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Riflessioni sul Dharma

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da NowHere » 07/06/2017, 7:53

Sì, sono giunto anch'io alla conclusione che ciò che sono oggi era comunque il mio Dharma.

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da Mauro » 07/06/2017, 8:36

NowHere ha scritto:
07/06/2017, 7:53
Sì, sono giunto anch'io alla conclusione che ciò che sono oggi era comunque il mio Dharma.
Poi magari se su youtube hai qualcosa composta da te, dacci il link, mi farebbe piacere sentire la tua musica :)

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da NowHere » 07/06/2017, 8:50

Qui c'è qualcosa tipo colonna sonora: https://youtu.be/qilVoEhBZek

Qui invece c'è Hesitant Ballad, un progetto cantautorale:
https://m.soundcloud.com/hesitantballad

:)

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da Mauro » 07/06/2017, 9:24

NowHere ha scritto:
07/06/2017, 8:50
Qui c'è qualcosa tipo colonna sonora: https://youtu.be/qilVoEhBZek
Che strumenti hai utilizzato? Un sintetizzatore?

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da cannaminor » 07/06/2017, 9:26

Mauro ha scritto:
06/06/2017, 20:38
Il problema è che per esprimere la nostra natura, bisogna che la conosciamo.
La conosciamo?
No, appunto che per esprimerla bisogna conoscerla; quindi in certo senso è proprio conoscendola (conosci te stesso) che la porti in espressione, in attualità, in testimonianza. È nell'atto stesso di conoscerla che la esprimi-testimoni.

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da cannaminor » 07/06/2017, 9:32

NowHere ha scritto:
06/06/2017, 16:24
Secondo me la storia del discepolo che ha il Dharma della diffusione dell'insegnamento del maestro rischia di sfociare nel proselitismo.
Se torniamo al Bhagavad Gita vediamo che il Dharma di Arjuna è quello del guerriero e di certo Krishna non lo sprona a diffondere il proprio insegnamento ma lo sprona ad adempiere a questo Dharma, a combattere senza dubbi o esitazioni.
Io l'ho sempre interpretato così il Dharma: la propria funzione nel mondo; la sadhana e la realizzazione dell'essere sono al di là, sono come una​ sorta di Dharma interiore.
E dove l'avresti letta sta storia del discepolo che ha il Dharma della diffusione dell'insegnamento del maestro?

Mi sembrava si dicesse invece che dharma del discepolo (una delle tante possibili letture del dharma di un discepolo, quindi in un rapporto discepolo-maestro) è realizzare l'insegnamento del maestro, che è ben altra cosa che andare in giro ad "evangelizzare" il mondo.

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da NowHere » 07/06/2017, 11:48

Mauro ha scritto:
07/06/2017, 9:24
NowHere ha scritto:
07/06/2017, 8:50
Qui c'è qualcosa tipo colonna sonora: https://youtu.be/qilVoEhBZek
Che strumenti hai utilizzato? Un sintetizzatore?
Vienna Symphonic Orchestra, una serie di plugin digitali

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da NowHere » 07/06/2017, 12:18

cannaminor ha scritto:
07/06/2017, 9:32
NowHere ha scritto:
06/06/2017, 16:24
Secondo me la storia del discepolo che ha il Dharma della diffusione dell'insegnamento del maestro rischia di sfociare nel proselitismo.
Se torniamo al Bhagavad Gita vediamo che il Dharma di Arjuna è quello del guerriero e di certo Krishna non lo sprona a diffondere il proprio insegnamento ma lo sprona ad adempiere a questo Dharma, a combattere senza dubbi o esitazioni.
Io l'ho sempre interpretato così il Dharma: la propria funzione nel mondo; la sadhana e la realizzazione dell'essere sono al di là, sono come una​ sorta di Dharma interiore.
E dove l'avresti letta sta storia del discepolo che ha il Dharma della diffusione dell'insegnamento del maestro?

Mi sembrava si dicesse invece che dharma del discepolo (una delle tante possibili letture del dharma di un discepolo, quindi in un rapporto discepolo-maestro) è realizzare l'insegnamento del maestro, che è ben altra cosa che andare in giro ad "evangelizzare" il mondo.
Scusa forse avevo frainteso

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da cielo » 07/06/2017, 16:17

NowHere ha scritto:
07/06/2017, 8:50
Qui c'è qualcosa tipo colonna sonora: https://youtu.be/qilVoEhBZek

Qui invece c'è Hesitant Ballad, un progetto cantautorale:
https://m.soundcloud.com/hesitantballad

:)
bravo, sei un musicista aldilà di quello che la vita ti ha chiamato a svolgere come lavoro di sostentamento.
Ti ho salvato tra i preferiti.

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da Mauro » 07/06/2017, 16:29

Vedi che un pò del nostro dharma affiora col confronto?

E comunque, musica e ufficio entrambi rientrano nel dharma di Stefano, come tutte le altre cose della sua vita.

Dharma non può essere una forma di "predisposizione", altrimenti dovrei ammettere che io non ho dharma, e questo è oggettivamente impossibile :lol:

cielo
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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da cielo » 07/06/2017, 17:33

Mauro ha scritto:
07/06/2017, 16:29
Vedi che un pò del nostro dharma affiora col confronto?

E comunque, musica e ufficio entrambi rientrano nel dharma di Stefano, come tutte le altre cose della sua vita.

Dharma non può essere una forma di "predisposizione", altrimenti dovrei ammettere che io non ho dharma, e questo è oggettivamente impossibile :lol:
Stavo per scrivertene una tremenda sul tuo dharma nel sanga foruṃ... ;)
Comunque per non andare troppo OT e riprendendo la risposta breve che avevo dato alla domanda: "Conosciamo la nostra natura?"
(mi conosco momento per momento, ma non mi trovo nella continuità. Non posso definire "me", solo sperimentarmi) che Cannaminor ha completato dicendo (sempre in risposta alla tua domanda):
"In un certo senso è proprio conoscendola (conosci te stesso) [la propria natura] che la porti in espressione, in attualità, in testimonianza. È nell'atto stesso di conoscerla che la esprimi-testimoni".
Ecco che la propria natura la scopri attuandola nell'ambito del dharma (in questo caso da tradurre con dovere, funzione ) che la vita chiama a svolgere in quel momento, ma rimanendo in qualche modo collegati ad un "dharma primario" che resta di sottofondo.
Mi è venuto in mente un esempio che ha fatto spesso Sai Baba e l'ho trovato:

"Un giudice della Corte Suprema può, quando è a casa, giocare con il suo nipotino e mettersi a quatto zampe per farsi cavalcare da lui, può trotterellare per tutto il pavimento mentre il bimbo si diverte, ma in tutto questo tempo il suo stato di giudice non ne viene sminuito, nè egli lo dimentica mai. Anche voi dovete essere sempre consci del fine elevato per cui siete venuti, non lo dovete disonorare in alcun modo con azioni, pensieri o parole insignificanti. Io sono venuto per darvi il coraggio e la sicurezza necessari per considerarvi come la Verità suprema che siete effettivamente, per darvi il potere mentale di afferrare la Realtà. Solamente questo può distruggere l’illusione nata dall’ignoranza. (dal Discorso dell' 11 Febbraio 1964).

A questo punto resterebbe da scoprire qual'è il "dharma di base" in cui confluiscono i vari dharma che incarniamo (di musicista, di impiegato, di madre, di amico, di partecipante a un sodalizio di aspiranti ricercatori).
In questo momento mi va di pensare, perchè mi risuona, che il mio dharma fondamentale è quello di diventare una zucca secca:

"Una zucca fresca affonda nell’acqua, ma se è secca galleggia. Diventate secchi, liberatevi degli attaccamenti, dei desideri, delle ansia e delle preoccupazioni: potrete galleggiare indisturbati sulle acque del cambiamento e della possibilità. Anche l’acqua, se diventa vapore, può salire nel cielo. Siate liberi dai desideri che vi trascinano in basso, abbiate solamente l’anelito di giungere faccia a faccia con la Verità; Essa brilla dentro di voi aspettando di essere scoperta. Dio è il vostro abitante interiore per cui, quando Lo cercate all’esterno, non potete afferrarLo. CercateLo dentro, amateLo senza altro pensiero e sentite che niente vale senza di Lui. Sentite che Egli è tutto: voi diverrete Suoi e Lui sarà vostro. Non esiste parentela più stretta di questa! (dal Discorso del 17 Ottobre 1966).

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da Mauro » 07/06/2017, 17:55

Di che dharma parliamo? Io pensavo parlassimo di dharma individuale, d'altronde di dharma universale penso solo Ishvara (e latriplice, naturalmente :lol:) ne possa parlare

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da cielo » 07/06/2017, 18:01

Mauro ha scritto:
07/06/2017, 17:55
Di che dharma parliamo? Io pensavo parlassimo di dharma individuale, d'altronde di dharma universale penso solo Ishvara (e latriplice, naturalmente :lol:) ne possa parlare
Il dharma individuale si dispiega con un ventaglio. Ogni "gioo" ha le sue regole.
Se gioco a scala quaranta non gioco a poker . Altre regole, altri fini, altre modalità operative.
In un breve flash Teano scrisse:

Teano » 01/03/2010, 3:11

maschere - dharma

vita - prema

serenità - shanti


Ecco che non c'è un dharma individuale definibile, solo il dharma dell'essere individualizzato che (sentendosi separato, anche se non lo è) volente o nolente è attratto, dal suo interno, verso il puro Essere, dunque il dharma sono le "maschere" che l'essere individuato indossa nel mondo, nella manifestazione realtiva.
Quando curi i tuoi cani sei nel dharma di conoscitore di animali ed esperto di comportamento canino, mentre quando partecipi a un sodalizio di ricercatori spirituali hai un'altra "maschera" e quella incarni.
Chiaramente anche Krisha,pur stimolando Arjuna a stare nel proprio dharma di guerriero e scendere in campo a combattere, gli ricordò che non avrebbe ucciso nessuno,in realtà.

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da Mauro » 07/06/2017, 18:08

Non si uccide nessuno mai, in realtà, sia che si assolva il proprio dharma sia che non lo si assolva.
Ma questo vale per Krishna.
I suoi insegnamenti sono terribili perchè se assunti in un contesto non tradizionale, diventano pericolosamente new age

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da NowHere » 07/06/2017, 19:45

cielo ha scritto:
07/06/2017, 16:17
NowHere ha scritto:
07/06/2017, 8:50
Qui c'è qualcosa tipo colonna sonora: https://youtu.be/qilVoEhBZek

Qui invece c'è Hesitant Ballad, un progetto cantautorale:
https://m.soundcloud.com/hesitantballad

:)
bravo, sei un musicista aldilà di quello che la vita ti ha chiamato a svolgere come lavoro di sostentamento.
Ti ho salvato tra i preferiti.
Grazie mille Cielo!! :)

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Re: Riflessioni sul Dharma

Messaggio da cielo » 07/06/2017, 19:46

Mauro ha scritto:
07/06/2017, 18:08
Non si uccide nessuno mai, in realtà, sia che si assolva il proprio dharma sia che non lo si assolva.
Ma questo vale per Krishna.
I suoi insegnamenti sono terribili perchè se assunti in un contesto non tradizionale, diventano pericolosamente new age
Per approfondire sentiamo cosa dice Sai Baba sul dialogo di Krishna ed Arjuna sul campo di battaglia:

"Il Signore Krishna insegnò questo ad Arjuna sul campo di battaglia. Egli disse: “Tu tremi di paura per ignoranza; pensi che stai per uccidere altre persone, ma, in effetti, tu non sei quello che combatte: Io combatto, Io prendo la vita e Io do la vita. Io faccio tutto. Tu sei diventato fiacco a causa della debolezza della tua mente. Soffri a causa dell’attaccamento alle relazioni che sono temporanee come nuvole passeggere: prima del matrimonio, tra marito e moglie non c’è relazione; prima della nascita del bambino, non c’è relazione con lui. Tu non puoi comprendere questo finché non sai di aver già vissuto molte volte; se ci pensi, scopri di esser già nato molte volte.” “Io non riesco a crederci”, disse Arjuna, al che Krishna replicò: “Ti faccio questo esempio: tu hai sposato Mia sorella Subhadrâ in una data precisa e lo ricordi, ma se qualcuno ti chiede dove tu fossi il ventisei di aprile non sai rispondere. Perché? Perché non dai importanza a questa data come ne dai al giorno del matrimonio. La ragione del non ricordare le nascite precedenti è simile.” (dal discorso del 26 aprile 1997)

Anche questo passo lo trovo molto ispirante:

[2] Arjuna, il più abile arciere di quei tempi, ansioso di distruggere i malvagi Kaurava che lo avevano fatto infuriare con anni di sistematiche, spietate vessazioni, all’improvviso perse l’interesse per ogni cosa che aveva stimato preziosa fino a quel momento!
“Che valore può avere una vittoria sul campo di battaglia?” – domanda questo eroe di mille cimenti! “Non vedo nessun bene nell’uccidere parenti ed amici in battaglia” – dice il guerriero che aveva giurato di eliminare il clan dei Kuru! “Io non desidero ucciderli, sebbene essi desiderino uccidere me; deporrò le armi e morirò senza opporre resistenza” – geme il valoroso guerriero. “Preferirei mendicare di casa in casa e vivere di elemosina” – afferma questo discendente di lignaggio imperiale. In poche parole, la sua mente era diventata matura per ricevere l’illuminazione. Egli sapeva bene di avere al suo fianco come Guru il Signore stesso, e quindi gli domandò: “Sto dibattendomi nell’ignoranza, sono confuso. Non so più cosa sia il Dharma e cosa no.”
Arjuna si fa discepolo prostrandosi ai piedi di Śrī Krishna in una resa totale!

[3] Chiunque abbia raggiunto lo stadio di resa spirituale, ovunque sia, riceverà la risposta da Śrī Krishna, il quale gli insegnerà la Gītā dal carro che Egli guida, che è il cuore stesso del devoto. Lo scopo della Gītā è rimuovere l’illusione che aveva sopraffatto Arjuna facendogli ritenere di essere il protagonista dell’agire, mentre la verità è che egli era unicamente uno strumento.
Krishna, dunque, gli domanda alla fine del discorso: “L’illusione originata dall’ignoranza è stata distrutta completamente in te?”
Krishna, infatti, come un buon maestro, è palesemente intenzionato a ricorrere a qualche altro mezzo o a discutere ancora un po’ la questione in modo che il discepolo possa apprendere l’insegnamento.
Ma Arjuna è un buon allievo e dichiara: “La delusione è distrutta. Ho ritrovato la cognizione!”
Che cognizione aveva riacquistato? Quella del Sé, dell’Ātma. Egli si era riconosciuto essere fondamentalmente Ātma ed aveva visto il mondo e tutte le sue manifestazioni come sovrapposizioni all’Ātma, causate da Māyā, l’ignoranza o illusione."

(dal discorso 24 giugno 1961 Il discepolo ideale)

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