Karma
Inviato: 06/02/2017, 21:21
Il karma può essere letto come legge di merito e demerito, ma già implica che si è effettuata un’inferenza, ci si è spostati dalla semplice osservazione del manifesto al giudizio, alla determinazione del concetto di punizione.
Ci si sposta dal presente che non si comprende al passato di cui il presente diviene l’espiazione.
Il karma è una legge di merito; solo di merito!
Ad una causa risponde un effetto. Affermare che questo effetto possa essere positivo o negativo a seconda il gradimento dello stesso è la sovrapposizione di una emozione su un fatto oggettivo.
Sovrapporre il merito e il demerito sull’effetto (che è semplice conseguenza ossia merito) significa impedirsi la comprensione della legge del karma.
L’individuazione dell’essere altro non è che l’adesione alla sovrapposizione della dualità merito-demerito sul processo causale. Poiché l’individualità (effetto dell’adesione e della sovrapposizione) non è consapevole di assistere al continuo divenire di sé stessa, la via spirituale o di liberazione consiste nel trasformare questo processo inconsapevole in un presenza consapevole di distacco.
Una visione consapevole può leggere il processo karmico come la via di mezzo, la via breve, dove la presenza testimoniante nell’azione, la non contrapposizione coincide con l’ajati vada (via della non generazione) dei rishi e delle upanishad. Il karma è l’insieme di tutte quelle esperienze che l’individualità ancora deve ancora esperire prima di disciogliersi, svelando il puro essere.
Karma. Bodhananda. Periodico Vedanta. Giugno 2007
Ci si sposta dal presente che non si comprende al passato di cui il presente diviene l’espiazione.
Il karma è una legge di merito; solo di merito!
Ad una causa risponde un effetto. Affermare che questo effetto possa essere positivo o negativo a seconda il gradimento dello stesso è la sovrapposizione di una emozione su un fatto oggettivo.
Sovrapporre il merito e il demerito sull’effetto (che è semplice conseguenza ossia merito) significa impedirsi la comprensione della legge del karma.
L’individuazione dell’essere altro non è che l’adesione alla sovrapposizione della dualità merito-demerito sul processo causale. Poiché l’individualità (effetto dell’adesione e della sovrapposizione) non è consapevole di assistere al continuo divenire di sé stessa, la via spirituale o di liberazione consiste nel trasformare questo processo inconsapevole in un presenza consapevole di distacco.
Una visione consapevole può leggere il processo karmico come la via di mezzo, la via breve, dove la presenza testimoniante nell’azione, la non contrapposizione coincide con l’ajati vada (via della non generazione) dei rishi e delle upanishad. Il karma è l’insieme di tutte quelle esperienze che l’individualità ancora deve ancora esperire prima di disciogliersi, svelando il puro essere.
Karma. Bodhananda. Periodico Vedanta. Giugno 2007