altro, giocoforza si è soggetti agli eventi che ricorrono in quel luogo.
Ma chi o cosa è sottoposto al karma?
I nostri involucri fisici, certo.
Anche i nostri involucri emotivi, mentali, ovviamente.
Subiamo delle influenze dall'ambiente, dal cibo, dalla famiglia, dalla società, etc.
Ma è una condizione che c'è. Nient'altro. Se è nella nostra possibilità interveniamo, non perchè dobbiamo salvaguardare i nostri corpi, ma per portare armonia in ciò che ci circonda.
Se siamo madri per il futuro dei nostri pargoli, se siamo cittadini per il futuro della società, etc.
Ma ritenere che il mondo fenomenico possa influire più di tanto sull'aspirazione al trascendente, è eccessivo.
I nostri corpi sono nati qui, quindi il "qui" e quanto gli concerne era già messo nel conto, nel gioco.
Per realizzare la nostra vera natura, non abbiamo bisogno di un preventivo cambio del mondo (anche se operare in questo senso certo non fa male, ove possibile); si potrebbe dire: "Mille volte meglio, mille volte più proficuo un realizzato che mille persone che cercano di cambiare il mondo.
Perchè? Perchè un realizzato ne cambierà 10.000, 100.000 e fra costoro altri si realizzeranno e così via.
Cambiare il mondo significa cercare di convincere gli altri ad agire secondo la nostra visione di mondo migliore.
Ma questa visione quanto è reale?
Quanto è armonica? Quanto, invece, non è conforme alle nostre aspettative ed opinioni?
La realizzazione, dicono, ci farà vedere il mondo con una visione armonica e le persone intorno a noi muteranno perchè avvolte dalla nostra capacità di armonia... ma cambieranno non perchè crederanno nelle nostre idee, ma perchè non potranno non avvicinarsi all'armonia che si sviluppa accanto ad ogni saggio.
Guardiamo questa nostra stessa lista... siamo pochi e cerchiamo di lavorare su noi stessi, alcuni in silenzio, altri con gli scritti, ma tutti cerchiamo (nei nostri limiti) di fare il meglio...
E' un merito? No. Ma certo è che da quattro o cinque che eravamo ora siamo un po' di più ed è migliorando noi stessi che il mondo potrà migliorare. Dicono non esista altro modo.
Non si ricorda se il Vivekacūḍāmaṇi, parli di queste cose... ma così, a sensazione, è possibile che in fondo parli solo di questo.
Si riporta per completezza il sūtra 28 e il relativo commento di Bodhānanda .
(da qui).
Sūtra 28. - Nei tiepidi, questa sete di liberazione può essere risvegliata con l'aiuto di vairāgya, di śama, ecc...e con l'influsso dell'Istruttore (guroḥ).
Commento di Bodhānanda
L'istanza che spinge verso l'Ideale non sempre è evidente, spesso giace nascosta da altri stimoli, desideri, aspettative.
Questo sūtra afferma che col distacco e con altre discipline , unitamente alla presenza di un istruttore, questa istanza può svegliarsi.
Difficile che ciò avvenga nella persona che è soddisfatta di sè o di quanto fa.
Per questo motivo, anche, sono molti i disadattati che vengono attratti dagli indirizzi spirituali.
Intervento di A.
Chissà se funziona mettendo un tiepido in una bella pentola e accendendo un bel fuoco sotto.
Esistono alcuni che percorrono il sentiero pieni di entusiasmo. Però non "quagliano mai" così si dice dalle mie parti, esistono insomma i c.d. turisti spirituali. Arriva la notizia di un incontro, sono i primi a fare le valigie e al ritorno mostrano foto, opuscoli, certificati di partecipazione vidimati e bollati, cassette audio, cd musicali, opuscoletti che in quattro e quattr'otto ti conducono "oltre".
"Dove?", chiedo, "oltre" mi si risponde. Sposano opinioni apocalittiche con fanatico zelo.
Ho un amico fissato con la pericolosità degli orologi al quarzo e dei ripetitori TV che mi spiegava che:
“Lo sai che l'orologia al quarzo contiene una batteria che emette pulsazioni che influenzano un cakra che è situato proprio sul polso nel punto su cui porti l'orologio?". "Ah sì?" -" “Sì! Ti consiglio di comprartene uno come il mio completamente meccanico".
Non credo che il Vivekacūḍāmaṇi ne parli, ma occorre, anche nel percorrere il sentiero, una buona dose di buon senso.
Intervento di B.
Già...Io, non porto nessun orologio nè al quarzo, nè meccanico, perchè anche quelli meccanici scandiscono il tempo. Col tempo si diventa schiavi delle lancette e del vizio di guardarle. L'inconveniente è che non sai che ora è, ma me la cavo con sveglie e orologi ovunque. Ho un ripetitore su un monte proprio di fronte a me, ma la televisione la vedo male. Potrei schermare le pareti con una rete metallica, ma siamo sicuri che le onde elettromagnetiche non interferiscano con la mente?
Risposta di Bodhananda.
Tempo fa si parlava di karma.
Gli eventi di cui stiamo parlando fanno anch'essi parte del karma.
Viviamo in un'era tecnologica, siamo soggetti ad influenze elettromagnetiche cui i nostri avi non erano sottoposti, a cibi contaminati, ad acqua contaminata, etc.
E' il cosiddetto "karma storico", cui sono sottoposti tutti coloro che vivono in questo periodo.
Lo stesso vale per il karma geografico o etnico... nascendo in un posto piuttosto che in un altro, giocoforza si è soggetti agli eventi che ricorrono in quel luogo.
Ma chi o cosa è sottoposto al karma?
I nostri involucri fisici, certo.
Anche i nostri involucri emotivi, mentali, ovviamente.
Subiamo delle influenze dall'ambiente, dal cibo, dalla famiglia, dalla società, etc.
Ma è una condizione che c'è. Nient'altro. Se è nella nostra possibilità interveniamo, non perchè dobbiamo salvaguardare i nostri corpi, ma per portare armonia in ciò che ci circonda.
Se siamo madri per il futuro dei nostri pargoli, se siamo cittadini per il futuro della società, etc.
Ma ritenere che il mondo fenomenico possa influire più di tanto sull'aspirazione al trascendente, è eccessivo.
I nostri corpi sono nati qui, quindi il "qui" e quanto gli concerne era già messo nel conto, nel gioco.
Per realizzare la nostra vera natura, non abbiamo bisogno di un preventivo cambio del mondo (anche se operare in questo senso certo non fa male, ove possibile); si potrebbe dire: "Mille volte meglio, mille volte più proficuo un realizzato che mille persone che cercano di cambiare il mondo.
Perchè? Perchè un realizzato ne cambierà 10.000, 100.000 e fra costoro altri si realizzeranno e così via.
Cambiare il mondo significa cercare di convincere gli altri ad agire secondo la nostra visione di mondo migliore.
Ma questa visione quanto è reale?
Quanto è armonica? Quanto, invece, non è conforme alle nostre aspettative ed opinioni?
La realizzazione, dicono, ci farà vedere il mondo con una visione armonica e le persone intorno a noi muteranno perchè avvolte dalla nostra capacità di armonia... ma cambieranno non perchè crederanno nelle nostre idee, ma perchè non potranno non avvicinarsi all'armonia che si sviluppa accanto ad ogni saggio.
Guardiamo questa nostra stessa lista... siamo pochi e cerchiamo di lavorare su noi stessi, alcuni in silenzio, altri con gli scritti, ma tutti cerchiamo (nei nostri limiti) di fare il meglio...
E' un merito? No. Ma certo è che da quattro o cinque che eravamo ora siamo un po' di più ed è migliorando noi stessi che il mondo potrà migliorare. Dicono non esista altro modo.
Non si ricorda se il Vivekacūḍāmaṇi, parli di queste cose... ma così, a sensazione, è possibile che in fondo parli solo di questo.